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il n.1

OGGI PARLO IO!
LA SCUOLA STAMPATA

Anno I
num 2

 

RECENSIONI

SOMMARIO

 
 

Feste

Natale è...
Poesie...
Mesostici
Lettera a Babbo Natale
Natale in Ungheria
Natale in Inghilterra
Natale, dove, quando, con chi?
 

Cinema, spettacolo e televisione

Cineforum
Televisione
Cimema
YU-GI-OH!!
 

Scienza

Esperimenti
Interviste im..possibili
Visita a un Museo speciale
 

Sport

La Nazionale
Wrestling: addio Guerrero
Tempo libero
Tutto sui videogiochi
Un pomeriggio diverso
 

Sondaggi

Videogioco, dolce videogioco
Top ten dei prof
Carne o pizza ??
Il fumo
Ki è ke ci capisce qualcosa?
 

Viaggi

Reportage da Offagna

Firenze, città d'arte e di storia

“Eurochocolate” di Perugia

Ladispoli, l’Acapulco italiana

La Sardegna

 

Musica

Piccolo diavolo, ma padre dolcissimo

Dai pianti al successo

Brain Stew

I System of a down

 

Cronaca scolastica

Una giornata di rifiuti

Il prima e il dopo della riforma Moratti

 

Recensioni

La canzone di Be

Si chiamava Friedrich

Una valle piena di lacrime
Cronache minori
 

Il meglio di

RICETTE:

torta sbriciolina

FAVOLE:       

L'orso nero
La libertà nel mare  
Elisabeth Right  
MITI:
Mito dell’acqua salata    
Come il mare diventò salato               
Siamo miti..ci; sale fino e zolletta
Dal mito di Pandora     
 Il saggio Salim e il mare 
TEMI:      
 Scuola? No grazie!
La scuola media  
Oddio, la scuola!
Una storia a puntate
 

Schegge

Ipse dixit   

Che figura!  

Verifiche di scienze    
 

La posta

Caro giornalino…

 

Per finire

Giochi matematici per tipi svegli   

La pubblicità   

 

LA CANZONE DI BE

TITOLO: La canzone di Be
AUTORE: Lesly Beake
CASA EDITRICE: Mondadori
ANNO DI PUBBLICAZIONE: Ottobre 1997

Di Andrea Guglielmi

Penso che Lesly Beake voglia farci conoscere la povertà dell’Africa. Lo fa attraverso una storia. Questo racconto si svolge a nord della Namibia, vicino al deserto del Kalahari, dove vivono gli Ju, che noi chiamiamo Boscimani: un popolo nomade di cacciatori, messi a dura prova dall’incontro con i bianchi e con la loro cultura. Be e sua madre Aia sono appunto boscimane, fra le ultime a vivere secondo le tradizioni della loro gente, in un villaggio dove la solidarietà e il calore degli altri le avvolgono e le accompagnano. Ma presto saranno costrette ad abbandonarlo, chiamate dal vecchio papà di Aia che lavora nella tenuta di un bianco, e per Be comincerà una vita tra ombra e luce, piena di solitudine, di misteri e di domande.
Questo libro mi è piaciuto perché era tratto da una storia vera e a volte mi sono anche immedesimato nel personaggio principale della vicenda narrata.
 

Si chiamava Friedrich

TITOLO: “Si chiamava Friedrich”
AUTORE: Hans Peter Richter
CASA EDITRICE: Mondadori
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1993

Di Federica Rossi

Friedrich, ragazzo ebreo, vive con la sua famiglia in Germania.
Un giorno conosce un suo coetaneo, non ebreo: tra i due si crea un legame fortissimo, nonostante le differenze.
Anche le due famiglie diventano molto unite e riescono a vivere bene una con l’altra.
Ma gli Ebrei, secondo alcuni, non sono persone normali e quindi è meglio evitarli, anzi eliminarli del tutto e togliere loro tutto ciò che hanno.
La famiglia di Friedrich, dopo aver rischiato di perdere la casa, essere rimasta disoccupata ed essere stata costretta a mandare il ragazzo in una scuola per Ebrei, non si arrende, ma continua a battersi per la libertà, con la speranza che tutto finisca presto.
Un libro semplice e bellissimo che racconta, facendo narrare le vicende ad un ragazzino, il più terribile evento della storia.
Ma soprattutto vuol far capire che siamo tutti uguali, che dobbiamo volerci bene e che non è bello discriminare una persona se professa una religione diversa, se è più scuro di noi, se non parla la nostra lingua.
Tutti siamo uguali: due occhi, una bocca, un naso, due orecchie… ma quello che conta veramente è ciò che abbiamo dentro, ciò che proviamo.
Frase più bella: “Una volta erano gli Ebrei, oggi sono i negri, oppure gli studenti… domani, forse, saranno i bianchi, i cristiani o gli impiegati…”

 

 

 

 

 

 

 


 

Una valle piena di stelle

TITOLO: “Una valle piena di stelle”
AUTORE: Lia Levi
CASA EDITRICE: Mondadori
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1997

Di Federica Rossi

Quando parliamo di strage degli Ebrei non bisogna pensare “è successo tanto tempo fa”, perché sono passati all’incirca cinquant’anni, che non sono poi molti. Inoltre, anche se ne sono stati responsabili maggiormente i Tedeschi, tutti ne eravamo partecipi perché a farlo siamo stati proprio noi, noi uomini. Infatti io mi chiedo come ha potuto l’essere umano uccidere un suo fratello, perché in fondo, anche se siamo tutti diversi per il colore della pelle, per le religioni che professiamo e per tante altre cose, siamo come dei fratelli e dobbiamo volerci bene.
Libro entusiasmante e coinvolgente questo che insegna anche cosa vuol dire veramente accettare ognuno per quello che è. A me è piaciuto molto anche per la semplicità del linguaggio che aiuta a comprendere facilmente ciò che vuole comunicare l’autrice.
Questa è la storia di una famiglia, apparentemente molto tranquilla, con una figlia dodicenne. Ma il segreto di questa allegra “comitiva” stava nell’essere ebrei e un giorno, così, all’improvviso, senza alcun motivo, quelli che comandavano si misero a perseguitare proprio quelli come loro. Cosa potevano fare? Scappare era l’unica soluzione possibile. E infatti, aiutati da alcuni amici e con tutti i risparmi che avevano, riuscirono ad arrivare in Svizzera, dove potevano stare sicuri.
Ma l’avventura non era finita lì, anzi… era appena iniziata!

Frase più bella: “Anche gli amori, come le amicizie, nascono, sembrano dei soli destinati a dare luce e calore per sempre e invece, proprio come il sole, tramontano e segnano la fine di un giorno.”

 

CRONACHE MINORI

Titolo: Cronache minori
Autore: Gardini Slai
Collana: Salani narrativa

Di Elisa Cesaretti

Che cosa c’è di tanto importante in un anno di scuola, da venire raccontato in un libro?
A meno di cose eccezionali, i ragazzi della scuola media non vivono esperienze diverse da quelle di Ruben e Anna.
Nel normalissimo vivere quotidiano, ci sono in realtà mille motivi ed avvenimenti di grande interesse: perché?
Ma perché capitano nella propria vita, che è unica, irripetibile, preziosa.
Sono tutte cose speciali, perché in una vita normale di ragazzi e di ragazze, ogni scoperta di sé e del mondo è un passo lungo la strada della vita, la strada su cui si diventa grandi.
Ruben ed Anna… due nomi, niente di più.
Ma questi due nomi sono fatalmente intrecciati, “intrecciati” per la vita.
“Sto crescendo… sto cambiando” si trovò a pensare.
“Se lo sentiva addosso, il cambiamento.
Molte cose che prima gli piacevano ora non gli dicono più nulla; in lui sorgevano nuovi interessi, nuove attenzioni.
L’umore instabile, facile all’allegria, ma anche alla malinconia.
E poi il desiderio di stare assieme ai suoi coetanei, sempre.
Si sentiva anche un po’ spossato, ma questo non lo diceva di certo a sua madre, che lo avrebbe costretto ad una cura ricostituente e lo avrebbe trattato come un maialino da ingrasso.”
Con questo pezzetto di racconto, l’autore ci spiega tutto il libro: crescere è bello, strano, diverso, per ognuno di noi.
Il libro… mi ha fatto pensare… perché è bello, ben scritto, semplice, ma profondo.
Frase preferita: “Se nella vita c’è un’età magica, indimenticabile, questa è l’adolescenza.
Lo sanno bene quelli che l’hanno lasciata.
Vi si entra senza preavviso, impreparati, indifesi, si è colti da un sottile senso di vertigine nell’affacciarsi su un mondo di esperienze ed emozioni molto più vasto di quello della fanciullezza.
Il momento del “guado” è rapido, intenso.”


 

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