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ESPERIMENTI
Di Nicolas Maceratesi
Fusione del ghiaccio con aggiunta di sale
(Costruisco una cella frigorifera con ghiaccio e sale)
Materiale: 2 beker, ghiaccio, 2 provette, acqua, sale e termometro.
Preparazione dell’esperimento: Mettere un po’ di ghiaccio in tutti e 2 i
beker, mettere dell’acqua in tutte e 2 le provette.
Conduzione dell’esperimento: In uno dei due beker mettiamo molto sale.
Poi in tutti e due si infilano, ben incastrate
nel ghiaccio, le due provette con l’acqua. Misuro le temperature nei due
beker.
Osservazioni: Nel beker contenente ghiaccio e sale l’acqua della provetta
si congela subito e contemporaneamente si forma la brina sulle pareti del
beker. Nel beker contenente solo ghiaccio l’acqua della provetta resta
allo stato liquido.
La temperatura del ghiaccio fondente è 0°, quella di ghiaccio e sale
arriva fino a –15° C, ecco perchè l’acqua della provetta passa rapidamente
dallo stato liquido a quello solido.
Ebollizione
dell’acqua con aggiunta di sale
Materiale: Fornello, acqua, sale,
beker, termometro.
Preparazione dell’esperimento: Accendere il fornello e mettere l’acqua nel
beker.
Conduzione dell’esperimento: mettere il beker sopra il fornello; misurare
quindi la temperatura col termometro fino all’ebollizione dell’acqua,
aggiungere quindi il sale.
Osservazioni: Il sale fa aumentare la temperatura di ebollizione, infatti
la temperatura dell’acqua supera 100°C.
Mentre si aggiunge il sale all’acqua che bolle, per un istante
l’ebollizione si arresta.
Interpretazione: il sale per sciogliersi ha bisogno di energia, nel caso
del primo esperimenti sottrae calore al ghiaccio e la temperatura di
fusione scende, nel secondo esperimento l’energia fornita dal fornello
elettrico viene utilizzata prima per sciogliere il sale, poi per far
avvenire l’ebollizione, quindi la temperatura di ebollizione è superiore a
100°C.
CONCLUSIONE
Dai due esperimenti si capisce che il sale abbassa il punto di fusione e
alza quello di ebollizione dell’acqua. Ecco perché sulle strade quando
nevica e la temperatura scende si sparge sale: il ghiaccio con aggiunta di
sale fonde a temperature inferiori a 0°C e più si aggiunge sale più si
abbassa il punto di fusione, così non si forma ghiaccio se non a
temperature bassissime.
D’altra parte l’acqua salata in cui si cuoce la pasta ha una temperatura
superiore a 100°C questo agevola la cottura.
Interviste im…possibili
LINNEO
Di Martina Paoletti ed Elisa Cesaretti
Rita Levi Montalcini, vincitrice di un premio Nobel, ha inventato una
macchina che è in grado di viaggiare nel tempo.
In esclusiva, noi, giornaliste esperte (ehm…) proveremo la sua invenzione:
torneremo all’epoca di Linneo!
Il giorno “x” entriamo nella macchina e, per trenta secondi, viaggiamo nel
tempo: tremiamo perché ondeggia tutto, siamo emozionate ed impaurite e…
TUTTO SI FERMA DI COLPO!!!
Siamo in Svezia, specificatamente sopra la casa di Linneo (dove siamo
atterrate) nel 1757.
Scendiamo (ehm, cadiamo…) su un cespuglio di rose (ahia!) che Linneo tanto
amava.
Bussiamo alla porta:
-Avanti!-
Ci apre un servitore
- Bonjour, je vouremmo parlé with Carl Von Linné- rispondiamo orgogliose!
- Com?-continua il servitore
Incerte del nostro francese, tiriamo fuori il “Traduttore Universale”.
Ed incominciamo a parlare la lingua locale (che per noi è praticamente
arabo!)
AVVERTENZE: L’INTERVISTA E’ STATA RISCRITTA IN ITALIANO PER FACILITARNE LA
COMPRENSIONE
NOI- Buongiorno, signor Linneo, possiamo farle qualche domanda?-
L- Sì, oui, certo!-
NOI- Come mai ha questa passione per le piante?-
L- Mio padre era un appassionato giardiniere. E io ho “copiato” la sua
passione.-
NOI- Ma lei è un dottore?-
L- In un certo senso… studio e catalogo piante e animali.-
NOI- Sappiamo anche che ha pubblicato dei libri, per esempio…-
L- Sì, confermo. Ho pubblicato “SYSTEMA NATURAE” e “PHILOSOPHIA BOTANICA”,
solo per citarne alcuni…-
NOI- Sappiamo anche che ha provato molti lavori…-
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L- Dal medico al
professore, dall’ecclesiastico al botanico…-
NOI- Ha inoltre fondato l’ “ Accademia svedese delle scienze”, giusto?-
L- Sì, è corretto. Siete molto informate, eh?!-
NOI- Ehi, le domande le facciamo noi! Comunque, sì, grazie! E la vostra
vita privata, come va?-
L- No comment!-
NOI- Torniamo allora alla sua professione: ci potrebbe spiegare il suo
sistema di catalogazione, perché… non ci abbiamo capito quasi niente!-
L- Certo, allora, ehm ehm… ho raggruppato specie affini nel GENERE (il
“cognome”) e nella SPECIE (il “nome”); l’ unione tra GENERI si chiama
FAMIGLIA.-
NOI- Ronf! Ronf!-
L- Che fate, dormite?!-
NOI- Nooooo, stavamo solo ragionando su… sì quella roba lì, capito no? E’
naturale!-
L- Basta, fuori da casa mia! Mi state prendendo in giro!!-
NOI- Non ci permetteremmo mai! Ma, ma…-
Bene, la nostra intervista è finita qui; speriamo che abbiate capito chi
era Linneo e cosa ha fatto.
Arrivederci dalle vostre temerarie giornaliste!!!
P.S. Del viaggio di ritorno al presente, beh, preferiamo non fornire
troppi dettagli…
Visita a un Museo speciale
TRA LUCE, SUONO E
MOVIMENTO
di Martina B., Martina
G., Matteo B.
Martedì 18 ottobre con i compagni della 2D di Osimo, ci siamo diretti con
un pullman verso Saltara, dove si trova un museo speciale: il Museo del
Balì.
Appena arrivati abbiamo pagato l’entrata e poi giocato e mangiato per
riprenderci dal “lungo” viaggio….
Entrati nel museo ci siamo accorti che non era un’esposizione come le
altre. In effetti la guida ci ha subito condotto al planetario, che è una
stanza in cui un meccanismo (un mappamondo “bucato”) proietta i vari corpi
celesti sul un telo a forma di cupola posto sul soffitto.
Qui abbiamo potuto osservare il tragitto che compiono il sole e la luna
ogni giorno, le varie costellazioni, i pianeti e la via lattea: davvero
affascinante! Durante l’osservazione, un colpo di “sfiga” ha fulminato la
lampadina e la guida è andata nel panico, perché non sapeva come
cambiarla: quel che si dice un vero tecnico!
Abbiamo poi fatto una
piccola pausa per la gioia di tutti, professori compresi, che già non
sopportavano più le nostre chiacchiere.
Dopodichè siamo entrati in una stanza del museo dove noi abbiamo fatto un
laboratorio sulla luce, mentre l’altra classe ha lavorato sull’equilibrio.
Qui abbiamo visto tutti i “tipi” di luce e le sue proprietà.
Non tutti si sono divertiti e lo hanno trovato interessante, infatti
Martina Guidobaldi ha affermato che era addirittura sul punto di
addormentarsi.
Concluso il laboratorio siamo usciti di nuovo all’aperto e abbiamo fatto
un’altra pausa (!) per il pranzo.
Noi di Offagna siamo andati a rifugiarci su dei tavoli da pic-nic distanti
dall’entrata del museo, perché volevamo passare meno tempo possibile con
quelli di Osimo, che ci stavano enormemente antipatici (chissà poi
perché??!).
Ma poi la Vilone ci ha
trascinato appena fuori del museo, dove c’era il bar e dove sostavano gli
Osimani.
Dopo aver speso tutto tra caramelle e chupa-chupa al bar, siamo rientrati
(per l’ennesima volta) nel museo e lo abbiamo visitato, finalmente.
Abbiamo visto, sentito e provato esperimenti molto interessanti che
riguardavano di tutto: suono, luce, colori, forme e corpi.
La nostra gita era finita, ci siamo divertiti molto a visitare questo
museo speciale, tanto diverso dagli altri, che è riuscito a mantenerci
interessati quasi per un’intera giornata.
Speriamo di tornarci, o almeno di visitare un altro posto “figo” come
quello!!!!!.
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