"Aspettare
Bowie - e trovare un genio che insiste nel sostenere di essere
un clown"
(Waiting for Bowie - and finding a genius who insists he's
really a clown)
di Jean Rook
Daily Express, 5 maggio 1976
Intervistare
David Bowie è un'esperienza che lascia il segno. Per lo show business
lui è un super pianeta. Per il rock, un Messia. Per i suoi fan,
un Dio. Per la madre pensionata che vive a Beckenham, un ingrato
piccolo mascalzone che non le manda neanche una cartolina dalla
California. Per gli apprensivi, Bowie è sinistro. Il leader di
frotte di giovani che indossano i suoi vestiti stile anni 30 e
portano i capelli all'indietro come lui, come uniformi. La cosa
più vicina ad un Quarto Reich. Aspettarlo è la cosa peggiore.
Ti fa penare, come Godot. Ed il fatto che la sua guardia del corpo
abbia l'aspetto di un soldato da truppe d'assalto in pantaloni
di pelle nera non aiuta.
Fisicamente Bowie non delude. Appare terribilmente malato. Magro
come un insetto stecco. E di un pallore cadaverico, come se tutto
il suo sangue fosse confluito nei capelli fiammeggianti. Bowie
ha detto che la Gran Bretagna aveva bisogno di un Primo Ministro
fascista e che, a 28 anni, lui era l'uomo adatto a riempire quegli
stivali da passo dell'oca? Bowie arrossirebbe se avesse abbastanza
sangue.
"Se l'ho detto - ed ho la terribile sensazione di aver detto qualcosa
di simile ad un giornalista di Stoccolma che aveva cominciato
a farmi domande di politica - sono stupefatto che qualcuno abbia
potuto crederci. Io stesso dovrei leggerlo per credere di averlo
detto. Non sono sinistro. Non sono una grande forza - bene, non
quel tipo di forza. Non sto in piedi nelle automobili salutando
le persone perché penso di essere Hitler. Saluto i fan. Non scrivo
le didascalie sotto le fotografie".
"Finché è pubblicità importa?"
"Si, importa. Mi sconvolge. Posso essere forte. Posso essere arrogante.
Non sono sinistro"
"Allora perché lo sembri?"
"Come sembro?"
"Come Dracula, Berenice, uno zombie o un emaciato Marlon Brando
che fa la parte di un giovane Hitler".
"No, no, no", la sua voce ancora vagamente Brixtoniana si spezza,
e quando si da un colpo su una coscia, sottile quanto il tuo polso,
sei spaventato che possa rompersi.
"Sono Pierrot. Sono Chiunque ["Everyman"].
Ciò che faccio è teatro, e solo teatro. Tutta questa storia del
fatto di essere in grado di far alzare 7000 dei miei fan all'Empire
Pool alzando una sola mano è tutta immondizia. Prima di tutto
il pubblico è Britannico, e da quando i Britannici stanno in piedi
per questo? Quello che vedi sul palco non è sinistro. E' puro
clown. Uso me stesso come una tela e cerco di dipingervi la verità
del nostro tempo. Il viso bianco, i pantaloni larghi, sono solo
elementi di un Pierrot, l'eterno clown che comunica la grande
tristezza del 1976".
Mi chiede se me lo ricordo come Ziggy Stardust. Chi potrebbe
dimenticarlo nei suoi tacchi alti, una pettinatura scarlatta,
un orecchino a lampadario e più Max Factor di Marilyn Monroe?
"Ziggy comunicava ciò che c'era di bizzarro nel nostro tempo.
Ora Bowie sta comunicando la tristezza".
Se non vedessi - e ascoltassi - Bowie dal vivo, lo accuseresti
di studiare frasi poetiche per l'intervista. In effetti Bowie è un poeta, forse un genio dei tempi moderni. Ciò che W.B. Yeats
- riferendosi ad uno spazzino irlandese - chiamò "poesia vivente"
fluisce dalle sue labbra pallide (make up, e non, grazie a Dio,
leucemia). Descrive il suo periodo da Ziggy Stardust come "apparire
come una via di mezzo tra Nijinsky e Woolworth's" senza consapevolezza
della sua intelligenza. Le parole che sua madre non comprenderebbe
si riversano con naturalezza fuori di lui. Come una chiacchierata
alla Dylan Thomas. Questo ci porterebbe ai suoi presunti cattivi
rapporti con la madre, se riesco ad avere il coraggio di fargli
la domanda che quasi fermò il Russell Harty Show, quando Harty
ebbe il coraggio di chiederglielo.
"Cosa vorresti dire su tua madre?", ho chiesto al milionario la
cui madre afferma che la lascia a languire con una pensione di
11.50 sterline la settimana. Gli occhi di ghiaccio azzurri-verdi-grigi,
che congelarono Russell Harty sulla sua sedia, agitati nel terrore,
incontrarono i miei. Le ossa nel bel viso sono fredde.
"Niente", ha detto Bowie.
In confronto chiedergli della sua inconsueta vita sessuale sembrerebbe
sicuro. Bowie ha, varie volte, dichiarato di tutto alle donne
o agli uomini, senza imbarazzo. Sua moglie Angie ha parlato liberamente
di amore libero quando è capitato. Rimane il fatto che il matrimonio
settennale, e senza grandi trasporti, dei Bowie dura. Ieri erano
insieme nel suo nascondiglio segreto a Londra - Angie affascinante,
anche più magra di lui, con gli occhi truccati di rosso che richiamava
i capelli, che appariva incestuosamente come sua sorella gemella.
A chi le ha chiesto se si aspettava di essere sposata ad un uomo
che ha visto raramente negli ultimi dieci anni ha detto senza
esitare di si. Quando Bowie dice di lei, "come potrei mai lasciare
andare quest'essere divino?", è sincero. Tutto questo, insieme
alle loro surrealistiche opinioni sessuali, se non vite sessuali,
dovrebbe risultare confuso per il loro figlio di cinque anni Zowie,
ma in qualche modo non lo è. Cosa dici ad un bambino dell'asilo
sui capelli rossi, il viso bianco, il mascara di suo padre?
"Che questo è il modo in cui suo papà si guadagna da vivere",
ha detto Bowie.
Quando Bowie diventa David Jones, padre orgoglioso e parla del
figlio che cavalca un pony e delle sue lezioni di francese, la
sua immagine va in pezzi. Anche le ossa del suo viso incredibilmente
bello e unisex si addolciscono.
"Mi stai dicendo che Bowie è soltanto un altro padre amorevole,
in fondo?", ho detto.
"Si,si, è tutto qui, certo", Bowie sorride, e viene fuori il ragazzo
nato Jones, a Brixton.
Guardando indietro al "timido, silenzioso" David Jones, come
lo vede David Bowie?
"Lui mi piaceva. Ancora mi piace se solo riesco ad entrare in
contatto con lui", dice Bowie, che ha la sconcertante abitudine
di parlare di se stesso come se fosse nel passato. "Siamo stati
separati per molto tempo, ed ho così tanti altri cambiamenti da
fare. Jones è reale. Bowie non è reale. Non c'è niente di reale
nello stare in piedi di fronte a 7.000 persone. Penso che fare
questo sia un po' sinistro quando ci pensi, ma, se lo è, l'unica
persona cui faccio il lavaggio del cervello e che spavento a morte
è me stesso".
La guardia del corpo appare nervosa. Chiudo il mio blocco note
e stringo la mano scheletrica del capo. Sono sorpreso - ed anche
disposto a dirlo a sua madre - di avere trovato David Bowie una
delle persone più mistiche, squisite, completamente strane ed
assolutamente piacevoli che abbia mai incontrato.
"Non essere sorpreso" ha detto Bowie il Dio, alzandosi con l'aspetto
di David Jones bisognoso di un buon pasto. "Dopo tutto è solo
rock'n'roll".