Il
pittore livornese Nedo Luschi, classe 1917, allievo di Beppe
Guzzi, fondatore con Mario Borgiotti e Renzo Casali della Mostra
"Rotonda d'Ardenza" nel lontano 1953, presidente onorario
del Gruppo Labronico, deve essere apprezzato, oltre che per la
qualità della pittura e per la netta personalità,
per la coerenza che nell'arco di oltre 60 anni ha sempre dimostrato;
iniziò a dipingere giovanissimo subito attirando l'attenzione
dei colleghi più anziani (Nomellini, Romiti, March, Natali,
Guzzi, Borgiotti ecc.), del pubblico e della critica. Fu fra
i fondatori del gruppo "Mario Puccini" con altri noti
pittori e frequentò successivamente l'Accademia di Brera;
molte le sue personali e le presenze a rassegne nazionali ed
internazionali tra le quali la "Quadriennale Romana"
e "Artegiro". Vincitore di molti premi. Ampia la sua
tematica affrontata con una tecnica "materica": abbondanti
i colori sulle sue tele e pennellate irruente, decise, spontanee;
pittore innamorato del vero, un vero interpretato con un linguaggio
personalissimo, riconoscibile a prima vista. Nessuna incertezza
nelle sue interpretazioni eseguite sempre col proposito di afferrare
l'essenziale del tema affrontato, sempre eliminando i particolari
inutili. Un moderno, dunque, scaturito però dalla gloriosa
tradizione post-macchiaiola, tradizione che Luschi ha sempre
rispettato ed amato.
Lungo
tirocinio, lunga gavetta: coi pittori della vecchia guardia c'era
poco da scherzare, se un giovane non era dotato Nomellini e Guzzi
non esitavano a sbatterlo fuori. Luschi non ebbe difficoltà
a superare l'esame e gli anziani subito lo accolsero fra loro
sostenendolo ed incoraggiandolo. Pittore moderno, ho scritto,
ma sempre alla ricerca di armonie, sempre alla ricerca del bello,
non il bello sdolcinato ed opportunistico, ma l'essenza del bello.
Vasta
tematica, ripeto, ma con predilezione per la figura ed i fiori,
per le nature morte, senza comunque trascurare il paesaggio ed
il mare Labronico.
Un
pittore autentico, spontaneo, "lirico", che ha sempre
evitato le strade facili, i vincoli commerciali.
Concludo
con alcune frasi di Mario Borgiotti: "Espressione della
vitalità che anima la corrente pittorica Labronica e con
la possibilità di inserirsi nel proprio tempo; gioia del
colore e libera costruzione delle immagini: tale la testimonianza
d'arte offerta da Nedo Luschi". |
![[ Nedo Luschi - La coperta - 1967 ]](../immagini/nluschi_lcaq%5Bi%5D.jpg) |