indice
chi siamo
storia
statuto
organigramma
volontariato
Tricolore
onorificenze
i decorati
sezioni
presidenti
foto manifestazioni
notizie
fototeca
santi protettori
la rivista
museo
link siti militari

Sei il visitatore n.

aggiornato al mese di marzo 2007

santi protettori

Patrono dell’Arma delle  Trasmissioni

S. Gabriele Arcangelo

L’immagine accettata per la rappresentazione dell’Arcangelo è quella creata da Francesco Mochi per la sua « Madonna Annunziata » di Orvieto,  composta dal 1605 al 1608. L’opera è composta da due figure staccate.

Da una parte, la Vergine, sorpresa nell’attimo di un naturale smarrimento per l’improvvisa apparizione della creatura celeste, venuta a riferirle il volere di  Dio: nei lineamenti contratti del volto è delineata la tipica espressività di  chi ancora non sa rendersi conto di quanto sta accadendo intorno, incerta se  credere o no alla effettiva presenza del messaggero di Dio o fuggire spaurita nel timore di una tentazione dello spirito del male.

Dall’altra, S. Gabriele, irruente, tempestivo, colto nel momento delicatissimo in cui sta per poggiare il piede a terra, dopo il velocissimo volo  compiuto per ordine di Dio dal Cielo alla casa di Maria.

Il Mochi l’ha raffigurato in maniera esemplare nell’ambito della poetica barocca: l’alluce del piede destro sta toccando appena il suolo, le vesti ancora scomposte per l’affannosa corsa scoprono la gamba destra fin sopra il ginocchio, le ali stanno per chiudersi, ma già  il braccio sinistro è sollevato in alto, fermo, come a voler dissipare dubbi ed a prevenire obiezioni, per testimoniare e  rassicurare che il suo intervento è opera di Dio e che è arrivato fin li da parte di Lui. La  lunghezza del braccio sinistro, esangue e perfetto, sembra prolungarsi all’infinito nellìindice teso della mano, quasi ad operare, come un  sottilissimo, invisibile laser, il congiungimento della terra e del cielo: non a  caso, gli elementi fondamentali che determinano la posizione di equilibrio della figura sono appunto l’alluce del piede destro e l’indice della mano sinistra;  uno che già  lambisce la terra, l’altro che sfiora ancora il cielo.

L’abilità  compositiva del Mochi è proprio in questo fissare l’istantaneità  dell’attimo, del secondo, perchè ti aspetti, da un momento all’altro che questo stato di tensione svanisca, che il volto della Madonna si  rilassi nella fiducia e nella remissività  al comando di Dio, che la figura  dell’Angelo si ricomponga, i piedi a terra, le vesti in ordine, le braccia  distese.

Ma l’attuazione di questo momento, instabile come il tardato risolversi di una  dissonanza musicale, è rimandata all’infinito, come all’infinito si perpetua  l’intervento divino nella realtà  del mondo e l’Arcangelo diventa mediazione,  ponte tra l’uomo e la Divinità , messaggero di una parola che deve essere ben  ascoltata e ben compresa,che troverà  in Maria una incondizionata esecutrice,

(da un articolo del Mar. Bruno Meini)

 12 gennaio 1951, il Sommo Pontefice, Papa Pio XII, designava l’Arcangelo Gabriele quale Patrono  delle Trasmissioni

 

Breve  Pontificia

Poichè ogni cosa ottima ed ogni dono perfetto viene  dall’alto,discendendo dal padre della luce; si può ammirare la Sapienza divina quando gli uomini servendosi delle invenzioni, frutto della tecnica moderna,  possono per mezzo dell’ elettricità  sia trascrivere con la massima velocità  le parole agli assenti, sia parlare tra di loro da luoghi molto distanti, sia inviare messaggi attraversare onde dell’etere,sia  infine assistere come presenti alla rappresentazione di cose e di avvenimenti lontani. (...)Per  questo ci è sembrato molto opportuno che questa mirabile tecnica e gli addetti  ai suoi servizi godessero di un particolare celeste beneficio e di uno speciale  patrocinio. Siccome parecchie illustri persone di molte Nazioni che lavorano in questo campo hanno rivolto le loro suppliche affinchè Noi dichiarassimo Celeste  Patrono loro e di tutti gli addetti alle telecomunicazioni San Gabriele Arcangelo, il quale recò il desiderato annunzio della redenzione al genere umano, avvolto nelle tenebre e quasi disperato della propria salvezza, Noi, molto volentieri considerato la grande importanza della, (...)in forza della presente lettera ed in modo perpetuo, confermiamo, stabiliamo e dichiariamo San  Gabriele Patrono delle Telecomunicazioni e dei loro artefici con tutti e singoli  onori e privilegi liturgici che, che, secondo il rito, spettano ai Principali Patroni di Associazioni e nonostante qualunque parere contrario. (...)

Dato a Roma, presso S. Pietro, sotto l’Anello del  Pescatore, il 12 gennaio 1951

anno dodicesimo del nostro pontificato Pio XII.

PATRONA dell’Arma del Genio

Santa Barbara fu onorata fin dai tempi più antichi,  presso i Siri, i Moscoviti, i Greci ed i Latini. All’inizio come protettrice  delle opere fortificate e delle torri in particolare.

E’ opinione degli studiosi che Santa Barbara sia divenuta Patrona  delle milizie solo dopo l’invenzione della polvere da sparo. Essa sarebbe  stata la protettrice divina dei soldati addetti ai depositi delle polveri e degli  ordigni di guerra, così come per i marinai aventi in custodia gli esplosivi a  bordo delle navi. da ricordare che mentre la polvere nera era conosciuta dai cinesi nei primi secoli dell’era cristiana, ma usata solo per fuochi d’artificio, compare in Europa come  polvere da sparo solo nel secolo XIV e  viene usata come mezzo di distruzione.

Precisamente nella prima metà  del XIV secolo ha inizio il culto dei militari per la gloriosa Santa Barbara, in corrispondenza  dell’intervento delle più antiche bocche da fuoco delle milizie  pontificie.

Gli artiglieri scelsero la Santa come patrona a cominciare dal  1529. Quale protettrice contro i fulmini, sin dal 1583 nella fortezza di Castel Nuovo a Napoli, i bombardieri riuniti in una associazione, onoravano ed invocavano la Vergine Nicomediense.

In seguito ad una vecchia tradizione veneziana, quando il mare è in burrasca sotto la minaccia dei temporali, i pescatori di Burano invocano. 

Santa Barbara del canon

Protgeme da sto ton

Protegeme da sta saetta

Santa Barbara benedetta!

 Il Papa PioXII, il  4 dicembre 1951 proclamava  solennemente Santa Barbara di Nicomedia Celeste Patrona degli Artiglieri, dei  Marinai, dei Genieri, e dei Vigili del Fuoco italiani. Protettrice non solo dei marinai e dei cannonieri, dei minatori e dei genieri, il culto della Santa si estese agli ammalati, a tutti i minorati come lebbrosi storpi, ai moribondi, ai letterati, ai librai. In Oriente i copti del Cairo si ungevano il viso con olio detto di Santa Barbara per prevenire le infezioni della pelle. Venne  invocata anche per facilitare la gestazione,  contro la sterilità  e persino per guarire il mal. della pietra. Il Vescovo calabrese Dati di San Leone ha scritto che essendo sofferente raccomandatosi alla Santa, et in spatio forse di tre hore  gittai la pietra, et senza medicina cessò tutto il mio male et gran dolore.

 Santa Barbara è pure protettrice dei raccolti. In molte campagne d’Italia e di Francia, il 4 dicembre vi è ancora l’uso di mettere i  semi di frumento in un piatto con acqua e poca terra. Il frumento germoglia ed a  Natale dagli effetti si deducono presagi sul raccolto. L ‘usanza viennesee  quella di  procurarsi un ramoscello di ciliegio e di contare sull’esaudimento di  un desiderio espresso in questo giorno (4 dicembre) se per Natale ne sbocciano le gemme. E superfluo rammentare come e perchè Santa Barbara sia prediletta per la sacra tutela di tutte le specialità  dell’Arma del Genio. Valori spirituali e morali hanno infuso nell’animo dei Genieri la convinzione che la Santa sia prodiga dei migliori auspici nell’adempimento delle loro opere.

 La suggestione del culto miracoloso di Santa Barbara, non importa se nato dal mito, dalla leggenda, dalle tradizioni o dalla realtà ,  simboleggia una fede, quella che associandosi ad ogni sacrificio incute la  forza, esalta il coraggio, anima la speranza di chi sa daretutto per la  Patria.

A cura del Gen. Ing. Pietro Poli

PREGHIERA DELGENIERE

A Te ,Dio grande ed eterno che reggi l’universo noi, Genieri d’Italia,

eleviamo la nostra preghiera.

Tu o Dio che governi il destino degli uomini, fa che tutti noi

sull’esempio e per intercessione di S. Barbara nostra  Patrona,

testimoniamo in un fedele servizio alla Patria,

la nostra fede cristiana ed il generoso impegno

a difesa della comunità  nazionale e delle istituzioni democratiche.

Rendi saldo il nostro cuore, lucida la nostra mente e  sicure le nostre mani

perchè possiamo rettamente operare

per il bene e la sicurezza dei nostri fratelli.

fa  o Signore, che noi Genieri d’Italia, chiamati più a  costruire e a proteggere

che distruggere , siamo sempre costruttori di pace:

Sostienici nell’adempimento del nostro dovere e nel  concorrere a garantire

per l’Italia e per il mondo, la libertà , la sicurezza, la solidarietà , e la concordia.

Concedi, o Signore , il premio eterno ai nostri  Caduti

e a tutti coloro che in ogni tempo e sotto ogni  bandiera

e sono morti per costruire un mondo migliore, più libero e più giusto.

amen.

PREGHIERA DEL TRASMETTITORE

O Signore  che guidi l’Universo con sapienza e amore,

ascolta la preghiera che ti rivolgiamo per la nostra Patria.

Fiorisca in  Essa la Giustizia e la Concordia e,

per  l’onestà  dei cittadini e la saggezza dei Governanti,

si attui un  vero progresso sociale.

Tu o Dio che governi il destino degli uomini

fa che i nostri mezzi edifichino solo pace e amore

e che  diffondano nell’etere solo messaggi di fratellanza.

L’Arcangelo  Gabriele, Patrono dei nostri reparti,

protegga noi e le nostre famiglie,

illumini le  nostre menti ed infiammi i nostri cuori,

affinchè sappiamo usare gli strumenti

che la scienza e la tecnica ci offrono,

per il bene  della nostra Patria e di tutti gli uomini.

Egli ci  guidi nelle ardue conquiste dell’umano progresso,

dandoci  forza e coraggio per sempre ben operare.

amen.

inizio pagina