Nel torneo successivo,
i campioni granata approdarono con disinvoltura alla finalissima
con il Bologna, ci vollero ben tre finali, per stabilire il nuovo campione,
alla fine la spuntarono i rossoblu.
Negli anni venti il Torino era stato costretto a girare la città,
non possedendo un campo proprio; dal vecchio motovelodromo si era passati
a quello nuovo di C.so Casale, quello di piazza d'armi e molti altri.
Marone Cinzano, stufo dei continui vagabondaggi, iniziò l'operazione
Filadelfia: ossia un vero stadio per il suo Torino. Il 17 Ottobre
1926, lo stadio fu battezzato con un'eccellente vittoria contro la Fortitudo
Roma; moderno e al tempo stesso tradizionale con la sua tribuna in legno,
poteva contenere fino a ventimila spettatori e sembrava fatto a posta per
il tifo granata.
Il calcio Italiano con gli anni Trena andava trasformandosi: con
la stagione 1929-30 fu introdotto il girone unico, i giocatori diventano
professionisti; Questi cambiamenti coincidono però con un lungo periodo
di crisi per il Torino Calcio: i campionissimi che avevano ottenuto il primo
scudetto, stavano, uno per volta, cedendo il passo agli anni.
Quando Balonceri decise di lasciare il calcio (1932) il Torino, in
suo onore, creò i "Balon Boys" dando così
inizio alla tradizione dei "Ragazzi del Filadelfia" e delle giovanili
granata.
Lasciano Rossetti, Libonatti, Janni e sono rimpiazzati da giovani
e da qualche oriundo sudamericano, i tifosi devono così per un po'
d'anni abituarsi a giocate e risultati di diverso spessore. Il momento poco
felice è rilevato da continui cambi al vertice sia societario sia
tecnico. Dal 1928 al 1939 un nuovo presidente ogni due anni circa: Ferrari,
Vastapane, Gervasio, Mossetto, Silvestri, Cuniberti; lo stesso dicasi per
gli allenatori: Morelli, Balonceri, Aliberti, Hansel, Rangone, Cargnelli,
Feldmann, Janni, Sperone.
Qualcosa funziona in questi anni: il settore giovanile, che continua
a sfornare campioncini pronti subito al lancio nella massima serie. Ricordiamone
alcuni: Silano, Bo, Prato, Maina, Allasio, Ellena, O.Ferrini, Gallea,
Ussello, Vallone.
Nella stagione 1935-36 ci fu l'esordio della Coppa Italia,
ed i granata furono i primi ad aggiudicarsi questo trofeo; la finale fu
giocata l'undici Giugno 1936 a Genova contro l'Alessandria, 5-1 il risultato
finale. Questa la formazione: Maina, Brunella, O.Ferrini, Gallea, Janni,
Prato, Bo, Baldi, Galli, Buscaglia, Silano.
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