Per poter apprendere nel miglior modo possibile le varie tecniche del nuoto, risulta importante la figura dell'istruttore che deve:
1) saper accogliere e congedare gli allievi in modo tale da lasciarli con la voglia di tornare;
2) saper creare un clima affettivo di fiducia, rassicurante, prendendo in considerazione tutti i messaggi che arrivano e quelli che vengono mandati all'allievo dalla propria postura. Da quì si vede l'importanza della comunicazione verbale e non verbale;
3) saper creare interesse in ciò che si fa;
4) sapersi adattare alle varie situazioni che si incontreranno;
5) variare la lezione per sollecitare l'ambito motorio, cognitivo e psicologico;
6) saper nuotare in modo corretto (le dimostrazioni degli esercizi non possono presentare errori);
7
) saper spiegare in modo preciso e conciso, fornendo elementi di autovalutazione;
8) saper correggere, motivando evidenziando i miglioramenti;

Il compito dell'istruttore non è quindi semplice.

Gli obiettivi primari da raggiungere sono:
1) Superamento della paura dell'acqua;
2) Controllo dell'ansia;
3) Ristrutturare gli schemi motori;
4) Insegnare le nuotate elementari;
5) Perfezionarle.

Nei bambini, la ristrutturazione degli schemi motori, va effettuata tramite giochi, vari e stimolanti. Il gioco infatti è l'esperienza più ricca ed impegnativa, e il suoi corretti stimoli accellerano la maturazione e lo sviluppo del bambino. Il bambino è egocentrico, non distingue la realtà dalla fantasia, non identifica i segnali del suo corpo. L'attività è quindi scoordinata, imprecisa (anche nel caso di esercizi semplici) e con spreco di energie, ma viene effettuata con agilità, rapidità e scioltezza. Inconsapevolmente il bambino impara molte cose e gradualmente il suo corpo si abitua al nuovo ambiente e alle sensazioni da esso provocate (all'inizio bisogna pensare ai movimenti che si fanno, poi diventano automatici perchè sono immagazzinati nel cervello). Evitare un' impostazione palesemente didattica per non ridurre l'attenzione e il piacere generato dal gioco.
Una volta raggiunta una buona acquaticità, iniziare ad insegnare le tecniche del nuoto richiedendo un gesto tecnico gradualmente più preciso ma soprattutto consapevole. Infatti, la ripetizione meccanica del movimento non permette nessun perfezionamento (anzi lo peggiora) se non si effettua "ragionando". La nuotata va suddivisa in parti, altrimenti risulterebbe troppo complicata per essere appresa. Una volta raggiunto un discreto livello in ognuna di esse, si devono unire; non è quindi necessario unirle solo se perfette, in quanto, una ripetizione del medesimo esercizio protratta troppo a lungo può determinare un decremento della motivazione e influire negativamente sull'apprendimento tecnico. Infatti l'apprendimento tecnico si compone di varie fasi in cui ad incrementi qualitativi, si susseguono rallentamenti e consolidamenti. Successivamente saranno possibili altri incrementi qualitativi.


PROGRESSIONI DIDATTICHE

Le progressioni didattiche presentate, offrono un idea di base su come insegnare gradualmente un certo stile. La successione degli esercizi non deve comunque essere rigida, ma va adattata all'allievo e alla situazione ambientale in cui ci si trova.
1) Progressione per l' "Ambientamento";
2) Progressione per il "Crawl";
3) Progressione per il "Dorso";
4) Progressione per la "Rana";
5) Progressione per il "Delfino";
6) Progressione per i "Tuffi";
7
) Progressione per le "Partenze";
8 ) Progressione per le "Virate".


ANALISI DI UNA NUOTATA

Bisogna valutare la nuotata nel suo complesso, evitando di soffermarsi subito su un particolare. Correggere quindi: posizione del corpo, movimento braccia, respirazione, movimento gambe, sincronismo fra braccia e gambe. Valutare gli errori e dargli una scala d'importanza: risolvere prima i più gravi. E' inutile assegnare più di 1 o 2 correzioni alla volta. Non richiedere di nuotare tratti troppo lunghi.
Le spiegazioni devono essere all'inizio semplici, senza troppi dettagli. Oltre alla spiegazione verbale, diventa importante la dimostrazione degli esercizi sia fuori, che dentro l'acqua. Si possono muovere le braccia e le gambe dell'allievo per fargli capire bene i movimenti da fare. Si possono usare anche disegni su movimenti e posizioni o far correggere ai ragazzi, soprattutto per correggere i loro stessi errori. Le dimostrazioni risultano importanti, anche dopo diverse esecuzioni, in quanto le capacità percettive dell'allievo sono superiori e riesce a memorizzare più particolari.
Prestare molta attenzione alla velocità di esecuzione (inizialmente deve essere bassa) e ai ritmi corretti; in particolare la presenza di pause nei movimenti può avere due effetti: se fatte nel momento giusto (soprattutto nell' apprendimento della Rana e Delfino) permettono l'apprendimento dei tempi corretti della nuotata, se fatte nel momento sbagliato creano grossi problemi coordinativi. Per risparmiare energie e per permettere l'esecuzione di movimenti precisi, è di fondamentale importanza il rilassamento: si ottiene tramite la decontrazione della muscolatura non impegnata nel movimento. Migliora nel tempo grazie ad una maggiore conoscenza dell'ambiente, dalla riduzione dell'eventuale paura e dall'apprendimento dei movimenti da fare.

IL RESTO IN COSTRUZIONE