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 Tersite, inaugura una nuova rubrica, intitolata:

LE IDEE - di Luigi Ruberto web. Site http://www.luigiruberto.it

 

L’Istituto del Matrimonio e le nuove frontiere della socialità.

di Luigi Ruberto

E' indispensabile costruire e pensare a nuovi  istituti che siano al passo con i tempi. E' un errore madornale fare finta di niente; ed è ancora peggio costruire una società basata sull’ipocrisia e sulla corruttela tra i coniugi. Non è più possibile assecondare una falsa rappresentazione della socialità, così come ci è pervenuta dai tempi andati....


Il Matrimonio, Istituto giuridico nato per dare ordine alla società, ha come aspetto peculiare la garanzia dei trasferimenti dei beni immobili nella prosecuzione dell’asse ereditario. Così è e così è stato sin dagli albori della società occidentale, che ha basato le sue radici sulla monogamia, quale asse portante della nuova società moderna. Dopo secoli di inattaccabilità e di faro sociale anche l’istituto matrimoniale sembra avere  raggiunto il capolinea. I divorzi sono in aumento e l’istituto, così come concepito nella sua rigidità ed immutabilità, pare  non esser in grado di reggere lo scorrere del tempo, ed è sempre più messo in discussione dalla società odierna.

Le discussioni carsiche su come risolvere ed uscire da una crisi che non è semplicemente sociologica o di moda, ma della mera gestione dell’organizzazione sociale, sono  da tempo in atto. In moltissimi casi il divorzio è fonte di lacerazioni sociali immani. I costi di una procedura che riporti il soggetto coniugato ad uno stato di libertà è lungo e dispendioso: di fatti quanto maggiore è il possesso di beni mobili ed immobili posseduti dalle parti in causa, tanto maggiore e difficoltoso è la procedura divorzile. Ed allora quale potrebbe essere la soluzione? Una tra le tante ipotizzate che potrebbe avere una sua valenza fattuale e legale è il cosiddetto matrimonio a termine con annesso il doppio registro immobiliare.

 Cioè, una volta sposati il contratto matrimoniale non dura più  per tutta la vita, ma per un minimo di 5 anni sino ad un massimo di 10 anni. Alla scadenza le parti possono rinnovare l’accordo legale di convivenza o ritornare nello stato di celibato o nubilato in cui si trovavano prima del matrimonio. Questo eviterebbe dispendiosi costi per riottenere lo status sociale originario; e nelle more del matrimonio  la funzione del doppio registro immobiliare fungerebbe da discriminante nell’iscrizione e registrazione dei beni che le parti acquistano durante l’accordo legale di convivenza - detto matrimonio - registrandoli in comunione o esclusivamente ad uno dei coniugi. Questo  aspetto prettamente formale eviterebbe in caso di scioglimento del rapporto, alla scadenza quinquennale o decennale, che il bene acquistato ha già una sua collocazione  ben definita in capo ad uno dei coniugi.  Il tutto potrebbe sembrare assurdo e paradossale visto il modo in cui  ci hanno abituati a vivere, ma in realtà cosi non è. Perché è indispensabile, utile e vantaggioso creare nuove regole sociali che viaggino di pari passo con i nuovi valori ed i nuovi costumi della società globalizzata.

La storia insegna che tutte le organizzazioni sociali che hanno temporeggiato nell’applicare istituti non più al passo con i tempi e dunque desueti , sono state costrette a repentini cambiamenti o peggio hanno finito con lo svilire atti, azioni o  istituti che, da un punto di vista della simbologia sociale, avevano una fortissima valenza nella collettività organizzata.  Ad avviso di chi scrive, è dunque indispensabile costruire e pensare a nuovi  istituti che siano al passo con i tempi: accampare pretese di fede o peggio avere paura di scontrarsi o confrontarsi con chi la pensa diversamente è un errore madornale; fare finta di niente è ancora peggio; costruire una società basata sull’ipocrisia e sulla corruttela tra i coniugi è ancora peggio, si pensi alle nuove generazioni che stanno crescendo con l’immagine di una nuova frattura sociale - quella dell’istituto matrimoniale, appunto - che ha una sua valenza ed una sua importanza sociale notevolissima, e che proprio per questo andrebbe riformato per salvarlo dal baratro in cui i tempi moderni l’hanno condotto. Ogni forma di contratto, dà  maggiori garanzie quanto maggiori sono le possibilità di intervenire su di esso nel corso del tempo.

Costruire un atto chiuso e sul quale non è possibile intervenire è in moltissimi casi  un limite agli innumerevoli imprevisti che il corso del tempo può produrre, come purtroppo è in moltissimi casi la fine della sintonia fra due coniugi. Solo una società liberale, laica e pluralista è fonte di  garanzia, di sviluppo, di crescita sociale e generazionale; la paura del nuovo ha sempre costruito luoghi bui  e  intrisi di falsi miti. E i falsi miti ancora oggi attanagliano  moltissimi aspetti della vita umana sulla terra, nonostante le armi della comunicazione di massa e delle nuove tecnologie a disposizione dell’umanità. La sacralità dell’individuo viene  prima di ogni presunto dogma sociale: perché l’essere umano deve, in una società positivista, quale dovrebbe essere  la nostra, vivere la propria  individualità costruendo con essa la vera socialità in cui vivere; e non reprimere il proprio ego per assecondare una falsa rappresentazione della socialità, così come ci è pervenuta dai tempi andati.

                                                                                                    (del 12 - 12 -2005)

 

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