L'evoluzione della motricità acquatica parte dall'ambientamento in acqua bassa, per continuare poi nell'acqua bassa-alta e alla fine nell'acqua alta.
Si acquisiscono prima i principi meccanici che regolano il movimento in acqua. Poi si acquisiscono le tecniche natatorie grezze: Crawl, Dorso, Rana e Delfino. In seguito è possibile specializzarsi nelle varie attività sportive quali: 1) tuffi, 2) salvamento, 3) nuoto sportivo, 4) nuoto sincronizzato, 5) pallanuoto, 6) nuoto pinnato, 7) immersioni.
Il Crawl risulta utile per le attività 2, 4, 5 e 7.
Il Dorso risulta utile per le attività 2, 4 e 5.
La Rana risulta utile per le attività 2, 4, 5 e 7.
Il Delfino risulta utile per l' attività 6.
Segue ora uno schema relativo all'evoluzione della motricità acquatica e terrestre, suddiviso in base all'età:
ETA'
E.M.A
E.M.T
0-2

Riflesso apnea

Movimenti spontanei

Riflessi difesa e sopravvivenza

Movimenti spontanei

2-7
Scoperta dell'ambiente acquatico
in acqua bassa e alta

Schemi motori primari

Funzioni sensoriali

4-7
Variazioni elementari degli schemi motori acquatici nella fase di ambientamento
Coordinazione dinamica
generale e oculo-segmentaria

6-7
 

Sviluppo equilibrio

7-9
Principi meccanici di base per la padronanza dell'ambiente acquatico

Conoscenza e percezione del
proprio corpo

Coord. spazio-temporale

5-10
 

Schemi motori di base, precisione

7-10
Forma grezza delle tecniche natatorie

Schemi motori secondari grezzi

Sviluppo rapidità dei movimenti, sensibilità muscolare

8-10
 

Previsione della velocità e movimenti di un oggetto in rapporto alla propria posizione statica e dinamica

9-11
 

Rapidi progressi nella coordinazione senso-motoria (occhio-mano ecc.)

7-12
Specialità natatorie

Schemi motori secondari raffinati

11-12
 

Completo sviluppo della lateralizzazione

 

Gli schemi acquatici sono acquisiti con la stimolazione dall'ambiente acquatico, quelli motori sono ereditari.
Quelli acquatici dipendono da componenti genetiche e di maturazione organica, quelli terrestri dipendono dalla maturazione biologica e dagli stimoli ambientali.
Uno schema motorio acquatico può non includere quello precedente, mentre quello terrestre si sviluppa in sequenza, includendo sempre il precedente.
In ciascun stadio di sviluppo occorre che l'istruttore realizzi la più larga base motoria possibile. I livelli standard di maturità degli schemi motori possono essere conseguiti in maniera ottimale solo se nelle altre aree della personalità si realizzano adeguati e complementari sviluppi, pena arresti o ritardi (l'analfabetismo motorio provoca danni estetici e funzionali).
In acqua bisogna ristrutturare i propri schemi a causa di: problemi d'equilibrio a causa della diversa posizione del corpo e la mancanza di punti d'appoggio, ridotta percezione del proprio corpo, non si vede bene, si sente poco e a volte fa freddo. Le resistenze all'avanzamento sono più intense e prolungate rispetto alla terraferma quindi, a parità di forza applicata, gli spostamenti delle leve avvengono a velocità sensibilmente più bassa. L'impegno della struttura neuromuscolare è più complesso. Il Sistema Nervoso Centrale riceve, quindi, informazioni nuove che non riesce ad elaborare. Inoltre la propulsione è fornita quasi esclusivamente dalle braccia, con le gambe che fungono da bilancieri (tranne nella Rana dove il rapporto è 50-50), con ritmi diversi.