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"Andrea,
sono Sandra. Sono disperata, confusa, tu sei il primo
con cui parlo, solo a te posso confidarmi, ho bisogno del tuo
aiuto, sai cosa mi è successo? Sono stata dal medico
si insomma è toccato a me, quello che mi aveva sempre
terrorizzato ora l'ho qui, addosso a me, dentro di me, ah scusami,
hai ragione non l'ho ancora detto, mi devo operare al seno, è
che non l'ho ancora digerita, non è passata neppure un'ora,
torno adesso dal medico e mi emoziono troppo, lo vedi, so che
potrei cavarmela, anzi, sembra che io sia arrivata in tempo,
è sempre questione di tempestività, per questo
il medico dice che sono stata fortunata, ma io non riesco ancora
a capacitarmi, potrebbe essere anche una cosa non grave, ma ora,
ora, non ci capisco più nulla, mi manchi tanto, tu sei
l'unico amico, il più vecchio, se non potessi sfogarmi
con te
non so proprio cosa farei! Appena rientri, telefonami!
Ma subito, mi raccomando!" |
||
"Sandra,
sono Andrea. Dimmi subito che non è vero, non è
possibile, sto ancora male, un'agitazione che
.. Ho dovuto
bermi un bicchierino per telefonare, speravo proprio di trovarti,
ma già sentire la tua voce alla segreteria mi ha fatto
bene, stanotte non dormirò, lo sento, prenderò
un tavor
ma sei proprio sicura? Sei stata dal migliore?
Promettimi che andrai da un altro, lo sai in queste cose ci si
sbaglia sempre. Comunque non ti impaurire, perché sento
che ce la farai, conosco tante donne che ora stanno bene. L'importante
è averlo scoperto subito, vedrai che anche per il seno
basterà un taglietto, stai tranquilla, io domani non potrò
essere da te. Ti abbraccio e ti bacio. Telefonami subito! Ah!
Dimenticavo, non dirlo alla tua mamma. C'è sempre tempo,
può darsi che si riveli una cosa da poco. Post Scriptum:
telefonami dalle 20 alle 20.30 oppure domani dopo le 14, ma entro
le 16." |
||
"Andrea,
ti ho telefonato appena rientrata, sono un quarto alle 10, ma
sei già uscito! Almeno questa volta potevi aspettarmi
un po' di più! Avevo sbagliato numero e non mi rispondeva
nessuno, mi ero agitata, ci mancava anche questa! Poi per fortuna
mi ha risposto la segreteria e allora ora sto meglio." |
||
"Sandra,
sono Andrea, sono due giorni che non ti sento. Non puoi tenermi
in questo stato di angoscia per così tanto tempo, ci sono
novità? Sei stata da un altro come ti avevo pregata? Ora
devo uscire subito, quel rompipalle del mio capo mi ha invitato
a cena, potevo dirgli di no? Col fatto che io sono simpatico
e so raccontare le barzellette mi invita. Ma ti rendi conto?
Così come un bel soprammobile da salotto! Perdonami lo
so che ci contavi. Prego per te dieci volte al giorno, anche
se non vado più in chiesa da un'eternità!" |
||
"Andrea,
sono Sandra. Sono felicissima salto dalla gioia, non so con chi
abbracciarmi! Ah! Se solo tu potessi esserci, qui con me mi ubriacherei,
anzi, dopo mi ubriaco lo stesso, mi voglio bere una bottiglia
intera di whisky! Non è un tumore maligno! Solo una ciste,
per ora anzi neppure da operare! Ma ti rendi conto che giorni
mi ha fatto passare quel cretino? Ma me ne frego, ora sono felicissimissima!
Se non mi telefoni subito ti lascio per sempre come il mio migliore
amico! Guarda che non esco per aspettare la tua telefonata! Un
bacionissimo!" |
||
"Ma
perché hai aggiunto: Sono il 645384, e poi -Parli dopo
il segnale acustico- ? Lo dicono tutti! Non se ne può
fare a meno? Sto fremendo, dimmi! Ma come è potuto succedere?
E' una notizia meravigliosa! Dimmi! Dimmi, come sono felice!
E' questo il modo di trattare gli amici, anzi l'unico vero amico?
Sandra, senti? Mi suonano alla porta, ti ritelefono dopo. È
una di quelle frigidine
si
ti tradisco, ma dai!
Sto scherzando, deve essere la stiratrice. Ritelefonami immediatamente." |
||
"Oh
Andrea, cosa vuoi che ti dica, sono rinata, sai cosa vuol dire
ri-na-ta? Non so cosa dire, mi sento svuotata del tutto. Ora
potrai anche non venire più venerdì sera, se hai
altri impegni, piuttosto con la Carla come va? È sempre
lagnosa? Lo so, se tu ti fossi messo con me dopo la terza liceo,
quando preferisti a me quella sciacquina della Teresa ora saresti
felice! Scherzo, naturalmente. Ma ho bisogno di trattare male
qualcuno, devo sfogarmi dello scampato pericolo: ritieniti colpito
sul naso! Così impari a non essermi qui vicino!" |
||
"Sandra,
sono Andrea. Non t'incazzare, lo so che non te l'avevo detto,
ma è stato tutto così improvviso, dai, lo sai come
avvengono certe cose! Ti dicono ho due biglietti per Palos, tutto
gratis, una figliola anche bellina, che fai? Dici: -Ora aspetta,
devo telefonare a Sandra- ? Cosa pensi, che siano capaci di capire
la nostra amicizia? Allora prendi due mutande, una camicia e
un costume da bagno e parti. È stato bello, non favoloso,
come speravo, ma bisogna accontentarci. Lì in Grecia è
già estate, il mare caldo come da noi a luglio! Ma ci
pensi, e poi in barca a vela. Dopo due giorni avrei preferito
avere te accanto, ma noblesse oblige. Un bacione." |
||
"Ero
molto incazzata! Per questo ho preferito non telefonarti. Sono
contenta che fosse, come hai detto? Ah! Sì
bellina,
allora vuol dire racchia, te l'avevo detto che dovrai pagare
per tutta la vita per non avermi preferita! Io qui uno sballo!
Per penitenza prenota subito due biglietti per Miconos, è
da una vita che non ci vado. Un fine settimana agganciato a qualche
festa nazionale, che so io , il 1° maggio, che ne dici? Bene,
affare fatto. Tanto tu le palanche le hai. A presto, telefonami
appena rientri, Sandra!" |
||
"Sono
Andrea. Ma lo sai che prima della tua, ne ho ricevuta un'altra
che mi diceva: -Siamo in sette, due alla napoletana e cinque
con prosciutto e funghi- Cose da pazzi! Per quel week-end, si
insomma hai capito, va bene, ma ricordati che ti rispetterò,
finalmente conoscerai un vero uomo! E non potrai invocare neppure
aiuto, laggiù non sono mica lumbard! Sono quasi siciliani,
e il maschio ha tutti i diritti! Anche nei confronti dell'amica
delle medie, del liceo e dell'università. A quelli, dell'amicizia,
non gliene frega niente! Così ti pentirai amaramente di
quanto mi hai fatto!" |
||
"Sono
Sandra. La telefonata che hai ricevuto tu è simile a quella
che ho ricevuto io. Era uno che mi diceva: -Sono qui alla stazione
da ore, ma allora mi vieni a prendere o no? E dopo poco incazzatissima,
tu sapessi cosa mi ha detto! Cose turche! Per quel rito greco
non ti preoccupare, tanto so come finirà, che scapperai
gridando dalla paura di dover fare sul serio! Un bacione, telefonami
domani dopo le 23 devo raccontarti una cosa che non posso dirti
così, è un po' osé. Mi sa che sia come quella
tua famosa fringuella dei Caraibi o quella gazzella delle Guadalupe!" |
||
"Sono
le venti. Ah, sì sono Andrea: sono solo e avevo bisogno
di ascoltare la tua voce. Mi sono liberato ora da uno che non
capiva niente, un vero cretino. Mi voleva vendere un'enciclopedia.
Ma lo sai che ho penato molto più di quella volta che
ti spiegai la trigonometria, ti ricordi? Certo che una come te
che non capiva nulla, ma proprio nulla, non l'ho più trovato.
Insomma, questo qui non mollava, uno tosto, un vero genio dell'aspirapolvere!
Domani ho intenzione di andare a teatro, c'è un concerto
di Sinopoli, tutto Maderna e Berio. Un po' duro, ma spero di
resistere. In ogni caso dovrò restare sino alla fine,
c'è la K440." |
||
"Qui
a Milano, oggi era freddino sembrava che volesse persino nevicare,
poi è girato
sono incazzata. Mi hanno rubato il
portafoglio! Non vado mai in autobus, ma dovevo per forza andare
in centro e non c'era un taxi a pagarlo oro. Credo per via della
fiera, sai quelle menate là. Insomma, mi hanno alleggerita!
Per fortuna che avevo tolto la patente, era la cosa che mi preoccupava
di più. Sul momento non mi ricordavo di averla lasciata
in un'altra borsa. Chissà da quanto guidavo senza! Ma
le trecento mila ora chi me le restituisce? Ti ricordi quando
a scuola ti fregarono la cartella, con dentro il preservativo
e il preside voleva sospendere tutta la classe? Che risate
quando ricomparve nei gabinetti infilata nello sciacquone! Chiamami
domani sera, alle venti e trenta precise. Non un minuto dopo,
non uno prima, ha da raccontartene una bella!" |
||
"Sandra,
sono Andrea. Ho bisogno del tuo consiglio. La preferisci rossa-ferrari
o nera? Ora vanno di moda nere, ma forse di notte non si vedono
molto bene. Ad essere sincero mi piacciono più nere, se
non fosse che il rosso è sempre il rosso." |
||
"Andrea,
sono Sandra. Accidenti! Speravo di trovarti questa volta
Non sto più nella pelle! Questa te la devo raccontare.
Antonio, lo conosci? Anzi si, perché te lo presentai due
anni fa, all'ultimo dell'anno, a Cortina, te lo ricordi? Quello
alto, bruno con due occhi splendidi da brivido. Ieri è
venuto da me, -Sono qui di passaggio. Vado a Brescia per un affaretto.
Vuoi venire a cena con me? Poi, sai come va a finire. Tu, lo
so, anche nei miei confronti la pensi all'antica, come se fossi
tua sorella, sei sempre stato un siciliano, e poi era da tempo
che sono sola, insomma me lo sono fatto! Ne avevo una voglia
da matti! Bello, ma bello da sogno, elegante, raffinato e profumato
da rivista patinata. Il massimo! Ma quando si va al dunque una
delusione! Una delusione che fra poco mi incazzavo io! Guarda
che di maschi veri non ce ne sono più come una volta,
quando eravamo all'università! Ora ti devo lasciare, continuo
domani. In bacione." |
||
"Sandra,
sono Andrea. Lo sai, la bolletta, quant'è questa volta?
Non te lo dico! Devo proprio tagliare. Ho deciso di telefonare
solo a giorni fissi, che so il lunedì e il venerdì.
Ti va bene? Così facciamo il punto del passato prossimo
e del futuro. Che ne dici? Però comincio la settimana
prossima. Ora ti voglio raccontare che mi è successo in
cucina
Avevo messo nel freezer un fagiano che mi avevano
regalato quegli amici che vanno sempre in Maremma. Li hai conosciuti
anche tu quando andammo ospiti loro a Capalbio. Pensavo di farci
una cenetta intima, c'è sempre qualcuna che abbocca. O
non va a saltare la luce! Cosa vuoi che ne sapessi che era andata
via. Insomma, un puzzo che non ti dico! Chi sa da quanti giorni!
Al rientro, alle due di notte, altro che doccia, mi sono inginocchiato
e giù a lavare di gomito, ma mica è andato via
quell'odore nauseabondo! Non so come farò. Gli anni passano
e ho proprio bisogno di una come te. Che ne pensi?" |
||
"Ti
è proprio andata bene, che non c'ero quando hai telefonato.
Sicché, mi vorresti come una serva per pulire il frigo?
E io che mi illudevo che in fondo, in fondo tu fossi sempre stato
un po' innamorato di me! ora sono offesa! Per un mese non ti
telefonerò più. Un bacione. No, anzi, nemmeno questo,
così impari! Non telefonarmi più!" |
||
[ dalla raccolta "schisi" ] |