La Piramide di Cheope

(La grande piramide)

 

Vorrei adesso attirare la vostra attenzione sulla Grande Piramide e sulle sue caratteristiche geometriche. Chiunque volesse fare il lavoro di misurare un edificio complicato come la piramide di Cheope, si troverebbe di fronte ad un numero considerevole di lunghezze e larghezze o, comunque, misure basi di cui potrebbe disporre a suo piacimento per misurare in un modo piuttosto che in un altro. Con una buona dose di pazienza ed applicando metodi diversi, chi si dilettasse in una simile impresa troverebbe molteplici cifre coincidenti con date e numeri scientifici importanti e noti. Sarebbe difficile, insomma, che questa "caccia alle verità" si rivelasse infruttuosa, non essendo disciplinati nella ricerca da nessuna regola. Così viene fuori che:

ma se ne possono trovare altre per ottenere, ad esempio, la distanza dalla Terra alla Luna, o dalla stella più vicina o, insomma, qualsiasi altro dato scientifico. Credo che tanto basti per dimostrare quale cumulo di idiozie siano state scritte dai vari piramidioti quale Taylor, Piazzi-Smith, Meuzies e tutti i loro seguaci e imitatori. Non sarebbe valsa la pena di occuparmene, se l'ho fatto è perchè voglio accostarmi a quelli che sono gli autentici enigmi scientifici della Grande Piramide senza cercare di incantare con sciocchezze del genere magari presentate come verità sacrosante.

Nulla sappiamo delle tecniche di costruzione della Grande Piramide, le poche conoscenze tecniche costruttive degli antichi egizi le abbiamo desunte da raffigurazioni che decorano le pareti di alcune tombe a mastaba. Eppure gli egizi avrebbero dovuto essere fieri della loro abilità di costruttori e desiderosi di lasciare ai posteri una documentazione che illustrasse come erano riusciti a realizzare la straordinaria opera.

La grande piramide di Cheope è una delle costruzioni più precise del mondo intero. Gli antichi architetti che l’hanno realizzata dovevano possedere, in fatto di geometria e di architettura, conoscenze superiori, tanto che si è detto: Il tempo si beffa di tutto , ma le Piramidi si beffano del tempo. I blocchi levigati di oltre 15 tonnellate, posti alla base di tale monumento, sono adattati l’uno all’altro con una precisione tale che difficilmente si può inserire tra di essi una sottile lama; tale precisione non dovrebbe essere stata raggiunta da alcun popolo prima dell’avvento della tecnologia moderna. Se per la Grande piramide dovessimo accettare la data stabilita dagli egittologi, essa venne eretta quando ancora non esistevano le gru e pare che gli egizi dell'epoca non conoscessero ancora neanche la ruota, che comunque si sarebbe dimostrata inadeguata alle sabbie del deserto in cui sarebbe sprofondata. I massi, una volta scaricati sulle banchine del porto, venivano sistemate su speciali slitte che venivano trainate, per mezzo di robuste funi, da folte squadre di operai. Il metodo di trasporto su slitte è raffigurato in alcune tombe di epoca tarda. Si è calcolato che, con questo metodo, una squadra di circa cinquanta uomini fosse in grado di trainare un blocco medio del peso di due tonnellate e mezza. Si pensi comunque che soltanto cento anni prima gli egizi si servivano ancora di argilla e di paglia; dobbiamo allora ammettere che, nel corso di cento anni, gli egiziani compirono progressi tanto straordinari da far si che non occorressero loro più di venti anni per edificare una mole del genere.

Si può facilmente comprendere che un cantiere delle dimensioni di quello predisposto  per la costruzione della Grande Piramide abbia avuto l'assoluta necessità di essere abbondantemente rifornito di acqua sia per consentire l'avanzamento dei lavori sia per soddisfare le esigenze alimentari e igieniche delle migliaia di addetti. Il Nilo, pur situato una quarantina di metri più in basso, avrà fornito tutta l'acqua necessaria.

In un’impresa tanto ardita nulla poteva venire lasciato al caso e i primi anni di lavoro devono essere stati dedicati alla stesura dei progetti e al gravoso impegno organizzativo. In questo periodo saranno state predisposte le infrastrutture: il porto per le barche addette al trasporto dei blocchi di pietra, la via di collegamento tra porto e cantiere, e le abitazioni per gli addetti ai lavori. Perché le imbarcazioni potessero avvicinarsi il più possibile alla zona del cantiere si dovette tracciare una rete di canali; in prossimità delle piramidi di Chefren e di Micerino a Giza sono stati individuati i porti di attracco delle chiatte. Ma anche il vettovagliamento ed il sostentamento di grande masse umane non deve essere stato trascurato. Avete mai pensato alle necessità alimentarie di 100.000 operai specializzati nell’antico Egitto? Diciamo 1 kg. lordo di frutta, riso, uova e verdure a testa. Questo vuol dire 100 ton. di viveri al giorno, che fanno 3000 ton. al mese. Tenendo presente che all’epoca non c’erano né camion né container, per trasportare tutti questi viveri saranno stati impiegati prima sacchi e battelli, poi il tutto sarà stato caricato di nuovo su buoi e asini per essere trasportati sul posto. Ogni giorno almeno 200 operai  saranno stati destinati solo alle operazioni di carico e scarico di sacchi dal peso medio di 50 kg. ed alla distribuzione del tutto.

 

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