Il marxismo

Nel campo della crisi delle certezze il marxismo riveste un ruolo singolare.

Nelle sue opere, Karl Marx

 demolisce la filosofia idealistico- hegeliana, criticandone il metodo dalle fondamenta;

 individua le contraddizioni su cui si basa la società borghese;

 anticipa il grande annuncio che farà Nietzsche della morte di Dio, definendo la religione Opium des Volks e il concetto stesso di Dio, con Feuerbach, un frutto dell’alienazione umana.

Marx, quindi, rivoluziona il pensiero ottocentesco; la sua analisi costituisce un forte elemento di rottura col passato.

Il marxismo, diffuso, prima solo in Europa ma presto anche nel resto del mondo, dall’opera di numerosi intellettuali, diviene per molti quasi una fede. E tale esso rimane per i primi sette- otto decenni del Novecento.

Dunque: il marxismo, sviluppatosi nell’Ottocento, si rafforza nel secolo successivo tanto da sembrare una delle poche valide alternative alle tendenze irrazionalistico- decadenti; le certezze marxiste svaniscono, però, nell’ultimo decennio del Novecento, lasciando in chi aveva creduto in esse un vuoto ancora incolmato, causando una perdita di identità simile a quella di inizio secolo.

 

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