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il n.1

OGGI PARLO IO!
LA SCUOLA STAMPATA

Anno I
num 2

 

SCIENZA

SOMMARIO

 
 

Feste

Poesie...
Mesostici
Lettera a Babbo Natale
Natale in Ungheria
Natale in Inghilterra
Natale, dove, quando, con chi?
 

Cinema, spettacolo e televisione

Cineforum
Televisione
Cimema
YU-GI-OH!!
 

Scienza

Esperimenti
Interviste im..possibili
Visita a un Museo speciale
 

Sport

La Nazionale
Wrestling: addio Guerrero
 

Tempo libero

Tutto sui videogiochi
Un pomeriggio diverso
 

Sondaggi

Videogioco, dolce videogioco
Top ten dei prof
Carne o pizza ??
Il fumo
Ki è ke ci capisce qualcosa?
 

Viaggi

Reportage da Offagna

Firenze, città d'arte e di storia

“Eurochocolate” di Perugia

Ladispoli, l’Acapulco italiana

La Sardegna

 

Musica

Piccolo diavolo, ma padre dolcissimo

Dai pianti al successo

Brain Stew
I System of a down
 

Cronaca scolastica

Una giornata di rifiuti

Il prima e il dopo della riforma Moratti

 

Recensioni

La canzone di Be

Si chiamava Friedrich

Una valle piena di lacrime
Cronache minori
 

Il meglio di

RICETTE:

torta sbriciolina

FAVOLE:       

L'orso nero
La libertà nel mare  
Elisabeth Right  
MITI:
Mito dell’acqua salata    
Come il mare diventò salato               
Siamo miti..ci; sale fino e zolletta
Dal mito di Pandora     
 Il saggio Salim e il mare 
TEMI:      
 Scuola? No grazie!
La scuola media  
Oddio, la scuola!
Una storia a puntate
 

Schegge

Ipse dixit   

Che figura!  

Verifiche di scienze    
 

La posta

Caro giornalino…

 

Per finire

Giochi matematici per tipi svegli   

La pubblicità   

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ESPERIMENTI

Di Nicolas Maceratesi

Fusione del ghiaccio con aggiunta di sale
(Costruisco una cella frigorifera con ghiaccio e sale)
Materiale: 2 beker, ghiaccio, 2 provette, acqua, sale e termometro.
Preparazione dell’esperimento: Mettere un po’ di ghiaccio in tutti e 2 i beker, mettere dell’acqua in tutte e 2 le provette.
Conduzione dell’esperimento: In uno dei due beker mettiamo molto sale.
Poi in tutti e due si infilano, ben incastrate
nel ghiaccio, le due provette con l’acqua. Misuro le temperature nei due beker.
Osservazioni: Nel beker contenente ghiaccio e sale l’acqua della provetta si congela subito e contemporaneamente si forma la brina sulle pareti del beker. Nel beker contenente solo ghiaccio l’acqua della provetta resta allo stato liquido.
La temperatura del ghiaccio fondente è 0°, quella di ghiaccio e sale arriva fino a –15° C, ecco perchè l’acqua della provetta passa rapidamente dallo stato liquido a quello solido.

Ebollizione dell’acqua con aggiunta di sale
Materiale: Fornello, acqua, sale, beker, termometro.
Preparazione dell’esperimento: Accendere il fornello e mettere l’acqua nel beker.
Conduzione dell’esperimento: mettere il beker sopra il fornello; misurare quindi la temperatura col termometro fino all’ebollizione dell’acqua, aggiungere quindi il sale.
Osservazioni: Il sale fa aumentare la temperatura di ebollizione, infatti la temperatura dell’acqua supera 100°C.
Mentre si aggiunge il sale all’acqua che bolle, per un istante l’ebollizione si arresta.
Interpretazione: il sale per sciogliersi ha bisogno di energia, nel caso del primo esperimenti sottrae calore al ghiaccio e la temperatura di fusione scende, nel secondo esperimento l’energia fornita dal fornello elettrico viene utilizzata prima per sciogliere il sale, poi per far avvenire l’ebollizione, quindi la temperatura di ebollizione è superiore a 100°C.

CONCLUSIONE

Dai due esperimenti si capisce che il sale abbassa il punto di fusione e alza quello di ebollizione dell’acqua. Ecco perché sulle strade quando nevica e la temperatura scende si sparge sale: il ghiaccio con aggiunta di sale fonde a temperature inferiori a 0°C e più si aggiunge sale più si abbassa il punto di fusione, così non si forma ghiaccio se non a temperature bassissime.
D’altra parte l’acqua salata in cui si cuoce la pasta ha una temperatura superiore a 100°C questo agevola la cottura.


Interviste im…possibili

LINNEO
Di Martina Paoletti ed Elisa Cesaretti

Rita Levi Montalcini, vincitrice di un premio Nobel, ha inventato una macchina che è in grado di viaggiare nel tempo.
In esclusiva, noi, giornaliste esperte (ehm…) proveremo la sua invenzione: torneremo all’epoca di Linneo!
Il giorno “x” entriamo nella macchina e, per trenta secondi, viaggiamo nel tempo: tremiamo perché ondeggia tutto, siamo emozionate ed impaurite e…
TUTTO SI FERMA DI COLPO!!!
Siamo in Svezia, specificatamente sopra la casa di Linneo (dove siamo atterrate) nel 1757.
Scendiamo (ehm, cadiamo…) su un cespuglio di rose (ahia!) che Linneo tanto amava.
Bussiamo alla porta:


-Avanti!-
Ci apre un servitore
- Bonjour, je vouremmo parlé with Carl Von Linné- rispondiamo orgogliose!
- Com?-continua il servitore
Incerte del nostro francese, tiriamo fuori il “Traduttore Universale”.
Ed incominciamo a parlare la lingua locale (che per noi è praticamente arabo!)
AVVERTENZE: L’INTERVISTA E’ STATA RISCRITTA IN ITALIANO PER FACILITARNE LA COMPRENSIONE
NOI- Buongiorno, signor Linneo, possiamo farle qualche domanda?-
L- Sì, oui, certo!-
NOI- Come mai ha questa passione per le piante?-
L- Mio padre era un appassionato giardiniere. E io ho “copiato” la sua passione.-
NOI- Ma lei è un dottore?-
L- In un certo senso… studio e catalogo piante e animali.-
NOI- Sappiamo anche che ha pubblicato dei libri, per esempio…-
L- Sì, confermo. Ho pubblicato “SYSTEMA NATURAE” e “PHILOSOPHIA BOTANICA”, solo per citarne alcuni…-
NOI- Sappiamo anche che ha provato molti lavori…-

L- Dal medico al professore, dall’ecclesiastico al botanico…-
NOI- Ha inoltre fondato l’ “ Accademia svedese delle scienze”, giusto?-
L- Sì, è corretto. Siete molto informate, eh?!-
NOI- Ehi, le domande le facciamo noi! Comunque, sì, grazie! E la vostra vita privata, come va?-
L- No comment!-
NOI- Torniamo allora alla sua professione: ci potrebbe spiegare il suo sistema di catalogazione, perché… non ci abbiamo capito quasi niente!-
L- Certo, allora, ehm ehm… ho raggruppato specie affini nel GENERE (il “cognome”) e nella SPECIE (il “nome”); l’ unione tra GENERI si chiama FAMIGLIA.-
NOI- Ronf! Ronf!-
L- Che fate, dormite?!-
NOI- Nooooo, stavamo solo ragionando su… sì quella roba lì, capito no? E’ naturale!-
L- Basta, fuori da casa mia! Mi state prendendo in giro!!-
NOI- Non ci permetteremmo mai! Ma, ma…-
Bene, la nostra intervista è finita qui; speriamo che abbiate capito chi era Linneo e cosa ha fatto.
Arrivederci dalle vostre temerarie giornaliste!!!
P.S. Del viaggio di ritorno al presente, beh, preferiamo non fornire troppi dettagli…


Visita a un Museo speciale
TRA LUCE, SUONO E MOVIMENTO

di Martina B., Martina G., Matteo B.

Martedì 18 ottobre con i compagni della 2D di Osimo, ci siamo diretti con un pullman verso Saltara, dove si trova un museo speciale: il Museo del Balì.
Appena arrivati abbiamo pagato l’entrata e poi giocato e mangiato per riprenderci dal “lungo” viaggio….
Entrati nel museo ci siamo accorti che non era un’esposizione come le altre. In effetti la guida ci ha subito condotto al planetario, che è una stanza in cui un meccanismo (un mappamondo “bucato”) proietta i vari corpi celesti sul un telo a forma di cupola posto sul soffitto.
Qui abbiamo potuto osservare il tragitto che compiono il sole e la luna ogni giorno, le varie costellazioni, i pianeti e la via lattea: davvero affascinante! Durante l’osservazione, un colpo di “sfiga” ha fulminato la lampadina e la guida è andata nel panico, perché non sapeva come cambiarla: quel che si dice un vero tecnico!

Abbiamo poi fatto una piccola pausa per la gioia di tutti, professori compresi, che già non sopportavano più le nostre chiacchiere.
Dopodichè siamo entrati in una stanza del museo dove noi abbiamo fatto un laboratorio sulla luce, mentre l’altra classe ha lavorato sull’equilibrio.
Qui abbiamo visto tutti i “tipi” di luce e le sue proprietà.
Non tutti si sono divertiti e lo hanno trovato interessante, infatti Martina Guidobaldi ha affermato che era addirittura sul punto di addormentarsi.
Concluso il laboratorio siamo usciti di nuovo all’aperto e abbiamo fatto un’altra pausa (!) per il pranzo.
Noi di Offagna siamo andati a rifugiarci su dei tavoli da pic-nic distanti dall’entrata del museo, perché volevamo passare meno tempo possibile con quelli di Osimo, che ci stavano enormemente antipatici (chissà poi perché??!).

Ma poi la Vilone ci ha trascinato appena fuori del museo, dove c’era il bar e dove sostavano gli Osimani.
Dopo aver speso tutto tra caramelle e chupa-chupa al bar, siamo rientrati (per l’ennesima volta) nel museo e lo abbiamo visitato, finalmente.
Abbiamo visto, sentito e provato esperimenti molto interessanti che riguardavano di tutto: suono, luce, colori, forme e corpi.
La nostra gita era finita, ci siamo divertiti molto a visitare questo museo speciale, tanto diverso dagli altri, che è riuscito a mantenerci interessati quasi per un’intera giornata.
Speriamo di tornarci, o almeno di visitare un altro posto “figo” come quello!!!!
!.