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aggiornato al mese di marzo 2007

volontariato

I Gruppi di Specialità d’Arma hanno Io scopo di mantenere vivi i vincoli e le tradizioni connesse all’appartenenza ad una specialità, o ad un determinato reparto, o ente del Genio e delle Trasmissioni. Quelli attualmente esistenti a livello nazionale sono: Guastatori, Pontieri, Ferrovieri, Radioperatori, Genieri e Trasmettitori Alpini; i Gruppi di Protezione Civile costituiscono entità operative di volontariato di diversa consistenza ed impiego, in relazione alle risorse locali disponibili, per concorre­re alle attività del Servizio Nazionale di Protezione Civile, nell’ambito delle Amministrazioni pubbliche (Comuni, Province, Regioni) nella cui pianificazione sono inseriti. Detti organismi mantengono inoltre contatti con le Autorità Militari territoriali e unità del Genio e delle Trasmissioni, per eventuali collaborazioni ed integrazioni con le attività di Protezione Civile svolte dalle Forze Armate, per la partecipazione dell’ANGET a loro esercitazioni e per legami di commilitanza.   Gen. Pellegrino dell'ANGET volontario in AngolaCiò anche in applicazione della convenzione stipulata tra la Presidenza Nazionale ANGET e lo Stato Maggiore dell’Esercito in data 16-2-2000.

Un carattere particolare hanno assunto ai tini della Protezione Civile i Gruppi ANGET di Collaborazione Tecnico-Operativa, a cui concorre anche personale di altri Enti ed Istituzioni. intesi a fornire assistenza ai Comuni e alle Province per la pianificazione e la gestione del Servizio di Protezione Civile con particolare attenzione per e emergenze (quali il Gruppo ACTOPROCIV di Roma, ALISOCCORSO

- Gruppo di Volo ANGET di Farlì, Genieri Lombardia di Samarate, Gruppo Femminile ANGET di Bari). Ai tini degli interventi umanitari in paesi stranieri, opera in primo piano, oltre che a supporto di ‘Organizzazioni Non Governative - ONG” (INTERSOS in Angola, Bosnia, Kosovo), il Gruppo ANGET HDIG (Humanitarian Demining ltalian Group) particolarmente versato, per precedenti professionali, nelle attività connesse alle operazioni di bonifica del territorio, per fornire consulenza a personale tecnico, per la formazione in loco di operatori e in tutte quelle attività e provvedimenti tesi ad aiutare le popolazioni soggette ai rischi derivanti dalla presenza ditali ordigni e, più in generale, per una adeguata crescita di mine action” nel nostro paese.per un’adeguata crescita della cultura di “mi action” nel nostro paese.

 

                                                                   Attività di protezione civile

bosnia - lezioni sul pericolo dellemine
gruppo radiomolini
gruppo radiomoliii
distribuzione aiuti alla popolazione bosniaca
collegamento via satellite fuori area

attività svolta in favore di P.V.S. scheda sintetica della intera attività

Descrizione dell’attività

 Si ritiene utile e necessario, ai fini di una carretta interpretazione degli scopi umanitari che si prefiggono i Soci dell’HIDG (Humanitarian Demining Italian Group), riportare alcune notizie riguardanti le attività dei Soci di questa stessa Organizzazione.

I Soci provengono essenzialmente da quadri dell’Esercito italiano (in particolare del Genio militare), ove hanno operato nel settore specifico ad ogni livello e ad ogni grado, raggiungendo alti livelli di responsabilità e di operatività sia in fese esecutiva sia in fase di progettazione e/o coordinamento. Sono quindi in grado di garantire, per struttura e mentalità funzionale professionalmente acquisita, certezze esecutive, raggiungimento degli obiettivi ed assicurazioni all’utilizzo delle risorse secondo progetti e pianificazioni coordinate e concordate.

 

Le caratteristiche anzidette, unite alla particolare conoscenza nello studio della filosofia degli ordigni esplosivi di ogni genere e tipo e l’attitudine maturata nella ricerca della neutralizzazione e/o distruzione hanno avuto particolare possibilità di essere messe in evidenza nelle missioni di pace ove è stato impegnato lo Stato Italiano. Si citano, ad esempio:

-          missione in Libano, ove sono state impiegate, a titolo sperimentale da parte

dell’esercito israeliano, per la prima volta, mine elettroniche;

-           missione in Afghanistan, con la formazione delle prime unità di sminamento dopo la liberazione dall’occupazione sovietica (ove risultano altresì impiegate molteplici mine di produzione italiana);

-           missione in Kuwait (per la bonifica di vasti campi minati);

-           missione in Mozambico, per agevolare il processo di pace;

-           missioni nei Balcani.

 

L,esperienza così maturata e la attività di formazione degli specialisti di bonifica e di antisabotaggio delle forze armate (compreso specialisti dell’Aeronautica Militare e della Marina Militare) e dei corpi di polizia (compreso GiS dei Carabinieri, Agenti di Custodia e NOCS della Polizia di Stato), nota e conosciuta oltre che negli ambienti militari anche negli ambienti istituzionali e della società civile, hanno conferito al personale una eccellente professionalità con spiccate capacità di pianificazione e di intervento che non trova riscontro in nessun’altra organizzazione operante nel settore specifico dello sminamento umanitario. 

Alcuni Soci dell’ANGET (Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori, da cui derivano i membri dall’HIDG) hanno così risposto con immediatezza alla esigenza rappresentata dalla O.n.G. italiana INTERSOS per l’attuazione di interventi di sminamento umanitario. Ciò ha infatti consentito di accedere a strutture residenziali da recuperare per consentire il rientro dei profughi. Essendo tali costruzioni poste lungo la linea di confrontazione tra le etnie in conflitto l’area era fortemente inquinata da mine ed ordigni esplosivi.

 Il personale dell’ANGET è stato impegnato nelle seguenti attività quale operatore volontario di sminamento umanitario:

-      1996– Sarajevo-Sminamento umanitario di un’area residenziale inquinata da mine e da ordigni esplosivi nel quartiere di Dobrjinia (con Intersos);

-      1997- Bosnia - Sminamento umanitario di un’aree agricola nelle zona di Tuzia con l’impiego di cani sniffatori (con Intersos);

-      199711998 - Angola - Sminamento umanitario di area logistica-abitativa nella città di Menongue, capoluogo della provincia del Kuando Kubango e di aree limitrofe, con la O.n.G. argentina “CASCOS BLANCOS       ARGENTINAS” alle dirette dipendenze delle N.U.;

-      1999/202000 – Kosovo - Sminamento di aree minate e di aree inquinate da Cluster Bombs, nonché bonifica di abitazioni da trappole esplosive e formazione di personale locale, con Intersos;

-      2001/2002 - Libano - Sminamento di aree minate del sud del Libano, su richiesta e incarico del governo libanese, con Soci impegnati a titolo personale.

Sono state effettuate inoltre:

-      nel 1999, per cento del MAE, sopralluogo in Libia, per la valutazione della fattibilità e delle condizioni per l’effettuazione dello sminamento del territorio; nel 1999, per conto della “Campagna Italiana per la messa al bando delle mine a/p”,verifica delle attività di sminamento effettuate in Afghanistan da una O.n.G. locale, con finanziamenti italiani.esplosione ordigni

 

Per poter attuare la bonifica dei territori inquinati e l’assistenza alle popolazioni coinvolte in un contesto di autonomia gestionale i Soci ANGET hanno ritenuto opportuno costituire nell’ambito della proprie Associazione un gruppo di specialità specifico cui hanno dato il nome di HDIG (Humanitariam Demining Italian Group).

 

Il    Gruppo si è costituito in Organizzazione non Governativa, con atto ufficiale, in data 08 giugno 2000 con lo scopo di fornire assistenza umanitaria, come meglio definito nello Statuto, in materia di “mine action” in un quadro di:

-     maggiori garanzie nei confronti dei Paesi danneggiati e nei confronti dei donatori istituzionali do privati;

-      autonome scelte ideologiche e sociali, amebe mediante disponibilità di collaborazioni con altre Organizzazioni ed Istituzioni;

-      migliori opportunità di scelte tecnologiche e di procedure adeguate mediante la ricerca e lo studio sul campo di nuove attrezzature e tecnologie;

-     maggior trasparenza;

-      maggior sicurezza e garanzie degli operatori con un adeguato sostegno tecnico­logistico.

 La nostra autonoma disponibilità, tenuto conto della fiducia posta nel nastro personale, acquisita negli anni per le attività cui ha partecipato, nelle quali peraltro ha mostrato efficienza e professionalità (anche duriate il servizio attivo), ha comportato richieste per nostri interventi in vari Paesi. In ordine a quanto sopra si è ritenuto opportuno avanzate le sottonotate proposte;

a. con proposizione di schede di progetti già presentati:

-      alla Comunità Europea, in associazione con CISP di Roma, progetto di creazione di struttura governativa di sminamento in Colombia, concordato con le Autorità Colombiane;

-      al MAE, progetto di bonifica di aree della province di Menougue in Angola;

-      al MAE, progetto di bonifica di aree meridionali della Repubblica di Angola;

-      al MAE, progetto di bonifica nel sud del Libano;

-      al MAE, progetto di bonifica per l’area di Mazar-e-Sharif e Kabul in Afghanistan in associazione alla O.n.G. Afghana “OMAR”;

-      alla Regione Friuli Venezia Giulia, progetto di bonifica di una piccola area nella zona di Osjiek in Croazia per la ripresa delle attività agricole;

-      alla Regione Friuli Venezia Giulia, progetto di mine awareness nelle Contee orientali della Croazia;

-      al MAE, progetto di bonifica di boschi nel Cantone di Una Sana uin  Bosnia;

-      al MAE, progetto di bonifica in Croazia, nella zona di Osjiek-Vukovar in vaste aree urbane, già individuate ed assegnate;

 

b. A seguito della decisione del MAE, comunicata a fine 2002, circa la politica di finanziamento degli stanziamenti di cui alla legge del 2001 sullo sminamento è decaduta la possibilità di accesso ai finanziamenti governativi attraverso il sistema bilaterale in quanto i fondi per tali esigenze sono stati veicolati attraverso gli organismi UN. Si son dovuti rielaborare, a fine 2002, i progetti già presentati al Ministero degli Affari Esteri ripresentandoli agli Uffici Periferici degli Organismi Internazionale delegati (UNDP, UNICEF, ecc.).

Per cui si è provveduto a presentare:

-        in Angola (UNDP-UNOPS): un progetto di sminamento per € 790.000;

-        in Angola (UNICEF): un progetto di indagine, perimetrazione e sensibilizzazione per        € 798.000 in cooperazione con una organizzazione americana incaricata di fare una ricerca sulla dinamica del rischio;

-        in Afghanistan (UNMAS-MAPA) un progetto di sminamento per € 642.000 da realizzare in associazione con una organizzazione non governativa locale di sminamento O.M.A.R. International;

-        in Bosnia (UNDP): un progetto di sminamento per € 442.000 in associazione con la organizzazione non governativa locale di sminamento ZOM;

-        in Bosnia (UNICEF): un progetto di sensibilizzazione collegato con scuole bosniache e friulane per € 232.300;

-        Il  progetto di bonifica in Croazia, per il quale erano stati presi accordi con le Autorità politiche locali è saltatoin quanto nell’area non sono risultati presenti uffici degli organismi UN attraverso cui veicolare i fondi M.A.E.;

-        Le conseguenti fasi amministrative internazionali  non hanno comunque consentito

l’immediato utilizzo dei citati fondi. Poiché, normalmente, i progetti dovrebbero avere una durata non inferiore a 6 mesi e finire nell’anno di riferimento sarà difficile, per il nostro gruppo, avere approvazione di progetti per il 2003, tenuto conto che la preparazione dei progetti ha una durata stimata in 2 mesi per la Bosnia e 3-4 mesi per l’Angola;

Progetto di bonifica, connesso con un progetto di sviluppo agricolo e di ricerca e/o ripristino delle sorgenti d’acqua nell’area dell’ex Sahara Spagnolo (Repubblica Saharawi) nell’ambito di un possibile accordo di pace tra Marocco, Algeria e Saharawi ;

-     progetto di costituzione di una scuola di sminamento in Algeria;

-    progetti di sminamento in Asia sud-occidentale;

-     progetti di bonifica nel corno d’Africa;

-     realizzazione di mezzi meccanici di sminamento (ruotati e/o cingolati) ed attrezzature di ricerca (elettroniche, etc.), in collaborazione con ditte di produzione (IVECO, CElA, ccc.) e con Enti di ricerca universitaria, per l’applicazione nei diversi scenari ambientali d’impiego operativo e per la velocizzazione delle attività di bonifica.

 

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