Consigli di Orlando Pizzolato

Ultimo aggiornamento Domenica 26 MArzo 2012

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Le Scarpe

Il caldo, quello tipicamente estivo, è arrivato… Ed anche un po’ prima di quanto si pensasse, nonostante sia già qualche anno che l’estate sembra costantemente anticipata di un mese circa rispetto ad una volta.
Mi ricordo che “da atleta” cominciavo veramente a sentire i disagi del caldo verso la fine del mese di giugno, e sapevo che dovevo soffrire fino a metà agosto, quando la temperatura progressivamente calava. Purtroppo adesso le cose non stanno così, e i tempi si sono dilatati. La combinazione di alte temperature e di un tasso di umidità elevato rende molto disagevole sostenere gli allenamenti podistici, anche in quelle sedute che fino a qualche tempo fa si sostenevano senza particolare disagio.
Con questo clima molti podisti sono andati inevitabilmente in crisi, e non c’è da stupirsi visto che l’efficienza fisica è condizionata dal fatto che l’organismo, ed in modo particolare l’apparato cardio circolatorio, deve far fronte al processo di termoregolazione. Le alte temperature dell’aria riducono il gradiente di differenza con la temperatura corporea, e l’esigenza del nostro corpo è di eliminare quanto più calore possibile, processo che avviene con la sudorazione e con la veicolazione del sangue verso gli strati più superficiali della pelle.
Tutto ciò avviene con l’impiego del sangue, e tale situazione determina una minore disponibilità dello stesso per i muscoli, impegnati invece nello sforzo della corsa. E’ questo processo fisiologico che ne risente maggiormente e l’efficienza nell’ambito sportivo cala, tanto che si può arrivare a correre, a parità d’impegno, anche 10-15 secondi al chilometro più lentamente del solito. Quindi, non devi pensare che la forma fisica sia improvvisamente calata, ma ti ritrovi a correre più piano del solito proprio perché l’organismo è impegnato a far fronte ad esigenze climatiche particolari. Tornerai a correre con la solita efficienza solo quando la temperatura dell’aria rientrerà in un ambito normale, tale da non rappresentare più un super lavoro per il corpo