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 Subappennino,il riscatto

 

 

 

 

Sub-Appennino Dauno: il  possibile riscatto di un territorio.

di Luigi Ruberto

Sono   decenni che si insegue in questa parte martoriata della  capitanata uno sviluppo armonico, delle comunità stanziali che le abitano, eppure dopo decenni sembra che il percorso sia ancora tutto in salita, perché?  I perché potrebbero essere tanti e tutti di eguale importanza, se si attribuisce alle idee altrui, il giusto valore democratico che ogni pensiero deve necessariamente avere. L’estate è appena trascorsa, e l’incontro tra chi abita questi luoghi e chi è andato via, si è appena concluso tra lunghe passeggiate nei corsi cittadini, serate canore, e fuochi pirotecnici, ma alla fine come sempre sembra che tutto sia  rimasto come prima, come quel dì, in cui quel qualcuno decise di andare e altri decisero di restare, o non ebbero forse il coraggio di osare; da secoli si studiano i fenomeni di emigrazione e sottosviluppo e tutti gli studi riconducono ad un unico grande punto di partenza, -il sottosviluppo culturale-  di fatti è proprio il sottosviluppo culturale,  il vero elemento che limita ogni azione umana, le incrostazioni di presunte condizioni di vantaggio economico e dunque sociale che un determinato nucleo familiare può avere in una comunità non deve essere vissuta, come invece in moltissimi casi è, come mera rendita di posizione, ma come vantaggio sociale da condividere con la comunità in cui si è nati e cresciuti.

Il limite delle nostre aree, invece risiede proprio in questo, in un arroccamento sociale che divide mondi apparentemente vicini, apparentemente eguali, ma in realtà lontani anni luce, seppur la domenica possono trovarsi a sedere sullo stesso sgabello in chiesa, e magari per reciproca volontà o timidezza non essersi scambiati mai una parola in più di mezzo secolo di vita, seppur  vissuti nello stesso comune,  potrà mai esserci un vero riscatto di un territorio se in moltissime realtà, urbane,sub-urbane ed anche cittadine esiste questa cortina di distanza voluta, ed a volte invalicabile? Il mio dire potrebbe  sembrare estremizzato come mero concetto, ma chi comprende l’arte dello scrivere sa bene che ogni concetto  espresso in maniera orale o scritta ha maggiore valore se reso  e scritto nei toni reali in cui  esso ci si presenta, senza moderatismi.

Il vero riscatto del sub-appennino dauno dunque, prima di ogni progetto di sviluppo infrastrutturale, telematico, che  comunque attendiamo da mezzo secolo, o di qualsiasi altro genere passa attraverso la condivisione di veri ed autentici percorsi civici territoriali, tali da fare interagire tra loro i soggetti che questi luoghi li vivono, e aumentare la crescita di questa aree abbattendo i vecchi steccati sociali tramandati da generazioni, e facendo sì che si possa realmente costruire dei percorsi sociali interattivi ed integrativi, non è un caso che non mutando la reale situazione sociale delle nostre aree, moltissimi giovani dopo aver conseguito una laurea vanno via, molti lo fanno per scelta altri per necessità, altri ancora per assenza di vere interazioni sociali con delle realtà che non hanno costruito, nel frattempo, percorsi integrativi, e dunque ci si trova ad avere giovani risorse escluse dalle loro realtà sociali, per errati atteggiamenti nelle dinamiche sociali. Nelle altre realtà del nostro paese, queste azioni di integrazione socio-culturale sono iniziate da tempo, porsi la domanda di dove e come collocare i giovani che vengono formati per loro, è la priorità e non l’eccezione, ridurre le distanze sociali tramite le forme più opportune è l’altro tassello che applicano nell’azione delle politiche sociali ed economiche.

L’estemporaneità, tipica del meridionalismo più antico, non deve appartenere a questi luoghi ma è necessario creare una cultura dell’ottimismo e della programmazione applicata ad ogni azione dello scibile umano, solo in questo modo e non in altro si potrà costruire un sub-appennino ed una capitanata più forti, competitivi e moderni. 

Tutto il resto entrerà a far parte della stanza del nulla, abitata con frequenza da molti politici della nostra capitanata..

 

Dr Luigi Ruberto

Componente della Consulta Provinciale per l’Economia ed il Lavoro

Via S. Maria delle Grazie n. 9 Rocchetta Sant’Antonio (FG) 71 020

Tel e Fax  0885/654 410- web site http://www.luigiruberto.it

 

a.d. Rocchetta Sant’Antonio(FG) 29.09.2006

 

 

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