IL COMPUTER IN CLASSE
Progetto per un Istituto Comprensivo
Materna - Elementare - Media








IL COMPUTER IN CLASSE


CHE COS'E': é dotare ogni classe di uno strumento multimediale che ne riassume molti altri già comunemente utilizzati e didatticamente ritenuti validi: il computer con collegamento ad internet
CHI: gli insegnanti e gli alunni devono poter utilizzare le nuove tecnologie direttamente nell'aula. L'uso del computer in classe è funzionale all'insegnamento e si inserisce quale strumento ad uso sia dei docenti che degli scolari; indirettamente se ne può prevedere dei benefici anche per i genitori; ha il fine di migliorare la didattica e di individividualizzare l'insegnamento; può preparare il terreno all'educazione permanente
DOVE: si prevede l'inserimento di un computer con collegamento ad Internet in tutte le classi dell'Istituto, dalla materna alle medie
COME: a tal fine è necessario rinnovare le risorse dell'istituto grazie ai nuovi finanziamenti e ricercare altre strategie nel campo dell'autonomia dell'istituzione scolastica (finanziamenti privati,...)
QUANDO: ogni aula deve avere subito il computer con Internet: secondo il Piano di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche avrebbe già dovuto esserci!
PERCHE': questo rinnovamento è necessaio non semplicemente per seguire le direttive ministeriali, oppure la moda pedagogica del momento, ma soprattutto per mettersi al pari con i tempi e creare una scuola che prende in considerazione l'urgenza di preparare a vivere nella nuova Società delle Informazioni; che utilizza i nuovi mezzi per rendere più efficaci ed incisivi i metodi d'insegnamento legando sapientemente il sapere "antico" e quello "moderno"

Da più parti si parla di Nuove Tecnologie, di Tic (Tecnologie dell'informazione e della comunicazione)… e nella scuola sempre più pressanti sono le richieste che pervengono agli insegnanti per un tipo di lavoro didattico più aperto all'informatica. Anche circolari e note ministeriali fanno sempre più riferimento all'uso intelligente dei computer nella scuola e da diversi anni si sta cercando di dotarle non solo di aule con pc, ma anche di cablaggio degli interi edifici scolastici, affinchè tale uso diventi pratica quotidiana e non semplicemente un "arredo" scolastico in più.



indice



CHE COS'E'
Ma cosa vuole dire veramente IL COMPUTER IN CLASSE?
Intanto non vuol dire sconvolgere il proprio metodo educativo o rivoluzionare l'aula. Vuole semplicemente significare questo: dotare la propria classe di uno strumento utile che, come la lavagna nera o quella luminosa, la videocassetta, il registratore.., ci servirà nella pratica quotidiana per tanti motivi, dalla semplice presentazione di una lezione fino alla realizzazione ipertestuale oggi tanto di moda, ma da costruire un po' per volta. Significa avere a portata di mano uno strumento estremamente versatile perchè essendo MULTIMEDIALE, contiene in sé tutto quanto finora abbiamo cercato più di una volta di ottenere per le nostre classi, spesso dovendo chiedere in prestito, condividire, restituire ecc..; ecco qualche esempio:
  1. un registratore/riproduttore di voci e di musica
  2. una calcolatrice
  3. un televisore
  4. un proiettore di diapositive
  5. una lavagna luminosa
  6. uno strumento per scrivere e disegnare
  7. una enciclopedia moderna ed aggiornata per la ricerca
  8. il quotidiano in classe ogni mattina
  9. uno schedario con il quale esercitare i nostri alunni
  10. un eserciziario intelligente che induce all'autocorrezione ed alla verifica
  11. un mezzo per comunicare rapidamente con i corrispondenti, con i colleghi, con la segreteria ed ottenere subito le informazioni o addirittura i permessi desiderati
  12. un archivio, che senza occupare troppo spazio, raccoglie tutti i documenti (registri, programmazioni...) della classe senza tanti fogli in giro, ma che all'occorrenza, è possibile esportare su carta o su altri supporti

Si potrebbero aggiungere anche altri servizi che il computer in classe può fare (come la scannerizzazione, l'acquisizione di pagine da libri per la manipolazione, la riproduzione di centinaia di immagini sempre pronte all'occorrenza...) ma per il momento ci si deve domandare COME è possibile avere tutto ciò?
Mentre per talune di queste funzioni è sufficiente una semplice spina, oltre che naturalmente di un computer a disposizione, per altre (come il televisore, il quotidiano, la corrispondenza...) è necessario anche il CABLAGGIO.



indice



Cos'è il CABLAGGIO?

E' ciò che consente di collegare il computer agli altri calcolatori dell'edificio e ad Internet, creando una rete comunicante che va dallo spazio minimo dell'aula, all'intero istituto, fino alla grande rete mondiale. In pratica si tratta di cavi che dipartono dal luogo ove è disposta la connessione principale ad Internet e che raggiungono tutte le stanze principali di un edificio, nel nostro caso le aule, ma anche la biblioteca,...
Senza entrare in questioni meramente tecniche la disposizione di cavi può essere semplicemente un lavoro da richiedere all'elettricista a inizio d'anno. Ma il progresso tecnologico va avanti a passi da gigante, per cui già dal Ministero della Pubblica Istruzione provengono norme sempre più chiare che, ritenendo il cablaggio con cavi di connessione che passano per tutta la scuola, ormai obsoleto, parlano addirittura della rete Wireless, la quale sfruttando le onde radio, consente la trasmissione dei dati da aula ad aula fino ad Internet, in modo semplice e pulito (vedi le ultime disposizioni ministeriali riepilogate nell'intervista al ministro Moratti a Il sole 24ore del 24 luglio 2002): attraverso degli Acces Point è infatti possibile estendere la connessione ovunque nell’edificio scolastico ed in quelli vicini, esportando quando fosse necessario, il collegamento altrove con il recupero di tutto il materiale utilizzato e senza intaccare le strutture in muratura della scuola.
Anche Pierluigi Ridolfi, noto studioso di problemi didattici legati dell’informatica, fa riferimento a quest’ultimo tipo di linee per la realizzazione del cablaggio nelle scuole, prendendo in considerazione una realistica previsione di come queste ultime saranno organizzate, viste le attuali tecnologie, nel 2010.
Dunque, dal punto di vista materiale è necessario:
  • acquisire un computer per ogni classe (per esempio, almeno 10 per la scuola elementare), oltre a quelli dell'aula multimediale;
  • avere la connessione di rete (i computer possono comunicare fra di loro e con Internet) o predisponendo i vecchi cavi, o avviandosi verso le tecnologie più avanzate della rete Wireless LAN.


indice





CHI?
La strumentazione di cui verrà dotata la classe dovrà essere utilizzata dagli insegnanti e dagli alunni per rendere didatticamente più valido il processo di insegnamento-apprendimento; dato che il computer in classe si inserisce come uno strumento didattico in più o meglio che riunisce un insieme di strumenti, consentirà l'eliminazione di quelli ormai obsoleti (registratori, colacolatrici, enciclopedie...) e viste anche le potenzialità della rete, aiuterà in modo vantaggioso il lavoro di scolari e docenti. In pratica i primi potranno usufruire del cambiamento soprattutto attraverso i numerosi softwere di apprendimento che la rete consente di raggiungere, solitamente al solo costo del collegamento; potranno realizzare test di verifica e di controllo; potranno anche giocare o ascoltare musica durante le pause, collegarsi con i compagni di altre scuole, con professori che in altre parti del mondo stanno realizzando una lezione interessante, sull'unità didattica del momento ...
I docenti potranno organizzare con più metodo il proprio lavoro, scegliendo i programmi giusti per gli alunni, preparando lezioni varie e riccamente documentate; potranno in un futuro non tanto lontano preparare le verifiche al computer (molti lo stanno già facendo) ed aggiornare i dati dell'agenda dell'insegnante e del registro di classe. Potranno confrontare il loro lavoro con quello di colleghi italiani e stranieri, verificare i risultati del proprio lavoro e fare dei paragoni...
In questo processo di rinnovamento saranno interessati però anche i genitori, essi potranno verificare da casa le assenze ed i voti dei propri figli, comunicare con gli insegnanti in qualunque momento senza doversi recare ogni volta a scuola; potranno compilare i moduli di iscrizione, giustificare assenze, prendere visione dei libri di testo scelti, orari di apertura degli uffici scolastici...
In effetti sarebbe meglio parlare al presente: infatti alcune di queste possibilità sono già realtà in varie parti d'Italia, almeno per la consultazione di varie informazioni generiche come i libri di testo o gli orari; ma anche le verifiche al pc o l'agenda degli insegnanti. Alcune scuole più avanzate hanno già pensato di aprire i registri di classe on-line: grazie all'uso di password personalizzate i genitori leggono su Internet i voti dei figli (naturalmente solo dei propri!).
Un esempio concreto è rappresentato dal Liceo Scientifico 'A. Righi' (e-mail:arighibagno@libero.it) di Bagno di Romagna, il cui sito è consultabile alla pagina http://digilander.iol.it/arighibagno. Dietro personale richiesta al suo ideatore, Asioli Claudio, è possibile consultare una delle pagine del registro, naturalmente vuota, utilizzando una user e password fittizzia (User: prova Password: 123)



indice



QUANDO?

In realtà quanto sopra si sarebbe già dovuto ottenere con la realizzazione del Progetto 1b, come si evince dalle linee programmatiche del PSTD. Si doveva infatti consentire: "l’attrezzatura di molte aule con una sola postazione multimediale da utilizzare come supporto alla lezione e al dialogo: docente-studenti" e questa era la richiesta primaria, solo dopo venivano le altre esigenze del Programma. E difatti il 39% delle scuole italiane ha già realizzato il cablaggio, sia pure col vecchio sistema della disposizione dei cavi.
E' possibile in proposito fare molti esempi di scuole, anche vicine, cablate proprio con i fondi del PSTD 1 e 2: a Grosseto l'Istituo Leopoldo II di Lorena ha optato già da un paio d'anni per questa soluzione anzichè per l'aula multimediale. Ecco cosa dice Alessandro Cardarelli, il docente che a suo tempo propose l'utilizzo dei fondi per il computer in classe:
- "Per far passare l'idea (di quanto fosse importante avere) dei pc in aula semplicemente ci siamo messi d'accordo.... da li e' venuto il resto. I fondi erano quelli del PSTD 1 e 2 non e' stato cosi' difficile ottenerli dopotutto."
Gli alunni di tale scuola usufruiscono di un computer disposto in ogni aula con collegamento ad Internet costantemente.
Dunque QUANDO avere il computer in classe a queste condizioni? Viste le premesse, subito!!! Perché il mondo va avanti e la scuola se non si adegua resta sempre più indietro. Quante volte abbiamo detto:
-Ma guarda come sono bravi questi bambini al computer!
Ed è vero, il fatto è che il più delle volte imparano da soli a casa, in modo disordinato e acritico e non con noi insegnanti o genitori al loro fianco…
Non dobbiamo ripetere gli errori fatti in passato, quando altri strumenti di comunicazione divennero onnipresenti nella vita di tutti: la scuola allora rimase chiusa al suo interno, salvo cercare di correre ai ripari quando si comprese che il mezzo televisivo era, oltre che una baby-sitter molto economica per i genitori, anche fonte concorrenziale di una istruzione caotica ed episodica, priva come era di intenzionalità educativa e dunque potenzialmente dannosa nel percorso di crescita delle nuove generazioni. Con questo non che sia stato fatto molto: spesso il semplice acquisto dei televisori scolastici purtroppo non è stato sufficiente a recuperare il tempo perduto dalla scuola a piagere su stessa, piuttosto che a darsi da fare...
Dunque dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare al fianco dei nostri alunni, come dice Maragliano (
http://webscuola.it/professione/esperti/index.shtml ) senza paure e timori, per preparare le future generazioni ad un mondo nuovo e sempre in movimento, e soprattutto senza negare l’importanza di uno strumento che in fondo altro non è che una “macchina per l’astrazione”, un’estensione dei nostri pensieri, della nostra mente, delle nostre capacità di apprendimento, comunicative e sociali, pena la mancanza di credibilità della scuola nella nuova Società dell'Informazione.



indice



COME?

Dunque subito. Ma come reperire le nuove attrezzature?
Visto che ormai i finanziamenti sono già stati spesi quasi ovunque per completare l’allestimento delle aule multimediali, attualmente tutto ciò si può ottenere con i nuovi finanziamenti della Circolare Ministeriale n°152 del 18 ottobre 2001 (circa 13 milioni) e con quelli che arriveranno in seguito, senza necessità alcuna di smantellare quanto finora realizzato.
Attualmente quindi vi è una disponibilità economica, che anche se insufficiente per coprire le spese (occorrerrebbe infatti acquistare almeno 20 computer), mostra comunque la volontà del Ministero di favorire gli Istituti che privilegiano il cablaggio dell'edificio scolastico: si tratterà di attuare delle scelte perspicaci e attente in sede di previsioni di spese dagli organi competenti. Anche gli enti locali sono da chiamare in causa, specialmente i comuni che sono in dovere di attrezzare l'edificio scolastico nel modo più adeguato, mettendo a disposizione il personale giusto.
In ambito di autonomia la richiesta di finanziamenti o donazioni di aziende non si può escludere.
Del resto molte ditte rinnovano continuamente il loro parco-macchine, per cui non è improbabile che vogliano disfarsi dei vecchi personal computer mostrandosi generosi con le pubbliche istituzioni: per il lavoro concreto dei ragazzi infatti, non è necessario dotarsi di computer superaccessiorati ultimo modello, ma solo di buone macchine resistenti ai vari maneggiamenti che alunni curiosi potranno effettuare sia in forme guidate che autonome (in fondo anche la scoperta per tentativi ed errori può essere consentita!)
Sono da prendere in considerazione anche le varie convenzioni che il Ministero della Pubblica Istruzione ha realizzato con note aziende e che possono consentire risparmi notevoli nell’acquisto anche privato da parte di docenti ed alunni.



indice



DOVE?

Si diceva che non è necessario smantellare quanto finora realizzato nelle scuole, anzi, è indispensabile "crescere" creando delle postazioni multimediali in ogni aula. D’altra parte le aule di informatica da più parti sono diventate ormai parte attiva della scuola: esse hanno ed avranno sempre una loro importanza, in quanto sopperiscono ad una funzionalità ormai consolidata e che nessuno può mettere in dubbio. Ma ciò che già si sta facendo in aula multimediale non è la stessa cosa di ciò che si può fare con il computer in classe.
Pensiamo ad esempio ad una lezione sull'uso di Power Point (il programma della Microsoft per realizzare velocemente degli ipertesti): in questo caso l'aula multimediale è veramente indispensabile, perché ogni alunno può sperimentare l'uso dei comandi presentati in contemporanea.
Ma dobbiamo anche pensare che la funzione della scuola di base non è la presentazione dei vari programmi agli alunni perché imparino precocemente la videoscrittura, il foglio di calcolo e così via, quasi dovessimo preparare dei piccoli impiegati! Il nostro scopo è che essi familiarizzino con l’ambiente tecnologico in cui sempre più siamo immersi perché apprendano gli obiettivi curricolari dei nostri programmi, stilati a livello ministeriale e che tutti ben conosciamo; semmai si può aggiungere che è necessario che imparino anche a controllare e a interpretare tale ambiente.
Marco Guastavigna (Insegnare 1/2000) giudica "potenzialmente dannoso per la costruzione di percorsi didattici autenticamente utili" mirare al "piccolo informatico". Ecco cosa pensa:
"Consideriamo ora il fatto che in questi mesi, come anche negli anni scorsi, molte scuole stanno effettuando, in base al Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche, l'acquisto di calcolatori e strumentazioni connesse: spesso nelle proposte ricevute è compresa una certa dotazione di software. Ci sono buone probabilità che nelle scuole arrivi un PC con "preinstallati" i programmi standard (per esempio Windows 98, strumenti per la posta elettronica e la navigazione in Internet e poi Word, Excel, Access e così via).
Altrettanto probabile è che insorga l'idea che si debba (far) imparare a usare ciò di cui si dispone, senza rendersi conto - senza essere messi nelle condizioni di rendersi conto - che si è attrezzato un laboratorio/contesto formativo con PC-da-ufficio. Spesso, anzi, proprio su questo viene costruita la rappresentazione mentale di ciò che il computer possa e debba essere ai fini dell'apprendimento.
Credo che questa situazione meriti grande attenzione, perché la giudico potenzialmente dannosa per la costruzione di percorsi didattici autenticamente utili. C’è infatti ampio rischio di mirare al "piccolo informatico", allo scolaro che deve precocemente (questa volta in senso negativo) e affrettatamente provvedersi di competenze tecnologiche senza uno scopo e una motivazione precisi.
A molti "piccoli informatici", come sappiamo, sono state proposte esperienze davvero discutibili, con pesanti equivoci tra scopi e strumenti: per esempio scrivere una lettera per imparare a usare un programma di videoscrittura, simulare il gioco di borsa per imparare (con le competenze matematiche degli 11 anni) a usare un foglio elettronico o mettersi genericamente in comunicazione con altri per imparare a usare la posta elettronica e così via.
Nessuno crederebbe a chi affermasse che nella storia umana si è scritto per imparare a usare lo stilo o la stilografica, si è fatto di conto per imparare a usare l'abaco o la calcolatrice meccanica, si è telefonato per imparare a usare il disco a rotazione o la tastiera numerica! Perché lo stesso "buon senso" non viene applicato alle attuali tecnologie di comunicazione?
Per evitare in futuro situazioni come quelle a cui ho accennato, è forse utile preliminarmente provare a costruirsi una rappresentazione mentale di come impiegare un calcolatore, una "macchina dell’astrazione", in attività (un po' più) a misura di bambino e di ragazzino."
Questo nel gennaio del 2000: da allora purtroppo l'errore "potenzialmente dannoso" è stato fatto in più di una scuola!!!



indice



COME USARE IL COMPUTER IN CLASSE?
Ritornando agli esempi pratici, quello del recupero in classe con l'uso del computer è solo uno dei primi che viene alla mente perchè molto attuale. E' sicuramente il modo più semplice per iniziare ad usare questo strumento nella propria classe: se avessi necessità di esercitare un solo alunno, su di un concetto matematico che ritengo poco acquisito, dovrei aspettare l'orario assegnato alla classe (che può non coincidere con il mio) per l'uso dell'aula multimediale, accompagnare l'alunno, magari lasciando soli gli altri o lasciando solo lui stesso e alla fine...lascerei perdere nella speranza che prima o poi l'alunno capisca da solo... Con il computer in classe non avrei lasciato perdere, perché in un qualunque momento, chi ha bisogno può lavorare al personal computer con uno degli ormai numerosissimi programmi per l’apprendimento e l’autoapprendimento ed essendo nella classe, può farlo senza problemi di tempo, orario, sorveglianza…
Molti altri esempi si possono fare sull'uso di questo strumento in aula, anche se probabilmente ogni docente può trovare la strada giusta da solo, avendo questo mezzo sempre a disposizione: ciò in base al proprio metodo di insegnamento, alla disciplina insegnata, alle fasi di sviluppo del proprio piano educativo...
Vediamo il caso della lezione classica: se volessi presentare una lezione che prende spunto dal cospicuo materiale trovato su Internet, dovrei proprio avere il computer in aula con il collegamento in Internet, altrimenti dovrei:
  • aspettare l'orario predisposto per occupare l'aula multimediale (spesso non coincide con quello dell'insegnante curricolare, ma è legato al solo docente che in materia informatica "ne sa un po' di più"). Questo problema pratico che sembra così elementare in realtà è la causa di molte per così dire "defezioni", per cui si finisce facilmente col rinunciare anche a preparare diversamente una spiegazione, tanto poi non sarà possibile presentarla al computer ...
  • se risolgo il primo ostacolo dovrò accontentarmi di alunni che vagano senza sapere dove sedersi o dove appoggiare il quaderno per prendere appunti: in genere l'aula multimediale non è fatta per accogliere l'intera classe, ma solo un gruppo e inoltre, non è fatta neppure per scrivere sui vecchi quaderni, cosa che invece e naturalmente si intende continuare ad insegnare...
  • dovrò vedere infine, gli alunni affollarsi all'unico computer che dà accesso alla spiegazione…
Alla fine dovrei limitarmi alla presentazione classica, in quanto le difficoltà che ho visto anche per esperienza diretta finiscono con l'essere insormontabili.
Se anche avessi il computer in aula senza il collegamento in Internet avrei dei seri problemi nell'impostazione di una didattica multimediale: infatti, dopo la preparazione della lezione a casa, dovrei prevedere di masterizzare il tutto su di un cd, con l'uso di uno strumento non sempre nella dotazione personale degli insegnanti, e con grande perdita di tempo, anche perchè le lezioni in genere sono preparate in modo personalizzato e diverso classe per classe e dunque fatte per essere fruibili subito...Altrimenti avrei presentato le nozioni collegandomi direttamente ad Internet, digitando l'indirizzo del computer lontano dove si trovasse il materiale che ritenevo necessario presentare.
In aula ognuno, dal proprio banco, può assistere alla lezione magari animata da Power Poit, arrichita di suoni, voci, schede documentative che si trovano disposte su siti anche geograficamente molto lontani...
Stessa cosa se intendo utilizzare i sistemi di comunicazione multimediale (forum, videoconferenze on-line…): non posso pensare di avviare una lezione che qualcuno (magari un bambino che deve stare a casa per lungo tempo), da lontano, deve seguire on-line se non sono nell’aula di sempre (non potrei invadere l’aula multimediale per troppo tempo!)
Molti altri sono gli esempi che si potrebbero portare, come le ricerche e lo studio……ma certo è che se si parte dalla convinzione che comunque ancora molti hanno, che “tutto si può fare nell’aula multimediale”…sarebbe meglio rinunciare subito alle possibilità offerte dal computer di classe e rinunciare anche all’idea del PC che su di un carrello vaga per il corridoio...

Per questi e per altri motivi in effetti l’uso dell’aula multimediale risulta piuttosto limitante, anche perché gli orari di uso della stessa, suddivisa fra numerose classi finisce per limitarne la fruizione a qualche ora di lavoro alla settimana e magari quando c’è la necessità reale di un computer, non si può averlo perché chiuso nella famosa stanza. Questo della chiusura del computer nell’aula multimediale dà al pc l’alone di un qualcosa di difficilmente raggiungibile, qualcosa di così prezioso da dovere essere chiuso senza possibilità di accesso al di là delle ore settimanali stabilite. Ma in realtà le linee normative prevedevano l’esatto contrario: apertura a tutte le tecnologie informatiche perché i docenti e gli alunni ne scoprissero il valore e le potenzialità di insegnamento-apprendimento anche attraverso la sperimentazione autonoma. A questo punto già avere un carrello con sopra un computer che "naviga" di aula in aula a seconda delle necessità delle classi (come qualche insegnante sta già facendo) è da ritenersi un passo avanti.

Coloro che intendono continuare a lavorare nel modo classico non dovrebbero fare altro che proseguire nel tradizionale insegnamento: il computer infatti non è d’obbligo (almeno per ora), ma solo strumento che si può o meno preferire nell'uso didattico rispetto a tanti altri strumenti che, sia pure monomediali, sono sempre stati e continueranno ad essere validi, anche se certamente si può prevedere che nel giro di qualche anno non saranno probabilmente più nemmeno in commercio... Certo è che le numerose norme ministeriali sull’uso delle TIC e l'orientamento pedagogico-culturale del momento, dovrebbero veramente indurre tutti gli insegnanti ad una riflessione attenta su quanto la società di oggi sia cambiata nel giro di pochi anni e di quanto sia necessario adottare nella scuola metodi sempre più flessibili: una sorta di rivoluzione silenziosa ha fatto quasi sparire completamente macchine da scrivere, vecchi dischi in vinile (i famosi LP musicali), calcolatrici enormi e scomode... tutto per essere sostituito da strumentazioni digitali di alta tecnologia che i nostri ragazzi dovranno utilizzare ogni giorno, pena l'essere posti ai margini della vita produttiva, con tutti i rischi che ciò può comportare...



indice



PERCHE'?

Ecco un parere autorevole: quello dell'OSSERVATORIO TECNOLOGICO MPI (
http://www.osservatoriotecnologico.net) che sulla sua "Indagine sulle reti di computer nelle scuole" arriva a queste conclusioni:

Ecco cosa si dice ancora a proposito della situazione delle scuole italiana al momento (l'indagine si è appena conclusa)
"Il dato qualitativamente più interessante è che un in un numero consistente di scuole si è capito che installare una rete è un’operazione che deve coinvolgere nella fase di progettazione tutti gli insegnanti e i diversi organi scolastici. Non è infatti possibile, come è accaduto nella fase di familiarizzazione “culturale”, che qualcuno incominci a sperimentare da solo, isolato dagli altri. Se questa corretta impostazione del problema inizia ad emergere, le soluzioni organizzative adottate coerenti e “robuste” sono però ancora insufficienti. Soprattutto per quanto riguarda l’attribuzione di specifiche funzioni a personale competente.
Le reti collegano ancora pochi ambienti, rare sono le “scuole cablate” in cui uffici, segreterie, aule e laboratori sono interconnessi in un’unica struttura per dialogare fra di loro e con l’esterno. Spiccano esperienze di rilievo, denotate dalla presenza di reti locali con architetture client/server, capaci di erogare servizi interni o esterni, con soluzioni tecnologiche interessanti, quali la molteplicità di utilizzo di diversi Sistemi Operativi e che indicano un buon utilizzo delle dotazioni tecnologiche presenti. Insomma: inizia ad emergere una competenza specialista interna alla scuola. Sembra tuttavia non adeguato il livello di consapevolezza relativo alle problematiche di sicurezza di accesso alla rete, di manutenzione ed amministrazione delle risorse ed in particolare è ancora indefinita la specifica identità professionale di chi è addetto a tali mansioni."
E dunque si conclude che:
"Esistono già, come questa indagine dimostra, degli esempi significativi di un uso diffuso e corretto e di alto profilo delle LAN scolastiche. Si tratta di proseguire in questo percorso, per far diventare quelle che ora sono "Casi di Eccellenza" il livello comune di tutte le scuole."

Dunque ecco cosa significa IL COMPUTER IN CLASSE: avere il computer ed Internet all’interno di ogni classe, nessuna esclusa, affinchè alunni e insegnanti possano accedere ed usufruire effettivamente delle potenzialità dei nuovi strumenti multimediali.

indice