La Riserva Naturale della Diaccia-Botrona e

l'Isola Clodia

10/24/08

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Escursione facile per tutti , bastano una mountain bike e un minimo di attitudine alla sella e naturalmente la voglia di passare una giornata all’aria aperta.

Il percorso proposto comprende in parte, l’itinerario N° 6 della sentieristica provinciale, di cui troveremo le tabelle direzionali. Grazie all’uso della bicicletta, integriamo il percorso provinciale includendo l’Isola Clodia e l’argine del fiume Bruna  che non vi sono compresi, aggiungendo un punto di sicuro interesse qual è la collinetta dell'Isola Clodia, dove sorgono le rovine dell’antica chiesa di Badia al fango, punto strategico per l’osservazione di tutto il padule.

 Il punto di partenza dell’itinerario è il quadrivio all’ingresso di Marina di Grosseto, formato dalla SP 148 delle Collacchie,, la SP 40 della Trappola e la via Grossetana che entra in Marina. Praticamente la fine della pista ciclabile che viene da Grosseto.

Prima tappa il ponte sul canale San Leopoldo, la “Fiumara”, che si può raggiungere percorrendo una pista ciclabile naturale quale è il sentiero della pineta che corre parallelo all’asfalto.( si prende al primo ingresso della pineta a DX, percorrendo via Grossetana)

Girando subito a DX dopo aver attraversato il ponte, risaliamo la fiumara fino all’argine del fosso Tanaro, e percorrendo l’argine si arriva dritti ai cancelli d’ingresso della Riserva Naturale della Diaccia-Botrona.

Giunti davanti all’ingresso della Riserva giriamo a destra e percorrendo l’argine di colmata arriviamo all’Isola Clodia

Sosta obbligatoria per riposare un po’ e vedere lo spettacolo del Padule.

Si riparte in direzione Ponti di Badia, ma una volta raggiunto il fiume Bruna, senza attraversarlo, giramo a sinistra e percorriamo l’argine in direzione Castiglione.

Così come per il tratto che porta all’ Isola Clodia , anche qui non mancheranno le soste per vedere la numerosa avifauna presente nella Riserva Naturale, le numerose specie di anatre, o rapaci, come il falco di palude, trampolieri e  aironi, che si alzano in volo al passaggio della bicicletta.

Raggiungiamo la Casa Rossa, o Casa Ximenes, antico casello idraulico ora divenuto museo multimediale.

All’interno, grazie alle nuove tecnologie potremo visitare virtualmente il padule e arrivare vicino agli acquatici che abbiamo visto pochi minuti prima.

Dopo la sosta, attraversando un caratteristico percorso dietro la Casa Rossa, arriviamo alla pineta e poi alla strada statale, la attraversiamo e prendiamo la pista ciclabile che ci riporta a marina, non prima di aver fatto una puntatina in spiaggia...

 

Rientrati sulla ciclabile, la percorriamo fino al punto di partenza.

Abbiamo percorso 25 km, e attraversato una delle aree umide più interessanti d’Europa.

 

Il periodo migliore per effettuare il percorso è senza dubbio la fine dell’inverno o l’inizio della primavera, quando ancora il livello delle acque nel padule è alto e maggiore è il numero di “ospiti” presenti nella riserva.

Sconsigliabile l’estate per le numerose e aggressive zanzare.

NOTA:In caso di piogge consistenti e la formazione di fango, l’argine del fosso Tanaro non è pedalabile, il fango "assassino" del Padule non molla le nostre ruote,meglio aspettare qualche giorno.

 

Guarda la mappa dell'itinerario su Google Maps

 
Visualizzazione ingrandita della mappa

 

 

 

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This site was last updated 06/02/08