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Storia e sede
Storia del Coni modenese
LA
STORIA
Lo sport a Modena ha antiche e nobilissime tradizioni che si sono
tramandate nel tempo sino ad oggi, tanto da porre la nostra città ai
vertici nazionali in quasi tutte le discipline sportive, oltre all'aver
dato un contributo altissimo di atleti e dirigenti sportivi che hanno
raggiunto i massimi traguardi a livello internazionale.
Nel tempo antico, da quando si ha nozione di attività similari allo
sport dei nostri tempi, andavano di moda giochi ed attività che si
possono considerare antesignane di quelle di oggi quali, la "palla
a corda" o "alla Racchetta", o come quello che
era in voga nel 1500 e cioè la "pallamaglio", simile
all'attuale cricket. Il gioco del "pallone con bracciale"
lo si praticò sino ai primi del 1800, lo ricorda anche lo storico
modenese Tommasino de'Bianchi detto "De' Lancellotti" che
racconta dell'avvenuta spianatura nell'anno 1545 di un terreno nella
zona di Via Scudari perché vi si doveva giocare al "ballono",
ovviamente questa attività niente aveva a che vedere con
l'attuale gioco del calcio.
Ai ceti nobili ed ai guerrieri erano riservati "il gioco della
quintana" e quello dell'"anello", così come
di tradizione antichissima erano le corse dei cavalli.
Si correva anche il "Palio", che fu sospeso agli inizi
del 1700 per un voto fatto dai cittadini a San Geminiano affinché
proteggesse Modena che risultava minacciata, durante la guerra di
secessione spagnola, dagli eserciti in lotta. Si svolgevano inoltre, con
una certa frequenza, manifestazioni che comprendevano l'esibizione di
esercizi ginnico-acrobatici e concorsi di cavalieri con saggi di
equitazione; molto frequentate dai modenesi erano anche le escursioni a
piedi che presupponevano uno scopo ricreativo-ginnastico.
Per trovare una parvenza di organizzazione sportiva che abbia un minimo
di riferimento a quella attuale e che prendesse in considerazione
finalità educative o assistenziali attraverso una attività codificata,
bisogna necessariamente fare un balzo avanti nel tempo.
Il 1800 fu un secolo innovatore in tanti campi dello scibile
umano ed anche per quanto riguarda l'attività fisica si ebbero notevoli
sviluppi con ricerche scientifiche, metodologiche e didattiche che
portarono a creare gradualmente una organizzazione più attenta a
quelle, ancora ristrette, minoranze che si avvicinavano a queste forme
primordiali di sport.
Nel 1817 durante il governo estense a Modena il Governatore Marchese
Coccapani, istituì una scuola di Esercizi Cavallereschi.
Sempre agli inizi del secolo venne istituita una scuola di scherma che
ebbe vita sino al 1859; pure al Collegio San Carlo venne incrementata
l'attività ginnica.
Il Duca di Modena nell'anno 1832 fondò una scuola di nuoto e
venne stanziata, per quei tempi, una bella cifra per la costruzione di
una vasca che doveva appunto servire a tale scopo (si trovava nella zona
ove attualmente sorge il Tempio Monumentale dei Caduti).
Anche il tiro a segno ebbe un notevole impulso e nel 1863 si costituì
una società con la denominazione di "Società comunale di tiro
a segno".
Il primo inserimento della ginnastica nelle scuole lo si ebbe a Modena
nel 1864 dopo che il direttore delle scuole elementari scrisse una
lettera al Sindaco di Modena dove si diceva che: "non poteva
esserci una scuola rispondente ai bisogni della civiltà, se non vi
avesse trovato posto anche l'esercizio della ginnastica".
Venne pertanto trovata una sede idonea allo scopo presso i locali di
San Bartolomeo.
Ma bisogna arrivare al 1867 per trovare la costituzione di
una società con una visione moderna (per quei tempi) e che avesse non
solo scopi militari o paramilitari, ma già proiettata verso principi
educativi e sociali più ampi. Nasceva così la "Società
Ginnastica Modenese"che in seguito, precisamente nel 1870,
divenne "Società Ginnastica del Panaro" . Già da
allora nel suo "logo" venne inserito il famoso motto di
Giovenale "mens sana in corpore sano".
Pochi anni dopo, in seguito ad una scissione della Panaro, venne
fondata, il 1° Maggio 1874, la società sportiva: "La
Fratellanza" che nasce con lo scopo di insegnare la
ginnastica e la scherma a tutti e che scelse come motto "rivali
sui campi di gara fratelli ovunque".
Da queste due ultracentenarie società, ancora oggi ai vertici dello
sport nazionale, hanno tratto insegnamento e slancio le centinaia di
società sportive che oggi troviamo sul nostro territorio.
Siamo alla fine di questo secolo dei "lumi" e il Barone
Pierre de Coubertin ebbe la felice idea di rilanciare, in epoca
moderna, i giochi olimpici di antica memoria, costituendo nel 1890 una
prima parvenza di Comitato olimpico e si può ben dire che tale
intuizione portò ad uno sviluppo incredibile dello sport nel mondo.
La costituzione del COMITATO OLIMPICO INTERNAZIONALE (CIO)
avvenne a Ginevra il 23 Giugno 1894 e da allora in ogni paese si
crearono i Comitati Olimpici Nazionali che avevano, ed hanno ancor
oggi, lo scopo di preparare, aiutare e sostenere i giovani che ogni
quattro anni si affrontano sui campi e nelle palestre in
competizioni leali e in moltissime discipline.
Ad Atene nel 1896 hanno dunque inizio le Olimpiadi moderne e solamente
le due grandi guerre mondiali sono riuscite a fermare lo svolgimento di
quelle che si dovevano tenere nel 1916 nel 1920 e quelle del 1940
e del 1944.
Il Comitato Olimpico Nazionale
Italiano, con la sigla che conserva ancor oggi venne
costituito nel 1914 dall'Onorevole Carlo Mantù che ne divenne il
Presidente. Per precisione và detto che già nel 1906 era stato fondato
il Comitato Italiano per i giochi olimpici "intermedi" di
Atene, e dalle cui ceneri sorse l'ente che ancor oggi riunisce tutte le
Federazioni Sportive.
In pratica lo sport si innesta nella vita sociale attraverso il Coni che
lo rappresenta in campo nazionale ed internazionale assicurandone lo
sviluppo e la continuità.
In questo breve "excursus" sulla storia dello sport e
del Coni possiamo citare alcuni dati fondamentali per l'attività
sportiva del nostro paese.
I primi interventi concreti, di una certa consistenza e con carattere di
riforma sostanziale risalgono al 1925. Ma è nel 1927 che il regime di
allora riunì tutte le Federazioni Sportive nel CONI e gli venne
dato, quale Federazione delle Federazioni, l'incarico della preparazione
olimpica dei giovani.
Nel 1942 la presidenza del Coni passò alle dipendenze del
Consiglio dei Ministri con la legge istitutiva n. 426 del 16/2/1942.
Dopo l'armistizio del 1943 ed in seguito alle vicissitudini del nostro
paese in quel tragico periodo di guerra, il Coni si trasferì a Venezia
e poi a Milano.
Nel 1944 il Governo del sud ridette gradualmente forma democratica alle
Federazioni e nominò Commissario del Coni l'Avvocato Giulio Onesti
che rimase in carica come Presidente per moltissimi anni. Nel 1945
furono unificate tutte le forze sportive italiane e il Coni, unico
organo direttivo, ebbe la sua sede in Roma al Foro Italico.
La legge istitutiva venne modificata con R.D.L. n.704 del 2/8/43 e con
successivo D.L. n. 362 del 11/5/47.
Attualmente il Coni è regolato dal D.L. del 23 Luglio 1999 n. 242
e dalla Carta Olimpica e come dice lo Statuto è "autorità
di disciplina , regolazione e gestione delle attività sportive intese
come elemento essenziale della promozione fisica e morale dell'individuo
e parte integrante dell'educazione e della cultura nazionale"
Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha organizzato direttamente
sul nostro territorio i settimi Giochi Olimpici Invernali di Cortina
d'Ampezzo nel 1956 e i diciassettesimi giochi di Roma nel 1960.
Sono stati inoltre aggiudicati al nostro paese, a Torino e Sestriere i
prossimi Giochi Olimpici Invernali.
Modena, che già agli inizi del secolo stava raggiungendo traguardi
prestigiosi in campo internazionale tramite le Società Sportive,
Panaro, Fratellanza, Villa d'Oro, La Patria di Carpi ed altre si presentò,
dopo la prima costituzione del 1906 di un Comitato italiano per i giochi
olimpici, alle prove di selezione a Roma con un nutrito gruppo di atleti
tra i quali citiamo Alberto Braglia, Carlo Frascaroli e Dorando
Pietri.
Alle Olimpiadi di Londra del 1908 (in un primo tempo il CIO le
aveva aggiudicate a Roma, ma il nostro Comitato Olimpico dovette
rinunciarvi per lo scarso interessamento dimostrato dal Governo e dal
Comune di Roma) il nostro Alberto Braglia ottenne il suo primo alloro
Olimpico che venne ripetuto anche alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912.
Negli anni trenta il Coni nazionale sotto la spinta dei Presidenti,
Sen. Lando Ferretti prima e del Sen. Achille Starace poi,
sviluppò una serie di iniziative che portarono lo sport italiano ad
organizzarsi al punto tale da competere con le più forti nazioni del
mondo in campo sportivo.
A Modena durante una visita di Achille Starace nel 1934 vennero
inaugurati i locali rinnovati della Società Sportiva Panaro e in tale
occasione vi fu una grande manifestazione con esercizi agli attrezzi e
assalti dimostrativi di schermidori.
Si ha notizia inoltre che alla fine degli anni trenta, il Comitato
Provinciale del Coni modenese aveva sede presso l'abitazione o lo
studio, molto più probabilmente, del Presidente stesso Dott. Mario
San Donnino.
In quegli anni ebbero notevole impulso, attraverso le gloriose
società sportive modenesi, Fratellanza, Panaro, Modena Football Club
(costituitosi nel 1912), Villa d'oro e molte altre, gli sport che hanno
portato ai vertici nazionali tantissimi atleti modenesi, in discipline
quali la ginnastica, il calcio, l'atletica, l'automobilismo, il
motociclismo, la pallacanestro, ecc.
Il Coni provinciale si diede un maggior organico attraverso i
miglioramenti avvenuti nel settore con la legge 426 del 16/2/42, si
venne a creare così quell'organizzazione periferica che darà un grande
aiuto allo sport e che è poi continuato negli anni a seguire sino ai
giorni nostri.
Al termine della seconda guerra mondiale e dopo la tragica parentesi
della guerra civile che tanti lutti ha lasciato nel nostro
territorio, dopo una pausa forzata, dato che ben pochi furono gli
avvenimenti sportivi che si svolsero in quel periodo, anche il Coni
modenese cercò di rinascere.
Le autorità dell'epoca diedero incarico al Dott. Fausto Arata,
uomo che tantissimo ha dato allo sport modenese nelle vesti di dirigente
di grande valore (fu per lunghi anni Presidente della Panaro e socio
fondatore del Panathlon Club di Modena) di ricostituire tutte le
discipline sportive sotto l'egida del Coni, compito che svolse come
reggente in modo encomiabile ed in tempi brevi.
Subito dopo la gestione Arata venne nominato Presidente del Coni
Provinciale il Comm. Angelo Comini, altro notissimo
sportivo modenese che gestiva il bar omonimo in pieno centro storico, in
Piazzetta dell'orologio. Lo sostituì per un altro breve periodo il notaio
Lodovico Bassi.
Ricordiamo che in quegli anni, era precisamente l'estate del 1948, il
Comitato Provinciale modenese, alla vigilia delle Olimpiadi di Londra,
le prime dopo la sosta della seconda guerra mondiale, organizzò il
passaggio della fiaccola olimpica proveniente da Atene portata da
staffette dell'esercito e da atleti delle varie province attraversate.
Davanti al Teatro Storchi la fiaccola sostò per alcune ore e venne
scortata da un picchetto d'onore composto dagli olimpionici modenesi: Arnaldo
Andreoli, Alberto Braglia, Alfredo Gollini e Armando Poggioli.
Nel 1950 iniziò la sua lunga Presidenza al Coni modenese, il Dott.
Fulvio Setti, bella figura di atleta, campione sugli ostacoli alti,
buon giocatore di pallacanestro e che venne decorato durante la seconda
guerra mondiale, era pilota di aerei, di medaglia d'oro, una delle poche
concesse a viventi.
Molte sono state le iniziative intraprese dal Comitato
Provinciale modenese: vogliamo citare solamente una rappresentanza
dell'esecutivo dei primi anni sessanta che era così composto:
Delegato provinciale: Dott. Fulvio Setti - Vice delegati: Cav.
Giuseppe Malagoli, Per. Agr. Giuseppe Longagnani - Servizi
impianti sportivi: Ing. Carlo Covili, Geom. Arnaldo Piccinelli
- Segretario: Prof. Luciano Pasquinelli.
I quegli anni vennero istituiti anche i Premi CONI, alle società
sportive più meritevoli per i risultati agonistici e di attività
conseguiti, che consistevano in una medaglia d'oro e di un buon
contributo in denaro.
Nell'anno 1976 entra nel Coni modenese, dopo un periodo passato al
Comitato Regionale, il Maestro dello Sport Marco Pedrazzi;
forgiatosi alla Scuola Centrale dello Sport di Roma sarà, da allora
sino ai nostri giorni, il segretario generale.
Intanto nel 1977 conclude il suo lungo periodo il Dott. Setti e passa la
mano all'Avv. Enzo Botti che viene nominato Presidente alla fine
dello stesso anno. La giunta che parte con l'Avv. Botti era composta da Dott.Giorgio
Ghidini, Geom. Bruno Cucchiara, Avv. Bruno Sivelli; Prof.
Pasquinelli Luciano Segretario e incaricato all'impiantistica
sportiva l'Arch. Marco Fontana.
Dopo qualche conflittualità relativa ad un serie di problematiche
relative all'impiantistica sportiva nel 1980 si giunge alla nomina del
Presidente con l'elezione diretta dell'Avv. Enzo Botti che avrà
attorno a sé una giunta formata da: Cav. Paolo Malavolti, Rag.
Luciano Ansaloni, Ing. Carlo Guidetti e Prof. Costantino Canalini.
Giunta e Presidente, ai quali si aggiunge Antonio
Vinci in qualità di Segretario, vengono confermati nei quadrienni
1984-88 e 1988-92.
Quadriennio 1993-1996: Avv. Enzo Botti Presidente - Giunta:
Cav. Paolo Malavolti, Nino Pagliarini, Prof. Costantino Canalini,
Prof. Pier Paolo Alessandro, Nino Pagliarini. Ing. Carlo
Guidetti addetto all'impiantistica sportiva.
Quadriennio 1997-2000 - Presidente: Avv. Enzo Botti; Vice
Presidente: Prof. Giorgio Ariani; componenti della giunta: Cav.
Paolo Malavolti, Prof. Ermanno Barbieri, Prof. Costantino Nicolini, Ing.
Carlo Guidetti.
Nell'anno 1999 con la scomparsa del Prof. Ermanno Barbieri entrerà in
giunta il Sig. Giacomo Ballo.
Nell'elezione avvenuta il 16 Marzo 2001, relativa al quadriennio
2001-2004, veniva eletto presidente il Prof. Pier Paolo
Alessandro, ma in seguito ad un vizio di forma riscontrato nella
presentazione delle domande, la sua posizione veniva considerata non
regolare dal Coni nazionale e pertanto veniva dichiarato decaduto dopo
due mesi; la reggenza del Comitato modenese veniva affidata all'Ing.
Carlo Guidetti che la teneva sino all'elezione del 27 Maggio 2002.
In quella elezione, in seguito alla nuova legge del 1999 chiamata anche
legge Melandri venivano eletti nella giunta come rappresentanti dei
tecnici e degli atleti, rispettivamente: Luigi Trotta e Luca Tonelli.
Finalmente dopo un periodo di difficoltà gestionali dovute alla carenza
di una giunta e di un Presidente, il giorno 27 Maggio 2002 con una
votazione quasi plebiscitaria (30 votanti su 31) veniva eletto il nuovo
Presidente nella persona di Franco Bertoli noto pallavolista ed
oggi esperto manager.
La sede del Coni
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L'olimpionico modenese
Alberto Braglia |
CONI SEDE
Il Palazzo dello Sport di Modena o PalaPanini è un impianto
multifunzionale di recente costruzione che è andato a sostituire, per
le grandi manifestazioni sportive il vecchio Palazzetto dello sport di
Viale Molza che per tanti decenni è stato il principiale impianto della
nostra città e che ancora oggi, nei suoi due ampi padiglioni, supporta
ancora tantissime attività sportive.
Questo grande impianto nel quale, nella parte posteriore, è situata la
sede del Coni Provinciale e della quale parleremo più
diffusamente in seguito, è un ampia struttura costituita da un piano
principale per il gioco della pallavolo, della pallacanestro, della
pallamano e del tennis, della misura di m. 52x35. La capienza per il
pubblico nelle tribune fisse e in quelle telescopiche raggiunge la
capienza di 4500 posti a sedere. Moltissime sono state le manifestazioni
a carattere nazionale ed internazionale che si sono svolte in questi
ultimi anni.
Merita una breve descrizione il grande edificio nel quale sono situati
al primo piano gli uffici del Coni.
Al piano terra vi sono due palestre per la muscolazione, una
palestra per il judo, una per la scherma ed un altra per il tennis
tavolo; oltre a 14 spogliatoi e a numerosissimi impianti igienici, vi
trovano spazio un bar, la biglietteria e due guardaroba.
Al primo piano oltre ad un'ampia sala riunioni, una sala stampa, la sala
TV, vi trovano spazio ancora numerosi impianti igienici e svariati
magazzini.
Al piano terra, nella parte posteriore, sono collocati i locali del
Centro di Medicina dello sport.
E proprio sopra a questi, attraverso una ampia scalinata che parte dal
viale dello sport, si arriva agli uffici del Comitato Provinciale e
delle Federazioni Sportive di Modena.
Attraverso un ingresso sobrio e spazioso si accede agli uffici che sono
in numero di cinque: uno per il Presidente, uno del Segretario, ed uno
per la Segretaria; due sono per le Federazioni. Fanno inoltre parte dei
locali del CONI, un'ampia sala per le riunioni che porta una cinquantina
di posti, una saletta per le riunioni della giunta ed una saletta,
ultimamente predisposta come sala informatica, dove alcuni computer sono
a disposizione delle Federazioni sportive. Completano la serie dei
locali due ampi ripostigli ed i servizi igienici. In questi uffici, dove
in pratica si tengono le redini del vasto movimento sportivo della
Provincia di Modena, operano in pratica 37 Federazioni sportive
ufficiali oltre a 10 Federazioni affiliate.
Gli uffici sono aperti per il pubblico tutti giorni dal Lunedì al
Sabato compreso, dalle 8 alle 13: inoltre al Lunedì ed al Mercoledì
viene effettuato orario continuato sino alle ore 17.
Le Federazioni e le Società sportive, che ne facciano espressa
richiesta, possono usufruire della sala riunioni anche in orari del
tardo pomeriggio e serali.
Nei tempi lontani gli uffici del Coni erano praticamente situati nelle
case o negli studi dei Presidenti Provinciali di turno, ma notizie
precise non se ne hanno. Nel dopoguerra, per qualche tempo, vennero
collocati presso la sede della Società Panaro in Via Fonteraso poi,
durante la Presidenza Setti, vennero trovati locali più adatti sempre
in centro storico e precisamente in via Campanella. Successivamente
negli anni ottanta il Coni durante la presidenza Botti si trasferì nei
locali del direzionale 70 in Via Giardini per sistemarsi in seguito,
definitivamente, in Via Divisione Acqui presso il Palazzo dello Sport.
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