Il distretto di Massinga è situato nella regione centrale della provincia di Inhambane, la sede della Missione è a 144 Km dalla Diocesi.

La missione abbraccia tre Parrocchie molto distanti fra loro, con più di 130 comunità cristiane e una popolazione di 340.000 persone.

Terminata la guerra, la popolazione si sparse nei boschi cercando terre fertili da coltivare.

Molte donne muoiono durante il parto per mancanza di mezzi di trasporto per poterle soccorrere dato che sono molto distanti da un centro di assistenza medica.

Le mamme con parto gemellare non riescono ad alimentare due figli, a causa del loro stato di denutrizione. Altre mamme affette da AIDS, muoiono, lasciando i figli orfani, non potendo neppure contare sui mariti perché la maggior parte di loro lavora in Sud Africa e molti muoiono di AIDS o ritornano in Mozambico malati terminali a loro volta bisognosi di aiuto.

Acquistare i prodotti che che formano una "multimistura" (latte, miglio, fagioli, riso, arachidi, farina di frumento, zucchero) per i bambini dai 6 mesi in poi (circa 200). Dopo 3 o 4 mesi di questa "pappa", i bambini recuperano di peso.

I neonati (circa 30) vengono alimentati con un particolare latte in polvere sostitutivo del latte materno.

Ho trascorso a Massinga, nel "Centro di riabilitazione nutrizionale" di Irma Teresa Jose 10 giorni

"Il lavoro di Irma Teresa al Centro, comincia tutte le mattine alle otto quando il piccolo portone si apre e la fila di mamme in attesa con i loro piccoli attaccati al collo si riversa nella veranda.

Irma Teresa li accoglie con un sorriso, distribuisce carezze ai piccoli, poi entra in una piccola saletta e si siede dietro un tavolo pieno di schede, barattoli di latte, sacchetti di pappa e medicine.

"… Allora incominciamo" dice. Una dopo l'altra le mamme in attesa entrano con i loro piccoli, Suor Teresa li prende in braccio uno per uno, li visita, pone domande alla mamma, ascolta attentamente la risposta, controlla il peso e annota scrupolosamente tutto sulla scheda del bambino; poi prende un sacchetto e ci infila le scatole di latte, i sacchetti di pappa (l'energetica multimistura)

"Questo bimbo non è cresciuto per niente" sussurra e allora mette nella busta lo sciroppo di vitamina e spiega alla mamma come somministrarglielo; "questa bimba ha la febbre alta" dice rivolta alla mamma "è meglio che la porti qui vicino al posto di salute per un controllo poi torna con la ricetta" poi mette le mani in uno scatolone che sta a fianco del tavolo, tira fuori un biscotto per il piccolo e gli sorride!

E si continua così tutto il giorno, sino a che l'ultimo bambino presente è stato ascoltato e assistito.

Suor Teresa ha ancora la forza di sorridere mentre io ho tanta confusione in testa e un nodo alla gola per tutto quello che mi è passato sotto gli occhi durante la giornata! Lei si accorge di questo mio disagio, si avvicina e mi guarda dolcemente, quasi fossi anch'io uno dei suoi piccoli, "Andiamo a casa mi sussurra … anche oggi abbiamo toccato con mano che cos'è la sofferenza e in qualche caso la disperazione ma anche oggi abbiamo ridato a questi piccoli la speranza di sopravvivere … "non devi essere triste, devi esserne orgogliosa!…"

Che dire! Raccolgo la mia macchina fotografica, il quadernetto degli appunti e la seguo.

Fuori ormai è buio pesto e fa freddo, accendo la pila per vedere dove mettere i piedi, poi la spengo e mi lascio avvolgere da quel buio, voglio pensare ma non ci riesco! Piano piano quel senso di malinconia, quel nodo alla gola lascia il posto a un senso di tranquillità, quasi di serenità. E domani si ricomincia da capo!

Antonella Saporiti