in questo sito   le altre notti   amici   ospiti   artisti   Sant'Agata   Livorno   Firenze   rilancio   realized   home

 

Giuliana Parigi

 

Una particolare notte

cap.   1. la ragazza scalza
cap.   2. il tarassico
cap.   3. la "zingara"
cap.   4. storie intrecciate
cap.   5. il temporale
cap.   6. a casa di Deiva
cap.   7. Serena: appare e scompare
cap.   8. San Lorenzo
cap.   9. l'Apocalisse
cap. 10. Paolo
cap. 11. la nuova casa
cap. 12. la signora con il ventaglio
cap. 13. Irina
cap. 14. la fine di un incubo
cap. 15. matrimoni

Si cominciava a parlare del Natale e.......... dell'influenza.
La prima ad ammalarsi, in forma seria, fu Martina; poi la prese il bambino ed infine Deiva che se la cavò in appena tre giorni.
E così di nuovo in forma tornò fuori l'argomento Natale.
Per Deiva non aveva nessun significato. Non esisteva proprio come festa un tempo da lei. Rabbrividiva pensando al primo passato in Italia e sorrideva invece raccontando di quello dell'anno appena trascorso. Quel Natale aveva coinciso con l'ingresso in quella casa; con la sorpresa di tutti gli alberi del giardino addobbati con mille piccole luci; con due giorni di assoluta pace fuori dal mondo. Dario non aveva più parenti stretti per via di tutti gli "ammazzamenti incrociati" come diceva lui. Deiva rappresentava il suo momento felice, per questo le aveva regalato una sontuosa pelliccia.[ Pino Baù - Coristi ]
A Martina, il Natale faceva venire in mente la nonna e la Novena in chiesa. Il canto 'Tu scendi dalle stelle'; freddo e odore di mandarini. Regali semplici.
L'ultimo Natale era meglio cancellarlo! Erano state botte e già aspettava Fabio.... il suo Gesù Bambino in carne ed ossa.
Ora come lo avrebbero trascorso?
Il bambino era il centro di tutto. E decisero che per lui avrebbero fatto l'albero, il presepe, i regali, gli addobbi... avrebbero messo anche le luci sugli alberi... dovevano essere da qualche parte in casa... sarebbe stato, in fondo, l'ultimo natale in quella casa: che tutto sfavillasse, allora!!!

Poiché per le vacanze di Natale e fine anno era di servizio, Paolo se ne era andato dai suoi al Sud per una decina di giorni. Telefonò appena arrivato poi se lo videro alla porta: era ritornato prima del previsto.
Dovevano andare subito alla casa di Mimosa; gli eredi lasciavano a loro di decidere su tutta la biancheria ed il vestiario. Avevano, però, bisogno urgente della casa quindi c'era da portar via quel che avevano scelto.
Paolo aprì le due vetrate che davano sul giardino: la casa riprese vita e oltre i vetri si vedeva un tappeto di foglie gialle; la panchina sotto i tre alberi spogli; tronco e rami filiformi dorati dal sole.
Infilarono in degli scatoloni tutta la biancheria. Per il vestiario solo Martina prese una pelliccia di astrakan grigio chiaro che era stata rifatta di recente in foggia di lunga giacca con spacchi laterali e rifinita in visone. Per il resto tutto finì in dei sacchi.
" E ora dove portiamo tutto?" disse stanca e sconsolata Martina
" Io un'idea ce l'avrei"
" Spara"
" Si è appena liberato il magazzino dove teneva la mobilia della sua mamma Salvo. Gli hanno consegnato, dopo due anni che aspettava, la casa della cooperativa! Siamo andati con dei colleghi ad aiutare sua sorella. Lui non è ancora tornato, ma starà a giorni."
" Una casa? Non lo sapevo. Te lo sapevi, Martina?"
" Sì. Faceva parte del pacco dono se lo sposavo. Ma... lasciamo andare..."
Deiva ci rimase male. Ma non come pensava. Stava forse prendendo le distanze da Salvo?
" Allora?" riprese Paolo infastidito. L'argomento Salvo si vedeva che lo disturbava un poco.
" O.K. Ma bisogna mi interessi per il camion dei traslochi. Aspetta provo prima a telefonare se per caso la mia di casa fosse già libera... non si sa mai..."
Tornò dal giardino dicendo che non c'era niente da fare. Paolo aveva anche il camion e gli aiutanti: gli stessi che avevano fatto per Salvo.
" Se tu non esistessi, bisognerebbe inventarti! Bello il mio, Paolo!" e Martina gli schioccò un gran bacio, al che anche Fabio venne a fargli festa. Paolo non si ritirò come era successo altre volte, ma guardò verso Deiva con aria di scusa.
Scusa di che? Pensò Deiva che in cuor suo invece era felice di vedere quei tre insieme. Sempre perché così rimaneva libero Salvo? Non ne era più molto convinta.
La sera Paolo si fermò a cena. Dopo cena sul tavolo fu srotolata la pianta della casa di Martina; fecero dei modellini, con la carta millimetrata, dei mobili e cominciarono a predisporli nelle stanze.
Deiva li lasciò chini sul tavolo, le due teste vicine, emozionati e allegri.........

Sarà passata mille volte da lì: non aveva mai fatto caso che c'era l'Agenzia per il Lavoro del Quartiere 2. Deiva entrò. La ricevette una giovane e cordiale signorina che la guidò a riempire dei fogli per inserirsi per cercar lavoro e poi la mandò da un collega per un colloquio orientativo.
Non capiva tutto alla prima, ma furono pazienti e tornarono più volte a spiegarle il meccanismo.

Alla fine fu deciso che poteva mettersi in lista come baby sitter. E di più c'era subito una richiesta.... che era maledettamente impegnativa e particolare. Si doveva seguire una bambina di appena un anno e mezzo, con problemi, che la mamma non aveva accettato e che trascurava.
Sentì di volerle subito bene e che se era capitata sulla sua strada non doveva essere un caso... ma ne sarebbe stata capace? E la bambina l'avrebbe accettata? E quella mamma?
" Guardi non le ho detto che deve rimanere nella casa sempre; notte e giorno, salvo la mezza giornata di libertà e le ore giornaliere di libertà."
" Se per quello andrebbe proprio bene!"
" Avrà una camera per sé con bagno"
" Bene, bene. Posso pensarci?"
" Certo. La posizione è coperta fino alla fine di gennaio. Ma credo sarebbe bene che ci fossero dei giorni insieme alla tata di ora... per le consegne..... dato il caso. Sarà meglio per la bambina, ma anche per lei, credo."
Una stretta di mano e fuori Deiva aveva il cervello in fiamme. Sentiva il bisogno di parlarne a qualcuno ma a chi? Voleva tenere Martina e Paolo all'oscuro. Voleva essere libera e lasciare anche loro liberi.
Quand'ecco si trovò di fronte Marta, la signora degli alimentari. E vuotò il sacco. Talvolta la vita....
Marta conosceva bene la nonna paterna della bambina! E in men che non si dica andarono a trovarla.
Martina, appena Deiva mise piede in casa, l'assalì:
" Ma dove diavolo sei stata fino ad ora? Stavo in pensiero!"
" A cercar lavoro."
" Fino ad ora? E come è andata?"
" Da riparlarne. Tu piuttosto con i mobili?"
" Non bene, benissimo. Il locale è talmente grande che ci sono stati tutti comodamente e anche il prezzo è buono. Comunque mi piacerebbe sapere perché non sei venuta?"
" E' cosa tua e di Paolo, o mi sbaglio?"
" A proposito! Eccoti una notizia fresca fresca su Paolo. L'ho raccolta dai colleghi... non mi hanno detto nulla... parlavano fra di loro. Dunque Paolo dall'anno nuovo è stato trasferito nella sua regione e si sposerà con la sua fidanzata storica già alla fine di febbraio."
" Cosa vuol dire fidanzata storica?"
" Che è fidanzato con lei da tanto tempo, che è del suo paese... cose così.. Aspetta ne ho un'altra di notizie, sempre dalla stessa fonte cioè i colleghi, per le feste torna Salvo con la moglie!"
" Con la moglie?"
" Si è sposato all'estero"
" Mi sembri molto contenta."
" E' vero. Più che altro mi sento sollevata: non ho da prendere decisioni. Salvo mi faceva la corte, mi piaceva ma non ci andavo d'accordo. Paolo sarebbe stato perfetto, ma non lo amo... che pasticcio. Meglio così! Ma poi che bisogno abbiamo degli uomini? Te che dici?"
Deiva non disse niente e andò verso la cucina.
" C'è anche un invito. Da Suor Teresa. Il Natale alla casa. E' stata riaperta ma avrà finalità diverse e ci terrebbe che ci fosse un po' di gente. Si va?"
" Direi proprio di sì. Dovremo portare qualcosa per il mangiare."
" Già d'accordo. Se andiamo portiamo le lasagne al forno.Per lo meno tre pirofile."
" Accipicchia! Quanta gente hanno invitato?"

La festa fu splendida. Il tempo meno. Apparve Paolo insieme a Salvo. Fabio lo riconobbe gli corse incontro e Salvo, lo sollevò in alto facendolo roteare, come ai vecchi tempi.
Ma tutto era diverso, pensò Deiva. Fu contenta che il suo cuore non facesse le bizze e che potesse guardare Salvo, trovandolo bello ma con distacco...... era l'uomo di un'altra..... che avrebbe voluto conoscere... per curiosità... era più bella di lei?
Come se le avesse letto nel pensiero Salvo disse:
" Paolo ci penso io a loro: prima di riportarle a casa faccio conoscere loro una persona. Conoscere non è la parola giusta..."
Rimasero ferme come due statue quando Salvo presentò loro la moglie: era Mercedes, ossia la zingara, ossia la mezzosangue messicana!
Raccontarono a due voci il loro incredibile incontro nel Messico... al mercato. Il colpo di fulmine e la decisione delle nozze appena saputo che la casa in Italia era disponibile.
Le due donne ascoltavano a bocca aperta come se seguissero un fotoromanzo: Fabio dormiva adagiato su una poltrona involtato in un plaid.
" E voi che progetti avete per l'anno nuovo?" chiesero insieme Salvo e Mercedes
" Aspetteremo anche noi un incontro al mercato; o chissà che cosa la vita ci riservi!"
" Intanto abbiamo dei mobili ereditati e una casa in affitto e siamo in tre"
Deiva non aveva ancora detto a Martina che forse si trasferiva dalla bambina con problemi. Non lo disse neppure allora: c'è un tempo per tutto pensò.

 

 fine


 

 ritorno a "Talvolta la vita - indice"