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Giuliana Parigi

 

Una particolare notte

cap.   1. la ragazza scalza
cap.   2. il tarassico
cap.   3. la "zingara"
cap.   4. storie intrecciate
cap.   5. il temporale
cap.   6. a casa di Deiva
cap.   7. Serena: appare e scompare
cap.   8. San Lorenzo
cap.   9. l'Apocalisse
cap. 10. Paolo
cap. 11. la nuova casa
cap. 12. la signora con il ventaglio
cap. 13. Irina
cap. 14. la fine di un incubo
cap. 15. matrimoni

Ed ecco arrivare una notizia che le rattristò : la banda dei ragazzi amici di Serena erano tornati davvero e, non trovando nessuno, avevano sfasciato tutto.
La notizia arrivò un pomeriggio, mentre eran lì che preparavano una torta, e si trovarono alla porta Suor Lodovica con la Lola che al solito cercava riparo per un paio di notti. Né Deiva né Martina sapevano il perché questa bella ragazza ogni tanto si trovasse in mezzo di strada. Anzi non sapevano proprio nulla di lei.
Martina nicchiava, ma Deiva disse che l'avrebbero ospitata.
S'incaricò la suora di andare a tranquillizzare Martina che se ne era uscita furibonda anche perché Deiva non l'aveva nemmeno consultata.
Rimetteva in ordine nervosamente i vestiti del bambino e continuava a ripetere " e se non mi piacesse..."
Suor Lodovica si mise a ridere e le raccontò una storiella che sua madre diceva esser vera.

Al suo paese c'era un piccolo possidente terriero che all'età di 40 anni era ancora giovanotto. Qualcuno pensò bene di dargli in moglie una ragazza giovane, bella ma povera. Questa abitava fuori paese in vetta ad un poggio e l'appuntamento era per il pranzo di una domenica di agosto. Iniziò la salita vestito di tutto punto sotto un sole bollente; dopo pochi passi cominciò a sudare e sospirare: "Piaccia a Dio che la mi piaccia" E si ripetè la frase ad ogni piè sospinto fino in cima.
Quando fu al cospetto della fanciulla fu lui che non piacque a lei.

Rimase con loro per tre giorni; si dette da fare per aiutarle; si portò via diversi costosi e stravaganti vestiti di Deiva; lasciò una bella cifra in regalo per la padrona di casa (ci tenne a sottolineare) che era stata tanto gentile.
Deiva la depositò in banca dove Dario le aveva aperto un conto. Non ne aveva fatto cenno a nessuno. L'avrebbe detto volentieri a Martina se le cose fossero iniziate in altra maniera, o anche a Salvo....... Per il momento cercava di tirare avanti con quel che le dava Martina.
Altre cose teneva segrete. Pur desiderando farne parte a qualcuno.

Le visite non erano finite. E questa fu ancor più sorprendente e scatenò l'ira di Martina.
Si era fatto molto caldo e forse per il fatto che in quella casa c'era un giardino con alberi ombrosi, la sera Salvo aveva ripreso, ogni tanto, a venirle a trovare portando del gelato. Più che altro giocava con Fabio che lo accoglieva sempre come un cucciolo gioioso e scatenato.
Quella sera dietro la sua corpulenta figura apparve Serena, la ragazza arcobaleno.
Martina e Deiva rimasero di stucco, veramente senza parole.
Salvo spiegò che Serena aveva denunciato gli autori della nottataccia e del vandalismo. Qualcuno era già dentro e qualcuno lo stavano ancora cercando. Serena quindi andava protetta... poteva rimanere lì?
Prima che Deiva aprisse bocca Martina tirò fuori tutta la lava incandescente che teneva dentro di sé proprio a causa di Serena e di quel che era successo e l'aveva costretta all'ospitalità di Deiva.
Fu di una irruenza tale che gli altri ne ebbero paura e sgomento.
Ma Deiva disse:
" Nonostante tutto Serena resterà qui."
Tagliò secca ogni altra possibilità e aggiunse:
" Dormirà in camera mia ed io starò qui in salotto."
Lola invece aveva dormito nella camera di Martina e del bambino.
Si fece un gelo ed un imbarazzo profondo. Soprattutto Salvo non sapeva dove stare e cosa fare poi buttò là:
" E' stata un'idea di mia sorella, Suor Teresa...sono in difficoltà per via dell'appartamento ancora fuori uso...."
Martina non lo lasciò finire e riprese ad inveire e a dirsi sconcertata che si dovesse accogliere proprio l'autrice di quel casino; non condivideva l'idea che quella casa divenisse una succursale dell'altra, che loro due fossero scambiate per suore... ecc... ecc... Non si fermava più.
Serena urlò:
" Ma che palle, questa!!"

Se ne andò nella camera di Deiva sbattendo la porta. Dopo un attimo la riaprì e appese alla maniglia un cartello di - Ingresso Vietato - Poi la chiave girò nella serratura.
A Deiva e Salvo venne da ridere, ma per Martina era come se qualcuno soffiasse sul fuoco, se portasse acqua al mulino delle sue teorie, se i fatti le dessero ragione.
E il bello doveva ancora venire.
Appena gli sembrò decente, Salvo lasciò il campo di battaglia, non senza aver sussurrato a Deiva che lo chiamasse in qualsiasi momento se le cose si mettevano al peggio. E la sfiorò con una carezza.
Deiva avrebbe tanto voluto dargli un bacio.
Invece andò a bussare alla porta di Serena e con molta dolcezza, ma fermezza, le intimò di aprire la porta. Serena aprì.
" Qui nessuno si chiude a chiave e nessuno disturba."
Serena tolse il cartello e richiuse senza girare la chiave.
Ovviamente Deiva era consapevole dei rischi che correvano e le si stringeva il cuore pensando al piccolino. Serena avrebbe potuto, anche questa volta, avvertire i ragazzi che non erano stati presi e trovarseli lì. Non sapeva perché, quale moto dell'animo l'aveva spinta ad accettare. Era stato per Salvo, per Suor Teresa, per Serena stessa...?

A dispetto dell'inizio, Serena si comportò non bene, benissimo e fu di grande aiuto. Comunque Martina la sera tornava prima dal lavoro e portava Fabio fuori da "quella nefasta presenza".
Rientrava con il piccolino che già dormiva e si ritirava subito. A parte una telefonata, Salvo non si era più interessato di quella difficile convivenza. Era invece venuta Suor Teresa e a lei Serena aveva raccontato di aver visto Mercedes, la zingara-messicana, che lavorava in un negozio di parrucchiera vicino alla stazione. Le era sembrata contenta anche di rivederla - non come Martina aggiunse polemica - e si erano scambiate l'indirizzo.
Fu proprio il giorno dopo quella visita che Serena scomparve.
Era andata a fare una piccola spesa al mercatino nella piazzetta pochi isolati più in là. Non si vide a pranzo, non si vide a cena. A questo punto fu avvertito Salvo. Nella camera c'era tutta la roba di Serena. Poche cose dentro un confusionario saccone buttato in terra sotto la finestra. Anche per lei Deiva aveva preparato degli abiti suoi che stavano appoggiati sopra la poltrona di velluto rosa antico. Serena si era detta felice di prenderli; se li era provati e trovava che erano "una bomba" ed avrebbe fatto crepare d'invidia tutte le sue amiche! Si era pavoneggiata a lungo sfilando come fosse una modella e forse avrebbe davvero potuto farlo, pensava Deiva guardandola. Sfilava con una certa ironia ma con una eleganza innata... che strano... lei sempre così strafalciona... sciatta... sporca... Misteri.
Il trasferimento di Serena in un'altra casa era previsto di lì a tre giorni. Martina ovviamente non vedeva l'ora, a Deiva un po' dispiaceva. Le sarebbe mancata quella ventata di scanzonata giovinezza e assoluta trasparenza.
" Trasparenza? -urlava Martina- Ma se quella è una doppio giochista nata! Ma possibile avere le fette di prosciutto sugli occhi così. E' un pericolo pubblico, altro che storie! Aspettiamo che cosa ci combina di nuovo."
Non c'era proprio verso, per quanti sforzi Deiva facesse, di far, se non proprio cambiare opinione a Martina, almeno essere più indulgente... dare fiducia....
Si misero a cercarla. Salvo per primo con i suoi colleghi.
La prima tappa di Deiva fu la parrucchiera dove secondo Serena lavorava Mercedes. Scoprì che era vero, ma che da tre giorni si era licenziata .
" Parlava di andare all'estero. Non ho capito se da parenti o amici."
Biascicò masticando una gomma una ragazzina riccioluta che lavorava lì. Niente Mercedes e quindi niente indirizzo.
Questo fatto poi che anche Mercedes fosse sparita... l'estero... la vaghezza del tutto mise in apprensione ancora di più Salvo.

Gongolò, invece, Martina quando la mattina dopo ritornando nella camera che era stata di Serena per guardare meglio dentro al saccone non trovarono più nulla. Probabilmente approfittando che tutti erano in giro a cercarla, lei era ritornata a prendersi la sua roba. I vestiti di Deiva se ne stavano afflosciati sulla poltrona: mancava solo un giaccone con la pelliccia dentro.
" Con questo caldo ha preso il giaccone di pelliccia?" disse Martina sghignazzando.
Deiva pensò che forse i suoi vestiti facevano gola anche a Martina, ma non ci aveva mai pensato di dargliene. Era l'occasione.
" Li vuoi te?"
" Grazie. Mi piacciono e mi fanno comodo. Sei sicura di non metterli più?"
" Sicurissima."
E le venne un nodo alla gola... ma perché Martina era così.... e possibile che Salvo ne fosse innamorato.....
Salvo in quel momento aveva altro a cui pensare.
Il caso Serena e Mercedes divenne un caso di competenza della polizia e forse poteva interessare la trasmissione - Chi l'ha visto? - sempre che qualcuno ne denunciasse la scomparsa, ma pareva che, al di fuori di Deiva, nessuno si interessasse a loro.


 

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