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SAN MINIATO > APERTURA AL PUBBLICO DI
PALAZZI E SEDI DELLE BANCHE
Invito al palazzo della CRSM
Invito a Palazzo è la
giornata di apertura gratuita al pubblico dei palazzi e delle
sedi storiche delle banche, dove opere importanti, architetture
e arredi originali si svelano al visitatore come normalmente non
sarebbe possibile e permettono di rivivere atmosfere del passato
e della storia patrimonio di tutti gli uomini.
La
Cassa di Risparmio di San Miniato sarà aperta per loccasione,
come le altre filiali, il 2 ottobre prossimo con orario continuato.
Le imprese italiane, e tra queste le banche, da sempre si distinguono
per la salvaguardia e tutela dei nostri tesori e proprio questa
sentita responsabilità, di cui sono strumento privilegiato,
ha fatto sentire limpegno dellapertura al pubblico
dei loro patrimoni artistici.
Senza le banche, daltra parte, buona parte dei capolavori
che hanno resa unica lItalia non avrebbe mai visto luce.
Basta pensare ai Medici, ai Chigi e agli Strozzi, illustri esempi
di mecenatismo che hanno aperto la strada alle inestimabili collezioni
nate in seguito.
Questo istituto bancario fondato nel 1830 da Monsignor Torello
Pierazzi e da altri illustri esponenti dellAccademia degli
Euteleti di San Miniato è una delle più antiche
Casse di Risparmio dItalia e nasce in un periodo di forte
sviluppo economico della Toscana.
Nel suo statuto originario si legge che lo scopo principale era
quello di essere banca per il popolo e tuttoggi rimane fortemente
legata e inserita nel contesto sociale, culturale ed economico
in cui opera.
Con la legge Amato la Cassa di Risparmio di San Miniato è
diventata Società per Azioni, mentre la Fondazione continua
a svolgere iniziative culturali e sociali.
La raccolta è custodita in gran parte nella sede di Palazzo
Formichini, edificio fatto costruire, secondo lo stile imperante
a Firenze, nella prima metà del 500 da Filippo di
Baccio dAgnolo su commissione di Vittorio di Battista Buonaparte
e di sua moglie Antonia di Bindo Portigiani.
In seguito per successione pervenne ai Morali, ai Conti Ceuli
di Pisa, ai Bertacchi diLivorno e infine nel 1800 passò
alla famiglia Formichini da cui lacquistò la Cassa
di Risparmio nel 1953.
Il ricco patrimonio si compone di opere che vanno dallepoca
medievale a quella contemporanea.
Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia, fratello di Masaccio,
presente anche al Museo di Fucecchio, ci ricorda quanto sia differente
la sua poetica da quella dellUmanesimo a lui contemporaneo,
legandosi a quella tradizione di decorativismo artigianale dei
cassoni nuziali, preziosi oggetti darredo dellepoca.
Importante il nucleo di opere cinque - seicentesche. Primo degli
artisti da citare è sicuramente, per diritto di cittadinanza,
Ludovico Cardi detto Il Cigoli, di cui resterà sicuramente
impressa la Maddalena in meditazione, donna di malinconica lascività.
Come
non ricordare poi Jacopo da Empoli, recentemente celebrato nella
sua città da una mostra veramente di alto interesse. Importante
protagonista della Controriforma e ricordato per il suo stretto
legame con linquieta poetica del Pontormo, castrata però
di tutte le stravaganze di questultimo.
Spiccano poi artisti contemporanei come Dilvo Lotti e Pietro Parigi,
che hanno reso indimenticabile San Miniato. In particolare in
un affresco del maestro Lotti è raffigurata un pezzo di
storia di questo paese. Volti e fisionomie che rinascono dal passato,
dove qualcuno potrà sicuramente riconoscersi o ricordare
ancora oggi, immortalato dalla sua arte.
Infine ritratti di prelati con lo stemma Buonaparte, perchè
San Miniato è stata culla di antenati veri o presunti di
Napoleone, celebrati un anno fa in unimportante mostra organizzata
allinterno del Sistema Museale della città e in Palazzo
Grifoni.
Notevoli oltre alle opere conservate anche gli affreschi di Giovan
Domenico Ferretti e lo splendido pergolato sul retro del palazzo.
Vi sarebbero ancora notevoli capolavori, ma cogliere loccasione
di visitare questi ambienti è come celebrare la grandezza
che ci ha preceduti e andare verso il futuro con la consapevolezza
che possiamo anche noi lasciare un segno.
Ilaria Duranti
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