LIVIO J. VINARDI

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Rivista ESOTERICA                                                  1989

EDIZIONI LETI (Roma) — L. 3.500 — MENSILE N.5ANNO I — SPED. ABB. POST. GR. III/70%

 

 INTERVISTA a LIVIO VINARDI

 di Giampiero Cara

 

Nello stato americano della Florida, in una parte di Miami che si chiama Coral Gables, e precisamente al numero 1618 del Ponce de Leon Boulevard, si trova Agartha. È il nome della Isoteric Bookstore, della libreria isoterica di Livio Vinardi, il professore argentino che ha fondato la Biopsicoenergetica, una disciplina nuova ma non certo sconosciuta per i lettori di "Esoterica".

Come abbiamo già ricordato nei mesi scorsi su queste pagine, il prof. Vinardi dirige dal 1980 per la S. Francisco State University un Progetto di Misurazione del Potenziale Bioplasmico che utilizza strumenti elettromagnetici da lui stesso inventati per intervenire sull’aura umana, ma vive e lavora per la maggior parte del tempo a Coral Gables. All’interno della libreria di cui è proprietario, ha costruito una Camera Pitagorica ("È il contenitore ideale dell’aura", afferma) dove riceve durante la giornata persone che riescono, grazie a lui, a ti armonizzare le proprie energie.

Questa Agartha, insomma, sembra già un posto un po’ speciale. I patiti dell’esoterismo, tra l’altro, possono trovare qui un assortimento vastissimo di libri, audiocassette e videocassette che trattano ogni genere di argomenti come l’occultismo, la magia, la teosofia, l’induismo, la Quarta Via, lo yoga, l’astrologia, ecc.

Ma non è solo per questo genere di cose che siamo arrivati fin qui dall’Italia. Ciò che maggiormente ci interessa è avere notizie sul Sistema Isoterico e su un posto che ha lo stesso nome di questa libreria, ma è in realtà molto più speciale…

"Agartha può essere definita una Scuola, ma è soprattutto un centro iniziatico di potere. È considerato certamente ad un livello superiore rispetto a Shamballa, conosciuta per il fatto di essere stata frequentata, tra gli altri, dalla Blavatsky. Shamballa è più che altro un centro mistico, mentre Agartha è più un nucleo unificato di Conoscenza. Si trova in Persia, non so da quando, ma il Sistema Isoterico, come è oggi, si è sviluppato lì negli ultimi 100 o 200 anni…" È il professor Livio Vinardi a parlare. Ci ha ricevuto nella sua Camera Pitagorica e accetta con molta tranquillità di rispondere alle nostre domande. Il marcato accento sudamericano regala al suo italiano un’incisività persino maggiore. Forti correnti di energia percorrono la conversazione. Vinardi capisce che G. I. Gurdjieff è il principale punto di riferimento per il suo interlocutore in materia di Quarta Via e perciò lo usa come spunto iniziale del suo discorso.

"La Tavola degli Idrogeni e un certo modo di considerare le Ottave (si consiglia, a proposito di tali argomenti, la lettura di "Frammenti di un Insegnamento Sconosciuto" di P. D. Ouspensky, edito in Italia dalla Astrolabio, n.d.r.) sono cose vecchie di 150 anni, nate proprio ad Agartha. È lì che Gurdjieff le ha apprese, durante il suo periodo di addestramento in quella città sotterranea segreta."

"Il vero sistema di Agartha – prosegue Vinardi dopo una breve pausa – è un sistema zodiacale, basato sul numero 12. Il simbolo del Sistema Isoterico è, infatti, il Dodecagramma. Gurdjieff non ne ha fatto uso perché non era il momento opportuno; ha adoperato invece l’Enneagramma, che è una maniera di spiegare le cose sulla base del 9, numero che si trova nella Cabala, classica Scuola nº 3, cioè intellettuale. E Gurdjieff aveva bisogno di un sistema intellettuale perché si rivolgeva agli intellettuali europei del primo quarto di secolo."

È necessario aprire una parentesi. Il prof. Vinardi parla di Scuole nº 1, 2 e 3 riferendosi alle tre Vie tradizionali che possono portare l’uomo alla Conoscenza di sé, facendolo lavorare su uno soltanto dei suoi centri – quello fisico nella Via del Fachiro, quello emozionale nella Via del Monaco e quello intellettuale nella Via dello Yogi – a differenza della Quarta Via, che comporta un lavoro simultaneo su tutti e tre i centri. Ma è indispensabile almeno la lettura del testo di Ouspensky e dei libri del prof. Vinardi (che ricordiamo ancora una volta, i lettori di Esoterica possono acquistare con un notevole sconto) per avere un’idea più precisa su quelli che sono i punti fondamentali della cosiddetta "Via dell’uomo furbo".

La parola torna a Vinardi: "Bisogna fare una distinzione tra l’Occultismo, che è un sistema costruito sulla base del numero 5, il Misticismo, che ha alla base il 7, l’Esoterismo, che si fonda sul 9, e l’Isoterismo, che prende le mosse dal numero 12. Ogni numero rappresenta, ai fini pratici, la maniera più adatta ad ogni particolare Scuola. L’Occultismo e la Magia rappresentano le Scuole nº 1, il Misticismo le nº 2 e l’Esoterismo le nº 3. E ognuna di esse utilizza, rispettivamente, 5, 7 o 9 vortici o chakras. Per esempio, nelle Scuole mistiche non si usa il vortice sacro, e l’energia sessuale, pertanto, può soltanto venire sublimata. Per uno sviluppo dell’essere umano si deve utilizzare un sistema preciso, organizzato, altrimenti si fanno dei miscugli che non vanno bene."

È necessario, insomma, seguire una strada fino in fondo?

 Il prof. Vinardi con Maria Rosaria Omaggio e la celebre prano-terapeuta sovietica Dhzuma Davitashvili.


"Sì, quando si segue una Via tradizionale. Non è che le Vie tradizionali siano cattive, ma è necessario, per seguirle, ritirarsi dal mondo in un monastero o in un ashram. Una Scuola sintetica non ha bisogni di questo e perciò non esistono degli ashram nella Quarta Via, perché non servono Scuole fisse. Il nucleo isoterico lavora soprattutto secondo dei cicli. In un ciclo è opportuno fare una cosa, in un altro ciclo una cosa diversa. La Quarta Via non è direttamente collegata con una Scuola nº 1, 2 o 3, ma talvolta fa uso dei metodi di queste Scuole per trasmettere i suoi insegnamenti in forma parziale. Come si è già detto, Gurdjieff ha fatto uso di un linguaggio nº 3 perché doveva farsi capire dagli intellettuali europei, cioè da uomini che erano piuttosto 3, perché non hanno la disciplina di un uomo che è stato per anni in un monastero tibetano. Un tipo come Ouspensky è andato da tante parti ma non è arrivato a nulla, non è riuscito a formare un Io permanente."

Cosa si intende per Io permanente?

"Si intende un Io che sia sempre lo stesso in rapporto con certe cose fondamentali, che non cambiano. Nelle scuole della Quarta Via si cerca un Io permanente, una condizione cristallizzata. L’uomo che lavora su se stesso su tutti e tre i centri è un uomo nº 4, e arriva ad essere un 5 quando cristallizza un Io permanente, cioè riesce ad essere obbiettivo per quanto riguarda il suo Io personale. E mentre il nº 4 può sempre perdere ciò che ha raggiunto, quella del 5 è una condizione permanente. È come diventare padre, non è più possibile tornare indietro."

"L’uomo nº 5 continua a spiegare Vinardi, col tono di chi parla delle cose più normali ed ovvie di questo mondo – può essere il prodotto della cristallizzazione di un uomo nº 1, oppure di un nº 2 o 3, cioè di uomini che hanno il centro di gravità rispettivamente nell’aspetto fisico, emozionale o intellettuale. Dopo il 5, si può arrivare ad essere degli uomini nº 7, ad avere cioè la Coscienza Oggettiva. Per arrivare a questo livello c’è bisogno di un lavoro che è quello che fa l’uomo nº 6. Ma il 6 può perdere ciò che acquisisce in tale lavoro e tornare ad essere un nº 5. Il 4 e il 6 rappresentano dunque stati transitori, mentre il 5 e il 7 sono definitivi. La Blavatsky, Steiner, Gurdjieff, Krishnamurti, sono tutti uomini nº 7 e potevano tra loro parlare un linguaggio nº 7."

Da ciò che lei dice, sembra che quello dell’uomo nº 4 rappresenti lo stadio di partenza per un lavoro nelle Scuole di Quarta Via…

"Sì, è la parte più esterna del Circolo Mesoterico dell’umanità. Il Circolo Essoterico o Exoterico è composto dagli uomini nº 1, 2 e 3; mentre gli uomini 1,2 e3 appartengono al cosiddetto Cerchio della Confusione delle Lingue; quello Mesoterico, dagli uomini nº 4, 5 e 6; l’Esoterico comprende invece gli uomini nº 7, 8 e 9. Il nº 7 è a una grande distanza dal 6 perché si trova in una dimensione superiore; la differenza può essere paragonata a quella che c’è tra l’ultimo anno di liceo e il primo di università. Il nº 7 si trova però nella parte più esterna del Circolo Esoterico; l’8 si trova molto più avanti, è al livello di un Integrato, di un Avatar, di un Buddha o di un Cristo, tanto per fare degli esempi. Il nº 9 equivale ad un Anziano, ad un Maestro di Gesù, per intenderci. Si arriva così al Circolo Isoterico, che comprende gli uomini nº 10, 11 e 12. Essere un uomo nº 10 significa avere una Doppia Eternità. Come Socrate, Leonardo da Vinci o Ashiata Sheymash, il Maestro di Gurdjieff e di Sakurai in Agartha, che poteva agire contemporaneamente in 16 corpi differenti. Per un essere umano non c’è possibilità di andare oltre il nº 10. L’11 e il 12 appartengono a livelli extraterrestri. Non si tratta neanche più di esseri tricerebrali. Già un uomo nº 7 come Gurdjieff è un tetracerebrale, cioè possiede un quarto cervello nel corpo astrale."

Si può avere questo quarto cervello senza aver mai fatto un lavoro in una Scuola?

"Sì, ma non si è cosciente di esso, si è piuttosto sue vittime. Come Mozart: morì giovane perché non era in grado di controllare la dinamite che aveva addosso."

Che tipo di rapporto c’è tra il Maestro e l’allievo nel tipo di sistema che lei ha delineato?

"Prima di tutto, è necessario dire che l’allievo e il Maestro sono soltanto i due estremi di una scala che comprende anche l’informatore, di un livello superiore all’allievo, e l’Istruttore, che è un grado inferiore a quello di Maestro. Per fare un esempio, Gurdjieff era un Maestro, mentre Ouspensky poteva essere al massimo un informatore.

Ma Gurdjieff, a sua volta, poteva capire il suo Maestro Ashiata Sheymash solo se questi si esprimeva in un linguaggio molto elementare per un uomo nº 10 come lui. Soltanto in un caso di estrema necessità può accadere che un domani sia necessario disturbare un uomo nº 10 per farlo andare in Africa a fare Scuola ad un vecchio stregone africano, parlando un linguaggio nº 1, con i tamburi, perché magari mancano dei livelli intermedi nella scala. Perciò nelle Scuole una regola fondamentale è che per salire di un grado bisogna prima mettere qualcun altro al proprio posto."

È per questo che il discepolo serve al Maestro come il Maestro al discepolo?

"Esattamente. È molto importante rispettare questa scala. Quando c’è troppa differenza di livello tra Maestro e discepolo si crea una tensione molto forte che non è graduale e diventa molto difficile andare avanti. Normalmente va bene che il Maestro sia di un grado o due superiore al suo discepolo.

Progredendo in un sistema che è sempre integrato, l’allievo ha un’idea via via maggiore della globalità, che arriva al massimo possibile al livello di un uomo nº 10. A questo punto non si ha più alcuna possibilità di evolvere se non passando in un altro corpo che offra maggiori possibilità: pentacerebrale, eptacerebrale, ecc.

Ma già un uomo che muore come nº 7 sa molto bene dove va, per lui è soltanto questione di cambiare la macchina vecchia con una nuova; oppure può rimanere a fare un lavoro oggettivo in corpo astrale, fino a che non gli si presenta la necessità di reincarnare.


La reincarnazione è un fatto cosciente, una scelta che solo uomini di un certo livello possono fare. Per la gente comune, per quelli che non hanno mai lavorato su se stessi, esiste solo il caos, la casualità; in una parola, la ricorrenza, che è una cosa molto diversa dalla reincarnazione, e non è affatto cosciente."

Quello attuale è uno di quei momenti in cui ci sarebbe bisogno di disturbare un uomo nº 10 per parlare con gli uomini nº 1, 2 o 3?

"In questo momento ci sono molti uomini al livello delle scuole elementari, qualcuno dell’università e pochi del liceo. Perché, sebbene esistono le condizioni, manca oggi la chiarezza. Non c’è un deserto, comunque, ci sono anzi molte cose, troppe. Più che di seminare, adesso ci sarebbe bisogno di togliere le erbacce superflue. C’è più da togliere che da mettere, insomma."

C’è, in questo momento, un numero sufficiente di uomini nº 10 sulla Terra?


Il prof. Livio Vinardi in un tipico atteggiamento. All’estrema destra il prof. Dario Schena Sterza, cibernético.


"Bisogna che ci siano sempre quattro uomini nº 10 sulla Terra, di cui ognuno controlla un lato della Piramide della Conoscenza: Filosofia, Religione, Arte e Scienza. Sì, oggi ci sono gli uomini nº 10 che servono, ma essi non sono nello stesso modo delle persone comuni. Ashiata Sheymash, come ho detto, lavorava con 16 corpi allo stesso tempo. Ciò significa che poteva stare in 16 parti diverse contemporaneamente, aveva acquistato l’ubiquità. Quando parlavo di questo con il mio Maestro Sakurai, era l’epoca di Stalin, Hitler e Churchill. Per un uomo 10 come Sheymash sarebbe stato possibile agire su tutti questi leader politici contemporaneamente e mettere ordine nel mondo, magari evitando anche la seconda guerra mondiale. Sarebbe stato possibile ma non logico, perché ogni volta che mancasse per un attimo questa influenza superiore, ricomincerebbe il solito caos, perché il disordine si trova sotto, alla base."

Ma gli uomini nº 10, abbiamo detto, ci sono sempre…


Una delle macchine inventate dal prof. Vinardi per agire direttamente sull’aura umana.

La persona è in perfetto relax, con una benda sugli occhi, che le impedirà di avere idee sull’esperienza.


"Sì, ma il loro compito è quello di preparare gli uomini nº 7, 8 e 9, non hanno tempo per badare a degli esseri incoscienti! Perché allora si potrebbe mettere un uomo 10 a governare il mondo, così ci sarebbe finalmente l’ordine. Ma l’ordine, in realtà, devi cominciare dal basso, non dall’alto. Ognuno deve prima formarsi una coscienza personale, altrimenti il lavoro di un Maestro non serve, o serve solo per un certo periodo.

Guarda Gesù Cristo: dopo la sua morte, tutto è tornato ad essere come prima. Solo per qualcuno è stata buona la sua influenza, è servita a qualcosa. È impossibile educare persone che non vogliono essere educate. Bisognerebbe renderle schiave, dire: tu fai questo! Ma dopo, appena si allenta un attimo il controllo, la gente torna a fare la propria volontà, che è la guerra, la distruzione."

La conversazione è arrivata ad un punto fondamentale, che può avere un valore pratico per tutti. Per questo Vinardi vi si sofferma. Il suo sguardo ordina a chi ascolta un’attenzione ancora maggiore.

"Tutti i Maestri – afferma – insistono su questo punto: la guerra è conseguenza dell’egoismo, quando ognuno vuol essere più dell’altro. Come negli animali: quando sono in gruppo sono tutti buoni, ma appena un animale si evolve un poco, allora comincia a odiare gli altri animali perché si ritiene più importante. In uno stadio di evoluzione successivo deve riuscire a trascendere questo."

Dunque, quello dell’egoismo è un passaggio necessario?

"Sì, perché bisogna lavorare con gente che abbia un senso della personalità e dice: io sono qualche cosa. Bene, però ora io ti faccio vedere qualche cosa che tu devi veramente essere, qualcosa di molto diverso da ciò che hai imparato a voler essere. Non basta diventare il migliore business-man della zona, devi lasciare questa cosa, anche se è stata importante per la tua crescita come individuo, perché da indivi-duo devi diventare un indivi-trio. Sono parole molto precise, che non esistono nel linguaggio comune."

Il trio è riferito ai tre cervelli dell’essere umano?

"Sì, ma normalmente esiste l’indivi-duo. Io mi indivi-duo: ho un corpo e un’anima. Separo, percepisco in modo duale. Per essere indivi-duo basta sentire, mentre un indivi-trio deve anche pensare; c’è un cervello che valuta le cose. Soltanto un indivi-trio, che abbia i tre cervelli in accordo, può cominciare un lavoro di trascendenza.

Normalmente, una persona può essere un nº 1 nel lavoro, ma un 2 nel sentire e un 3 nel pensare; si mescolano numeri negativo con positivi. Allora si è come un tavolino che abbia tre gambe di lunghezze differenti: non c’è equilibrio, tutto cade. Per un lavoro in una Scuola di Quarta Via c’è bisogno invece solo di numeri positivi, tutte le cose devono essere armoniche. Quarta Via significa armonia."

I suoi studi dimostrano che un’osservazione scientifica che vada oltre i limiti della scienza razionalista attuale può ottenere le prove di una possibilità di trascendenza per l’uomo.


"Facciamo un esempio. Nel corpo umano si trovano quattro elementi: fuoco, terra, acqua e aria, cioè elettricità, materia allo stato solido, allo stato liquido e gassoso. Ma esiste un quinto elemento che è l’energia plasmica, quella delle esplosioni termonucleari, o che si trova nella galassia, ma anche nelle nostre possibilità.

C’è una maniera di andare più avanti. Se fosse finita lì la cosa, non si potrebbe andare più avanti di così. Ma esiste un quinto stato della materia o energia: lo stato plasmico, che è il Kundalini. La scienza dice che si possono rinnovare tutte le cellule del corpo tranne quelle nervose. Ciò è vero a livello della conoscenza della fisiologia, ma non al livello della conoscenza del Kundalini, perché una dimensione superiore può riprodurre le cellule nervose. Se così non fosse, sarebbe finita qui la musica."

 


Il prof. Vinardi viene premiato durante un congresso.


A proposito di musica (ci si perdoni l’associazione meccanica), il professor Vinardi è solito fare un parallelo estremamente efficace, che permette di comprendere il funzionamento dei tre cervelli e il lavoro che l’uomo deve fare su di essi per svilupparsi in modo armonico: "In un’opera musicale ci sono tre elementi: il ritmo, la melodia, cioè la successione dei suoni, e l’armonia, cioè la relazione tra di essi, che corrispondono rispettivamente, nell’uomo, al suo aspetto fisico, emozionale e intellettuale.

Allora si va al Conservatorio, dove si imparano tutti i ritmi, tutte le melodie, le scale, tutte le armonie, il contrappunto, ecc. E alla fine si diventa professori di musica; ma non si è compositori, anche se si sanno tutte queste cose. Il compositore ha bisogno di un quarto elemento, la concezione, che è una cosa che non si può insegnare al Conservatorio; non è possibile diventare "professori di creatività" o di "invenzione"! Per usare bene questa concezione, però, bisogna conoscere la tecnica, quindi andare al Conservatorio serve comunque, anche se ci sono delle cose che non si possono insegnare ma si possono apprendere.

L’apprendimento è una scoperta, un’illuminazione della coscienza, che può arrivare solo dopo un lavoro su di sé. Per fare una scoperta cosciente, è necessario avere gli elementi per tradurla.

C’è gente che ha l’elemento della concezione, ma è un’analfabeta e quindi non riesce ad esprimersi compiutamente. Si possono trovare esempi di questo tipo in artisti come Van Gogh o Ligabue. Hanno qualcosa dentro, ma quando tentano di realizzarla, gli manca la padronanza del mezzo d’espressione."

Perciò molti artisti vengono consumati dalla loro arte?

"È come se uno, che normalmente va con una corrente di 220 volt, improvvisamente sente qualcosa scoppiargli dentro e gli arrivano delle scariche a 420 volt. Salta subito il sistema nervoso e si muore giovani. Mozart, infatti, è morto a 34 anni, Bellini a 35… Diversa è invece la posizione di un artista cosciente come Leonardo da Vinci, che ha avuto in vita un addestramento molto duro all’interno dell’ordine isoterico.

Per tornare adesso a ciò che dicevamo prima – continua Vinardi, cercando di concludere il suo discorso su un livello più pratico – se noi vogliamo che il mondo cambi, dobbiamo cominciare a cambiare la nostra casa. Noi siamo il mondo. L’odio, l’egoismo, la guerra, sono dentro di noi."

Perché ci sono troppi io dentro di noi…

"Chiaro. E bisogna fare qualcosa per eliminarli. Non si può cambiare niente fuori se prima non si è cambiato qualcosa dentro. Ma la gente non vuole cambiare, non è disposta ad accettare una disciplina, delle leggi dure.

Secondo certi documenti che sono anche in Vaticano, Mosé aveva fatto le leggi reali, così come dovevano essere. Ma erano troppo dure, il popolo non le accettava. Perciò dovette modificarle, farne delle leggi esteriori, delle norme comportamentali superficiali. Ma chi aspira alla trascendenza deve conoscere le leggi reali e seguirle. Poi venne Gesù, per portare sulla Terra un cambiamento radicale, ma non è riuscito in questo perché la gente non voleva seguirlo. E se verrà qualcun altro, sarà non per inventare qualcosa di nuovo, ma per ricordare che si tratta sempre della stessa cosa. Con un altro linguaggio, perché si troverà in un altro tipo di società, in un altro momento storico."

Cambiano le condizioni contingenti, insomma, ma la sostanza rimane la stessa…

"Chiaro. E le opportunità di evoluzione ci saranno sempre, come ci sono sempre state per certe persone.

Ma l’evoluzione non sarà mai di massa. C’è ancora chi aspetta che arrivino gli extraterrestri dal cielo e dare l’iniziazione per tutti. Ma questo non accadrà mai. La massa ha bisogno di una sicurezza esterna, e allora inventa Dio, gli angeli, i Maestri. La massa crede che con una semplice formalità si possa ottenere tutti la trascendenza, l’eternità. E così muoiono tranquilli, psicologicamente in pace, con l’estrema unzione e la benedizione del prete, che sono soltanto dei contentamenti psicologici, non sono cose reali."

Ed è invece di cose reali che l’uomo ha veramente bisogno.

Per metterle in pratica, qui ed ora. Soltanto così le impressioni che le parole del professor Vinardi possono aver suscitato in noi acquisteranno un valore reale.

E questo incontro, allora, non sarà stato soltanto un’ intervista…

 


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