In tutte le religioni
si ritrovano riferimenti alle pietre preziose. Nella religione indù nove
gemme; diamante, rubino, zaffiro, smeraldo,topazio, giacinto, perla,
corallo, occhio di gatto sono state considerate pietre ricche
di radiazioni cosmiche benefiche. A Budda sono invece consacrati :Oro,
agata, giada, cristallo di rocca, lapislazzuli, corallo, madreperla. Nel
mondo musulmano la pietra nera del tempio della Kaaba è
il prototipo di tutte le pietre sante. Riafferma il patto celeste che Dio
ha stabilito con gli uomini. Questa pietra, bianca all'origine, si è
annerita per i peccati degli uomini che, durante il pellegrinaggio, l'hanno
toccata. Secondo la tradizione
il santo Graal è una coppa ottenuta dal grande smeraldo
che faceva parte della corona di Lucifero, l’angelo della luce, caduta sulla
Terra durante lo scontro fra gli angeli del bene e gli angeli del male.
Santa Ildegarda, nel suo
libro scrive: "il diavolo teme le pietre preziose, le detesta perché
gli rammentano il fatto che esse già si mostravano in tutto il loro splendore
prima che egli precipitasse".
La pietra tagliata è infatti
opera umana; essa infatti desacralizza l'opera di Dio e rappresenta
l'azione umana sostituita all'energia creatrice.
Le pietre sono state spesso
considerate opera di Dio in quanto l'uomo non è intervenuto nella loro lavorazione.
Le prime pietre talismaniche
furono i betili, pietre situate presso un bosco
o una fonte e in cui si credeva che abitasse la divinità; la parola betilo
significa appunto "casa di Dio"e l'uso di queste pietre,
si ritrova frequentemente nella cultura ebraica.
Nella Bibbia si trovano
frequenti allusioni alle gemme. Secondo una tradizione ebraica le tavole su
cui erano incisi i dieci comandamenti erano di zaffiro.
Nel libro dell’Esodo (XXVIII
33,34) troviamo la descrizione del Pettorale del giudizio o
Razionale per il gran sacerdote Aaron:
"Farai
inoltre il pettorale del giudizio, lavorato a ricamo alla maniera dell’efod:
di oro, di porpora violacea e scarlatta, di cremisi e di lino fino ritorto;
sarà di forma quadrata e doppio, lungo e largo una spanna; lo guarnirai di
pietre incastonate, disposte su quattro file.
Nella prima
fila: un sardonio (forse un’agata a strati bianchi e bruni alternati), un
topazio, uno smeraldo.
Nella seconda
fila: un rubino, uno zaffiro e un berillo.
Nella terza
fila: un giacinto (zircone rosso), un’agata, un’ametista.
Nella quarta
fila: un crisolito (olivina), un onice, un diaspro.
Tutte queste pietre
siano fissate nei loro castoni di oro.
Gli Urim e i
Tummim etimologicamente pare significhino "luce
e integrità". Sono due pietre di varia forma e colore da cui il sommo
sacerdote NON CON CULTO SUPERSTIZIOSO, ma con il divino
aiuto traeva le risposte da comunicare per il bene del suo popolo Si potrebbe
supporre che il gran sacerdote fissasse intensamente le due gemme scintillanti
alla luce e che cadesse in trance conoscendo così la volontà di Dio.
Anche i primi cristiani
usarono nelle catacombe alcune gemme con i simboli dell'agnello e del pesce
e, con il finire delle persecuzioni , le gemme furono usate sempre di più
per decorare calici e altri oggetti di culto. Nei primi altari erano incluse
queste sette pietre particolari che rappresentavano i sette doni dello Spirito
Santo:
Diamante |
fortezza |
Zaffiro |
saggezza |
Rubino |
devozione |
Topazio |
conoscenza |
Smeraldo |
comprensione |
Ametista |
buon consiglio |
Calcedonio |
timor di Dio |
Le pietre preziose si possono considerare il simbolo di" una
trasmutazione dall'opaco al luminoso e, in senso spirituale, dalle
tenebre alla luce, dall' imperfezione alla perfezione."
E così la nuova Gerusalemme è tutta rivestita di pietre preziose.
(Apocalisse,21,18-22)"Lo
splendore di lei era simile a pietra assai preziosa come il diaspro cristallino…
Il materiale del muro è di diaspro e la città è di oro puro simile a puro
cristallo.
I basamenti del muro della città sono ornati di ogni sorta di pietre preziose.Il
primo basamento è di diaspro, il secondo di zaffiro, il terzo di calcedonio,
il quarto di smeraldo, il quinto di sardonice, il sesto di sarda, il settimo
di crisolito, l’ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisoprasio
(o olivina), l’undicesimo di giacinto (zircone rosso), il dodicesimo di ametista.Le
dodici porte sono dodici perle; ogni porta è fatta di una sola perla. La piazza
della città è di oro puro come cristallo trasparente.