IL MARCIAPIEDE
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PRO:
Utilizzo misto del suolo portato all'estremo, con la presenza di campi coltivati nelle citta'. Un radicale antidoto alle moderne monoculture, urbane e rurali. Implosione della forma urbana, prendendo veramente in mano il problema dello
sprawl nelle citta' moderne con immaginazione e senso dello spettacolo.
PROPONENTI: Ecocities Movement.
SVILUPPI: progetti di "deasfaltatura" a Berkeley, apertura del Torrente Codornices alla vita selvaggia e alla vegetazione, conferenze internaziionali sulle Ecocities, e diversi progetti in tutto il mondo di centri cittadini pedonali ad alta densita'
MORE INFO: eocitybuilders
CONTRO:
distanza tra le persone e le loro destinazioni su di un nuovo piano: quello verticale. Il trasporto personale di merci (per es. la spesa) diventa piu' difficile; la dipendenza dagli ascensori riduce le possibilita' di spostamenti autonomi. La sicurezza e il senso di vertigine diventerebbero un problema a certe altezze; un modo di vivere molto innaturale. Ci potrebbe essere sovrabbondanza di grattacieli anonimi.

ECOCITY


Una città in equilibrio con la natura

Diciamo che siamo atterrati a cento anni da oggi. In questo periodo le Ecocities sono diffusissime. Sono luminosi avamposti nel verde profondo delle foreste, oasi nel deserto, isole su acque salate perse in nuvole di uccelli marini. Noi siamo qui, atterrati per visitarne una. Dimentichiamoci i servizi di autonoleggio, anche di auto elettriche. Non ci sarebbe possibile andare oltre il lindo parcheggio dietro la farmacia. Ci dotiamo di biciclette. E possiamo rilassarci perchè qui non saremo investiti da un'automobile.
Nonostante la bassa velocità, viviamo enormi cambiamenti di visuale in pochi attimi. Dietro una curva, dal nostro punto di partenza in campagna, sbuchiamo improvvisamente nel centro di un quartiere, uno dei pochi sparpagliati intorno al centro di una grande ecocity. Edifici di due o tre piani sul confine lasciano presto il posto a strutture a cinque o a sei piani e a una movimentata vita cittadina. Gli edifici piu' alti si susseguono in file di balconi e terrazze. La gente si sporge dalle ringhiere di balconi e ponti pedonali per parlare con altre persone due o tre piani più sotto. Si possono sentire uno con l'altro. Non c'e' nessun frastuono di automobili a soffocare le loro voci.
Nel centro del quartiere che stiamo attraversando, i profili delle abitazioni variano molto, ci sono piccole torri e piante ovunque, sotto i portici, sui balconi e alle finestre. La frutta, le bacche e i fiori attirano le api, le farfalle e diverse varieta' di uccelli. E' un variopinto Martedi' Grasso, con mulini che girano sopra gli alberi dei tetti delle abitazioni e i riflessi della luce del sole che si specchia nei pannelli solari e sulle serre che attraversa i rami ondeggianti degli alberi, dei cespugli e delle viti.
Abbandoniamo il centro del quartiere e in solo due o tre isolati ci troviamo ad attraversare quello che resta di un vecchio quartiere di cintura che si estendeva per dozzine di isolati in tutte le direzioni. Adesso i garage sono stati convertiti in unita' abitative e le case hanno un piano o due in più, permettendo la costruzione di una terza e quarta unita'. Poi, abbastanza all'improvviso, ci troviamo in aperta campagna - sono bastati sei o sette isolati per passare dalla campagna sul lato esterno del quartiere allo spazio naturale "recuperato" sul lato opposto.
Il confine del centro cittadino si trova solo due o tre isolati oltre la parte opposta di un ponte, che ci porta a passare sopra un piccolo torrente che scorre in una valletta che presenta su un lato una vegetazione spontanea, sull'altro alberi da frutto. Quindi ci infiliamo in una galleria che scorre sotto quello che era un quartiere della citta'. Il passaggio si trova sotto un corridoio naturale che i cervi e, piu' recentemente, anche le antilopi hanno cominciato ad utilizzare.
Ancora pochi isolati e la nostra stradina attraversa una specie di "cancello della citta'" con particolari edifici che si fronteggiano dove la strada diventa la via centrale della citta'. Ci troviamo quindi ad entrare in una delle piazze centrali dove edifici molto grandi circondano uno spazio pubblico pieno di persone, alberi, giochi d'acqua e opere d'arte. In distanza si puo' distinguere contro il cielo il profilo delle montagne piu' alte, interrotto dalla sagoma del piu' alto edificio della citta' che si erge come una cattedrale dedicata al culto del rispetto per la vita sulla Terra, che porta alberi e cespugli sopra alti dirupi e viti e fiori giu' in fondo ai canyons. Il cielo è azzurro cristallino - non c'e' inquinamento. Il sole e il vento forniscono l'energia necessaria, e il trasporto motorizzato praticamente non esiste. La polizia utilizza biciclette, il personale sanitario indossa dei pattini in linea per spingere le barelle.
Si possono scorgere le persone che camminano o vanno in bicicletta sui ponti tra gli spazi pubblici del quinto piano. Ci sono lassu' delle vie pedonali che collegano gli edifici a dieci piani, che passano sopra la strada e scompaiono. Alcuni edifici presentano dei sistemi di ponti ogni cinque piani con ascensori veloci che si fermano ad ogni piano - nessuno deve spostarsi verticalmente per piu' di due piani, garantendo in questo modo un accesso veloce e un ragionevole esercizio fisico. Ci sono cascate artificiali che cadono per sei od otto piani dentro a piccole pozze, vaporizzandosi in nuvolette che rinfrescano gli edifici intorno. E quando il sole vi passa attraverso, crea degli arcobaleni cittadini.

Richard Register
presidente di Ecocity Buiders.
sprawl: (in italiano letteralmente sarebbe piu' o meno "spalmato") fenomeno tipico delle moderne città, soprattutto americane, che comporta una crescita incontrollata dei suburbi, con una pletora di "eleganti villette mono/bifamigliari immerse nel verde pedecollinare" e conseguente crollo delle densità abitative, impossibilita' di fornire servizi di trasporto pubblico adeguati, enormi problemi di sicurezza che spesso si risolvono con militarizzazioni piu' o meno dichiarate del territorio
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