FAQ SULL'ATTENTATO AL PENTAGONO
 
(Tratte per la maggior parte dalle FAQ del Citizen Investigation Team, tradotte da me e Decalagon, ampliate da me.)



   La versione ufficiale dell'attentato al Pentagono.

    L'11 settembre 2001, alle ore 08:56 (ora locale), il volo American Airlines 77 (numero di coda N644AA), un Boeing 757 con 64 persone a bordo (terroristi inclusi), scomparve dai radar dopo essere stato dirottato - perché i terroristi ne spensero il transponder - e invertì la rotta dirigendosi verso il Pentagono (ad Arlington) anziché a Los Angeles, dove avrebbe dovuto andare.
    Dopo un dirottamento di 41 minuti, alle 09:37 si schiantò sulla sezione più a ovest del Pentagono (che stava venendo ristrutturata e quindi era parzialmente vuota) alla velocità di 850 km/h, dopo aver tranciato cinque pali della luce e danneggiato un camion generatore parcheggiato proprio davanti alla facciata. Secondo i dati ufficiali, l'aereo colpì la parete con un'inclinazione di 5° a sinistra, all'altezza del primo piano. Le vittime totali furono 189 (di cui 125 erano persone che si trovavano già all'interno del Pentagono).
    Dopo alcuni minuti, la parete danneggiata crollò creando una voragine larga circa 20 metri, ma alcune fotografie scattate subito dopo l'impatto rivelano come la breccia originaria fosse di dimensioni molto inferiori, e come non ci fosse praticamente nessun rottame visibile di un qualunque velivolo. Questa è stata una delle prime ragioni che ha spinto molte persone a dubitare della versione ufficiale di questo incidente, e ad indagare personalmente per saperne di più.
    Vediamo ora i dubbi più comuni su questa vicenda.

 
   FAQ sull'attentato al Pentagono.
  1. Perché dovremmo dubitare della versione ufficiale dell'attentato al Pentagono?
  2. Se il volo AA-77 non ha colpito il Pentagono, che cosa è successo ai passeggeri e all'equipaggio?
  3. Perché è importante sapere quale lato della stazione di benzina Citgo l'aereo ha sorvolato? Non potrebbe aver sorvolato il lato nord della stazione e aver colpito ugualmente il Pentagono?
  4. Che ne dite di tutti i testimoni oculari citati in diversi articoli di vari giornali che avrebbero visto l'aereo colpire il Pentagono? Non ce ne sono centinaia?
  5. Non ci sono fotografie di pezzi di aereo all'interno e all'esterno del Pentagono scattate l'11 settembre 2001 e subito dopo? Queste foto non dimostrano che il volo 77 ha colpito l'edificio?
  6. Il governo non ha forse trovato nel Pentagono tracce di DNA che corrispondevano ai passeggeri del volo 77? Perché questa non è una prova valida che AA-77 ha colpito l'edificio?
  7. Dal momento che l'aereo non ha colpito i pali della luce, credete che siano stati in qualche modo abbattuti in tempo reale mentre l'aereo passava? Forse con esplosivi, o dal vortice dell'aereo, o con un missile o qualcosa del genere?
  8. Come avrebbero potuto mettere in scena il palo della luce caduto sopra il taxi in pieno giorno?
  9. Il video della telecamera di sicurezza del Pentagono rilasciato dal governo non mostra forse qualcosa colpire l'edificio?
  10. I soccorritori non hanno forse visto dei cadaveri all'interno del Pentagono? Come lo spiegate?
  11. Ma davvero molte altre riprese dello schianto sono state sequestrate dal governo e vengono tenute nascoste?
  12. Ma perché prendersi la briga di falsificare l'attacco al Pentagono? Non avrebbero potuto far schiantare anche lì un Boeing come hanno fatto con le Torri?
  13. Davvero il guidatore del taxi colpito da un palo della luce tranciato ha ammesso che si trattava di una messinscena pre-pianificata?

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    1) Perché dovremmo dubitare della versione ufficiale dell'attentato al Pentagono?

    Riassumiamo brevemente tutte le ragioni per cui è doveroso dubitare della versione ufficiale di questo incidente.

    Tanto per cominciare, secondo l'ingegnere meccanico Michael Mayer (e anche secondo il buonsenso), i danni riportati dal Pentagono sono del tutto incompatibili con l'impatto del Boeing 757 da 100 tonnellate, lungo 47 metri e largo 38, che la versione ufficiale afferma sia sia schiantato sull'edificio.
    Un'immagine eloquente chiarisce facilmente qual è il problema.

    Ma le stranezze di questa faccenda sono molte di più. In questi anni, nessuno ha mai saputo spiegarci:
  1. Dove sono finite le ali, la coda e i motori del Boeing 757.
  2. Perché non hanno lasciato danni riconoscibili sulla parete.
  3. Come mai c'erano così pochi resti di un velivolo da 100 tonnellate sul luogo dello schianto.
  4. Come ha fatto questo rottame, se davvero appartiene a un motore del Boeing, a trovarsi all'interno del Pentagono, visto che sulla facciata mancano i fori d'entrata dei motori ed è presente solo quello della fusoliera.
  5. Perché il prato non presentava danni di alcun tipo, anche se i dati ufficiali affermano che il motore sinistro del 757 avrebbe dovuto "ararlo" perché, per via dell'inclinazione dell'aereo, si trovava parzialmente sotto terra.
  6. Cosa ha causato questo foro netto e preciso all'interno del terzo anello del Pentagono (qualunque cosa l'abbia causato, ha trapassato ben 2 muri del Pentagono - gli stessi che ufficialmente sono tanto resistenti da non venire scalfiti dai motori di un Boeing 757 che ci si schianta a 850 Km/h - e ha inoltre seguito un assurdo percorso a zig-zag tra le colonne).
  7. Come mai queste bobine di cavi che si trovavano proprio davanti alla parete del Pentagono colpita non sono state investite e distrutte dall'aereo, e anzi sono rimaste perfino in piedi.
  8. Le stranezze dei pali della luce che sarebbero stati abbattuti dal 757, e com'è possibile che le ali non si siano spezzate dopo aver colpito ben 5 pali quando, a quelle velocità, perfino l'impatto con un uccello è in grado di causare danni gravissimi.
  9. L'illogicità e l'impossibilità della traiettoria ufficiale (che non ha mai avuto una risposta accettabile).
  10. Come mai svariati piloti hanno affermato che non sarebbero mai riusciti ad effettuare le manovre aeree (tecnicamente impossibili) che secondo la versione ufficiale i dirottatori avrebbero eseguito dopo appena qualche settimana di esercitazioni su un simulatore di volo o su un Cessna 172. In particolare Hani Hanjour, il pilota del 757 che avrebbe colpito il Pentagono, è stato descritto da molti istruttori di volo come incapace e senza la minima conoscenza di come pilotare un velivolo.
  11. Com'è possibile che alcune delle finestre in prossimità del punto d'impatto avessero ancora i vetri intatti.
  12. Perché così tanti testimoni affermino all'unanimità e indipendentemente l'uno dall'altro di aver visto un aereo avvicinarsi al Pentagono e poi sorvolarlo senza colpirlo seguendo una traiettoria molto diversa da quella ufficiale (la cosiddetta rotta nord) che rende impossibile che tale aereo abbia abbattuto i pali della luce e poi causato i danni al camion generatore davanti al Pentagono e all'edificio stesso. E perché tali testimoni affermino di non aver visto alcun aereo che abbia seguito la traiettoria ufficiale.
  13. Perché più di 80 filmati dello schianto ripresi da varie telecamere di sicurezza continuano a venire tenuti nascosti dal governo USA, che ha ammesso di possederli ma continua a rifiutarsi di renderli pubblici (violando in questo modo anche il Freedom Of Information Act), chiedendoci di accontentarci dei pochi filmatini sfocati che ha rilasciato finora in cui non si vede nulla di riconoscibile.
  14. Perché il Rapporto ufficiale della Commissione 9/11 ha sostenuto che la sicurezza del Pentagono non avesse abbattuto il velivolo che ci si è schiantato (qualunque cosa fosse) perché l'aveva perso di vista fino a un attimo prima dell'impatto, quando la testimonianza dell'ex Ministro dei Trasporti Norman Mineta smentiva chiaramente questa affermazione?
  15. Perché Lloyde England, il guidatore del taxi che ufficialmente venne colpito dal primo palo della luce tranciato dall'aereo che si sarebbe poi schiantato sul Pentagono, ha ammesso in un'intervista (mentre non sapeva di venire registrato) che la scena del taxi colpito era stata pianificata in anticipo ("it was planned") e che si è trovato coinvolto in una cosa molto più grande e pericolosa di lui. E perché subito dopo, quando sapeva di venire ripreso, si è rimangiato tutto ed è arrivato perfino a negare l'evidenza delle fotografie pur di non ammettere che si trattava di una scena pre-pianificata (l'eloquente video-intervista è visibile qui).
    E questi sono solo alcuni dei punti da chiarire nella versione ufficiale.

    Inizialmente le autorità americane avevano affermato che l'aereo del Pentagono si fosse disintegrato all'impatto, ma poi devono aver pensato che si trattasse di una spiegazione troppo inverosimile, per cui ora affermano che si sia completamente fuso nella palla di fuoco sprigionatasi nel momento dello schianto, lasciando solo i pochi resti delle fotografie (che a volte sono privi anche della minima bruciatura).
    Questa teoria, oltre ad essere fisicamente impossibile (l'acciaio fonde a 1.538 °C, i motori del 757 resistono anche a 2.500 °C, e il kerosene bruciando ne raggiunge al massimo 1.100, e solo nelle migliori condizioni possibili), continua a non spiegare i danni incompatibili con uno schianto aereo sulla facciata del Pentagono, né come mai nelle foto della scena subito dopo l'impatto non si veda neanche una goccia di metallo fuso, né come sia stato possibile identificare tramite DNA tutti i passeggeri del volo (il DNA a quelle temperature si degrada), né perché non esistano a tutt'oggi dei documenti ufficiali in cui i pochi rottami trovati al Pentagono vengano attribuiti al volo AA-77 che ci si sarebbe schiantato.

    E' poi da sottolineare che in nessuno dei tre video dello schianto rilasciati che inquadrano l'area dell'impatto (1, 2, 3) si vede la benché minima traccia riconoscibile di un Boeing 757. Nel quarto video rilasciato, quello della stazione di benzina Citgo, la zona colpita non si vede nemmeno.

    E nessuna delle simulazioni computerizzate dell'evento che sono state fatte è mai riuscita a spiegare la dinamica dello schianto del Boeing 757 senza "barare clamorosamente": a volte rappresentavano l'aereo dritto anziché inclinato, per evitare di spiegare come mai il motore sinistro non ha arato il prato; altre volte facevano sparire ali, coda e motori come per magia, evitando di spiegare dove finissero all'impatto (forse sperando che gli spettatori non se ne accorgessero); altre ancora riducevano le dimensioni dell'aereo alla metà di quelle reali, oppure addirittura lo trasformavano in una palla di metallo liquido che poi svaniva nel nulla, e così via. Insomma, hanno fatto i salti mortali per cercare di rendere credibile la versione ufficiale dei fatti e spiegarne le assurdità, ma non ci sono mai riusciti. Neanche vagamente.

    Anche la simulazione della manovra di approccio al Pentagono effettuata su un simulatore di volo professionale, che viene sempre portata dai sostenitori della versione ufficiale come "prova" che la manovra non aveva nulla di impossibile, è stata in realtà falsificata accuratamente in modo da confermare la versione ufficiale. In quella simulazione, infatti, la morfologia del terreno è stata completamente cambiata, sono stati tolti vari ostacoli (cartelloni, insegne) che l'aereo avrebbe dovuto attraversare, e il terreno è stato appiattito (annullando il dislivello tra la strada e il Pentagono). (dettagli)

    Dopo tutti questi anni di ricerche, la versione ufficiale di questo incidente continua a risultare impossibile e incoerente sotto tutti i punti di vista. L'intera situazione è incompatibile con lo schianto di un Boeing 757 per le molte ragioni che abbiamo visto, e compatibile solo con l'esplosione di un missile, di un ordigno o di un piccolo velivolo comandato da remoto.

    I sostenitori della versione ufficiale, invece, cercano sempre di ridurre l'intera faccenda all'affermazione - che nessuno di noi ha mai fatto - secondo cui "al Pentagono non c'era nessun rottame del Boeing 757", dopodiché mostrano queste foto di rottami e dichiarano chiusa la questione, come se tutte le altre assurdità e incongruenze sopra elencate non esistessero.

    In realtà, come abbiamo visto, la questione è molto più complessa e articolata di come cercano di farla sembrare, e non si chiude certo solo mostrando qualche fotografia di piccoli rottami che potrebbero tranquillamente essere stati sparsi di proposito per dare credibilità alla messinscena, proprio come suggeriva di fare l'Operazione Northwoods, un documento governativo del 1962 in cui venivano proposti all'allora Ministro della Difesa vari tipi di auto-attentato da effettuare su territorio americano, di cui poi avrebbero incolpato Cuba per avere un pretesto per invaderla. Alcune foto e le fin troppo buone condizioni di alcuni di questi rottami (che non hanno neanche una bruciatura), inoltre, rafforzano l'idea che questo sia esattamente ciò che è successo.

    (Altro materiale riguardo lo schianto al Pentagono può essere trovato qui.)



    2) Se il volo AA-77 non ha colpito il Pentagono, che cosa è successo ai passeggeri e all'equipaggio?

    Questa è di gran lunga la domanda più frequente di tutte, e ci dispiace dire che non abbiamo la risposta. Non la può avere nessuno, a parte ovviamente i colpevoli, perché le prove a nostra disposizione ci consentono solo di capire che cosa non può essere avvenuto, e non cosa è avvenuto davvero. Abbiamo solo le prove 
(visibili in questa stessa pagina, ma anche qui, qui, qui, qui o qui) che la storia che ci è stata raccontata circa il destino dei passeggeri e dell'equipaggio di AA-77 è falsa.

    Inoltre, cerchiamo di essere chiari: non abbiamo mai affermato che l'aereo che volava a bassa quota visto da tutti i testimoni che abbiamo intervistato fosse effettivamente il volo 77, né crediamo che lo fosse. Il volo 77 è scomparso dai radar già alle 08:56, un fatto riconosciuto anche dalla Commissione 9/11. Non ci sono prove di pubblico dominio, ufficiali o meno, che ci dicano ciò che è realmente accaduto al volo 77 dopo quel momento. L'aereo che è comparso nello spazio aereo sopra Washington DC e Arlington poco dopo le 09:30 (più di mezz'ora dopo) e che è stato falsamente accusato di essersi schiantato contro il Pentagono, non fu mai identificato.
    Molti dei testimoni con cui abbiamo parlato insistono sul fatto che l'aereo non aveva l'aspetto di un velivolo dell'American Airlines, e l'hanno descritto prevalentemente bianco o biancastro.



    3) Perché è importante sapere quale lato della stazione di benzina Citgo l'aereo ha sorvolato? Non potrebbe aver sorvolato il lato nord della stazione e aver colpito ugualmente il Pentagono?

    No. Come mostrato nel documentario National Security Alert, sarebbe stato impossibile per un aereo sul lato nord della stazione di servizio Citgo - e tanto meno per uno con l'inclinazione riferita da tutti i testimoni che si trovavano nelle posizioni migliori per osservare la traiettoria dell'aereo mentre si avvicinava da sopra la Navy Annex - colpire i pali della luce, colpire il camion generatore e/o causare i danni al piano terra del Pentagono.
    Vediamo perché.


    1. I pali della luce.

    I cinque pali della luce abbattuti sono in linea retta verso il presunto punto di impatto. Solo un aereo che volasse in linea retta con una traiettoria a sud della stazione di servizio Citgo avrebbe potuto colpire tutti e cinque pali della luce. Non esiste praticamente alcun margine di errore. Anche la minima deviazione da questo percorso di volo avrebbe fatto mancare all'aereo uno o più pali della luce.
    Un aereo che volasse a nord della stazione Citgo non colpirebbe nemmeno uno dei cinque pali abbattuti, e dovrebbe sorvolare altri pali della luce e ostacoli che l'11 settembre 2001 non sono stati colpiti o abbattuti (vedi la terza e la sesta immagine sottostante - cliccate per ingrandire).

         

    Per non parlare della stranezza del fatto che le ali non si siano spezzate dopo aver colpito ben 5 pali, quando a velocità simili perfino un uccello è in grado di tranciare metà di un'ala d'aereo.
    O del fatto che il guidatore del taxi colpito dal primo palo della luce ha ammesso, mentre non sapeva di venire registrato, che si è trattato di una messinscena pre-pianificata.

    2. I danni all'edificio.


    I danni al Pentagono, a cominciare da quelli sulla facciata fino al curioso foro quasi perfettamente circolare nell'anello C, sono direzionali, il che significa che delineano una traiettoria molto precisa dell'aereo.
    Questo è stato osservato già il 15 Settembre 2001 da parte da Lee Evey, manager del Pentagon Renovation (un programma di rinnovamento del Pentagono che va avanti dal 1990), che ha detto in un briefing del DoD (Department of Defense, Ministero della Difesa): "...Questo è il tipo di danni che vediamo sulle colonne all'interno dell'edificio, e si può quasi tracciare il percorso del velivolo. Per questo motivo crediamo che [l'aereo] sia arrivato angolato [e non perpendicolare alla parete]. I punti rossi sono dove le colonne sono mancanti o completamente tranciate."
    Tale dichiarazione è stata fatta mentre Lee Evey mostrava una slide show che conteneva questa immagine (che è ancora disponibile qui sul sito web del DoD):



    La traiettoria richiesta è lo stesso volo rettilineo dal lato sud della stazione Citgo che l'aereo avrebbe dovuto eseguire per colpire i pali della luce (cliccate per ingrandire).

 

    L'immagine bianca raffigurante il danno dell'edificio che porta al foro dell'anello C, che è stata ridotta per dimensioni e adattata sulla parte superiore del Pentagono nell'immagine sopra a destra, è presa direttamente dalla pagina 53 del ASCE Building Performance Report. Qui si può vedere l'immagine originale, come appare in quel documento.
    Ecco ora alcune immagini del buco nell'anello C, che viene etichettato come "buco nel muro" ("hole in wall") da parte dell'ASCE nell'immagine sopra linkata.

 

    Come si vede sopra, la traiettoria di volo dal lato sud si allinea con i danni di percorso nell'immagine del rapporto ASCE, e la fusoliera si allinea con il foro nell'anello C.
    Questo non avviene nemmeno con la traiettoria di volo dal lato nord più vicina possibile alla stazione Citgo, e ricordate: questa traiettoria comporta l'aereo molto più vicino alla stazione di quanto tutti i testimoni (tranne uno) abbiano riferito, e non tiene conto della significativa inclinazione ("bank") che l'aereo aveva secondo i testimoni.
    Con queste cose prese in considerazione, l'aereo avrebbe colpito l'edificio quasi perpendicolarmente, provocando danni ancora più palesemente in contrasto con il percorso delineato dai danni osservati nel rapporto ASCE (cliccate per ingrandire):


  

    Anche tre delle immagini sottostanti sono tratte dall'ASCE Building Performance Report, e tutte descrivono una rotta di volo dal lato sud:

       

    3. Il camion generatore.

    Inoltre, anche i danni al camion generatore esterno all'edificio sono in netto contrasto con la traiettoria di volo dal lato nord descritta dai testimoni.
    Nel 
briefing del DoD citato sopra, il manager del Pentagon Renovation Lee Evey continua dicendo: "Durante il tragitto, l'ala si è troncata. La nostra ipotesi è che un motore abbia danneggiato un generatore. Avevamo un generatore di emergenza temporaneo che avrebbe dovuto rifornirci di elettricità qualora la corrente fosse andata via dall'edificio. L'ala ha colpito il generatore, che in parte è andato distrutto".

   

   

    Tale affermazione è stata avanzata anche dall'ASCE.
    A pagina 13 del loro rapporto hanno pubblicato un'immagine che mostra un aereo che si avvicina seguendo la traiettoria dal lato sud della stazione Citgo e in linea con il generatore.

    Poi, a pagina 18, hanno scritto:
"L'aereo ha sorvolato la zona erbosa vicino al Pentagono, fino a quando la sua ala destra ha colpito un pezzo di equipaggiamento che era approssimativamente a 100-110 piedi (30-33 metri) dalla facciata dell'edificio (0,10 secondi prima dell'impatto) (figura 3.14)".
    Queste sono le due immagini citate:


 

    È impossibile, per un aereo che si avvicina con la traiettoria dal lato nord descritta dai testimoni, causare i danni al camion generatore.



    Non si sa cosa abbia colpito quel camion, se sia stato un missile o un drone militare teleguidato. Quel che è certo è che non può essere stato l'aereo visto dai testimoni.


    Analisi dettagliata da parte di piloti professionisti.


    Clicca qui per leggere "ANALISI DELL'APPROCCIO DI IMPATTO" (in inglese) di Robert Balsamo, un pilota FAA e istruttore di volo certificato con più 4000 ore di volo totali.
    (
Clicca qui con il tasto destro del mouse e scegli "Salva con nome" per scaricarlo in PDF)
    Una traduzione in italiano è disponibile qui, qui o qui (con l'ultimo link, quando vi chiede se stampare o no il documento, basta che clicchiate su NO per leggerlo e basta).


    Si tratta di un nuovo documento tecnico, completo di calcoli e animazioni, che formalmente e scientificamente dimostra che un aereo passato dal lato nord della stazione Citgo non avrebbe potuto causare i danni fisici fotografati e documentati al Pentagono, a cominciare dai pali della luce.

    Il documento è stato esaminato e approvato dal Capitano Jeff Latas e dal Comandante Ralph Kolstad.
    Prima di andare a lavorare per JetBlue, Latas ha trascorso oltre 20 anni nella United States Air Force, e il suo esemplare registro militare comprende quasi 5000 ore sugli aerei da caccia, l'onoreficienza Distinguish Flying Cross per eroismo, quattro Air Medals, quattro Medaglie per Meriti di Servizio, e nove Aerial Achievement Medals. Una biografia dettagliata si può leggere qui ed è riassunto sulla sua pagina di LinkedIn.
    Il comandante Kolstad (foto), che ha effettuato 23.000 ore di volo, ha trascorso oltre 20 anni nella Marina degli Stati Uniti pilotando caccia dalle portaerei, e ha conseguito il rango di "TopGun" due volte. Ha trascorso 13 anni pilotando Boeing 757/767, per lo più come capitano internazionale per l'American Airlines . Ha pilotato anche il velivolo con numero di coda N644AA, proprio lo stesso volo AA-77 che si sarebbe schiantato al Pentagono.


    La conclusione dell'analisi è la seguente:

    "Sarebbe stato impossibile per qualsiasi aeromobile ad ala fissa causare il danno direzionale ai pali della luce, al rimorchio generatore e al Pentagono che conduce al foro dell'anello C, proveniendo direttamente da sopra la Navy Annex e da nord della ex stazione di servizio Citgo. Le traiettorie di volo esposte dai testimoni sono tali per cui un aeromobile necessiterebbe di forze G oltre i suoi limiti fisici per poter adottare un approccio che si allinei con i danni fisici. Inoltre, un ipotetico scenario meno impegnativo a bassa velocità richiederebbe angoli di inclinazione inconciliabili con i danni fisici e con le dichiarazioni dei testimoni, nonché una manovra ("roll") istantaneamente eseguita che è impossibile per qualsiasi aeromobile ad ala fissa..."



    4) 
Che ne dite di tutti i testimoni oculari citati in diversi articoli di vari giornali che avrebbero visto l'aereo colpire il Pentagono? Non ce ne sono centinaia?

    No, non ce ne sono centinaia. Esistono circa 150 testimoni in tutto citati dai media, ma molti di loro non dicono affatto di aver visto un aereo impattare contro l'edificio.
    Inoltre, queste citazioni scritte non confermate, di seconda mano e fuori contesto non costituiscono "prove", e non lo costituiranno finché non saranno confermate direttamente dai testimoni, con la testimonianza registrata in video o in audio. Fino a quel momento sono pari al "sentito dire", anche in un tribunale.

    A causa di questo, noi (del Citizen Investigation Team) abbiamo cercato di contattare la maggior parte di questi testimoni precedentemente menzionati per confermare i loro resoconti direttamente, e siamo riusciti a raggiungere e intervistare dozzine di loro (le interviste sono visibili nel video in basso).
    (Nella foto a destra, due dei testimoni oculari, il sergente William Lagasse ed il sergente Chadwick Brooks, con sotto di loro le fotografie su cui hanno tracciato a penna la rotta dell'aereo che hanno visto sorvolare il Pentagono, passando a nord della stazione Citgo.)

    Si è scoperto che la maggior parte dei testimoni che vengono citati come coloro che avrebbero visto l'aereo colpire il Pentagono, hanno semplicemente visto o sentito l'aereo a bassa quota diretto verso l'edificio, e poco dopo hanno sentito o visto un'esplosione in lontananza. Hanno quindi dedotto che l'aereo abbia colpito l'edificio, come ognuno di noi avrebbe fatto, ma non lo hanno realmente visto accadere.
    In realtà, molto spesso gli individui che vengono citati come coloro che hanno "visto l'aereo colpire il Pentagono" non erano neppure in grado di vedere il Pentagono dal punto in cui si trovavano, al momento del presunto impatto.

    Un'analisi delle testimonianze è disponibile in inglese qui e in italiano qui, qui, qui, qui e qui.
    Un elenco dei testimoni oculari che contraddicono la versione ufficiale, con fotografie ed affermazioni, è consultabile qui.


    Mentre molte persone erroneamente danno per scontato che molte centinaia o anche migliaia di persone sarebbero state in grado di vedere l'impatto dell'aereo sull'edificio, non è questo il caso a causa della complessa topografia della zona. Il Pentagono è alto soli cinque piani (con il danno sostanzialmente confinato ai primi due piani), e si trova in fondo a un significativo pendio a ovest, la direzione da cui sarebbe venuto l'aereo. Ci sono molte poche zone che avrebbero permesso di vedere il presunto "impatto", e anche lì la maggior parte di quelli che lo potrebbero osservare sarebbero in grado di vedere l'aereo solo per una frazione di secondo.

    Inoltre, contrariamente a quanto verrebbe da credere, la sezione nord della Route 27 (la strada che si trova direttamente di fronte al lato ovest del Pentagono), dalla quale una persona potrebbe aver visto l'impatto dell'aereo l'edificio è lunga meno di un quarto di miglio, e la visione del presunto punto di impatto sarebbe stata oscurata da degli alberi anche per molte delle persone su questa strada molto piccola. (Vedi questa presentazione per maggiori informazioni).
    I relativamente pochi testimoni che si trovavano in posizioni da cui possono essere stati in grado di vedere il luogo dell'impatto e che sono davvero convinti di aver visto l'aereo colpire l'edificio, sono stati ingannati da un'insidia attentamente pianificata, eseguita con precisione militare, come rivelato dalla prova inconfutabile che l'aereo ha volato sopra la Navy Annex e ha poi virato alla sua destra, sul lato nord della stazione di servizio Citgo.

    Questa traiettoria di volo è stata confermata all'unanimità da tutti i testimoni oculari che si sono resi disponibli alla registrazione di un'intervista indipendente e che si trovavano in un punto dov'erano in grado di giudicare dove ha volato l'aereo rispetto alla loro posizione. Da cinque diversi eccellenti punti panoramici, i loro racconti (indipendenti) si sono tutti confermati reciprocamente riguardo a questa traiettoria di volo.
    Ecco i punti in cui si trovavano i testimoni e la traiettoria che ha seguito l'aereo che hanno visto l'11 settembre 2001, tracciata a penna da loro stessi su una fotografia del luogo (cliccate per ingrandire):

    

       

    Si nota come tutti i testimoni, anche dopo anni, siano d'accordo nel dire che l'aereo che videro sorvolò la Navy Annex e il lato nord della stazione Citgo.

    Un aereo che abbia seguito questa traiettoria non può aver abbattuto i pali della luce, né può aver causato il danno direzionale nel Pentagono descritto nel Rapporto ASCE, che ha richiesto un approccio basso e orizzontale dal lato sud della stazione Citgo (vedi anche la FAQ n° 3).

    Con quella traiettoria, l'unica cosa che l'aereo avrebbe potuto fare dopo aver superato la stazione di benzina sarebbe stato continuare a volare oltre il Pentagono, il che è esattamente il motivo per il quale l'agente Roosevelt Roberts Jr. ha visto l'aereo ancora in volo vari secondi dopo il presunto impatto.

    Vediamo ora "The Pentacon", il documentario che mostra le testimonianze oculari che contraddicono la versione ufficiale dei fatti (se il video non si vede, le testimonianze si possono leggere in questa pagina):





   5) Non ci sono fotografie di pezzi di aereo all'interno e all'esterno del Pentagono scattate l'11 settembre 2001 e subito dopo? Queste foto non dimostrano che il volo 77 ha colpito l'edificio?

    Questa è più o meno l'estensione dei pezzi semi-riconoscibili fotografati dentro e fuori
(i rottami del Pentagono comunque sono trattati più approfonditamente in un'apposita pagina, con altre fotografie.):

                         

    Messi tutti insieme, equivalgono più o meno a questa percentuale dell'aereo:



    Per favore, ricordatevi che la quantità stranamente ridotta di resti dell'aereo aereo è stata una delle ragioni che hanno inizialmente spinto molte persone ad essere scettiche sul fatto che un aereo abbia realmente colpito il Pentagono.
    Nessuno dei pezzi fotografati è stato identificato come appartenente al volo AA-77 o al numero di coda #N644AA attraverso l'abbinamento dei numeri di serie, e non vi è stato alcun tentativo di ricostruire l'aereo come prevede di solito il protocollo durante le indagini riguardo un incidente aereo.

    Inoltre, la semplice presenza di questi pezzi di detriti non prova affatto che un aereo abbia colpito l'edificio.
    Ancora una volta, il sospetto in questione (lo stesso governo degli Stati Uniti) aveva il controllo completo della zona, che era in "ristrutturazione" da anni. I rottami fotografati all'interno avrebbero potuto facilmente essere messi lì prima o subito dopo l'evento (proprio come suggeriva di fare l'Operazione Northwoods, un piano militare statunitense degli anni '60 che prevedeva di compiere auto-attentati su territorio americano per poi incolparne Cuba e avere così una scusa per invaderla legittimamente, e di rendere credibili tali autoattentati spargendo rottami adeguati).
    Anche le parti fotografate sul prato fuori avrebbero potuto essere facilmente piazzate o poco prima dell'evento o durante il caos che ne seguì poco dopo l'esplosione. Nei minuti successivi all'attacco ci fu un'evacuazione in preda al panico per paura di un altro aereo in arrivo.

    Questa evacuazione è stata riferita da molti soccorritori, come il tenente Robert Medairos del Dipartimento di Polizia della contea di Arlington ed Eileen Murphy, che era Capoinfermiera della clinica DiLorenzo TRICARE e che si trovava dentro il Pentagono al momento del presunto impatto.
    È possibile visualizzare e leggere la loro testimonianza qui.


    In realtà, il soccorritore Derek Spector dei Vigili del Fuoco della Contea di Arlington ha riferito che ci sono state varie evacuazioni.
    Parlando ad una conferenza stampa due giorni dopo l'11 settembre, dove è stato introdotto dal Comandante dei Vigili del Fuoco di Arlington Ed Plaugher come "il tecnico medico di emergenza Derek Spector" e come "uno primi ufficiali ad arrivare", Spector ha detto:

REPORTER: Derek, sappiamo che voi ragazzi siete addestrati per fare due cose: spegnere incendi e salvare vite umane. Quanto è stato frustrante per te come persona che questo fuoco abbia continuato a bruciare?

DEREK SPECTOR: Penso che non fosse tanto la frustrazione per il fatto che continuasse a bruciare. La frustrazione è nata dal fatto che abbiamo dovuto continuare a evacuare la struttura perché ci arrivavano rapporti secondo cui altri aerei stavano arrivando e... e forse, uh... qualcuno avrebbe provato a danneggiare ulteriormente il Pentagono e questo continuava... continuava ad allontanarci dal posto e noi... quella è stata probabilmente la cosa più frustrante di tutta la faccenda. (fonte) (fonte)

   Oltre al numero relativamente basso di rottami raffigurati sopra, ci fu anche una notevole quantità detriti irriconoscibili che sono stati citati come prova dello schianto di una aereo. L'immagine sottostante mostra un po' di detriti in piccoli pezzi sparsi su tutta l'area dell'eliporto (cliccate per ingrandire).



    Tuttavia, anche se alcuni di questi detriti irriconoscibili provenissero davvero da un aereo o da degli aerei, cosa che non è stata affatto dimostrata, le prove conclusive di un approccio dal lato nord della stazione Citgo e di un sorvolamento del Pentagono dimostrano che questi detriti non possono provenire da AA-77, e quindi devono essere arrivati lì in qualche altro modo.
    A quanto pare, sarebbe stato piuttosto semplice per questi detriti venire dispersi dall'esplosione, dato che c'erano dei rimorchi da costruzione che stavano venendo impiegati nella ristrutturazione proprio davanti al punto di presunto impatto e vicino all'eliporto (e che vennero obliterati durante l'esplosione).




    Alla luce di tutte le prove che dimostrano che l'aereo non può aver colpito l'edificio, è ragionevole ipotizzare che i pezzi irriconoscibili e non identificati provengano dalla distruzione di questi rimorchi.

    E' bene tenere presente che finché tutte le prove che dimostrano che AA-77 non può essersi schiantato sul Pentagono non verranno confutate, la presenza di detriti e perfino l'eventuale futura comparsa di nuove fotografie di rottami dentro il Pentagono devono essere considerate nient'altro che un tentativo di rendere credibile la bugia ufficiale. Fabbricare delle foto false è fin troppo facile.
    Questo non per "paranoia cospirativa", ma per semplice logica: se esistono delle prove che AA-77 non può aver colpito il Pentagono, allora, per quanti rottami si possano trovare nell'edificio, sicuramente non possono provenire da tale velivolo.




    6) Il governo non ha forse trovato nel Pentagono tracce di DNA che corrispondevano ai passeggeri del volo 77? Perché questa non è una prova valida che AA-77 ha colpito l'edificio?

    Queste cosiddette analisi del DNA non sono una prova valida del fatto che il volo AA-77 ha colpito il Pentagono perché sono state fornite dalla stessa entità che viene accusata di inganno dalle prove indipendenti e verificabili sulla "rotta nord" e sul sorvolamento ("flyover") del Pentagono. E le prove a discolpa di un accusato fornite e garantite come autentiche solo dall'accusato stesso non possono certo essere prese per buone. E' questione di logica.

    Non c'è stata nessuna custodia indipendente di questi presunti campioni di DNA, quindi gli scienziati che li avrebbero analizzati e trovati corrispondenti con il DNA dei passeggeri - ammesso che ciò sia realmente avvenuto - non hanno modo di sapere se essi provengano davvero dal Pentagono o meno.

    Elementi impossibili da verificare e provenienti dallo stesso governo che è il principale indiziato di aver organizzato l'intera faccenda non possono essere accettati per fede come validi, soprattutto alla luce del fatto che sono contraddetti da prove inequivocabili, indipendenti e verificabili (visibili in questa stessa pagina, ma anche 
qui qui, qui, qui o qui) che AA-77 non ha affatto colpito l'edificio.



    7) Dal momento che l'aereo non ha colpito i pali della luce, credete che siano stati in qualche modo abbattuti in tempo reale mentre l'aereo passava? Forse con esplosivi, o dal vortice dell'aereo, o con un missile o qualcosa del genere?

    No, noi (del Citizen Investigation Team) non abbiamo mai proposto questa spiegazione. Abbiamo sempre sostenuto che i pali della luce fossero stati tranciati e piazzati in anticipo.
    Che i pali della luce siano stati abbattuti in tempo reale da esplosivi, o dallo spostamento d'aria dell'aereo (o da un missile che non è stato visto da nessun testimone), non è semplicemente possibile, soprattutto per via dei danni fisici sui pali, che rivelano che sono stati in qualche modo tranciati vicino alla cima.

 

    Una cosa simile non avrebbe potuto avvenire con esplosivi o con lo spostamento d'aria.
    E' anche da notare che non c'è un solo testimone che abbia mai riferito di aver visto un missile o di aver visto i pali della luce cadere.
Inoltre, osserviamo un confronto tra i danni alla base del palo numero 4 e quelli alla base di un altro palo della luce della stessa zona che è stato sradicato dal vento:



    La base del palo n° 4 è perfettamente simmetrica e con i bordi fuligginosi, come se il danno fosse stato causato da una fiamma ossidrica, mentre la base del palo sradicato dal vento è irregolare e frammentata in modo casuale, proprio come ci si aspetterebbe da un danno causato da una forza improvvisa, come il vento o un aereo da 100 tonnellate.
    Vediamo un altro esempio di palo della luce sradicato dal vento:



    Anche in questo caso il danno è irregolare e casuale, com'è naturale che sia.



    8) Come avrebbero potuto mettere in scena il palo della luce caduto sopra il taxi in pieno giorno?

    La messinscena dei pali della luce richiederebbe due fasi. La prima sarebbe quella della rimozione dei pali. La seconda consisterebbe nel posizionare i pali nei luoghi adeguati, in modo da farli sembrare abbattuti dall'aereo.

    Riguardo la rimozione dei pali, non c'è motivo per cui non possa essere avvenuta di notte anziché in pieno giorno. E anche se fosse stata fatta durante il giorno, non c'è motivo per cui qualcuno avrebbe dovuto insospettirsi se fosse stata spacciata per normale manutenzione della strada, soprattutto se ogni rimozione fosse stata eseguita separatamente durante i giorni, le settimane o i mesi precedenti all'attacco.

    Riguardo il posizionamento dei pali, non c'è motivo neanche qui di credere che sia stato fatto in pieno giorno. Quattro dei pali erano in luoghi piuttosto difficili da notare.
    Il palo n° 2 era quasi completamente nascosto. I pali 4 e 5 erano occultati dietro i guardrails sui terrapieni sulla proprietà del Pentagono. Il palo n° 3 era sul prato vicino a una rampa d'uscita, sulla proprietà del Pentagono anch'esso.

 

    Tutti questi pali (dal numero 2 al 5) avrebbero potuto facilmente essere piazzati in anticipo la notte prima dell'evento.
    Per favore, ricordate che la zona in cui questi pali della luce vennero fotografati al suolo è letteralmente il giardino posteriore del sospetto, e uno dei luoghi più sicuri (e controllati dal governo) della nazione.
    Inoltre, come si vede dall'immagine in alto, l'intera scena è proprio vicino all'eliporto, dove il Presidente passa spesso per i suoi viaggi. In effetti, il Presidente era partito da lì il giorno prima e aveva in programma di ritornare all'eliporto il pomeriggio dell'11 settembre 2001!

    Il vigile del fuoco dell'eliporto Allan Wallace ha detto: "Il nostro primo volo in elicottero era intorno alle 10 AM. Ma stavamo aspettando che il Presidente George W. Bush atterrasse con il Marine One (l'elicottero del presidente) intorno a mezzogiorno, di ritorno da Jacksonville, Florida. (Aveva lasciato il Pentagono il giorno prima.) Ovviamente, nessuno dei due voli arrivò al Pentagono quel giorno a causa dell'attacco dei terroristi."

    Sean Boger, un controllore del traffico aereo che era nella torre dell'eliporto l'11 settembre, ha detto al Center for Military History (CMH): "Il 10 settembre fu un giorno impegnativo perché il Presidente volò via. Decollò quel lunedì, e quando il Presidente decolla si tratta sempre di una manovra piuttosto elaborata e impegnativa, sa. C'erano i ragazzi dei servizi segreti in giro e i cani che annusavano e tutto il resto. Era una faccenda grossa. E così il 10 settembre fu davvero impegnativo. Ed era previsto che tornasse l'11 settembre. Quindi sapevamo che ci sarebbe stato un altro spettacolo, ma non sapevamo che sarebbe avvenuto tanto presto."

    Questo significa che gli ufficiali complici avrebbero avuto il pretesto perfetto (ispezionare e rendere sicura l'area per il Presidente) per preparare la messinscena.

    Perfino il palo numero 1, che Lloyde England afferma che abbia trapassato il parabrezza del suo taxi (un'affermazione fisicamente impossibile che non è corroborata da nessun altro testimone o fotografia e che è dimostrata falsa dalle prove che dimostrano l'approccio da nord, comunque), avrebbe potuto essere pre-posizionato in anticipo, nascosto al lato della strada o nell'ampio spazio tra due guardrail che separava le corsie, in attesa di venire trascinato fuori e posizionato a fianco del taxi per la foto subito dopo l'esplosione al Pentagono, mentre tutti lo stavano guardando bruciare.

    In effetti, la strisciata sulla strada che termina esattamente dove si trova il palo è un pesante indizio che questo sia esattamente ciò che è successo (cliccate sull'immagine per vederla in alta risoluzione):


    Inoltre, ci sono prove che le autorità avessero già bloccato il traffico verso sud sulla Route 27 (dove il taxi di Lloyde è stato fotografato) subito dopo l'esplosione, guadagnando così il totale controllo sulla scena.

    Jerri Davis era completamente bloccata nel traffico nella corsia verso nord della Route 27 davanti al Pentagono, parlando al cellulare, quando l'aereo arrivò. Era abbastanza a nord da non poterlo vedere, e quando si girò dopo aver sentito un'enorme esplosione alla sua destra ormai era andato. Dopo essere uscita dalla macchina e aver camminato nell'erba per osservare la scena per alcuni minuti, Jerri tornò in macchina e cominciò a cercare di andarsene. Il traffico si stava muovendo piuttosto lentamente perché doveva aggirare molti veicoli fermi, quindi una volta che Jerri raggiunse il punto subito oltre la mediana fece un'inversione a U e tornò indietro sulla Route 27, ma stavolta in direzione sud.


    Jerri ci ha raccontato che quando passò di nuovo davanti al Pentagono notò un uomo che stava agitando le mani per cercare di fermarla. Lei ha detto che non si sarebbe fermata per tutto l'oro del mondo, per cui prese l'uscita per Columbia Pike.


    Nelle seguenti immagini, scattate dal fotografo Jason Ingersoll entro 17 minuti dall'evento, possiamo vedere che il traffico in direzione sud scomparve rapidamente. Nel frattempo, Lloyde è visto circondato da una manciata di individui in giacca e cravatta. Si nota anche che le automobili nell'altro lato dalla strada che procedono verso nord hanno la visuale della scena ostruita dai guardrails della corsia già chiusa (cliccate per ingrandirle).

     

    Questo individuo con la cravatta rossa, che sembra essere l'uomo fotografato nella Jeep Cherokee marrone momenti prima, è stato una figura centrale in questa scena. Il fatto che abbia accesso all'area circondata, il suo atteggiamento notevolmente calmo e la sua apparente autorità suggeriscono che sia un agente federale (cliccate per ingrandire).

   

    Tutto considerato, la scena sarebbe stata piuttosto facile da controllare, bloccata com'era, specialmente considerando che le persone sarebbero state concentrate sul Pentagono in fiamme.

    La conferma definitiva che quella del taxi era solo una scena pre-pianificata è arrivata quando il guidatore del taxi, Lloyde England, ha ammesso (senza sapere di venire ripreso) che si trattava di una messinscena, e che si è trovato coinvolto in qualcosa più grande di lui. La video-intervista è visibile qui.



    9) Il video della telecamera di sicurezza del Pentagono rilasciato dal governo non mostra forse qualcosa colpire l'edificio?

    Nel 2002 vennero rilasciati cinque fotogrammi del video che mostra qualcosa colpire il Pentagono, e il video completo (con il punto di vista di un'altra telecamera) venne rilasciato nel 2006 dal Dipartimento della Difesa.
    La portavoce del Pentagono Cheryl Irwin ha negato ogni associazione con i 5 fotogrammi originali al Washington Post del 7 marzo 2002:

    Ufficiali del Pentagono hanno detto che i fotogrammi non sono stati rilasciati ufficialmente dal Dipartimento della Difesa. Un portavoce del Pentagono non ha potuto verificare che provengano da telecamere di sorveglianza.

    "Il Pentagono non ha rilasciato nessun video o fotografia delle telecamere di sorveglianza riguardo l'attacco terroristico dell'11 settembre 2001", ha detto la portavoce del Pentagono Cheryl Irwin.

    Una portavoce del Dipartimento di Giustizia, che controlla le prove video e fotografiche provenienti dalle telecamere di sicurezza federali, ha detto di non poter confermare la legittimità dei fotogrammi, aggiungendo che "non sono stati rilasciati dall'FBI o dal Dipartimento di Giustizia".

    (Copia dell'articolo)

    Quattro anni dopo, nel 2006, un altro articolo del Washington Post ha annunciato il rilascio ufficiale del filmato:

    WASHINGTON - Il Pentagono ha rilasciato martedì il primo filmato del volo American Airlines 77 che si schianta sul quartier generale dell'esercito, uccidendo 189 persone, nell'attacco terroristico dell'11 settembre 2001.

    Le immagini, registrate dalle telecamere di sicurezza del Pentagono fuori dall'edificio, sono state pubblicate in risposta a una richiesta basata sul Freedom of Information Act del 2004 effettuata dal "Judicial Watch", un gruppo di pubblico interesse. Alcuni fotogrammi del filmato erano già trapelati e circolati ufficiosamente, ma questo è il primo rilascio ufficiale.

    Nel contesto di un'indagine sull'11 settembre, non è logico accettare automaticamente informazioni che sono state controllate e fornite solamente dal sospetto in questione (il governo USA).
    In questo caso, questo filmato di provenienza governativa non può venire accettato come valido alla luce del fatto che è contraddetto da prove inequivocabili, indipendenti e verificabili (visibili in questa stessa pagina, ma anche qui, qui, qui, qui o qui) che dimostrano che AA-77 non può aver colpito l'edificio, e non può aver volato rasoterra e parallelo al prato come raffigurato in uno dei fotogrammi che mostrerebbero un "aereo" confuso e indistinguibile.

    Non esistono nemmeno prove di alcun tipo che confermino la presunta "scia di fumo" che si vede nel filmato. Non abbiamo trovato un solo testimone che abbia visto una cosa simile, inclusi i testimoni che affermano di essersi trovati proprio di fronte all'edificio.



    In aggiunta, c'erano varie ragioni per ritenere questo filmato una frode anche prima di ottenerne le prove decisive grazie ai testimoni oculari (cliccate per ingrandire):

  1. Se si guarda con attenzione, si nota che la presunta "scia di fumo" non proietta nessuna ombra sul prato sottostante, mentre ogni altra cosa nel video lo fa.
  2. La cosiddetta "scia di fumo" scompare completamente dopo appena 2 fotogrammi invece di aleggiare a mezz'aria come fa solitamente il fumo.
  3. La data e l'ora sono errate.
    Riguardo quest'ultimo punto, secondo l'articolo del Washington Post sopra citato: "Gli ufficiali dicono che la data potrebbe riflettere il giorno in cui le immagini sono state catalogate dagli investigatori, dato che non presentano la vera data dell'attacco". Più tardi dice: "Gli ufficiali hanno detto che la data e l'ora mostrati sui fotogrammi sono state aggiunte il giorno successivo all'attacco, quando possono essere state catalogate a scopo investigativo".

    Quindi questo filmato, che il Dipartimento della Difesa, il Dipartimento di Giustizia e l'FBI all'epoca non riconobbero come valido, negando anche di averlo rilasciato, "potrebbe" essere stato catalogato a scopo investigativo, e quella data e quell'orario "potrebbero" riflettere il momento in cui cui questa catalogazione "potrebbe" essere stata fatta... almeno secondo anonimi "ufficiali".

    Queste presunte affermazioni, non verificabili e di seconda mano, sono prove decisamente fragili, a voler essere buoni, specialmente considerando che questa data e quest'orario "aggiunti" potrebbero coprire quelli reali. Mentre non abbiamo modo di dimostrare ciò, sembra davvero improbabile che il Dipartimento della Difesa, con un budget di centinaia di miliardi di dollari all'anno, nel proprio quartier generale (uno degli edifici più sorvegliati del mondo) non abbia nemmeno telecamere che registrino imprimendo automaticamente data e ora.
E se la data e l'ora reali erano presenti sul filmato, sembra molto strano che le abbiano coperte con un'altra data e un altro orario (perchè avrebbero dovuto farlo?).

    Infine, la colonna dei secondi mostra "19" per i primi due fotogrammi, e poi salta direttamente a "21".
    Questo significa o che la telecamera non riprende le immagini a un ritmo costante e regolare (dato che mostra due fotogrammi in un solo secondo e poi niente più fotogrammi per oltre un secondo), oppure che uno o più fotogrammi sono stati omessi.
    In ogni caso, sembra molto improbabile che le telecamere al quartier generale del Dipartimento della Difesa registrino solo un fotogramma per secondo.



    10) I soccorritori non hanno forse visto dei cadaveri all'interno del Pentagono? Come lo spiegate?

    Sì, li hanno visti. C'è stata un'enorme esplosione avvenuta mentre l'aereo visto dai testimoni sorvolava il Pentagono. Questa esplosione ha ucciso 125 persone (impiegati e operai) che in quel momento erano all'interno del Pentagono. Quindi la semplice presenza di cadaveri nell'edificio non prova in alcun modo che l'aereo lo abbia colpito.
    (Ricordiamo inoltre che l'identificazione dei cadaveri tramite l'analisi del DNA non è affatto chiara e priva di falle come vorrebbe la versione ufficiale.)

    Ancora una volta, ricordiamo che il piazzamento unanime dell'aereo sulla "rotta nord" da parte di ogni testimone che si è detto disponibile a registrare un'intervista indipendente e che era in una posizione tale da poter giudicare dove è passato l'aereo rispetto alla stazione di benzina Citgo e la Navy Annex, dimostra che l'aereo non può aver colpito l'edificio, né i pali della luce, né il camion generatore, e quindi non può aver causato l'esplosione sulla facciata del Pentagono.



    11) Ma davvero molte altre riprese dello schianto sono state sequestrate dal governo e vengono tenute nascoste?

    Pare proprio di sì.
    In tutto, le telecamere del Pentagono e degli edifici vicini che avrebbero ripreso lo schianto sarebbero almeno 85.
    Verrebbe da credere che con tante riprese dell'attacco dovremmo avere modo di accertarci di cosa sia davvero avvenuto, ma nel corso degli anni sono sorte varie "difficoltà".

    Innanzitutto, si ha notizia del fatto che il governo subito dopo gli attacchi ha sequestrato alcuni dei nastri delle telecamere di sicurezza degli edifici intorno al Pentagono (fonte) (cache), tra cui il video girato da una telecamera del Doubletree Hotel e quello ripreso da una telecamera della famosa stazione di benzina Citgo, che secondo il proprietario Jose Velasquez aveva registrato l'intero evento (fonte) (cache), dato che la stazione è rivolta proprio verso la parte di Pentagono colpita.
(Inoltre è probabile che ci siano molti altri video che sono stati distrutti o confiscati, dato che l'aereo ha attraversato buona parte di Arlington.)

    Nel 2002 vennero rilasciati 5 fotogrammi che in teoria avrebbero dovuto fugare ogni dubbio, ma che in realtà peggiorarono solo la situazione, dato che mostravano sospette tracce di manomissione e un'ombra confusa e indistinguibile al posto dell'aereo.
    Grazie a due 
richieste basate sul FOIA (Freedom Of Information Act), nel maggio del 2006 venne rilasciato un secondo filmato quasi identico (ma stavolta intero, non solo pochi fotogrammi separati), che continuava a non mostrare nulla di riconoscibile.
    Poi, sempre grazie alle richieste FOIA, nel settembre 2006 venne rilasciato un filmato ripreso dalle telecamere della stazione Citgo che però non mostrava affatto l'area dell'impatto come avrebbe dovuto fare, e quindi era del tutto irrilevante.
    Infine, nel dicembre 2006 venne rilasciato il filmato ripreso dalle telecamere del Doubletree Hotel (che, incredibile ma vero, si vedeva perfino peggio degli altri due, e inoltre riprendeva la zona dell'impatto da dietro e non da davanti).

    Ecco il presunto aereo ripreso dai tre filmati che inquadravano l'area dello schianto:

I cinque fotogrammi del 2002. Il secondo filmato. Il filmato ripreso dal Doubletree Hotel.

    E questa ora come ora (dicembre 2010) è la situazione: in nessuno dei tre filmati rilasciati si distingue un aereo.
    Questa situazione è particolarmente frustrante perché si sa benissimo che ci sono decine di altri filmati che vengono tenuti nascosti dal governo statunitense, che non permette a nessuno di visionarli. Ci sono state varie richieste FOIA per spingere il governo a rilasciare anche tutti gli altri filmati, ma il governo ha sempre rifiutato.

    Inizialmente, quando era ancora in corso il processo a Zacharias Mossaoui, la motivazione del rifiuto era che i filmati avrebbero costituito delle prove critiche per il processo, e quindi non potevano venire diffusi (non si è mai capito il senso di questa giustificazione: in che modo rendere pubblici quei video li avrebbe invalidati come prove?).
    Poi, a processo concluso, l'agente speciale del Pentagono Jacqueline Maguire ha cambiato giustificazione, dichiarando pubblicamente che i filmati in loro possesso non sarebbero stati rilasciati perché soltanto uno riprendeva l'area dello schianto, e gli altri 84 erano del tutto inutili ai fini dell'indagine su che cosa ha davvero colpito il Pentagono (fonte). L'unico filmato che mostrava l'area dello schianto sarebbe il secondo filmato rilasciato nel maggio del 2006 che, come abbiamo visto (immagine qui in alto, al centro) non mostra nulla di riconoscibile.

    Oltre all'assurdità di questa affermazione (com'è possibile che nessuna delle altre 84 telecamere puntate verso l'area dello schianto non lo abbia ripreso?), non si capisce perché, se sono davvero inutili, non vengano rilasciati come viene richiesto da anni, in modo da poter finalmente chiudere la faccenda e mettere a tacere le voci di cospirazioni e censure una volta per tutte.
    Perché non li rendono pubblici, se tanto non cambiano nulla? Perché continuano a tenerli nascosti e ad alimentare così sospetti e polemiche?

    Forse non sono poi così irrilevanti come ci è stato detto, e in realtà mostrano qualcosa di incompatibile con la versione ufficiale dei fatti?

   
Torna ora alla mente un altro episodio particolarmente "torbido": dopo aver passato davanti agli schermi radar una giornata da incubo come quella dell'undici settembre, i sei controllori assegnati al quadrante di Boston (quello che ha registrato i primi due dirottamenti), fra cui lo stesso Robin Hordon, si sono riuniti in una saletta privata e hanno deciso di mettere su nastro le proprie impressioni a caldo, prima di dimenticarsi magari di qualche particolare importante. Hanno cosi inciso una preziosa cassetta di circa un'ora, nella quale ciascuno di loro ha raccontato per filo e per segno tutto quello che ricordava di aver detto o fatto durante i momenti cruciali della mattinata.
    Ma quella cassetta purtroppo non l'ha mai potuta ascoltare nessuno, perchè un solerte manager "responsabile della qualità" della FAA ha deciso un giorno di distruggerla, senza farne fare prima nemmeno una trascrizione. Come racconta l'articolo del New York Times del 6 maggio 2004: "That manager crushed the cassette in his hand, shredded the tape and dropped the pieces into different trash cans around the building", ossia: "Quel manager stritolò la cassetta con le mani, fece a pezzi il nastro e ne gettò le varie parti in diversi cestini della spazzatura nell'edificio."
    La motivazione ufficiale che il manager diede per questo suo gesto un po' "nervosetto" fu che "erano state violate le norme di procedura dell'aviazione civile, poichè le dichiarazioni di quel tipo vanno fatte su carta e non vanno registrate su cassette audio".

    E così se n'è andata un'altra prova insostituibile dei reali avvenimenti di quel giorno.



   12) Ma perché prendersi la briga di falsificare l'attacco al Pentagono? Non avrebbero potuto far schiantare anche lì un Boeing come hanno fatto con le Torri?

    La differenza tra Pentagono e Torri Gemelle è che nel Pentagono, proprio durante l'attacco, si trovavano alcuni dei sospetti organizzatori dell'intero auto-attentato, tra cui Donald Rumsfeld e vari militari di alto grado che dopo l'11 settembre sono stati misteriosamente promossi, nonostante avessero fallito clamorosamente nel loro lavoro di tenere la nazione al sicuro.

    Ora, per far schiantare davvero un Boeing 757 sul Pentagono avrebbero dovuto adottare una traiettoria molto più logica di quella che avrebbe percorso ufficialmente.
    Anziché far arrivare l'aereo rasoerba in modo che si schiantasse precisamente sull'UNICA parte di edificio che stava venendo ristrutturata e che quindi era semideserta, che era stata rinforzata contro le esplosioni e che aveva un sistema antincendio (oltre a trovarsi al capo opposto dell'edificio rispetto a dov'era Rumsfeld), avrebbero dovuto farlo schiantare dall'alto verso il basso, in modo da evitare tutti gli ostacoli che stavano in mezzo alla traiettoria ufficiale (come i pali della luce) che avrebbero molto probabilmente spezzato le ali dell'aereo, deviandone così la traiettoria e mandando l'intero attacco a monte, magari facendolo schiantare sul prato o sulla strada (a quelle velocità perfino gli schianti con degli uccelli possono danneggiare le ali di un aereo e deviarlo - in gergo vengono chiamati significant bird strike events).

 

Nella prima immagine, le differenze tra le due traiettorie, quella ufficiale e quella logica, e i danni conseguenti.
Nella seconda, i limitati danni che ha sostenuto l'edificio. Solo una piccola parte della parete è crollata per lo schianto, e gli incendi hanno riguardato solo l'ala in ristrutturazione.

    Il problema è che lo schianto di un aereo da 100 tonnellate a 850 km/h e con una ventina di tonnellate di kerosene a bordo, avrebbe causato danni enormi e impossibili da arginare e limitare ad un'area ben precisa. Non c'è semplicemente modo di controllare un evento così catastrofico per essere sicuri di non restarne coinvolti, trovandosi proprio nell'edificio colpito.
    Quindi, se i pianificatori di questo auto-attentato avessero fatto una cosa simile, c'era il serio rischio che avrebbero finito per uccidersi da soli.
    Rischio che ovviamente hanno voluto evitare, ricorrendo a un metodo politicamente altrettanto efficace e molto più sicuro.



   13) Davvero il guidatore del taxi colpito da un palo della luce tranciato ha ammesso che si trattava di una messinscena pre-pianificata?

    Sì, davvero. Per quanto sembri assurdo che una prova così sconcertante dell'esistenza di un complotto sia stata del tutto trascurata dai media globali, invece di finire sulle prime pagine di tutti i giornali, è esattamente ciò che è successo. Infatti oggi quasi nessuno sa che qualcuno ha inavvertitamente confessato che una parte fondamentale dell'attentato al Pentagono dell'11/9 è stata una messinscena pianificata in anticipo.

    Lloyde England è l'uomo che l'11 settembre 2001 guidava il taxi che ufficialmente sarebbe stato colpito dal palo della luce n° 1, tranciato dal 757 che poi si sarebbe schiantato sul Pentagono (clicca per ingrandire):

   

    Ha detto a giornali e telegiornali che il 757 ha abbattuto il palo della luce e l'ha fatto conficcare nel parabrezza del suo taxi, che stava procedendo a 40 miglia orarie (64 km/h) e ha affermato di aver addirittura sentito lo spostamento d'aria dell'aereo. England avrebbe poi inchiodato il taxi sterzando violentemente e fermandosi di traverso in mezzo alla strada.

    Nella seguente video-intervista però (visibile anche qui, se il video sottostante non funziona), racconta una storia diversa:



    Quindi England prima ammette - senza sapere di venire registrato - che si trovava sul ponte con il suo taxi e che gli sono state scattate delle fotografie mentre era lì (al minuto 01:55), e poi, quando sa di venire ripreso, si rimangia tutto e arriva addirittura a negare l'evidenza delle fotografie, come queste qui sotto, che lo mostrano inequivocabilmente sul ponte con il suo taxi, e afferma con insistenza di essersi trovato in un punto diverso della strada (dal minuto 03:40) (cliccate per ingrandire):

  

    Non si capisce perché mai dovrebbe fare una cosa del genere, se non fosse per coprire qualcosa.

    E' poi da notare la testardaggine e l'ostinazione con cui continua a negare di essersi trovato nel punto dove tutte le fotografie e i filmati lo mostrano chiaramente.
    La cosa strana non è che i suoi ricordi non combacino con i fatti, la memoria umana è tutt'altro che perfetta e affidabile, capita di continuo di ricordarsi qualcosa in modo errato. La cosa davvero bizzarra qui è che anche dopo aver visto tutte le prove che lo contraddicono, Lloyde non ha neanche il minimo dubbio. Non lo si sente mai dire "Forse mi ricordo male", o "E' possibile che mi ricordi male". Lloyde non ammette mai neanche la possibilità di potersi sbagliare. E questa è una cosa che nessuno in buona fede farebbe mai, dopo aver visto tante prove che lo smentiscono. A chiunque verrebbe almeno il dubbio di essersi sbagliato, a quel punto.
    Questo suo rifiutarsi anche solo di considerare la possibilità di essersi sbagliato è molto sospetta. Il suo comportamento sembra quello di qualcuno che ha deciso in partenza di non ammettere qualcosa a qualunque costo, a prescindere da prove e fatti.

    Inoltre, dal minuto 06:50, Lloyde pronuncia varie frasi molto significative:
  • "Questa è troppo grossa per me, è una cosa grossa." ("This is too big for me man, this is a big thing.")
  • "Lo sai, questa che sta succedendo è una cosa di portata mondiale, io sono un uomo piccolo." ("Man, you know, this is a world thing happening, I'ma a small man.")
  • "Non dovrei essere coinvolto in tutto questo. Questo è per altre persone. Gente che ha i soldi e roba simile." ("I'm not supposed to be involved in this. This is for other people. People who have money and all this kind of stuff.")
  • Poi avviene il seguente scambio tra England e l'intervistatore (minuto 07:13 - 07:36):
    - Intervistatore: "Quindi sta dicendo che questa gente con i soldi..." ("So, your point is that this people that have all the money...")
    - England: "Questa è roba loro." ("This is their thing.")
    - I: "Questo è un loro avvenimento/evento?" (This is their event?")
    - E: "Questo è per loro." ("This is for them.")
    - I: "Cioé lo stanno facendo per motivi loro?" ("Meaning they're doing it for their own reasons?")
    - E: "Esatto. Io non dovrei essere coinvolto." ("That's right. I'm not supposed to be in it.")
    - I: "Ma l'hanno usata, giusto?" ("But they used you, right?")
    - E: "Io ci sono dentro." ("I'm in it.")
    - I: "Lei è dentro il loro evento?" ("You're in their event?")
    - E: "Esatto." ("That's right.")
    - I: "Be', devono averlo pianificato questo." ("Well, they must've planned that.")
    - E: "Era pianificato." ("It was planned.")
  • E alla fine conclude: "Una cosa dovete capire riguardo questo. Quando la gente fa qualcosa e la fa franca... alla fine questo arriverà a me. E quando arriverà a me sarà così grande che non potrò farci nulla. Quindi deve essere fermato all'inizio, quando è piccolo. Capite, per evitare che possa diffondersi." ("One thing about it, you gotta understand something. When people do things and get away with it - you eventually it's going to come to me. And when it comes to me, it's going to be so big I can't do nothing about it. So it has to be stopped in the beginning, when it's small. You see, to keep it from spreading.")
    Insomma, Lloyde ha ammesso chiaramente che la faccenda era stata pianificata ("it was planned" è una frase molto poco fraintendibile) e di essere coinvolto anche lui, anche se non vorrebbe ("I'm not supposed to be in it"), ma è stato molto attento a non confessare chiaramente a telecamere accese (mentendo perfino contro fotografie e filmati) e a distanziarsi dai pianificatori ("this is their thing... this is for them"), affermando di non voler avere nulla a che fare con un evento di questa portata e di essere stato usato da loro.

    Queste dichiarazioni non avrebbero alcun senso se la versione ufficiale dei fatti fosse vera e non ci fosse nessuna copertura dei reali avvenimenti. Assumono un significato molto chiaro, invece, se non si dà per scontata questa premessa.

    Nella versione completa dell'intervista di un'ora e mezza (visibile qui o qui), vengono fatte varie altre domande sulle incongruenze della "scena del taxi", come il fatto che Lloyde sia stato in grado di rimuovere il pesante palo della luce dal parabrezza da solo, con l'aiuto di un misterioso automobilista silenzioso che passava di lì (e che non ha detto una parola né lasciato il nome), e sul perché il cofano dell'automobile non mostri nemmeno un graffio nonostante Lloyde abbia raccontato che il palo gli è anche sfuggito di mano mentre lo estraeva dal vetro (a parte una leggerissima abbozzatura vicino al parabrezza, a sinistra, il cofano è uno specchio).



    Un altro punto inverosimile della testimonianza di Lloyde è la sua affermazione secondo cui il palo si sarebbe conficcato nel parabrezza come una lancia lasciando la parte inferiore sollevata a mezz'aria fuori dall'auto, senza toccare il cofano. Dato che il parabrezza era distrutto e non poteva sostenerlo, per restare così il palo avrebbe dovuto conficcarsi in un sedile o incastrarsi da qualche parte dentro l'automobile, ma gli intervistatori del CIT quando hanno esaminato l'interno del taxi non hanno trovato danni di alcun tipo (a parte un piccolo strappo di pochi cm sui sedili posteriori evidentemente troppo piccolo per poter reggere il peso di un palo della luce di 112 Kg).
    Per capire la situazione, ecco la scena descritta da Lloyde (il palo della luce era lungo 11 metri, ma la parte che si è conficcata nel taxi era lunga solo 9,5 metri; il taxi invece 5,5 metri.):



Ricostruzione creata dall'utente Tuttle di Luogocomune.net

    Si capisce intuitivamente che oltre i 4/5 del palo della luce sarebbero rimasti fuori dall'auto anche se il palo si fosse piantato in profondità nei sedili posteriori o nel pavimento dell'auto (cosa che comunque non può essere avvenuta, come abbiamo detto, per l'assenza di danni ai sedili o al pavimento). Oltretutto si tratta proprio della parte più spessa e pesante del palo: com'è possibile che sia rimasta sospesa a mezz'aria? Cosa l'avrebbe potuta trattenere in quella posizione?

    Lloyde dice anche, nella versione completa dell'intervista, che mentre rimuoveva il palo dal parabrezza (perché poi avrebbe dovuto farlo, visto che avrebbe significato manipolare la scena di un incidente prima dei rilevamenti?), sarebbe scivolato e caduto a terra, ma avrebbe continuato a tenere il palo sollevato sopra il cofano a mani nude. E questo dovrebbe spiegare perché il cofano non presenta graffi. La cosa però è inverosimile perché quel palo della luce pesava 112 Kg, e Lloyde già all'epoca aveva circa sessant'anni.

    Quando gli è stato chiesto di spiegare, a fronte di questi dati, come abbia potuto il palo non lasciare nemmeno un graffio sul cofano, Lloyde non ha saputo dire altro che: "The car speaks for itself", ossia: "La macchina parla da sola". Il fatto però è che le condizioni dell'auto smentiscono le affermazioni di Lloyde anziché confermarle.

    Infine, appare improbabile che Lloyde sia potuto uscire senza neanche un graffio da un incidente simile. Provate a immaginare di guidare a 60 all'ora e che all'improvviso un palo della luce si schianti sul parabrezza della vostra auto, trapassandolo e entrando per circa un metro e mezzo dentro l'abitacolo. I danni si limiterebbero al parabrezza infranto? Sarebbero così leggeri?

    Degne di nota sono anche alcune affermazioni della moglie di Lloyde England.L'usanza del Citizen Investigation Team di lasciare il registratore acceso anche durante le conversazioni informali ha portato buoni frutti, perché la signora England, che lavora per l'FBI, ha prima concordato con gli intervistatori che l'aereo visto dai tanti testimoni non ha colpito il Pentagono, e poi ha affermato anche di sapere perché il taxi del marito non è stato sequestrato come prova dell'attentato, ma di non voler dare maggiori spiegazioni in proposito.

    I danni al Pentagono e la topografia della zona incompatibili con lo schianto di un 757, oltre alle numerose testimonianze oculari, già costituivano prove più che sufficienti e definitive per considerare falsa la versione ufficiale dei fatti. La testimonianza di England è solo l'ennesimo chiodo nella bara. Ma è un chiodo dannatamente significativo.

    Chiudiamo con una frase di Lloyde stesso: "You know what history is? It’s not the truth. It’s 'his story'. Has nothing to do with the truth." ("Sapete cos'è la storia? Non è la verità, è la storia di qualcuno. Non ha niente a che fare con la verità").




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