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Patrono dell’Arma delle Trasmissioni
S. Gabriele Arcangelo
L’immagine accettata per la rappresentazione dell’Arcangelo è quella
creata da Francesco Mochi per la sua « Madonna Annunziata » di Orvieto, composta dal 1605 al 1608. L’opera è composta da due figure staccate.
Da
una parte, la Vergine, sorpresa nell’attimo di un naturale smarrimento per l’improvvisa apparizione della creatura celeste, venuta a riferirle il volere di Dio: nei lineamenti contratti del volto è delineata la tipica espressività di chi ancora non sa rendersi conto di quanto sta accadendo intorno, incerta se credere o no alla effettiva presenza del messaggero di Dio o fuggire spaurita nel timore di una tentazione dello spirito del male.
Dall’altra, S. Gabriele, irruente, tempestivo, colto nel momento
delicatissimo in cui sta per poggiare il piede a terra, dopo il velocissimo volo compiuto per ordine di Dio dal Cielo alla casa di Maria.
Il Mochi l’ha raffigurato in maniera esemplare nell’ambito
della poetica barocca: l’alluce del piede destro sta toccando appena il suolo, le vesti ancora scomposte per l’affannosa corsa scoprono la gamba destra fin sopra il ginocchio, le ali
stanno per chiudersi, ma già il braccio sinistro è sollevato in alto, fermo, come a voler dissipare dubbi ed a prevenire obiezioni, per testimoniare e rassicurare che il suo
intervento è opera di Dio e che è arrivato fin li da parte di Lui. La lunghezza del braccio sinistro, esangue e perfetto, sembra prolungarsi all’infinito nellìindice teso della mano,
quasi ad operare, come un sottilissimo, invisibile laser, il congiungimento della terra e del cielo: non a caso, gli elementi fondamentali che determinano la posizione di
equilibrio della figura sono appunto l’alluce del piede destro e l’indice della mano sinistra; uno che già lambisce la terra, l’altro che sfiora ancora il cielo.
L’abilità compositiva del Mochi è proprio in questo fissare
l’istantaneità dell’attimo, del secondo, perchè ti aspetti, da un momento all’altro che questo stato di tensione svanisca, che il volto della Madonna si rilassi nella fiducia e nella
remissività al comando di Dio, che la figura dell’Angelo si ricomponga, i piedi a terra, le vesti in ordine, le braccia distese.
Ma l’attuazione di questo momento, instabile come il
tardato risolversi di una dissonanza musicale, è rimandata all’infinito, come all’infinito si perpetua l’intervento divino nella realtà del mondo e
l’Arcangelo diventa mediazione, ponte tra l’uomo e la Divinità , messaggero di una parola che deve essere ben ascoltata e ben compresa,che troverà in Maria una incondizionata esecutrice,
(da un articolo del Mar. Bruno Meini)
12 gennaio 1951, il Sommo Pontefice, Papa Pio XII, designava l’Arcangelo Gabriele quale
Patrono delle Trasmissioni
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Breve Pontificia
Poichè ogni cosa ottima ed ogni dono perfetto viene
dall’alto,discendendo dal padre della luce; si può ammirare la Sapienza divina
quando gli uomini servendosi delle invenzioni, frutto della tecnica moderna, possono per mezzo dell’ elettricità sia trascrivere con la massima velocità le parole agli assenti, sia parlare tra di loro da luoghi molto distanti, sia inviare messaggi attraversare onde dell’etere,sia infine assistere come presenti alla rappresentazione di cose e di avvenimenti lontani. (...)Per questo ci è sembrato molto opportuno che questa mirabile tecnica e gli addetti ai suoi servizi godessero di un particolare celeste beneficio e di uno speciale patrocinio. Siccome parecchie illustri persone di molte Nazioni che lavorano in questo campo hanno rivolto le loro suppliche affinchè Noi dichiarassimo Celeste Patrono loro e di tutti gli addetti alle telecomunicazioni San Gabriele Arcangelo, il quale recò il desiderato annunzio della redenzione al genere umano, avvolto nelle tenebre e quasi disperato della propria salvezza, Noi, molto volentieri considerato la grande importanza della, (...)in forza della presente lettera ed in modo perpetuo, confermiamo, stabiliamo e dichiariamo San Gabriele Patrono delle Telecomunicazioni e dei loro artefici con tutti e singoli onori e privilegi liturgici che, che, secondo il rito, spettano ai Principali Patroni di Associazioni e nonostante qualunque parere contrario. (...)
Dato a Roma, presso S. Pietro, sotto l’Anello del Pescatore, il 12 gennaio 1951
anno dodicesimo del nostro pontificato Pio XII.
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PATRONA dell’Arma del Genio
Santa Barbara fu onorata fin dai tempi più antichi,
presso i Siri, i Moscoviti, i Greci ed i Latini. All’inizio come protettrice delle opere fortificate e delle torri in particolare.
E’ opinione degli studiosi che Santa Barbara sia divenuta
Patrona delle milizie solo dopo l’invenzione della polvere da sparo. Essa sarebbe stata la protettrice divina dei soldati addetti ai depositi delle polveri e degli ordigni di guerra,
così come per i marinai aventi in custodia gli esplosivi a bordo delle navi. da ricordare che mentre la polvere nera era conosciuta
dai cinesi nei primi secoli dell’era cristiana, ma usata solo per fuochi d’artificio, compare in Europa come polvere da sparo solo nel secolo XIV e viene usata come mezzo di distruzione.
Precisamente nella prima metà del XIV secolo
ha inizio il culto dei militari per la gloriosa Santa Barbara, in corrispondenza dell’intervento delle più antiche bocche da fuoco delle milizie pontificie.
Gli artiglieri scelsero la Santa come patrona a cominciare
dal 1529. Quale protettrice contro i fulmini, sin dal 1583 nella fortezza di Castel Nuovo a Napoli, i bombardieri riuniti in una associazione, onoravano ed invocavano la Vergine Nicomediense.
In seguito ad una vecchia tradizione veneziana, quando il
mare è in burrasca sotto la minaccia dei temporali, i pescatori di Burano invocano.
Santa Barbara del canon
Protgeme da sto ton
Protegeme da sta saetta
Santa Barbara benedetta!
Il Papa PioXII, il 4 dicembre 1951 proclamava
solennemente Santa Barbara di Nicomedia Celeste Patrona degli Artiglieri, dei Marinai, dei Genieri, e
dei Vigili del Fuoco italiani. Protettrice non solo dei marinai e dei cannonieri, dei minatori e dei genieri, il culto della Santa si estese agli ammalati, a tutti i minorati
come lebbrosi storpi, ai moribondi, ai letterati, ai librai. In Oriente i copti del Cairo si ungevano il viso con olio detto di Santa Barbara per prevenire le infezioni della pelle.
Venne invocata anche per facilitare la gestazione, contro la sterilità e persino per guarire il mal. della pietra. Il Vescovo calabrese Dati di San Leone ha scritto che
essendo sofferente raccomandatosi alla Santa, et in spatio forse di tre hore gittai la pietra, et senza medicina cessò tutto il mio male et gran dolore.
Santa Barbara è pure protettrice dei raccolti. In molte campagne d’Italia e di Francia, il
4 dicembre vi è ancora l’uso di mettere i semi di frumento in un piatto con acqua e poca terra. Il frumento germoglia ed a Natale dagli effetti si deducono presagi sul raccolto. L
‘usanza viennesee quella di procurarsi un ramoscello di ciliegio e di contare sull’esaudimento di un desiderio espresso in questo giorno (4 dicembre) se per Natale
ne sbocciano le gemme. E superfluo rammentare come e perchè Santa Barbara sia prediletta per la sacra tutela di tutte le specialità dell’Arma del Genio. Valori spirituali e
morali hanno infuso nell’animo dei Genieri la convinzione che la Santa sia prodiga dei migliori auspici nell’adempimento delle loro opere.
La suggestione del culto miracoloso di Santa Barbara, non importa se nato dal mito,
dalla leggenda, dalle tradizioni o dalla realtà , simboleggia una fede, quella che associandosi ad ogni sacrificio incute la forza, esalta il coraggio, anima la speranza di
chi sa daretutto per la Patria.
A cura del Gen. Ing. Pietro Poli
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PREGHIERA DELGENIERE
A Te ,Dio grande ed eterno che reggi l’universo noi, Genieri d’Italia,
eleviamo la nostra preghiera.
Tu o Dio che governi il destino degli uomini, fa che tutti noi
sull’esempio e per intercessione di S. Barbara nostra Patrona,
testimoniamo in un fedele servizio alla Patria,
la nostra fede cristiana ed il generoso impegno
a difesa della comunità nazionale e delle istituzioni democratiche.
Rendi saldo il nostro cuore, lucida la nostra mente e sicure le nostre mani
perchè possiamo rettamente operare
per il bene e la sicurezza dei nostri fratelli.
fa o Signore, che noi Genieri
d’Italia, chiamati più a costruire e a proteggere
che distruggere , siamo sempre costruttori di pace:
Sostienici nell’adempimento del nostro dovere e nel concorrere a garantire
per l’Italia e per il mondo, la
libertà , la sicurezza, la solidarietà , e la concordia.
Concedi, o Signore , il premio eterno ai nostri Caduti
e a tutti coloro che in ogni tempo e sotto ogni bandiera
e sono morti per costruire un mondo migliore, più libero e più giusto.
amen.
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PREGHIERA DEL TRASMETTITORE
O Signore che guidi l’Universo con sapienza e amore,
ascolta la preghiera che ti rivolgiamo per la nostra Patria.
Fiorisca in Essa la Giustizia e la Concordia e,
per l’onestà dei cittadini e la saggezza dei Governanti,
si attui un vero progresso sociale.
Tu o Dio che governi il destino degli uomini
fa che i nostri mezzi edifichino solo pace e amore
e che diffondano nell’etere solo messaggi di fratellanza.
L’Arcangelo Gabriele, Patrono dei nostri reparti,
protegga noi e le nostre famiglie,
illumini le nostre menti ed infiammi i nostri cuori,
affinchè sappiamo usare gli strumenti
che la scienza e la tecnica ci offrono,
per il bene della nostra Patria e di tutti gli uomini.
Egli ci guidi nelle ardue conquiste dell’umano progresso,
dandoci forza e coraggio per sempre ben operare.
amen.
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