La nostra ultima notte in Africa è trascorsa.Non ci rimane altro che fare la solita splendida
colazione, attrezzare il canopy del Toyota in modo di non insudiciare nuovamente i nostri
bagagli ed andare a cercare il noleggiatore per riportare la macchina. Tutto questo ci riesce alla
perfezione, tanto che arriviamo alla Sandfield Car Hire verso le nove e mezza, con molto anticipo
rispetto a quanto concordato; la signora che la gestisce e suo marito che ci dovrà accompagnare
all'aeroporto, ci stanno già aspettando e, caricati i nostri bagagli su di un pulmino, salutiamo
la nostra Toyota Hilux con un po' di magone: per quindici giorni è stata la nostra fonte principale
di preoccupazione, ma adesso che la dobbiamo lasciare, un po' di nostalgia ci prende quasi subito.
Guardiamo la strada che separa Windhoek dal suo aeroporto, cercando di rubare tutto quello che
possiamo all'Africa, consapevoli che ripetere un viaggio come questo non sarà molto semplice nè
dal punto di vista organizzativo, nè da quello economico: la terra rossa, il cielo azzurro cobalto,
le scimmie che, a decine, a tratti circondano la statale sono le ultime immagini che cerchiamo
avidamente di immagazzinare, prima di tornare alla solita vita ed ai soliti colori.
Arrivati in aeroporto,facciamo immediatamente il check-in che ci riserva il nostro ultimo
contrattempo: per il viaggio di ritorno, abbiamo deciso di lasciare come bagaglio in stiva anche
i due trolley, ma , al peso dei bagagli, abbiamo la sorpresa di superare di sei chili il massimo
peso consentito: al cambio fa una sovrattassa di 141 Euro.
Dovendo aspettare per diverse ore in
aeroporto, decidiamo di cominciare un gioco che porteremo avanti per tutta la giornata: da Elisabeth,
a Swakopmund, abbiamo saputo che il nostro caro intermediario è in quei giorni in Namibia e che
ripartirà per l'Italia proprio nella giornata di oggi! Chi sarà mai, fra le persone sedute nelle
poltrone del piccolo aeroporto di Windhoek? Dobbiamo cercare una persona bassa, alta, grassa, magra,
senza capelli, oppure capellone? E poi che età? Cerchiamo fra tutti qualcuno con un possente palco di
corna, come un kudu, sulla testa, ma vediamo soltanto persone disorientate dalle scarse informazioni
reperibili sull'imbarco.
Puntuale come un orologio, l'aereo della South Airlines parte, molto più vuoto e calmo rispetto
l'andata, tanto che riusciamo a portarci dietro, come bagaglio a mano, l'unico trolley che abbiamo
deciso di portarci dietro; anche il volo che ci porta all'aeroporto internazionale di Johannesburg
sembra più veloce che all'andata.
In breve scendiamo dall'aereo per aspettare il volo che ci riporterà in Italia: nell'attesa, andiamo
all'internet point già frequentato all'andata, molto meno baldanzosi che in quella occasione, a spedire
qualche email a colleghi ed amici, quindi, dando uno sguardo ai vari negozi, riusciamo a spendere gli
ultimi soldi per comprare l'ultimo libro fotografico quale ricordo delle incredibili cose viste in
questi giorni.
Poco prima dell'imbarco vediamo comparire Cinzia e Cristophe, i nostri due amici svizzeri, anche
loro diretti a Milano: a differenza nostra, hanno preferito lasciare il giorno prima la Namibia e
trascorrere una giornata a Johannesburg; dai loro racconti, la nostra scelta di vedere il Waterberg
Park e passeggiare per Windhoek si è rivelata felice.
Finalmente alle 19.35 l'imbarco, con l'ultima sorpresa: forse perchè poco affollato, forse per fortuna,
forse per farci restare l'ultimo bel ricordo di questo viaggio, il check-in effettuato a Windhoek ci
regala due posti in business-class, che rende decisamente più confortevole il nostro viaggio: i sedili
ampi e comodi e le molte attenzioni del personale di bordo della South Airlines ci fanno trascorrere
le 10 ore di volo in maniera molto tranquilla e l'arrivo a Milano molto meno sofferto rispetto ad altri
voli.
