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"Il giornale è un'entità viva, sfuggente e mutevole. Un macro-testo dotato di una identità dinamica e duttile"

 


In questo testo, esperimento di ipertestualità, si tenterà un'illustrazione, in chiave prospettica e non sequenziale (a rete), delle caratteristiche storico antropologiche e logico-produttive, del "macrotesto" giornale (prediligendo il tipo "quotidiano"). La panoramica di ampio respiro che ne verrà fuori sarà priva di approfondimenti troppo specifici, tuttavia tenterà di amalgamare in una visione d'insieme, pur con molti limiti, le molteplici sfaccettature del mondo dell'informazione stampata, delle sue evoluzioni nel contesto delle comunicazioni di massa, della quotidianità del lavoro redazionale, e del "mare magnum" di variabili che intervengono e condizionano il prodotto notizia in quanto tale e la sua divulgazione, il tutto con particolare attenzione verso i cambiamenti apportati dall'evoluzione elettronica, nell' "internet way of life" (Bill Gates).

 

 

Il primo passo da compiere, in questo percorso di superficie, è il tentativo di ampliare e navigare nell'eccedenza delle definizioni del testo-giornale. Accertato che il giornale in quanto mezzo fisico di comunicazione è un testo con un'impronta genetica precisa (in parte indipendentemente dal supporto fisico), possiamo considerarlo in secondo luogo come un prodotto, con una linea editoriale determinata che ne caratterizzi i contenuti, l'impostazione formale, il ruolo nella scacchiera dell'informazione; ed analizzarlo di conseguenza come strategia di produzione testuale orientata.

 

Tuttavia se si getta uno sguardo sul... passato, un passato non troppo lontano, non si potrà fare a meno di considerare il giornale anche come figlio legittimo dell'evoluzione economica, commerciale, sociale, politica, del sistema mondo, e quindi sarà necessario rievocare con cenni storici il cammino e gli ostacoli più recenti alla... libertà di stampa .

 

In ultimo, non possiamo valutare irrilevante l'impatto industriale-imprenditoriale del giornalismo, e quindi gli aspetti relativi all'organizzazione e alla gestione del lavoro produttivo redazionale, con tutti i vincoli e le potenzialità che esso comporta, nel presente e nell'immediato futuro.

 

Da tutto questo emerge chiaramente come sia difficoltoso ingabbiare in definizioni statiche il macro testo giornale e le manifestazioni della sua espressività. Ogni tentativo dovrà fare i conti con l'imprevedibilità della storia, e con gli slanci di libertà che da sempre, oggi forse meno ingenuamente, caratterizzano la voglia di comunicare oltre gli schemi ed i codici egemonici. In altre parole la "voglia", e la possibilità, di esprimere le proprie idee e critiche nella tutela più assoluta della libertà di espressione e di pensiero, passano per la libertà di stampa, ed è proprio la stampa ( ed il consumo culturale ), che specularmente, si configura come un indicatore di democrazia e progresso nelle società contemporanee.

"Un popolo è ciò che stampa, non ciò che è stampato"

 


"note dell'autore e bibliografia" E-mail: ldipers@tin.it (criticate...please)

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