Escursione
facile per tutti , bastano una mountain bike e un minimo di attitudine alla
sella e naturalmente la voglia di passare una giornata all’aria aperta.
Il percorso proposto
comprende in parte, l’itinerario N° 6 della sentieristica provinciale, di cui
troveremo le tabelle direzionali. Grazie all’uso della bicicletta, integriamo il
percorso provinciale includendo l’Isola Clodia e l’argine del fiume Bruna che
non vi sono compresi, aggiungendo un punto di sicuro interesse qual è la
collinetta dell'Isola Clodia, dove sorgono le rovine dell’antica chiesa di Badia al fango, punto
strategico per l’osservazione di tutto il padule.
Il punto di partenza
dell’itinerario è il quadrivio all’ingresso di Marina di Grosseto, formato dalla
SP 148 delle Collacchie,, la SP 40 della Trappola e la via Grossetana che entra
in Marina. Praticamente
la fine della pista ciclabile che viene da Grosseto.
Prima tappa il ponte sul
canale San Leopoldo, la “Fiumara”, che si può raggiungere percorrendo una pista
ciclabile naturale quale è il sentiero della pineta che corre parallelo
all’asfalto.( si prende al primo ingresso della pineta a DX, percorrendo via
Grossetana)
Girando
subito a DX dopo aver attraversato il ponte, risaliamo la fiumara fino all’argine del fosso Tanaro, e percorrendo l’argine si
arriva dritti ai cancelli d’ingresso della Riserva Naturale della Diaccia-Botrona.
Giunti davanti all’ingresso della Riserva giriamo a
destra e percorrendo l’argine di colmata arriviamo all’Isola Clodia
Sosta obbligatoria per riposare un po’ e vedere lo
spettacolo del Padule.
Si riparte in direzione Ponti di Badia, ma una volta
raggiunto il fiume Bruna, senza attraversarlo, giramo a sinistra e percorriamo
l’argine in direzione Castiglione.
Così come per il tratto che porta all’ Isola Clodia ,
anche qui non mancheranno le soste per vedere la numerosa avifauna presente
nella Riserva Naturale, le numerose specie di anatre, o rapaci, come il falco di
palude, trampolieri e aironi, che si alzano in volo al passaggio della
bicicletta.
Raggiungiamo la Casa Rossa, o Casa Ximenes, antico
casello idraulico ora divenuto museo multimediale.
All’interno, grazie alle nuove
tecnologie potremo visitare virtualmente il padule e arrivare vicino agli
acquatici che abbiamo visto pochi minuti prima.
Dopo la sosta, attraversando un caratteristico percorso
dietro la Casa Rossa, arriviamo alla pineta e poi alla strada statale, la
attraversiamo e prendiamo la pista ciclabile che ci riporta a marina, non prima
di aver fatto una puntatina in spiaggia...
Rientrati sulla ciclabile, la percorriamo fino al punto
di partenza.
Abbiamo percorso 25 km, e attraversato una delle aree
umide più interessanti d’Europa.
Il periodo migliore per effettuare il percorso è senza
dubbio la fine dell’inverno o l’inizio della primavera, quando ancora il livello
delle acque nel padule è alto e maggiore è il numero di “ospiti” presenti nella
riserva.
Sconsigliabile l’estate per le numerose e aggressive
zanzare.
NOTA:In
caso di piogge consistenti e la formazione di fango, l’argine del fosso Tanaro
non è pedalabile, il fango "assassino" del Padule non
molla le nostre ruote,meglio aspettare qualche
giorno.
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