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Altri punti di vista
 
 
AUTISMO (malattia da vaccino, al 98%) ed Autismo come disturbo Metabolico
vedi www.genitoricontroautismo.org + Sperimentazioni vaccini = Autismo
Autismo dai Vaccini, Studio + Primo caso della Storia + Intolleranze alimentari
Negli USA dal 1988 le vaccinazioni si sono triplicate ed i casi di Autismo sono aumentati del 270 % !!
Falsita' della medicina ufficiale + 1000 studi sui Danni dei Vaccini
Vaccini sicuri ? NO ! + Terrorismo Mediatico
la Teoria dei Germi di Pasteur e' Falsa

Autismo da virus
Il meccanismo delle encefaliti virali è noto e sono noti casi di autismo prodotti da encefaliti virali. Il passaggio dell'attacco del virus latente (vaccinale) all'autismo è meno ovvio e più articolato. Infatti c'è una progressione asintomatica, clinicamente invisibile, se si eccettuano inizialmente, reazioni post-vacciniche quali febbri, pianti prolungati con strilli acuti, alterazione del ritmo del sonno, etc.
La vaccinazione non fa altro che realizzare proprio quello che tutto il corpo e il sistema immunitario cercano di evitare o prevenire quando in contatto con un virus: ovvero l'iniezione immette il virus direttamente nel sangue, senza che siano state attivate le difese locali e fagocitarie, offrendogli accesso libero ed indisturbato verso alcuni target più delicati e questa volta vulnerabili (neurologico, endocrino, etc).
Zecca e collaboratori (1998) segnalano che i livelli di anticorpi a rosolia e morbillo in bambini diagnosticati autistici erano del 300% superiori a quelli normali. Questi livelli elevati di anticorpi possono essere interpretati come un'attivazione cronica del sistema immunitario contro un' infezione subclinica.

Ricercatori del Royal Free Hospital di Londra (Wakefield, 1998 e 2000) hanno dimostrato, mediante ileocolonscopia, la presenza nell'intestino del virus latente del morbillo nel 100% dei bambini la cui regressione autistica aveva avuto inizio con reazioni avverse alle vaccinazioni.

Un altro gruppo di ricerca, quello irlandese del prof. John O'Leary, ha confermato la presenza del virus del morbillo dello stesso ceppo del vaccino nell'intestino di 24 bambini autistici su 25.
Sembra che il bambino autistico non riesca a liberarsi della presenza di tale virus vaccinale nell'organismo.
Il prof. Kawashima, dell'Università di Tokio, ha trovato il virus del morbillo (del ceppo vaccinale) nel sangue di bambini che hanno avuto una regressione autistica a seguito delle vaccinazioni.
Virus di ceppi vaccinali dunque sono una presenza costante (anche a distanza di anni dalla vaccinazione) in bambini autistici ma non in bambini di controllo sani.

Commento: perche' nei soggeti sani, i virus vaccinali si annidano in cellule e non si possono detettare ! (NdR)
Con il test rapido del sangue denominato "Polymerase Chain Reaction" (PCR test), cioè test sulla catena di reazione della polimerase, è possibile rilevare la presenza subclinica nell'organismo del virus dello stesso ceppo vaccinale.
Lorenzo Acerra (Federazione del COMILVA)

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Protocollo per i bambini autistici

Avere la diagnosi - modificare e personalizzare la dieta - eliminare la caseina, latte e formaggi - usare enzimi digestivi - eliminare il glutine - trattare disbiosi batteriche - trattare disbiosi fungali - supportare sistema immune e misure antivirali - usare supplementi nutrizionali - terapia disintossicante - introdurre supplementi (fior di Zolfo o prodotto omeopatico = sulfur + ossigeno) - training sensoriale - terapie comunicazionali - educazione speciale
Vedi anche Protocollo della Salute

L’autismo da Mercurio e da Vaccini

Nei primi anni del 1900 era prassi comune trattare bambini sotto i 5 anni con ritardo della dentizione usando polveri di mercurio. Una certa percentuale di questi bambini (1 su 500/ 1000), esposti cronicamente a tali dosi di mercurio, sviluppavano una condizione multisintomatica definita acrodinia, intossicazione da mercurio caratterizzata spesso da depressione, distacco e ogni forma di anomalia comportamentale.
Fu il dr Josef Warkany [1948], del Cincinnati Children’s Hospital, che avanzò tale ipotesi per la prima volta, 50 anni dopo l’inizio di quell’epidemia causata dal trattamento medico dentale al mercurio. Intorno a tale ipotesi iniziò a crescere un generale consenso, non senza, però, una resistenza dura da parte di scienziati e degli uomini di medicina nelle posizioni di maggior potere. Il mercurio in polvere per uso dentale fu rimosso nel 1954, su iniziativa dei produttori a causa della cattiva pubblicità e probabilmente nella speranza di prevenire richieste di risarcimento. L’epidemia di acrodinia cessò istantaneamente.

Oggi neonati e bambini sono esposti ancora una volta a basse dosi di mercurio, usato come conservante dei vaccini ed iniettato a più riprese direttamente nel sangue. Come è stato per l’acrodinia, la morbilità è di 1 su 500/ 1000 dei bambini esposti alla stessa dose di mercurio dei vaccini.
Come è stato per l’acrodinia, ci si è posti il problema di misurare i livelli di mercurio nell’organismo di questi bambini con un po’ di anni di ritardo. Come è stato per l’acrodinia, le verità scientifiche misurabili ed accertabili vengono ricacciate indietro dalle lobbies economiche con l’arte del negare l’evidenza e di non far fare indagini. Potrebbe il mercurio cui sono esposti i neonati attraverso dosi multiple di mercurio spiegare l’epidemia di autismo degli ultimi decenni ?
Nel febbraio 2001, alla conferenza sulla “Disintossicazione dei bambini autistici”, tenuta dall’ Autism Research Institute a Dallas, 25 tra medici e ricercatori hanno riportato di aver trattato con DMPS o DMSA, chelanti del mercurio, circa 1.500 pazienti autistici, ottenendo consistenti miglioramenti.

È noto che casi di intossicazione da mercurio i livelli di mercurio in urine e sangue possono essere nomali già pochi giorni dopo l’esposizione. Il test con DMPS di escrezione urinaria di mercurio è il solo modo accurato di stimare il carico corporeo di mercurio. Una media di 87 mcg di mercurio per grammo di creatinina è stato riscontrato in questi bambini autistici a seguito di un carico di DMPS. Questi risultati superano nettamente i 40 mcg considerati indice di un’intossicazione di mercurio. I livelli di mercurio nei capelli andava dai 2.6 e i 5.6 mcg/g.
A seguito del trattamento intermittente con DMPS o l’altro chelante del mercurio DMSA c’era nei bambini autistici trattati una normalizzazione dei livelli di mercurio nei capelli e netti miglioramenti delle capacità di linguaggio e comportamento, documentato sulla base di scale di valutazioni di neuropsicologia.

L'esposizione della popolazione infantile al Mercurio
Le iniezioni di vaccini sono una nota fonte di mercurio [Plotkin & Orenstein, 1999]. Halsey [1999] ed Egan [2000] hanno confrontato la somma delle dosi di mercurio ricevute attraverso le vaccinazioni infantili con i valori considerati tollerabili per ingestioni di mercurio. La dose di mercurio nei vaccini a 3 mesi è equivalente a 30 volte l’esposizione giornaliera massima, con i neonati di peso corporeo minore che ricevevano quasi 3 mesi di esposizione tollerabile giornaliera al mercurio in un solo giorno. Tali dati diventano ancora più gravi e preoccupanti se si considera che:

1. il mercurio produce danno agli esseri umani persino alle dosi considerate tollerabili [Grandjean, 1998];
2. il mercurio iniettato è più dannoso del mercurio ingerito [EPA, 1997, p.3-55; Diner & Brenner, 1998];
3. il mercurio, che colpisce principalmente il sistema nervoso centrale, è particolarmente dannoso per il cervello in fase di sviluppo [Davis et al, 1994; Friberg, 1994; Grandjean, 1999; Yeates, 1994];
4. il mercurio entra molto più facilmente nei tessuti cerebrali del bambino perché la barriera sanguigna del cervello non si è ancora chiusa completamente [Wild & Benzel, 1994]. È stato dimostrato che i neonati esposti al mercurio, diversamente da ciò che accade negli adulti, accumulano notevolemente più mercurio nel cervello rispetto ad altri organi [EPA, 1997, p.4-1];
5. infine bambini sotto i 6 mesi di vita non riescono ad espellere mercurio, principalmente per la loro incapacità nel produrre bile, la principale via di escrezione del mercurio organico [Koos & Longo, 1976; Clarkson, 1993].

Sebbene l’infanzia sia riconosciuta come un periodo di rapido sviluppo neurologico, non esistono ancora pubblicazioni o studi in questo campo: gli effetti sulla salute del mercurio iniettato come nelle modalità delle vaccinazioni, da pochi mesi di vita a 2 anni di età [Hepatitis Control Report, 1999; Pediatrics, 1999; EPA, 1997, p.6-56]. Neonati esposti al mercurio attraverso il latte materno avevano ritardi nello sviluppo e un minor quoziente di intelligenza.

Il 21 giugno 2000 si è riunita ad Atlanta negli USA la Commissione del governo sulle vaccinazioni. È stata valutata la possibilità di correlazione tra esposizione al timerosal [il mercurio nei vaccini] e specifici sintomi neurocomportamentali in 400.000, bambini seguiti nell’ambito del progetto monitoraggio sulla sicurezza dei vaccini [Verstraeten, 2000]. È stata dimostrata una correlazione statisticamente significativa tra esposizione cumulativa al timerosal da vaccini e ritardi dello sviluppo, tic, sindrome di deficit attentivo, minori capacità di linguaggio e di apprendimento.

Secondo uno studio sull’uso del timerosal nei vaccini [Weekly Epidemiology Record, gen. 2000], “la valutazione fatta sulla sua sicurezza attualmente non può escludere la possibilità di subcliniche anomalie neurocomportamentali nei neonati derivanti da esposizione cumulativa al timerosal nei vaccini”.

Non tutti i bambini cui viene iniettata una certa dose di mercurio sviluppano le stesse reazioni.
La suscettibilità complessiva dell’individuo al mercurio dipende da fattori ambientali e genetici:

1. l’abilità di disintossicare i metalli pesanti;
2. la capacità di mantenere una microflora intestinale equilibrata, da cui dipende la maggior parte della rimozione dei metalli;
3. iper-sensibilità immuntaria al mercurio.

Questi 3 fattori di suscettibilità all’intossicazione da mercurio, è stato dimostrato, sono statisticamente significativi nell’autismo rispetto a gruppi di controllo. Infatti, nella letteratura medica troviamo che bambini autistici avevano:

1. difficoltà con la disintossicazione dei metalli pesanti [Edelson & Cantor, 1998, O’Reilly & Waring, 1993];
2. squilibri della microflora intestinale che impedisce l’escrezione di tossine [Shattock, 1997];
3. anomalie biochimiche indicanti autoimmunità [Zimmerman, 1993].

Effetti del Mercurio
Boyd Haley, professore di chimica all’Università del Kentucky, che studia da anni gli effetti sui tessuti cerebrali del mercurio e i danni che produce, afferma: "I dati preliminari delle mie ricerche sono molto evidenti ed indicano che il mercurio dei vaccini è un fattore probabilmente fondamentale nel causare l’autismo".

La tossicità del mercurio è cumulativa e si verifica quando la velocità di esposizione è maggiore di quella di eliminazione. In tal modo c’è una neurotossicità ritardata nel tempo, che puà manifestarsi mesi dopo l’esposizione. Le reazioni alle dosi di mercurio sono raramente evidenti subito, la regressione autistica comincia generalmente molte alcune settimane dopo la vaccinazione.
L’intossicazione da mercurio causa molte anomalie biologiche, le stesse che si riscontrano nell’autismo. Vediamone alcune.

Organizzazione neuronale e circonferenza del capo

Il mercurio causa stress ossidativo nei neuroni. Numerosi ricercatori hanno sottolineato che l’autismo è caratterizzato da “una condizione di disorganizzazione neuronale, in particolare relativamente allo sviluppo di un albero dendritico, di sinaptogenesi e sviluppo della complessa interconnessione entro e tra regioni del cervello” [Minshew, 1996; Bailey, 1996].
Il mercurio può interferire con la migrazione neuronale e deprimere la divisione cellulare nel cervello in via di sviluppo
Anomalie nella crescita neuronale durante lo sviluppo sono implicate nelle differenze di grandezza del capo che si ritrovano sia nell’autismo che nei casi disintossicazione da mercurio

Cervelletto e corteccia cerebrale

Courchesne [1989], Bauman e Kemper [1988], Ritvo [1986] hanno fatto notare che la sola anomalia neurobiologica che si riscontra sempre poco prima dell’insorgenza di sintomatologie autistiche è la perdita di neuroni Purkinje nel cervelletto.
Danni al cervelletto sono implicati nell’alterazione della coordinazione, equilibrio, tremori e sensazioni [Davis, 1994; Tokuomi, 1982], ed è stato dimostrato che il mercurio provoca ciò quando danneggia la trasmissione sinaptica nel cervelletto tra le fibre e le cellule Purkinje [Yuan & Atchison, 1999]. Acrodinia, una forma particolare di intossicazione infantile da mercurio, è considerata una patologia causata principalmente dalla degenerazione della corteccia cerebrale e del cervelletto a seguito dell’avvelenamenteo da mercurio [Matheson, 1980].
Le cellule più colpite, sia nell’autismo che nell’intossicazione da mercurio, sono quelle che hanno una ridotta capacità di produrre elevati livelli di metallotionina e glutatione, sostanze che hanno azione protettiva verso la tossicità da mercurio [Fukino, 1984]. Granuli e cellule Purkinje hanno un rischio maggiore di tossicità da mercurio in quanto producono un minor livello di sostanze protettive [Ikeda, 1999; Li, 1996].

Amigdala e ippocampo

Nell’autismo si possono evidenziare alterazioni relstive al lobo temporale, in particolare l’amigdala e l’ippocampo, ed aree connesse. In particolare queste alterazioni sono caratterizzate da aumentata densità cellulare e ridotta massa neuronale [Abell, 1999; Hoon & Riess, 1992, Otsuka, 1999; Kates, 1998; Bauman, 1985]. In alcuni casi anche i gangli basali mostrano lesioni [Sears, 1999], soprattutto una diminuzione di flusso sanguigno [Ryu, 1999].
Numerosi studi e autopsie hanno dimostrato che il mercurio si accumula selettivamente nell’ippocampo e nell’amigdala, soprattutto nelle cellule piramidali, a seguito di esposizione prenatale o nei primi mesi di vita [Warfvinge, 1994, Faro, 1998] e sono stati docuemtnati i danni conseguenti dall’azione tossica del mercurio [Lorscheider, 1995, Larkfors, 1991; Li, 1996].

Altre disfunzioni biochimiche
Il mercurio causa l’alterazione dei livelli dei neurotrasmettitori serotonina, dopamina, glutamato e acetilcolina. Queste stesse anomalie sono trovate in bambini con autismo.
È noto che l’esposizione al mercurio causi disfunzioni nell’apprendimento e difficoltà di linguaggio, difficoltà con idee astratte e comandi complessi, tendenza a ritrarsi dal contatto con la gente, ansia e comportamenti ossessivi / compulsivi. Tutti questi sintomi sono ben documentati in bambini con autismo.
Disturbi sensoriali, tra cui mancanza di sensibilità nella bocca, mani e piedi, oppure ipersensibilità ai rumori, avversione al tatto e risposte esagerate o del tutto mancanti al dolore, sono manifestazioni comuni dell’intossicazione da mercurio. Questi stessi disturbi nella recezione sensoriale sono anche comuni nei bambini con autismo.
Il mercurio causa anomalie diffuse nell’organismo legandosi allo zolfo, così da causare danni multipli a enzimi, meccanismi di trasporto e proteine strutturali. Perciò le manifestazioni cliniche coinvolgono funzioni e organi multipli, con caratteristiche e intensità variabili. Lo stesso si verifica nell’autismo [Alberti, 1999].
L’intossicazione da mercurio causa immunodepressione, ridotta funzionalità delle cellule natural killer, e proliferazione sistemica di lieviti, tutte condizioni concomitanti nei casi di autismo [Warren, 1987; Gupta, 1996].
Insolita attività epilettiforme è stata trovata in numerose forme di intossicazione da mercurio [Brenner, 1980, Fagala & Wigg, 1992; Piikivi & Tolonen, 1989; Rohyans, 1984; Lowell, 1996; Szasz, 1999]. Gillberg e Coleman [1992] stimano che il 35- 45% degli autistici sviluppano ad un certo punto attività epilettica. LeWine [1999], usando MEG ha trovato attività epilettiforme nell’82% di 50 bambini con regressione autistica.

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AUTISMO COME DISTURBO METABOLICO
Paul Shattock, Dawn Savery, Unità di Ricerca per l'Autismo, Scuola di Scienze della Salute, Università di Sunderland, Sunderland, SR2 7EE, England

INTRODUZIONE
L'autismo è una sindrome così affascinante e intrigante che, già da quando è stata descritta per la prima volta, ha attratto l'attenzione di ricercatori e professionisti appartenenti a tantissime discipline diverse. All'inizio, alla metà degli anni sessanta, era opinione generale che ci fosse una spiegazione psicogena per quanto riguarda le cause, quindi le terapie e gli interventi erano basati su questi principi. A dire il vero queste ipotesi hanno ancora molti sostenitori nel mondo. Da allora altri psichiatri, psicologi, genetisti, anatomisti, elettrofisiologici e molti altri gruppi hanno cercato di

spiegare l'autismo in base alla loro propria esperienza. Ogni gruppo ha contribuito a formare il quadro generale, ma siamo ancora molto lontani da una spiegazione soddisfacente e completa.

L'Autismo rimane una "sindrome" ed è uno dei pochissimi disturbi che vengono definiti solamente in termini di sintomi osservabili.

L'esistenza della sindrome sembra essere l'unico fattore universalmente accettato ma, se esiste la sindrome, ci deve essere una spiegazione per la combinazione degli strani comportamenti e delle anormalità percettive e psicologiche che l'autismo comporta.

Non possiamo ancora a lungo accettare che la frase "Oh, è autistico" sia una spiegazione sufficiente per i problemi.
Se la sequenza di eventi che sono alla base dell'autismo possono essere identificati sarà possibile cercare i mezzi attraverso i quali intervenire per prevenire la sindrome o per migliorare almeno il problema.

Noi vogliamo avanzare l'ipotesi che l'autismo sia la conseguenza di un disturbo metabolico.

Vogliamo insistere sul fatto che quest'approccio non è in nessun modo incompatibile con il lavoro della grande maggioranza di ricercatori di altre discipline. E' complementare, ma noi ci siamo concentrati su un aspetto particolare, aspetto che contribuisce a formare il quadro completo.

Il nostro impegno, negli ultimi 11 anni è stato quello di esaminare le urine di persone con autismo per cercare entità chimiche che potrebbero farci intuire la presenza di una qualsiasi anormalità metabolica sottostante.
Finora abbiamo esaminato campioni di urina di circa 1200 soggetti e, alla fine, hanno incominciato ad apparire caratteristiche comuni. All'inizio raccoglievamo poche informazioni cliniche e anamnestiche, ma nei nostri studi più recenti sono state raccolte molte più informazioni. Avendo accumulato queste informazioni, sono diventate evidenti alcune correlazioni che ci hanno permesso di creare un modello ipotetico per quanto riguarda la causa dell'autismo.
Il nostro modello si basa sui nostri studi, ma, in modo consistente, anche sul lavoro di altri ricercatori, in particolare su quello di Reichelt e colleghi (Knivsberg 1991 e Waring 1993).

Questo lavoro è diviso in due parti. Nella prima parte sono presentate delle evidenze che supportano l'ipotesi in base alla quale i sintomi dell'autismo sono conseguenza di problemi fisiologici di origine metabolica. Nella seconda parte si esplora la relazione tra queste anormalità metaboliche e i sintomi dell'autismo. Comprendere ciò potrebbe fornirci degli indizi riguardo a interventi potenzialmente utili.

Sebbene un modello, in base al quale i diversi aspetti dell'autismo sono collegati in un insieme coerente, non sia universalmente accettato, ha largo consenso il punto di vista secondo cui i vari elementi sono compatibili.
Non ha senso concentrarsi solamente su un aspetto senza considerare il quadro d'insieme. I ricercatori professionisti, inevitabilmente, devono lavorare in una disciplina specifica e spesso si ritiene vi siano diatribe tra loro quando mettono in evidenza la loro particolare area d'interesse. In realtà, essi stanno vedendo lo stesso problema sotto diversi punti di vista.
Il deficit più significativo nella comprensione del problema rimane il collegamento di queste diverse sfaccettature.
Senza ciò non possiamo cominciare a comprendere o risolvere il problema.


MODELLO TEORICO

Questo modello è basato sull'accettazione della teoria dell'eccesso di oppioidi come inizialmente esposta da Panksepp (1979) ed estesa da Reichelt (1981) e da noi stessi (Shattock 1991).

Noi appoggiamo l'ipotesi secondo cui l'autismo potrebbe essere conseguenza dell'azione di peptidi di origine esogena, il cui risultato sarebbe un danno alla neuro trasmissione del Sistema Nervoso Centrale (SNC). Noi crediamo che questi peptidi abbiano come risultato effetti che in natura sono effettivamente oppioidi. I peptidi potrebbero o avere una diretta attività oppioide, o bloccare gli enzimi peptidasi che dovrebbero rompere i peptidi oppioidi presenti normalmente nel SNC. In entrambi i casi le conseguenze sarebbero le stesse. Il ruolo della neuroregolazione del SNC che è normalmente assolto dai peptidi oppioidi naturali come le encefaline e le endorfine, sarebbe intensificato così enormemente che i normali processi nel SNC sarebbero gravemente danneggiati.

La presenza di questa intensa attività oppioide comporterebbe la distruzione, di gravità differenti, di un gran numero di sistemi dell'SNC. La percezione; la cognizione; le emozioni; l'umore e il comportamento sarebbero tutti danneggiati. Con lo stesso meccanismo le alte funzioni esecutive sarebbero gravemente danneggiate e ne risulterebbero i diversi sintomi che costituiscono l'autismo.

Questi effetti sono discussi con maggiori dettagli più avanti in questa pubblicazione. Noi crediamo che questi peptidi derivino da un'incompleta rottura di alcuni alimenti e, in particolare, del glutine contenuto nel grano e in altri cereali come orzo, segale e avena e della caseina contenuta nel latte e in altri prodotti caseari. E' anche possibile che altri alimenti siano implicati.

Il nostro modello può essere rappresentato con un diagramma come nella figura 1.

La figura 1 rappresenta la situazione in un soggetto clinicamente "normale". Ogni "stella" rappresenta una molecola peptide con attività biologica, in questo caso oppioidale. E' chiaro che quando una proteina viene scissa nell'intestino avremo i peptidi, in quanto composti intermedi che verranno scissi successivamente in aminoacidi. E' inoltre chiaramente dimostrato che, anche in individui normali, in salute, una porzione di questi peptidi può andare dall'intestino alla circolazione sanguigna. Per esempio, il 10 % dei peptidi può attraversare una parete intestinale normalmente intatta e può comparire così nella circolazione sanguigna. Se il 10% di questa quantità attraversa la barriera emato-encefalica (in entrambi i casi le quantità dei peptidi sono ragionevoli), risulterà che l' 1% dei peptidi totali presenti nell'intestino avrà raggiunto il SNC. Una volta qui, essi possono regolare direttamente la trasmissione in tutti i principali sistemi di neurotrasmissione o, alternativamente, possono bloccare gli enzimi che normalmente dovrebbero rompere i peptidi

oppioidi del SNC. In entrambi i casi la conseguenza sarà l'aumento dell'attività oppioide.

In questa situazione normale, i livelli dei peptidi nell'intestino sono relativamente bassi e la quantità che raggiungono il cervello sono minime, così gli effetti netti sono trascurabili. Nell'esempio mostrato in figura 1(b), ci sono livelli di peptidi nell'intestino decisamente aumentati e, forse, significative conseguenze cliniche.

L'aumento del livello di questi peptidi nell'intestino potrebbe essere dovuto alla inadeguatezza dei sistemi enzimatici che sono responsabili della loro rottura. Per esempio, ci potrebbero essere, per motivi genetici, insufficienti quantità di enzimi endopeptidasi. Potrebbero esserci carenze di cofattori, come vitamine e minerali necessari perchè gli enzimi possano funzionare.

Alternativamente, il pH nelle relative aree dell'intestino potrebbe essere inappropriato perchè gli enzimi specifici agiscano.

La figura 1(c) rappresenta la situazione in cui i livelli di peptidi nell'intestino sono normali, ma, per qualche ragione, la parete intestinale è eccessivamente permeabile, così questa grande quantità di peptidi attraverserà la parete intestinale ed entrerà nella circolazione sanguigna. Quindi, ci sarà un aumentato livello di peptadi nel SNC e si potranno verificare conseguenze cliniche. Un'aumentata permeabilità della parete intestinale è stata riscontrata in un ampio numero di bambini con autismo,

ma non in tutti (D'Eufemia 1996).

Ci sono numerosi fattori che potrebbero portare a un'aumentata permeabilità della parete intestinale. Ci possono essere danni per motivi puramente fisici, come un intervento chirurgico o qualche difetto naturale. Deficit nei sistemi Fenil Solfuro Transferasi (FST), come descritte da Warning (1993), porterebbero ad un aumento della permeabilità della parete intestinale. Solitamente le proteine che rivestono la parete intestinale sono solfrate e, in questo stato,formano uno strato

continuo e protettivo sulle pareti intestinali. Solitamente le proteine che rivestono la parete intestinale sono solfatate e, in questo stato, formano uno strato continuo e protettivo sulla superficie della parete intestinale. Nei casi in cui non avviene una sufficiente solfatazione, le proteine si raggruppano e lo strato protettivo diventa discontinuo. Il risultato netto è un aumento di permeabilità della parete intestinale. In qusto caso, il passaggio di peptidi attraverso la parete

intestinale aumenterebbe enormemente.

Nel corso degli anni, molti genitori hanno sostenuto che l'autismo osservato nei loro figli si è manifestato solo dopo un programma di immunizzazione di qualsiasi tipo. La risposta tradizionale e ortodossa è sempre quella di rifiutare questi suggerimenti e di sottolineare che i benefici di questi programmi superano di gran lunga qualsiasi potenziale effetto collaterale. E' generalmente sostenuto che la coincidenza tra la manifestazione dell'autismo (o dell'epilessia o di altre

condizioni) e l'uso di programmi di immunizzazione non sia significativa. Nonostante ciò, questi racconti da parte dei genitori sono persistenti e non dovrebbero essere ignorati. Wakefield (Balzola et al 1995) hanno dimostrato che gli elementi del morbillo, Parotite e Varicella, possono produrre grosse anormalità nella parete intestinale. Recentemente (Waerfield 1998), lo stesso team ha dimostrato la presenza di anormalità anatomiche molto simili (iperplasia dei linfonodi ileali) in un gruppo di bambini con autismo.
Si ritiene che la forza attenuata del morbillo, come quella che viene usata nella produzione dei vaccini, provoca una risposta immunitaria insufficiente a controllare il virus.
La conseguenza è che un'attenuata "infezione" incomincia a stabilirsi nell'intestino, a produrre l'iperplasia e ad aumentare la permeabilità della parete intestinale.

Dato che il sistema immunitario può essere già compromesso dalla presenza di quantità limitate di peptidi oppioidi di derivazione esogena e che i vaccini solitamente consistono in virus vivi attenuati, queste conseguenze non ci dovrebbero stupire.

Nella figura 1(b) la barriera ematoencefalica è meno resistente del normale, così qualsiasi peptide oppioide presente nella circolazione sanguigna può facilmente giungere al SNC ed esercitare la propria azione completa. La barriera ematoencefalica è un sistema complesso in parte fisico e in parte biochimico. L'elemento biochimico è costituito, in parte, da enzimi che dovrebbero distruggere le sostanze potenzialmente nocive come i peptidi di derivazione esogena. Dato che, in accordo con queste ipotesi, l'attività peptidasi negli individui con autismo può essere depressa, la

barriera può essere in qualche modo più permeabile del normale.

Ancora una volta, possono essere altri fattori ambientali che porterebbero esacerbare il processo o lievemente o drammaticamente. Ci sono casi in cui danni fisici, per esempio in seguito ad interventi chirurgici, sembrano aver fatto apparire i primi segni dell'autismo. Più comunemente, l'autismo inizia a manifestarsi dopo che il bambino ha avuto un attacco di encefalite o di meningite. In entrambe i casi, ci si può ragionevolmente aspettare un danno alla barriera ematoencefalica e l'entrata di una grande quantità di questi peptidi.

Dobbiamo considerare in modo più polemico il ruolo delle vaccinazioni in questo contesto. Non possiamo ancora a lungo ignorare il grande numero di genitori che fanno risalire la propria manifestazione dell'autismo esattamente a quei giorni o, in alcuni casi, a quelle ore, in cui c'è stata l'inoculazione di un qualsiasi tipo di vaccino, con la motivazione che questi sarebbero solamente lamenti di chi vuole trovare qualcuno da incolpare per la situazione del figlio. Mentre il ruolo dei

programmi di vaccinazione nel causare l'autismo rimane non provato, il meccanismo attraverso il quale potrebbe accadere sicuramente esiste. Durante i loro primi giorni di vita, la maggior parte dei bambini del mondo occidentale sono stati immunizzati contro il morbillo, parotite, varicella, difterite, pertosse, tetano, poliomelite, tubercolosi, epatite b, HIB. Molte di queste vaccinazioni utilizzano forme vive e attenuate della malattia. Considerato lo stato compromesso del sistema immunitario dei bambini con autismo ci sono dei rischi inerenti a questa procedura. La precisa forza

e la schedula vaccinale variano da paese a paese e una porzione sempre più consistente di persone manifesta malessere in conseguenza alla somministrazione di questi prodotti.

In molte persone che sono completamente asintomatiche potrebbe esserci una quantità relativamente piccola di questi peptidi oppioidi di derivazione esogena. Quando qualcosa danneggia seriamente la permeabilità o della parete intestinale o della barriera ematoencefalica o forse di entrambi, le conseguenze potrebbero essere molto gravi.

Sicuramente non si può affermare che questi fattori ambientali siano sempre prerequisiti necessari per il manifestarsi di autismo in un individuo. Essi potrebbero convertire una predisposizione genetica in una condizione clinica enormemente significativa e pervasiva.



Allergia o risposta tossica ?

Si dovrebbe sottolineare che questo modello ipotetico implica il verificarsi di effetti che sono conseguenze di tossicità, piuttosto che di allergia. Quindi nella grande maggioranza dei casi, i test per le allergie che si basano sulla presenza di anticorpi specifici della caseina e del glutine, risulterebbero negativi o, al massimo, lievemente positivi. Spesso c'è confusione riguardo questo problema, in particolare tra i medici, così l'effetto del grano su persone con autismo vengono

rilevati attraverso esami del sangue non adeguati alla situazione. Dato che i peptidi colpiscono il sistema immunitario, in modo variabile per dimensione e natura, ci può essere evidenza di una sovreccitazione del sistema immunitario, in modo variabile per dimensione e natura, ci può essere evidenza di una sovreccitazione del sistema immunitario di una certa rilevanza, per questo, spesso vengono rilevate allergie multiple quando vengono eseguiti i test.

Non ci sono dubbi che una piccola percentuale della popolazione presenti una condizione clinicamente diagnosticabile come Morbo Celiaco, condizione che è sottostante all'autismo. Dato che la grande maggioranza di persone con autismo non è stata testata riguardo questa condizione, non è possibile fornire una statistica attendibile, ma in base ai nostri dati e a quelli di Reilchelt (entrambi non pubblicati) potremmo affermare che la condizione esiste nel 3-4 % della popolazione

con autismo.

Abbiamo principalmente evidenziato l'importanza degli effetti potenzialmente tossici, ma dobbiamo anche riconoscere che spesso ci sono evidenze di risposte allergiche al latte e al glutine contenuto negli alimenti. Le conseguenze immediate sono probabilmente minime, ma dovrebbero essere tenute presenti quando si considera l'intero quadro clinico.



Altre considerazioni

Ci sono altri fattori che possono essere implicati nelle cause dell'autismo, o per lo meno nella manifestazione e nella esacerbazione dei sintomi, essi conciliano con la teoria.

La Candida è spesso considerata coinvolta nell'autismo, ma il suo ruolo non è chiaro. Shaw (1994 e 1995) ha rilevato la presenza di metaboliti di origine micotica nelle orine di persone con autismo, ma ciò indica l'esistenza di tali organismi e non implica necessariamente un coinvolgimento diretto nelle cause dell'autismo. Sebbene ci sia carenza di dati convalidanti, si nota spesso che una percentuale insolitamente alta di persone con autismo soffre di infezioni alle orecchie nell'infanzia.

Queste infezioni possono essere, ma possono anche non esserlo, la conseguenza dell'anormalità nel funzionamento del sistema riferite precedentemente, ma questa situazione può anche risultare dall'uso di antibiotici.

Il ruolo della Candida è ancora meno controverso. Se è presente nell'intestino sicuramente colpirà la parete intestinale e ne aumenterà il permeabilità. Il suo potenziale verrebbe aumentato enormemente dai deficit nello strato proteico che riveste l'intestino, i quali deficit, come descritto precedentemente, sono ritenuti conseguenza dello scarso funzionamento dei sistemi Solfuro Transferasi. Dato che il sistema Solfuro Transferasi, in ogni caso, funziona con un'efficienza pesantemente ridotta, qualsiasi cosa necessiti del sistema per il suo funzionamento amplificherebbe

verosimilmente gli effetti del deficit. Spesso i genitori riportano che alimenti e farmaci ricchi di componenti fenoliche hanno effetti deleteri sui loro bambini. Quindi farmaci come il paracetamolo (acetaminofina), cibi come il cioccolato o bevande ottenute da mele o agrumi porteranno ad una maggiore permeabilità dell'intestino e ad un aumento dei sintomi.


Qual è la causa dell'autismo ?

Se si accetta la teoria dell'eccesso di oppioidi dell'autismo, non può esserci una sola semplice risposta a questa domanda. La condizione può essere descritta come il risultato di un disturbo metabolico al quale contribuiscono molti singoli elementi.

Non ci sono dubbi sul fatto che ci sia una componente genetica, ma questa predisposizione deve diventare evidente attraverso un processo o alcuni processi. Quindi ci possono essere dei deficit in almeno due elementi determinanti geneticamente. Il sistema peptidasi e i sistemi solfuro transferasi hanno un livello di funzionamento basso, quindi ognuno di essi potrebbe essere considerato implicato nelle cause. I peptidi ippioidi derivano per la maggior parte dal glutine e dalla caseina, quindi si potrebbe argomentare che queste sostanze siano la causa della patologia.

Per funzionare in modo completo, gli enzimi che eseguono tutte le complesse reazioni presenti nell'organismo necessitano di co-fattori. Essi frequentemente sono vitamine e minerali. Quindi livelli di vitamine e minerali inferiori al normale possono portare ad uno scarso funzionamento di questi enzimi. Integrazioni possono spesso essere necessarie. Questi deficit potrebbero essere la conseguenza di un cattivo assorbimento intestinale degli alimenti.

Può accadere che la correzione degli effetti dovuti al cattivo assorbimento corregga i deficit osservabili delle vitamine e dei minerali.

Il quadro è fondamentalmente uno solo, anche se una complessa azione reciproca tra moltissimi fattori. Ridurre gli effetti di uno qualsiasi di questi fattori che contribuiscono a creare il quadro patologico, potrebbe migliorare i sintomi dell'autismo, ma, in alcuni casi, gli effetti sono minimi se considerati isolatamente.

Dato che in questo modello teorico i peptidi oppioidi hanno un ruolo centrale, il resto di questa pubblicazione verterà su queste sostanze e sui nostri studi riguardanti questo campo.



Analisi delle urine

Se i peptidi sono presenti nel sangue, verranno filtrati dai reni ed escreti dalle urine. Quindi il contenuto peptidico delle urine rifletterà, approssimativamente, il contenuto del sangue. Dato che prelevare contenuti di sangue nei bambini, con o senza autismo può provocare stress, nei nostri studi ci siamo concentrati sulle urine piuttosto che sul sangue. In ogni caso è stato osservato che le emivita di questi peptidi è estremamente breve, ha durata di pochi minuti (Gardner). A meno che non si prendano precauzioni rigorose i peptidi non verranno trovati in nessun modo. Sembrano che arrivino alle urine in modo estremamente rapido.I nostri risultati preliminari con i dettagli della metodologia sono già stati pubblicati (Shattok 1990). Nonostante alcuni piccoli cambiamenti apportati, il procedimento rimane sostanzialmente lo stesso.

Brevemente, un campione fresco (10 ml) di urina (mitto intermedio, la prima della mattina) viene sottoposto ad un processo preliminare di purificazione attraverso il quale i peptidi vengono separati dalle altre molecole. I peptidi vengono poi iniettati in una colonna lungo la quale passa un solvente con un processo conosciuto come Cromatografia Liquida ad Alta Risoluzione. I prodotti, una volta emersi dalla colonna, vengono analizzati e i risultati vengono registrati in forma grafica e numerica.

La figura 2 mostra un tipico profilo delle urine (cromatogramma), ottenuto da un soggetto normale, esente da farmaci, senza segni di autismo o di altre condizioni patologiche correlate.

La scala in basso rappresenta il tempo impegnato da ogni materiale per l'eluizione. L'area sotto il picco rappresenta la quantità di ogni componente presente nell'estratto.

I peptidi con attività biologica tendono ad apparire nella regione che si trova all'incirca tra i 18 e i 30 minuti (in questo particolare sistema). Non è stato provato che tutti i picchi tra questi punti siano dovuti ai peptidi, ma molti di loro probabilmente lo sono. Alcuni di essi sono peptidi leggermente modificati, così abbiamo utilizzato il termine "peptoidi" per indicare che sono composti simili ai peptidi. Sebbene ci siano leggere variazioni da giorno a giorno che dipendano dalla dieta o da altri cambiamenti, ogni individuo mantiene caratteristiche simili.

Il campione di controllo mostra dei picchi nell'area di rilevanza, ma nessuna conseguenza

importante.

La figura 3 mostra il profilo di un campione da un soggetto con autismo. Generalmente parlando, i picchi nell'area di rilevanza sono più alti e più numerosi. In particolare, la grande maggioranza dei soggetti mostra il suo maggior picco tra i 20 e 21 minuti. Si è recentemente mostrato che questo composto è la trans-Indolil.- Acriloil-Glicina (IAG) (Mills 1997)

In un sottogruppo più piccolo di soggetti (meno del 10%) il picco maggiore del profilo appare intorno ai 25 26 minuti. Questo picco co-cromatografia con la betacasomorfina 7 bovina, uno dei principali peptidi oppioidi ottenuti dalla lisi del latte usando una tecnica di esame immunitario. Si può quindi affermare con sicurezza che questo composto è la beta-casomorfina.

Quei bambini i cui problemi sembrano correlati al latte tendono tendono ad avere questo picco di casomorfina come picco maggiore. Sebbene sia difficile essere precisi, sembra evidente che in questi soggetti l'autismo si è manifestato molto presto. Nei nostri studi è risultato che la grande maggioranza dei bambini si è sviluppata in modo normale nella prima infanzia e ha sviluppato poi, tra l'1 e i 3 anni, i sintomi dell'autismo. I profili di questi soggetti tendono a mostrare il maggiore picco IAG. E' interessante il fatto che i neonati non inizino una dieta con il glutine prima dei 9, 10 mesi di vita. L'alimentazione dei bambini tende a non contenere prodotti graminacei a causa della possibilità di morbo Celiaco.

IAG

L'origine, l'attività e il ruolo di questo composto nell'eziologia dell'autismo sono sconosciuti.

Esistono numerose spiegazioni possibili, ma in questa fase devono essere considerate solo un pò più di speculazioni. Le nostre ipotesi preferite si adattano ai fatti conosciuti e aiutano anche a spiegare i profili in modo logico. Noi sospettiamo che l'IAG, che ha una piccola azione farmacologica, rappresenti la versione detossificata di un precussore acido molto dannoso. Esso potrebbe entrare molto facilmente in molte membrane del corpo rendendole permeabili ad altre sostanze biologicamente attive come i peptidi. Molte membrane verrebbero danneggiate, ma per noi di

particolare interesse sono quelle che rivestono la parete intestinale e la barriera ematoencefalica.


Falsi positivi

Nel corso delle nostre ricerche, abbiamo incontrato un gruppo di soggetti che hanno fornito dei risultati classificabili come "falsi positivi". Il fatto è che in questi soggetti l'IAG è il picco più alto nell'area specificata. Molti di questi soggetti non presentano alcuna anormalità a livello clinico.

In alcuni casi c'è la chiara indicazione di qualche altra anormalità. Per esempio, frequentemente, soggetti con grave dislessia (16 su 18) mostrano "falsi positivi". Abbiamo anche riscontrato soggetti con anormalità psicologiche e comportamenti inseribili nello stesso gruppo di disturbi.
Questi includono il Disturbo da Deficit di Attenzione (DDA), Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività (DDAI) e anche alcuni tipi di Disturbo Ossessivo Compulsivi. In dati numerici significativi, possiamo fare alcune considerazioni riguardo i profili. Per esempio, i profili ottenuti dai gruppi menzionati sopra sono apparentemente più simili ai profili con sindrome di Asperger, piuttosto che a quelli con più gravi, classiche forme da autismo.

I profili di soggetti con DDA e DDAI vengono ora studiati in modo più sistematico.


Studi familiari

In questi studi abbiamo esaminato campioni di urina di altri membri di famiglie in cui è presente l'autismo. Nel complesso, anche quei soggetti che hanno risultati positivi non mostrano anormalità cliniche, ma, in molti casi, i genitori (o i soggetti stessi) mostrano difficoltà di lieve identità. In uno dei nostri primi studi il 46 % delle madri; il 42% dei padri e il 56% dei fratelli mostravano questo tipo di anormalità nei loro profili urinari. Questo deve essere visto come un quadro del 25% della popolazione di controllo.

Attraverso indagini dettagliate è risultato evidente che alcuni di questi fratelli e alcuni di questi genitori (ma certamente non tutti) mostrano i sintomi, di dimensioni più o meno grandi, delle condizioni descritte sopra. Una considerevole aneddotica evidenza suggerisce che esiste un'aumentata incidenza di queste condizioni nelle famiglie in cui è presente l'autismo, ma vi sono pochi dati convalidanti.
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ANALISI DELLE FECI COMPRENSIVA DELLA DIGESTIONE - questa analisi include molte analisi singole

- FUNZIONE DIGESTIVA
diversi markers rivelano se le feci contengono livelli eccessivi di grassi o fibre non digerite, enzimi digestivi, od alterazioni del pH. Variazioni del pH possono indicare attività batterica nell'intestino, o problemi sia gastrici che biliari.Un marker della funzionalità pancreatica, cioè il contenuto fecale di chimotripsina, è stato studiato come indicatore di un fabbisogno di secretina per gli artistici (quando il livello è basso).
La chimotripsina è un enzima digestivo che proviene dal pancreas.

- FUNZIONE METABOLICA
la quantità di 3 catene corte degli acidi grassi (propionate,acetate e butyrate)riflettono sia l'attività dei microorganismi intestinali che un adeguato ammonto di fibre. I micro organismi liberano queste catene dalla digestione delle fibre dei cibi e la loro quantità rivela se vi è un bilancio corretto di flora intestinale e se l'intestino ha buone capacità di assorbimento.

- MICROBIOLOGIA
risultati sul bilancio degli organismi intestinali. Ovvero quantifica e la presenza di una normale popolazione batterica "buona" biovitale autoctona e una crescita anormale di germi patogeni per mutazione endogena.

- MICOLOGIA
lieviti o funghi che abitano nell'intestino in basso numero non risultano in genere nelle culture di routines.Quando si trovano quantità alte sia nella coltura delle feci che dalla diretta osservazione al microscopio c'è una FORTE IMPLICAZIONE DI ANORMALITà DELLA FLORA INTESTINALE,CHE AFFLIGE LA PERSONA SIA TRAMITE IL RILASCIO DI TOSSINE CHE generando una risposta immunitaria,rivolta ad abbassare il numero dei funghi.

- PARASSITOLOGIA
verifica la presenza di parassiti intestinali, molto frequente nella popolazione artistica.

RITROVAMENTI TIPICI NELL'AUTISMO:
1) anormali funzioni digestive pancreatiche dovute a un deficit di chimotripsina
2) malassorbimento dei grassi
3) disbiosi batterica e/o insufficiente fibre dietetiche
4) mancanza di batteri autoctoni
5) presenza di patogeni come candida, parassiti e batteri patogeni, ecc.
6) Irritazione della mucosa della parete del tubo digerente con riduzione della virilità dei villi e quindi riduzione della superficie della parete intestinale.

MISURE CORRETTIVE
1) correzione della DISBIOSI
- l’eliminazione dei funghi e dei parassiti
- ripristino con multibatterici probiotici (lactobacillus, bifidobacter, ramnosus, ecc)
- Idro colon terapia con acqua basica e/o in certi casi con l’infuso di caffè

2) se il pH FECALE è ALTO, trattare la disbiosi con flora produttrice di ammonia.
Se il PH è BASSO, investigare le disfunzioni pancreatiche (insufficiente bicarbonato rilasciato nel piccolo intestino), o disfunzioni biliari, o elevazione batterica se le catene di acidi grassi sono elevate.
Può esserci mal digestione dei carboidrati.
Considerare uso di enzimi generici e pancreatici, bicarbonato un'ora dopo i pasti.
3) se POSITIVO IL SANGUE OCCULTO, considerare infiammazione della mucosa GI, iperplasia linfatica, possibili parassiti.
4) se la CHIMOTRIPSINA è ALTA, considerare rapida motilità intestinale, allergie ai cibi, inadeguate fibre, problemi con la digestione di carboidrati, zuccheri o disaccaridi, e, ovviamente, disbiosi.
5) se la CHIMOTRIPSINA è BASSA,considerare insufficienza pancreatica.
Ipocloridia gastrica e stitichezza possono essere cause. La terapia con secretina può migliorare i livelli.
6)elevazione delle catene lunghe di acidi grassi,colesterolo o grassi fecali sono consistenti con stetorrea (malassorbimento dei grassi-molto frequente nell'autismo) possono essere di aiuto supplementi di enzima lipase e taurina o glicina
7) Se le CATENE CORTE od il BUTIRATO SONO BASSI,considerare insufficienti livelli di flora (recente uso di antibiotici ?), inadeguate fibre, stitichezza
SE SONO ALTE: considerare eccessiva flora (disbiosi), veloce motilità, come colite ,intolleranza al glutine, allergie ai cibi, e insufficienza pancreatica.

Il PECS inizia con l'insegnare allo studente a scambiare una foto con un item desiderato con l'insegnante, che immediatamente onora la domanda. Non viene utilizzato il linguaggio come aiuto.
Il sistema va ad insegnare la discriminazione del simbolo e poi mette tutto insieme in semplici frasi. .
Ai bambini viene anche insegnato a commentare e a rispondere a semplici domande.
Il sistema ha avuto successo con adolescenti e adulti che hanno una lunga serie di difficolta' comunicative, cognitive e fisiche.
Il fondamento del sistema e' nel PECS TRAINING MANUAL, scritto da Lori Frost e Dr. Andrew Bondy.
Per ulteriori informazioni visitare i siti:
http://trainland.tripod.com/pecs.htm
http://www.members.cox.net/tinsnips/welcome.html
http://www.usevisualstrategies.com
http://www.speakingofspeech.com/genaric.html
http://www.preschoolprintables.com
http://www.abcteach.com
http://www.dotolearn.com
http://www.flashcardexchange.com
 
 
Altro che Profilo dinamico funzionale

Scheda pedagogico ludica di relazione vitale

Premessa: impiccheremo l’ultimo psicologo con le budelle del primo psichiatra che ci si presenta davanti.

Fermo restando i diritti inalienabili della persona, tra cui il diritto al delirio, alla commiserazione, alla contraddizione, al furto vitale, alla masturbazione, alla trasandaggine, alla promiscuità, alla disabilità e ad un salario decente (ovvero: chi più lavora più prende, di sera il doppio, di notte il triplo, di festa ci vanno loro) e ad un contributo di circa 10.000 euro per pagare a scelta: il killer per sopprimere il datore di lavoro, quello per sopprimere il dipendente, quello per una generale eutanasia, quello per attivarsi un bordello on line, ecc, sono stabiliti i seguenti criteri di ricognizione:

le caratteristiche fisiche del soggetto
le preferenze e le avversioni psico - emotive
i desideri personali

E Da essi ne deriva la seguente scheda:

Cognome e Nome…………………………………………
Anno di nascita………………………………………………..
Segno zodiacale …………………………………………….
Colore Occhi…………………………………….
Colore Capelli……………………………………
Colore della pelle ……………………………….
Colore del cuore …………………………………………
Altezza…………………………………...
Bassezza …………………………………
Larghezza …………………………………
Peso………………………………………

Preferenze :
• Colore……………………………….
• Musica………………………………
• Cibo………………………………….
• Attività……………………………….
• Sport…………………………………
• Divertimenti…………………………
Se uomo: bionda o bruna…………………..
Se donna: Lungo o largo……………………

Antipatie :
• Colore……………………………….
• Musica………………………………
• Cibo………………………………….
• Attività……………………………….
• Sport…………………………………

Allergie …………………………………………….

Intolleranze alimentari ………………………….

Sogni ……………………………………………..
Aspettative………………………………………………………………………
Desideri………………………………………………………………………
Droghe assunte, desiderate, necessitate e vari veleni medici a cui si è sottoposti:
………………………………………………………………………………………………………………………………………
Operazioni subite, imposte o estorte con l’inganno:
……………………………………………………………………………………………………………………………………..
Medico o altro referente che controlla e coercita la nostra vita
…………………………………………………………………………………………….
CON CHI VORRESTI SOSTITUIRLO?
……………………………………………………………………………………………………………………
Ciao!