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 Lacedonia Master

 

 

 

 

Lacedonia: Nasce un Master in Etica e Filosofia, grande il successo dell’iniziativa.

  di Luigi Ruberto

L’amministrazione Comunale di Lacedonia, un Comune al confine con la Regione Puglia, ma ricadente nella Regione Campania, in piena sintonia con l’Università degli Studi di Bari, lancia con grande soddisfazione dei promotori, un master Universitario che ottiene un successo inaspettato, oltre 60 per ora gli iscritti.

Il Master si propone di guidare i neo-laureati nel mondo dell’alta formazione, ma il valore di questa iniziativa ha una valenza che va al di la del semplice Master, è il segno che anche nelle aree interne con idee validi ed impegni disinteressati è possibile costruire percorsi formativi di livello accademico.

Secondo chi vi scrive, è il segno che a prescindere da ogni idea o ideologia, appartenenze a questo o quello schieramento, è necessario continuare a lavorare per le aree  interne della Puglia e della Campania, simili nelle problematiche, e nei dialetti, nei punti di forza e nei punti di debolezza, dalla mancata infrastrutturazione del territorio , alla mancata creazione di distretti industriali,sino alla   mancata attivazione delle linee veloci per l’accesso alla rete internet, adsl, sono questi le principali tematiche che si devono e possono essere affrontate dalle Istituzioni e dai partiti di entrambe le Regioni.

L’iniziativa posta in essere dal Comune di Lacedonia, può diventare l’inizio di un nuovo percorso delle nostre  Municipalità, il valore della Cultura intesa come dominio di se stessi e capacità di comprendere la realtà circostante non può più essere intesa come mero titolo onorifico o accademico ma come vero punto di snodo fra il vecchio ed il nuovo fra una concezione del mondo succedanea ed una concezione liberale e propositiva, l’interazione fra mondo accademico, mondo Istituzionale e mondo produttivo deve essere il percorso necessario che non può più essere rimandato. È questo il fulcro del dibattito venuto fuori  presso l’Università degli Studi di Modena non meno di un anno fa alla presenza del Ministro Moratti e dei maggiori Giuslavoristi su una riflessione riguardante la legge Biagi. È dunque quanto mai salutare ed inaspettata l’iniziativa che viene dal Comune  Campano per tentare di ridare fiato a comunità che vivono un lento ma inesorabile declino.

È necessario iniziare a porre in essere progetti formativi, produttivi, e di formazione professionale per i giovani e i disoccupati di lunga durata che siano il frutto della sana ed autentica concertazione delle Municipalità dei Comuni Dauni-Irpini, fare diventare i problemi comuni punti di forza e non semplici punti di debolezza è la vera sfida dei nostri tempi, una sfida che gli amministratori attuali e quelli dei prossimi lustri devono affrontare e vincere. Potrei chiudere questa breve riflessione che scaturisce dalla realtà quotidiana in maniera lieta e positiva, ma sarebbe un errore, credo che è necessario continuare ad evidenziare e a stigmatizzare chi invece continua ad essere esempio di cattiva amministrazione, chi persegue ancora la ricerca di finanziamenti del terremoto del 1980, chi poggia la politica dell’ente amministrato esclusivamente sulla ricerca di lavori pubblici da appaltare, tali aspetti sono sì settori da curare, ma non garantiscono né il futuro né l’economia delle nostre comunità, un’attività può dirsi economica se è, stabile, funzionale, e produttiva di beni e servizi che a loro volta producono ricchezza; l’edilizia è sì un’attività economica, ma di carattere di breve periodo, e caratterizza dalla concentrazione in poche persone delle utilità che ne derivano, in sintesi l’immobile costruito è un bene improduttivo di ricchezza, e sì un bene ma senza il carattere della dinamicità, concetto base dell’economia odierna.

Il futuro delle  aree del pre-appennino  passa dalla valorizzazione dell’enogastronomia, dell’ambiente, della cultura, con la costruzione di centri formativi d’eccellenza,  cui i nostri centri sono toponomasticamente vocati, per collocazione geografica, serenità della quotidianità, e storia che è viva e presente nelle nostre aree si pensi all’epoca del brigantaggio o al periodo borbonico, il futuro è dunque nell’alta formazione ed un consorzio di Comuni che si proponga di fare questo con  le più prestigiose Università è una via da seguire.

(17 - 03 -2006)

 

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