Ribolla, la campagna, la Pia...

itinerario proposto da Giuseppe Rosalia.

 

10/24/08

Home
Amiata
Alberese
Batignano
Costa d'argento
Diaccia Botrona
Elba
Istia
Le antiche dogane
Le ciclabili
Montorgiali
Paganico
Ribolla
Roselle
Crete Senesi

 

 

La scampagnata parte da Sticciano Scalo, da dove si risale lungo la strada di Lattaia passando per gli interni della campagna maremmana.

Tramite essa si arriva alla Fattoria di Lattaia, in origine un fortilizio medioevale posto in posizione strategica, che nei secoli si è vista trasformare in fattoria e successivamente in residenza.

Meritevoli di visita le antichissime e contorte piante di olivo costeggianti la stradina di campagna in corrispondenza del guado, prima della fattoria stessa.

Proseguendo fino al termine della strada di Lattaia si arriva alla parte terminale della cosiddetta “Dritta di Montemassi”; giunti al bivio per Ribolla si sale verso Montemassi: gli unici due kilometri di salita per arrivare ai ruderi del Castello, dal quale si domina la Maremma.

Il Castello è stato immortalato (si dice, ma vi è tuttora in corso una diatriba) da Simone Martini nel famoso affresco “L’assedio di Montemassi” nella quale viene raffigurato il condottiero senese (in affitto per la verità) Guidoriccio da Fogliano, assediante vittorioso del ribelle castello rappresentato sullo sfondo, conquistato con l’ausilio dell’”arma segreta” del tempo: il battifolle.

 

Si riscende da dove siamo venuti fino ad arrivare al bivio: questa volta si punta verso Ribolla, “giovane” paese nato e vissuto con le miniere della “Soc. Montecatini”, un tempo risorsa per la gente della zona, ma alla quale ha regalato anche la triste sciagura del 1956 avvenuta nel Pozzo Camorra, sciagura nella quale perirono molti minatori.

Si esce da Ribolla per la strada che porta a Gavorrano, o meglio che porterebbe, visto che la nostra destinazione è il Castel di Pietra, al quale si arriva uscendo dall’asfalto e procedendo sulla semplice sterrata che ci porta allo storico edificio.

Castel di Pietra è il famoso castello ove, più di ottocento anni fa, Pia de’ Tolomei, rinchiusavi dal marito Nello de’Pannocchieschi, si gettò dalle sue mura. Per ulteriori informazioni sull’accaduto è da leggere la testimonianza data dalla diretta interessata a  tal Dante Alighieri (…Siena mi fé, disfecemi Maremma…)

 

Si prosegue sempre per le strade di campagna fino ad arrivare alla Cava a cielo aperto della Bartolina.

Nei pressi della Cava, vi è quel che rimane della struttura della cosiddetta Diga Senese. Realizzata nel quattrocento, tale diga rappresentava un ardito sistema volto a creare un bacino idrico trattenendo il corso del fiume Bruna. La fortuna non sorrise alla struttura, la quale cedette prima ancora di portare un qualsiasi servigio alla comunità anzi, si dice, provocando qualche vittima…

Si risale in direzione di Ribolla ma per svoltare a destra e prendere la strada di Pian del Bichi; raggiunta la omonima fattoria, si svolta a destra inoltrandosi nelle campagne fino a giungere alla “dritta di Montemassi” di fronte alla rossa trattoria della Bandinella, già spaccio rurale ai tempi della Riforma Agraria dell’ultimo dopoguerra.

Proseguendo nella strada accanto ad essa si giunge “sotto” Montelattaia. La strada poderale prosegue riportandoci alla strada di Lattaia e, continuando verso destra, a Sticciano Scalo.

La cartina

 

 

Home | Amiata | Alberese | Batignano | Costa d'argento | Diaccia Botrona | Elba | Istia | Le antiche dogane | Le ciclabili | Montorgiali | Paganico | Ribolla | Roselle | Crete Senesi

This site was last updated 10/07/06