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il n.1

OGGI PARLO IO!
LA SCUOLA STAMPATA

Anno I
num 2

SOMMARIO

 
 

Feste

Poesie...
Mesostici
Lettera a Babbo Natale
Natale in Ungheria
Natale in Inghilterra
Natale, dove, quando, con chi?
 

Cinema, spettacolo e televisione

Cineforum
Televisione
Cimema
YU-GI-OH!!
 

Scienza

Esperimenti
Interviste im..possibili
Visita a un Museo speciale
 

Sport

La Nazionale
Wrestling: addio Guerrero
 

Tempo libero

Tutto sui videogiochi
Un pomeriggio diverso

 

Sondaggi

Videogioco, dolce videogioco
Top ten dei prof
Carne o pizza ??
Il fumo
Ki è ke ci capisce qualcosa?

 

Viaggi

Reportage da Offagna

Firenze, città d'arte e di storia

“Eurochocolate” di Perugia

Ladispoli, l’Acapulco italiana

La Sardegna

 

Musica

Piccolo diavolo, ma padre dolcissimo

Dai pianti al successo

Brain Stew

I System of a down

 

Cronaca scolastica

Una giornata di rifiuti

Il prima e il dopo della riforma Moratti

 

Recensioni

La canzone di Be

Si chiamava Friedrich

Una valle piena di lacrime
Cronache minori
 

Il meglio di

RICETTE:

torta sbriciolina

FAVOLE:       

L'orso nero
La libertà nel mare  
Elisabeth Right  
MITI:
Mito dell’acqua salata    
Come il mare diventò salato               
Siamo miti..ci; sale fino e zolletta
Dal mito di Pandora     
 Il saggio Salim e il mare 
TEMI:      
 Scuola? No grazie!
La scuola media  
Oddio, la scuola!
Una storia a puntate
 

Schegge

Ipse dixit   

Che figura!  

Verifiche di scienze    
 

La posta

Caro giornalino…

 

Per finire

Giochi matematici per tipi svegli   

La pubblicità   

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

NATALE IN UNGHERIA


disegno di Monica Moffa

di Sofia e Stefania (con la collaborazione della mamma di Sofy)
In Ungheria anticamente si mescolavano le tradizioni pagane con le feste natalizie cristiane e le prime furono in parte represse dalla chiesa. Le usanze popolari variano da una regione all’altra.
SAN NICOLA, 6 DICEMBRE
San Nicola in ungherese si dice Miklòs, da cui viene Mikulàs, inteso come Babbo Natale.
OGGI: Al contrario delle tradizioni anglo- sassoni, Mikulàs (il Santa Klaus degli americani), non viene a Natale ma il giorno del suo onomastico e porta solo dolci ai bambini buoni e fraschette dorate – per scherzo!- ai bambini “cattivi”. In questo senso assomiglia alla Befana italiana.
PRIMA: Nella tradizione popolare, la figura di Mikulàs in parte si legava al vescovo generoso, in parte vestiva i panni di un giudice che interroga e punisce.
Giovani con il viso annerito di carboni giravano e mettevano paura ai bambini. Un uomo vestito da Mikulàs, accompagnato da un altro vestito da diavolo, girava per il paese. Il secondo aveva anche una frusta in mano con cui minacciava i bambini.
SANTA LUCIA, 13 DICEMBRE
Prima della riforma del calendario il giorno del solstizio d’inverno coincideva con il giorno di Santa Lucia. Gruppi di bambini giravano per il paese recitando formule magiche per favorire la fertilità. Le donne non potevano lavorare, mentre alcuni giovani andavano per le vie mascherati con bianche lenzuola, muti, per non farsi riconoscere, controllando che le donne rispettassero il divieto. Altri facevano scherzi più pesanti (ad esempio smontare due portoni e scambiarli, smontare un carro e rimontarlo sul tetto delle case…).
LA SEDIA DI LUCA
Si usava costruire una sedia cominciando in questo giorno e continuando fino a Natale, secondo precise regole. Si riteneva che, salendo su questa sedia, durante la messa di mezzanotte di Natale, si potesse rilevare la presenza di una strega, perché sulla testa le si poteva vedere le corna. Un'altra usanza ungherese era di gettare contro le finestre grano e mais, che simboleggiavano ricchezza e prosperità per quella famiglia.Dal giorno di Santa Lucia a quello di Natale ci sono 12 giorni: ognuno corrispondeva ad un mese dell’anno (esempio: 1° giorno = gennaio): le persone segnavano il tempo che faceva ogni giorno e lo collegavano al tempo che avrebbe fatto il mese corrispondente dell’anno nuovo (esempio: 1° giorno = tempo bello, quindi a gennaio farà bel tempo).
NATALE, 24-26 DICEMBRE
OGGI: Similmente ad altri paesi europei si usa addobbare l’albero di Natale, ma solo alla vigilia di Natale e non prima. Come addobbi si usano anche dolcetti (in genere cioccolatini), di forma ovale, impacchettati con la carta lucente, mele, noci e biscottini. I bambini trovano il regalo (che non viene attribuito a Babbo Natale, ma al Bambin Gesù), sotto l’albero la sera stessa. In questi giorni secondo la tradizione popolare si doveva stare a casa, evitare di cucinare, chiedere o dare in prestito denaro. Alla cena della vigilia, si usava una bella tovaglia ricamata e riservata per questa festa. Al pane, alle mele e alle noci si legavano usanze superstiziose: il pane doveva essere intero perché ci fosse per tutto l’anno futuro; la mela era divisa in tante parti in quanti erano in famiglia per tenerla unita; la noce, se sana, prediceva un’ottima salute, se bacata, malattie.
I ragazzini circolavano per il paese facendo gli auguri ai passanti, gesto per cui in genere venivano premiati con dei regalini. Nello stesso modo, gruppi di bambini andavano per le case del vicinato e in cambio del canto e degli auguri, ricevevano mele, noci, pane, dolci e anche soldi. La recita natalizia di origine religiosa, veniva preparata con cura. I partecipanti, in genere vestiti da pastori, giravano con un presepe per tutto il paese, recitando gli eventi della notte di Natale. Certe volte si usavano i burattini; questa tradizione – detta regölés – ha origini antichissime e in parte corrisponde alla figura del menestrello. D’altro canto, è molto probabile l’origine antica, pagana, che ricorda gli sciamani che recitavano dei versi e dei riti magici.

MENU’ NATALIZIO

- *Beigli: dolce tipico di Natale; è una specie di strudel (ma con pasta frolla, oppure lievitata), farcito con crema di noci oppure di patate.
- Zuppa di pesce con riso; le squame di pesce stanno a indicare “tanti soldi”, mentre il riso significa “abbondanza e fertilità”.

*RICETTA: BEIGLI CON NOCI


INGREDIENTI PER LA PASTA:
50g di farina 00
20g di burro
6g di zucchero al velo
3 tuorli d’uovo
3g di lievito (sciolto nel latte tiepido)
poco sale

INGREDIENTI PER IL RIPIENO:
25g di zucchero
25g di noci (a pezzi piccoli)
cannella
8g di uvetta
(briciole di Pavesini o di biscotti secchi)

PREPARAZIONE DELLA PASTA:
Mescoliamo la farina, il burro e lo zucchero al velo in un tegame, poi mettiamo insieme il resto degli ingredienti per ottenere una pasta abbastanza morbida (quando si stacca dal recipiente la pasta è giusta). Lasciamo riposare per dieci minuti. Dividiamo la pasta in piccole pagnotte e con il matterello distendiamole. Riempiamo con il ripieno di noci, poi rotoliamo per chiudere. Sopra spennelliamo due volte con l’uovo (viene bello rosato se in una tazza mettiamo un uovo più due tuorli ben mescolati). Cottura nel forno caldo (180°circa).
PREPARAZIONE DEL RIPIENO:
Facciamo bollire lo zucchero con 2 dl di acqua, dopo mettiamo dentro le noci, la cannella, l’uvetta, poca buccia di limone, sempre mescolando. Facciamo raffreddare completamente, poi mettiamo sulla pasta stesa.
ATTENZIONE: il ripieno non deve essere troppo liquido, perché quando si cuoce, la pasta si romperebbe. Il ripieno, più denso è, meglio è, perché nella cottura diventa più morbido: così, niente paura che rimanga troppo asciutto quando il dolce è cotto! Se comunque si preferisce meno liquido, ci si possono sbriciolare dei biscotti secchi.
A chi piace, nel ripieno può mescolare frutta secca e frutta zuccherata, o marmellata.

NATALE IN INGHILTERRA

di Federica Rossi e Agnese Cariddi

È da poco passato il Natale ma noi vorremmo che questa festa non finisse mai.
Tutti sappiamo come si festeggia il Natale qui da noi e per questo abbiamo deciso di trasferirci in un altro paese per conoscere meglio le loro tradizioni.
Partiamo per l’Inghilterra!!
Ecco, quindi, quello che avreste potuto trovare il 25 Dicembre su una tavola londinese.
Sicuramente vi avrebbero servito la classica “Xmas Dinner”, o cena di Natale, che si compone di:
Salmone scozzese affumicato;
tacchino arrosto ripieno con albicocche, prugne e noci;
patate arrosto;
cavoletti di Bruxelles con castagne;
budino di Natale con burro e brandy;
pasticcini ripieni con crema;
torta di Natale;
formaggio Stilton con vino Porto.

Buon appetito!

Insomma molti dicono che la cucina inglese non sia buona e che gli Inglesi non sappiano cosa vuol dire mangiare bene.
In realtà la Gran Bretagna rimane insuperabile nel suo stile perché sceglie prodotti di ottima qualità e li cucina in modo da esaltare al massimo il loro sapore.
Caratteristici sono i budini e le torte, che sono appunto delle specialità inglesi.
Prodotti molti buoni sono anche il formaggio Stilton accompagnato sempre da un vino Porto.

CURIOSITÀ
Alla fine di ogni cena o pranzo, si porta sempre il formaggio Stilton perché “chiude lo stomaco”.
Il vino Porto viene servito in una bottiglia di cristallo alta dal collo stretto.
Viene passato in senso orario e nessuno lo versa al suo vicino: ognuno se lo versa da solo.

In alcune famiglie vige ancora l’uso del “powder their nose”, cioè incipriarsi il naso: le donne, con questa scusa, vengono allontanate per lasciare gli uomini da soli a bere vino Porto, fumare sigari e parlare di argomenti “maschili” (auto, calcio, donne…!)
Ecco infine una tipica leccornia inglese, che, come scoprirete, è nata tanto tempo fa…


 

Mince pies
Nel periodo elisabettiano, i Mince Pies contenevano della carne e della frutta e venivano chiamati “shrid pies” poiché erano preparati con carne tritata e grasso di rognone, lavorati poi con della frutta secca. Inoltre era tradizione aggiungere tre spezie (cannella, chiodi di garofano e noce moscata), che rappresentavano i tre doni dei re Magi offerti a Gesù. La parte superiore veniva decorata con la figura del Bambin Gesù di pasta.
Mangiare un Mince Pies al giorno per ognuno dei dodici giorni di natale era considerato un gesto portafortuna. Ogni pasticcino veniva mangiato in una casa diversa. Questo rito doveva portare fortuna, alla casa e a che li mangiava, per tutti i dodici mesi del nuovo anno.
E allora, per recuperare l’antica tradizione, anche noi, inviate speciali sulle tavole dei sudditi di Sua Maestà la regina, ingoiamo volentieri un boccone di nostrano panettone e vi auguriamo un bellissimo 2006.



NATALE:
DOVE, QUANDO, CON CHI?

 

Di Michela e Eugenia
A molti ragazzi della I media abbiamo posto la domanda: dove andrai durante le vacanze di Natale?
16 su 21 hanno risposto che resteranno a casa, mentre 4 su 21 hanno risposto: “Ce ne andremo in giro per il mondo…”
Un'altra delle domande, da noi proposte, è stata la seguente: con chi trascorrerai il Natale? Le risposte sono state:
- SOLO CON I GENITORI (4 su 21)
- IN FAMIGLIA CON TUTTI I PARENTI (14 su 21)
- AMICI (5 su 21)
La risposta più gettonata è stata dunque la seconda, segno che i nostri compagni sono soliti riunire la famiglia al completo per le feste natalizie.
Abbiamo ancora domandato: “Che giorno addobbi la tua casa? L’8 dicembre o un giorno qualsiasi?”
La maggior parte ha risposto: “Un giorno qualsiasi ” (12 su 21)
Mentre solo 8 su 21 hanno risposto “l’8 dicembre”.
La domanda più importante è stata però: consideri il Natale una festa consumistica o una festa religiosa?
La maggioranza, anche se di poco, ha detto che considera ancora il Natale una festa dedicata alla nascita di Gesù!