nato alla Casazza di Mologno il 24 luglio 1831 da Giovan Maria e Caterina nob. Salutoni, morì ivi il 20 settembre 1903.
Nel 1844 era studente di prima grammatica al nostro Ginnasio-Liceo dove più tardi rimbeccò francamente un professore austriacante.
Perquisito, arrestato e poi rilasciato, poco più che diciottenne, esulò a Lugano donde tornò poco dopo. Nel 1859, studente all'Università di Padova, si trovò indiziato per le manifestazioni di italianità seguite alla morte del professor Bernardino Zambra.
Arrestato con altri per " perturbazione della pubblica tranquillità " e " lesa sepoltura " fu tradotto ai Piombi di Venezia, ove languì cinque mesi fino a che le vittorie franco-piemontesi persuasero i giudici d'appello ad assolvere (21 giugno) " per insufficienza di prove " il cittadino d'una provincia già redenta.
Ripresi gli studi all'Università di Pavia li lasciò nuovamente per partire con molti compagni, sotto la guida di
Benedetto Cairoli
, per la Spedizione dei Mille, nella quale con altri sei bergamaschi (
Agazzi
,
Isacco Arcangeli
,
Bresciani
,
Cadei
,
Ghislotti
,
Pasquinelli
e
Scotti
) seguì le sorti della 7° Compagnia, in gran parte formata di studenti dell'Ateneo pavese, e comandata appunto dal
Cairoli
. Stando al Guardione, se pur non si tratta di un omonimo sopravvenuto dopo lo sbarco a Marsala (il nostro è l'unico Bottoni dei Mille), egli sarebbe stato ufficiale di marina nella spedizione
Cosenz
per la presa di Favazzina. Ebbe grado di Sottotenente nella XV Divisione; lasciò il servizio il 27 dicembre 1860. All'Università di Napoli (21 dicembre 1860) conseguì il diploma di farmacista. Esercitò in Piemonte, dove sposò (22 gennaio 1865) Francesca Bozzola di Buronzo (Vercelli), e poi a Mologno, dove acquistò la farmacia ove fu aiutante Carlo Foresti, già compagno di prigionia di Silvio Pellico. Nel 1885 partecipò alle feste palermitane per il venticinquennale della liberazione e visse, sofferente di reumatismo in conseguenza dei patimenti del carcere, soprattutto beneficando e dedito alla famiglia numerosa (tredici figli, de' quali sette gli sopravvissero) non senza partecipare nobilmente alle competizioni politiche ed elettorali del tempo, per le quali fu in relazione coll'Antongini, pure uno dei Mille, allora Direttore del " Secolo " di Milano. Fu giustamente chiamato "la perla della Valle Cavallina" ed ebbe (18 maggio 1862) la graditissima visita di
Garibaldi
, che si trovava ai bagni di Trescore ed era ancor tutto dolente del recente arresto (15 maggio) di
Francesco Nullo
. Era insignito delle medaglie commemorative e godette della pensione prevista dalla legge 22 gennaio 1865.
BIBLIOGRAFIA. - Elenco Uff., N. 108. - "Illustr. Ital.", p. quarta di copertina, senza fotografia. - 27 Maggio 1860, Appendice, p. 6. - G. GERVASONI, Faustino Bettoni, reduce dai Piombi, uno dei Mille, in " Rivista di Bergamo " 1931 dicembre pp. 548-552. - F. GUARDIONE, I Mille, Palermo, A. Reber, 1913, p. 309. - Archivio Liceo " P. Sarpi ". - Notizie dalla figlia di lui signora Rosetta De Maddalena Bettoni (Milano, via G. Fiamma, 32) che comunicò in copie accurate numerosi documenti, depositate alla Civica Biblioteca di Bergamo. - Notizie anagrafiche dal Municipio di Casazza. - Archivio di Stato di Torino.
Creato da: Astalalista
- Ultima modifica: 26/Apr/2004 alle 21:18