Proiezione astrale

G.P.

MAGO VIRGILIO
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    Una persona ha due corpi uno astrale, ed uno fisico. E' possibile vivere consciamente al di fuori del corpo fisico. L’EFDC è un evento in cui una persona percepisce una parte di un ambiente che non potrebbe essere percepita dal posto in cui si trova il corpo fisico della persona in questione. In tale evento chi sperimenta l’EFDC sa di non stare sognando o fantasticando.L’EFDC è un fenomeno universale, in quanto è stato sperimentato da persone di ogni genere. Di solito si tratta di un’esperienza unica nella vita, che ha un profondo effetto su chi la prova.La credenza nella proiezione astrale è estremamente antica, erano accettate nelle culture dell’Egitto, dell’India e della Cina ed erano note anche ai santi e ai mistici cristiani.

    Uno dei primi e più famosi casi di bilocazione essere in spirito in un posto e col corpo fisico in un altro è quello di Alfonso de’ Liguori. Un giorno del 1774, mentre si trovava nel suo monastero di Arienzo, a quattro giorni di viaggio da Roma, egli cadde in un sonno profondo che durò due ore. Quando si svegliò, dichiarò di essere appena ritornato dal capezzale del papa a Roma e che il papa era appena morto. Quando la notizia della morte del papa arrivò ad Arierìzo, tutta la faccenda fu attribuita a una coincidenza, fino all’arrivo della sorprendente notizia che le persone che assistevano il pontefice morente avevano visto e parlato con Liguori, il quale aveva guidato le preghiere per il papa.

    Nel nostro secolo rinomate esperienze di EFDC capitarono a Oliver Fox, un inglese che operava nel campo della ricerca paranormale, e a Sylvan Muldoon, autore di libri ormai classici sull’EFDC. Sylvan Muldoon ebbe la sua prima EFDC all’età di dodici anni, quando vide il proprio corpo steso su un letto mentre egli guardava dall’alto. Dopo questa prima esperienza, ne ebbe molte altre analoghe. In un libro scritto con Hereward Carrington (The Phenomenon o! Astral Pro jection), Muldoon elenca decine di EFDC riferite da altri e la classifica in base alle circostanze in cui ebbe luogo l’avvenimento. Le sue classificazioni comprendono le proiezioni astrali indotte dalle droghe e dagli anestetici; quelle di persone sottoposte a un intervento chirurgico, che spesso erano in grado di riferire dei particolari dell’operazione mentre presumibilmente erano sotto anestesia, e quelle associate a una malattia, a qualche incidente a all’imminenza della morte. In quasi tutti i casi, il passaggio al mondo spirituale è sembrato facile e piacevole, e in quel mondo i vari soggetti hanno provato un senso di beatitudine. Secondo Muldoon e Carrington, nelle EFDC spicgano alcune analogie: la sensazione di fluttuare o di librarsi in volo al di sopra del corpo fisico; la presenza di una « corda astrale » che unisce i due corpi; un intorpidimento fisico o l’incapacità di muoversi, e un senso di depressione un istante prima dell’EFDC. Sulla scorta delle sue esperienze personali, Muldoon dichiarò che durante la proiezione astrale il soggetto rimane su questo pianeta. Non va in un « regno più alto »: le sue esperienze cioè sono collegate alla sua vita sulla terra. In genere egli è solo, non con altri spiriti, anche se di quando in quando conversa coi defunti. Muldoon in genere vide dei luoghi che gli erano ben noti, ma ogni tanto veniva « trasportato » in ambienti e in terre lontani. Nell’EFDC pensiero e azione sembrano fondersi, e non c’è nessuna traduzione meccanica del pensiero in azione. Il soggetto sperimenta dei mutamenti nella percezione; non dipende più dai propri sensi per le informazioni. Per esempio, egli può « vedere » in tutte le direzioni nello stesso momento. Durante la propria EFDC Monroe era perfettamente consapevole della propria eccitazione sessuale, che però assumeva una forma molto più completa del normale sesso fisico. Da questa esperienza e-gli trasse la conclusione che fra gli esseri umani c’è una attrazione intrinsecamente ed estremamente forte che, nella nostra incarnazione fisica, prende la forma del sesso. Nell’EFDC il « sesso » diventa il desiderio di compenetrarsi totalmente con l’altro e di « equalizzare la carica » come se i due esseri fossero dei magneti o dei poli elettrici di carica opposta.

    Nonostante le molte storie di EFDC, non esiste una sola prova scientifica preliminare che 1’EFDC esista effettivamente. Una delle obiezioni di fondo è che tali esperienze non si possono differenziare chiaramente dal sogno. Muldoon sostiene che, pur essendoci molte analogie fra le EFDC e i sogni, il soggetto di un’EFDC conserva « la piena coscienza dello stato di veglia ». Monroe elenca cinque caratteristiche dell’EFDC che a suo dire differenziano questo fenomeno dai sogni: continuità della consapevolezza conscia; capacità intellettuale ed emotiva di prendere delle decisioni; presenza di percezione plurivalente attraverso input sensoriali »; non ricorrenza dei modelli e sviluppo degli avvenimenti in successione cronologica, cosa che comporta il passare di un vero periodo di tempo.