1) Perché dovremmo dubitare della versione ufficiale del WTC-7? Perché il crollo del WTC-7, come quello delle Torri Gemelle, mostra tutte le caratteristiche di una demolizione controllata e nessuna di quelle di un crollo spontaneo. Prima di continuare, osserviamo il crollo (visibile anche da varie altre angolazioni) e un'immagine che mostra come l'edificio sia caduto precisamente sulla propria pianta:
C'è anche da tenere presente, tra i motivi per dubitare della versione ufficiale, che il rapporto definitivo del NIST sul WTC-7 è stato scoperto pieno di bugie esplicite. Questo articolo le tratta una per una, con tanto di prove e fonti. Ricordiamo anche che il fuoco non aveva mai causato il crollo totale di un moderno grattacielo in acciaio, prima di allora (vedi la domanda seguente per i dettagli), e già questa stranezza da sola sarebbe sufficiente per farsi molte domande. Ora, secondo la versione ufficiale questi piccoli incendi asimmetrici, sparsi e di differente intensità, hanno causato la perfetta implosione che avete visto perché UNA colonna, la n° 79 (cerchiata in rosso qui sotto), avrebbe ceduto a causa del calore, e il resto dell'edificio ha ceduto con lei per un qualche strano motivo mai chiarito, addirittura cadendo in perfetta caduta libera per 2,25 secondi. ![]()
Se una simile spiegazione vi soddisfa, allora buon per voi. Ma sono in
molti a ritenere che invece i punti sopraelencati siano motivi
più che sufficienti per dubitare della versione
ufficiale di questa faccenda.
2) Ma il fuoco non aveva già fatto crollare altri grattacieli in acciaio, prima? Non è una cosa più che possibile? Assolutamente no, e per fortuna. I grattacieli sono costruiti con rigidi requisiti di resistenza al fuoco in modo da sopportare senza problemi eventi simili. Fin dall'inizio il fatto che il WTC-7 fosse crollato ha lasciato perplessi gli esperti (quelli non alle dipendenze del governo, almeno), e questo articolo del New York Times ne spiega il motivo:
I sostenitori della versione ufficiale giustificano questa mancanza dicendo che gli incendi di grattacieli sono eventi rari, ma in realtà ne sono avvenuti diversi negli ultimi anni, e in nessun caso si è verificato un crollo totale. Per cercare di spiegare questa stranezza, allora, i sostenitori della versione ufficiale hanno preso come esempio costruzioni come capannoni, teatri e fabbriche (costruiti in modo del tutto differente dal WTC-7) che sono crollati (parzialmente) a causa del fuoco, e hanno concluso trionfalmente che non ci sia stato nulla di strano nel crollo del WTC-7. Di seguito esaminiamo tali esempi e i motivi per cui il paragone con il WTC-7 non regge. 1. Il McCormick Center (Chicago). Crollò a causa di un incendio il 16 gennaio del 1967. Dato che aveva una struttura esclusivamente d'acciaio, è il caso che più di ogni altro viene portato come dimostrazione del fatto che il crollo del WTC-7 è stato del tutto normale. In realtà si tratta di un paragone logicamente e tecnicamente scorretto per vari motivi. Innanzitutto, il McCormick Center non era altro che un enorme capannone a un piano solo, costruito usando tecniche e criteri di resistenza completamente diversi rispetto a quelli di un grattacielo moderno come il WTC-7. Secondariamente, il suo fu un crollo parziale, e non completo come quello del WTC-7, il che è del tutto coerente con dei danni da incendio, asimmetrici e diseguali. Per la precisione, l'unica cosa che crollò fu il tetto (altre informazioni qui): 2. Il Sight
and Sound Theater (Strasburg,
Pennsylvania).
3. Il
Crystal Palace
(Londra).
Il fatto che parte della struttura in
acciaio del Crystal Palace rimase in piedi non viene mai menzionato da
coloro a favore della versione ufficiale. Altri casi di strutture in acciaio crollate a causa del fuoco portati dai sostenitori della versione ufficiale sono:
Si può notare come ognuno di questi esempi sia del tutto fuori luogo e imparagonabile al caso del WTC-7 per due motivi:
Questo secondo punto è fondamentale e non deve essere sottovalutato. Un moderno grattacielo viene costruito rispettando requisiti di resistenza ben precisi e del tutto diversi da strutture come cartiere o cinema (ossia molto più elevati):
Questo significa che il fuoco avrebbe dovuto indebolire e
far cedere
l'83,4 della struttura del WTC-7 per farlo collassare, e considerando
che stiamo parlando di incendi di queste
dimensioni e di danni di questa
gravità, sembra davvero impossibile. I difensori della versione ufficiale, infatti, si sforzano in ogni modo di dimostrare che all'interno delle Torri Gemelle e del WTC-7 si era sviluppata una temperatura sufficientemente elevata da ammorbidire e far cedere l'acciaio, ma non sembrano rendersi conto che, se anche così fosse, in ogni caso questo non spiegherebbe affatto i crolli totali e impossibilmente simmetrici, rapidi e precisi delle Torri Gemelle e del WTC-7 (vedi qui e qui per i dettagli), che continuerebbero a risultare inspiegabili a meno di non ammettere che sia avvenuta una demolizione controllata.
Degli incendi sparsi casualmente
in un edificio, infatti, per quanto siano caldi non possono produrre
per caso un crollo IDENTICO a una demolizione controllata. La versione ufficiale rimarrebbe indifendibile e impossibile perfino se si scoprisse che all'interno delle Torri e del WTC-7 si erano raggiunte temperature di 2.000 °C. Chi difende la versione ufficiale tende a non capirlo perché si è ormai del tutto sconnesso dalla questione in esame. Non gli interessa più capire cosa può e non può essere successo l'11 settembre 2001: ormai lo scopo per lui è diventato solo quello di "smentire i complottisti", a qualunque costo e con qualunque mezzo.
Così facendo si dimentica che qui la domanda a
cui
rispondere non è: "Può il fuoco
portare al cedimento dell'acciaio?", perchè è
ovvio che
possa, se raggiunge temperature sufficientemente elevate e si trova
nelle condizioni giuste. Il WTC-7 rimane infatti a tutt'oggi l'unico moderno grattacielo in acciaio ad essere mai crollato completamente a causa del fuoco. E questo è un fatto innegabile, per quanto a molti possa dare fastidio. 3) Che prove ci sono che ci fossero acciaio e cemento fuso nelle macerie del WTC-7, e in che modo ciò smentirebbe la versione ufficiale? Le prove della presenza di acciaio e cemento fuso nelle macerie del World Trade Center (e più precisamente nei punti in cui si trovavano le Torri e il WTC-7) sono moltissime e schiaccianti. Cominciamo con un filmato che riunisce varie testimonianze oculari da parte dei vigili del fuoco e dei soccorritori (se non si vede provate qui): Vediamo ora delle fotografie scattate tra le macerie del WTC che dimostrano la presenza di acciaio fuso. Si
può notare che la superficie
visibile del metallo è ancora rosso-arancio o
addirittura giallo-arancio
molti
giorni dopo l’11 settembre (vedasi la data nell'ultima foto:
27/09/01). Come si può verificare
facilmente, una simile colorazione indica temperature dai 700 ai 1.200
gradi Celsius.
Anche la presenza di alcuni strani reperti ritrovati nelle macerie del WTC dimostra che nelle Torri Gemelle e nel WTC-7 deve aver agito una sostanza incendiaria o esplosiva molto più potente del semplice kerosene, in grado di fondere sia acciaio che cemento, e quindi di raggiungere almeno i 1.800 °C (maggiori dettagli e altri misteriosi reperti sono visibili qui):
Alcune foto termiche
della
zona dopo 5
giorni dal crollo (fonte).
L'ultima immagine serve a capire
dove si trovavano le Torri e il WTC-7:
. Come si può vedere, solo le fondamenta delle Torri Gemelle e del WTC-7 erano ancora incandescenti. Qui sotto, una tabella (tratta dalla stessa fonte delle fotografie) che mostra le reali temperature delle zone rosse e arancioni (contrassegnate nella foto a sinistra con le lettere dalla A alla H):
Come ha potuto un incendio di kerosene e mobili da ufficio mantenere un calore simile per 5 giorni di fila? E perchè questo non è accaduto anche in tutti gli altri edifici lì intorno che hanno subìto incendi simili (il WTC-5, per esempio, subì incendi incontrollati che durarono diverse ore, eppure le foto termiche non mostrano alcun calore nella sua zona)? Perché solo nelle Torri e nel WTC-7, guarda caso gli unici tre edifici ad essere crollati completamente al suolo l'11 settembre con modalità identiche a una demolizione controllata (gli altri edifici del WTC infatti hanno resistito, anche con danni molto peggiori, e sono dovuti essere abbattuti in seguito con esplosivi)? Quale strano fenomeno fisico è accaduto in questi edifici per produrre un calore tanto anomalo?
Il ritrovamento di acciaio e cemento fuso nelle macerie del
WTC
smentisce la versione ufficiale dei crolli e la rende scientificamente
impossibile per un motivo molto semplice: un incendio di kerosene e
materiale da ufficio raggiunge
al massimo i 1.100 °C,
e questo solo grazie al flashover, un fenomeno che riscalda l'aria soprastante l'incendio ma che dura solo pochi minuti e non intacca in alcun modo la struttura portante dell'edificio.
Eppure, la fotografia termica nella tabella qui
sopra mostra, nella zona A dove si trovava il WTC-7, ancora una
temperatura di ben 726
°C dopo cinque giorni dal crollo!
Il fatto che si sia ritrovato dell'acciaio (che fonde a 1.538 °C) e addirittura del cemento (che fonde oltre i 1.800 °C) fuso nelle macerie delle Torri e del WTC-7, è la prova inequivocabile che in questi tre edifici deve aver agito qualcosa di ben più pericoloso del kerosene, altrimenti non si sarebbe mai potuto raggiungere un calore sufficiente a fondere questi materiali. Ma secondo la versione ufficiale non c'era nulla di simile nel WTC. I crolli sarebbero avvenuti grazie al calore degli incendi e alla sola forza di gravità, senza venire aiutati o provocati da nessun esplosivo o sostanza incendiaria. Questa è la posizione che i media e il governo continuano a mantenere, perfino ora che sono state ritrovate tracce di nano-thermite ancora attiva nelle macerie del WTC (la nano-thermite è una sostanza incendiaria di produzione militare molto avanzata - richiede nano-tecnologia per essere prodotta - che può raggiungere i 2.500 °C). Una sostanza
capace di fondere acciaio e cemento non
si trova comunemente in un
edificio, e non può generarsi
spontaneamente. L'unica spiegazione per la sua presenza
nelle Torri e
nel WTC-7 è che qualcuno ce l'abbia portata
intenzionalmente. E
il solo motivo per cui qualcuno avrebbe dovuto portare una potente
sostanza incendiaria o esplosiva in questi edifici, sarebbe stato
per danneggiarli o distruggerli (che altri utilizzi potrebbe avere una
sostanza simile?). Una volta appurato che l'11 settembre 2001 al WTC si sono verificate delle demolizioni controllate, e che probabilmente per realizzarle è stata usata una sostanza così avanzata come la nano-thermite, l'unico possibile colpevole (che aveva tutte le risorse, l'occasione e i moventi per farlo, e che infatti ci ha guadagnato molto) è il complesso militare-industriale statunitense, dominato dagli stessi individui (Dick Cheney, l'intera famiglia Bush, Donald Rumsfeld, Paul Wolfowitz, ecc.) che all'epoca erano anche (guarda caso) a capo del governo, e quindi dell'esercito, visto che negli Stati Uniti il Presidente è il comandante supremo di entrambi. Insomma, riassumendo: una volta appurato che c'erano dell'acciaio e del cemento fuso nelle fondamenta del WTC, la demolizione controllata delle Torri e del WTC-7 viene dimostrata, in quanto unica spiegazione possibile per la presenza nel WTC di sostanze abbastanza potenti da fondere questi materiali, nonché per dei crolli così identici a delle demolizioni.E una volta accertato che ci sono state delle demolizioni controllate, rimane un unico possibile colpevole che avrebbe avuto sia i mezzi, che i moventi, che l'occasione per fare una cosa simile: i vertici del complesso militare-industriale-governativo statunitense (ossia una manciata di individui che negli Stati Uniti sono a capo praticamente di tutto). Quindi acciaio e cemento fuso = demolizione = auto-attentato. Forse è questo il motivo per cui i rapporti ufficiali (redatti da enti governativi come il NIST e la FEMA) continuano a negare che siano stati ritrovati acciaio o cemento fuso nelle macerie del WTC, nonostante tutte le prove schiaccianti del contrario? (Per la precisione, la FEMA ha ammesso l'esistenza di acciaio fuso e l'ha perfino studiato, per poi pubblicare i risultati nell'Appendice C del suo rapporto, ma, inspiegabilmente, non lo ha affatto considerato una prova o anche solo un indizio a favore della demolizione controllata, e ha in seguito evitato di occuparsene oltre. Questo nonostante avesse scritto che erano necessarie nuove indagini per capire quali strani fenomeni erano avvenuti nelle Torri e perché.) 4) Davvero il WTC-7 è precipitato a velocità di perfetta caduta libera per 2,25 secondi? E questo che conseguenze ha sulla versione ufficiale? (La spiegazione seguente è tratta in parte da questo articolo di Luogocomune.net) Il rapporto NIST NCSTAR-1A rappresenta la versione ufficiale, unica e definitiva del crollo WTC-7. E' stato pubblicato inizialmente in versione bozza (draft) nell'agosto 2008, e in versione definitiva dopo un mese di tempo nel quale il NIST ha vagliato i commenti liberi sottoposti dai lettori. Tra le varie modifiche che si trovano tra la versione di bozza e quella definitiva ce n'è proprio una che riguarda la caduta libera, dopo la segnalazione di David Chandler di AE911Truth.org che segnalava sia l'eccessiva semplicità che l'erroneità del metodo usato dal NIST per stabilire la durata del crollo. Infatti il NIST utilizzava i soli due fotogrammi iniziale e finale di un particolare video del crollo, concludendo che il tempo di crollo totale superava del 40% il tempo di caduta libera. L'analisi più dettagliata, fatta da Chandler fotogramma per fotogramma con un apposito software di fisica, ha invece dimostrato che il WTC7 subisce una piena accelerazione da caduta libera. Il NIST ha corretto quindi sia l'analisi che le conclusioni (dimenticandosi solo di elencare questa variazione nel foglio delle modifiche apportate tra draft e final version), come leggiamo a pagina 48: ![]()
Traduzione:
Quindi il NIST ha ammesso che il crollo del palazzo presenta una fase di piena caduta libera, cioè la struttura sottostante non ha offerto alcuna resistenza (o è stata rimossa dal percorso). Ora, se l'energia potenziale del crollo viene convertita interamente in energia cinetica per raggiungere la velocità di caduta libera, non ne rimane altra per compiere altri lavori, come spezzare i legami di questi 8 piani, simultaneamente e simmetricamente, e polverizzare il cemento. L'energia per fare ciò deve provenire necessariamente da una fonte esterna (stando alla fisica). Da dove è venuta l'energia per spostare/distruggere i piani segnati in rosso nell'immagine sottostante, se non da esplosivi? (NOTA: Gli 8 piani sono stati scelti arbitrariamente, nell'illustrazione, in quanto il NIST non ha indicato con precisione di quali si trattasse). ![]() A questo punto possono sorgere alcuni dubbi, che ci teniamo a chiarire:
![]() Traduzione:
Per completezza, ricordiamo che il rapporto NCSTAR-1A ha anche escluso l'ipotesi che il crollo sia stato causato da un unico enorme ordigno esplosivo. Invece le ipotesi di più ordigni esplosivi o di composti incendiari cutting charges (cariche di taglio) non sono state considerate, nonostante siano le uniche ipotesi plausibili, in caso di demolizione controllata. Per capire fino in fondo l'importanza della caduta libera del WTC-7, lasciamo la parola a David Chandler, che nel suo video "NIST Finally Admits Freefall" (il NIST finalmente ammette la caduta libera), dice:
E solo degli esplosivi o delle cariche di sostanze incendiarie possono rimuovere i supporti di 8 piani e permettere alla struttura soprastante di cadere in caduta libera. La perfetta caduta libera di 2,25 secondi dell'edificio 7 è da sola una prova inconfutabile dell'avvenuta demolizione controllata. Un'analisi più dettagliata di David Chandler della caduta libera del WTC-7 è disponibile qui. 5) Ho sentito dire che il crollo del WTC-7 era stato miracolosamente previsto da vari telegiornali americani prima che avvenisse. E' vero? Che può significare una cosa simile? E' vero, e il video sottostante lo dimostra chiaramente: Dei testimoni hanno perfino raccontato di aver udito un conto alla rovescia subito prima del crollo (!). La cosa inspiegabile di tutto questo, è che parecchi altri edifici della zona, come i WTC-3, 4, 5 e 6, avevano subito danni e/o incendi spaventosamente maggiori, eppure nessuno ha mai temuto che potessero crollare neanche per un attimo. Invece il crollo del WTC-7, che aveva riportato solo danni superficiali e incendi modesti, è stato paventato e previsto da tantissime persone: ben 60 pompieri (fonte), 25 addetti alle emergenze e al soccorso medico (fonte), e, come abbiamo visto nel video qui sopra, sia la CNN che la BBC. E questo nonostante perfino il NIST abbia ammesso che il cedimento della traversa del pavimento che poi ha portato al cedimento della colonna 79 e del resto dell'edificio, con incendi simili sarebbe stato un evento improbabile:
Ma se era una cosa tanto rara e improbabile, allora perché (e da chi) così tante persone erano state informate di sgomberare l'area perché il WTC-7 stava per crollare? 6) L'acciaio della struttura del WTC-7 era stato testato per la resistenza al fuoco? Con che risultati? Con il rapporto sulle Torri Gemelle, il NIST ha finto che fosse un mistero chi aveva testato la resistenza al fuoco dei componenti di acciaio. Ma per il WTC-7, il NIST dice direttamente che gli Underwriters Laboratories sono l'impresa che aveva fornito le informazioni sulla resistenza al fuoco dell'edificio, e precisa anche i criteri di resistenza usati:
Questa è una buona ragione per cui gli UL non sono elencati come parte dell'investigazione sul WTC-7: far partecipare l'azienda responsabile di verificare la resistenza al fuoco della struttura nell'investigazione politicamente motivata su come l'edificio è crollato a causa del fuoco, potrebbe originare un conflitto di interessi. ![]() Se dei componenti di acciaio che erano stati certificati in grado di resistere a 2-3 ore di incendi hanno ceduto a causa di normali incendi da ufficio che sono durati al massimo 32 minuti in ogni punto, significa che ci deve essere stata negligenza, o una prestazione estremamente scarsa, da parte di coloro che avevano assicurato la resistenza al fuoco dei componenti della struttura. Perché nessuna indagine è stata fatta in questo senso? Perché nessuno è stato ritenuto responsabile? 7) Ma ho sentito dire che in realtà il crollo ha impiegato molto più di 6,5 secondi. E' vero? No, è una falsa argomentazione smentita da tempo. Dopotutto, basta guardarlo per rendersi conto che il tempo impiegato è proprio di 6,5 secondi circa (compatibile solo con una demolizione controllata). Accertatevene voi stessi guardando il crollo da varie angolazioni diverse e cronometrandolo: Più evidente di così. Questa voce del crollo abbastanza lento da essere spontaneo è nata perché il NIST, nella bozza del suo rapporto NCSTAR-1A, aveva provato a sostenere che il crollo avesse impiegato vari secondi in più (più di 3). E il modo in cui aveva cercato di dimostrare ciò, era stato anticipare l'inizio del crollo di vari secondi rispetto al momento in cui l'edificio ha effettivamente cominciato a precipitare, con la scusa che aveva fatto partire il cronometro nel momento in cui gli attici sono sprofondati nell'edificio, prima che esso cominciasse a precipitare. Ma il tempo che impiega un crollo si deve calcolare a partire dal momento in cui la linea del tetto comincia a cadere, quindi questo metodo di calcolo gli è stato contestato da varie parti. Quando la sua scorrettezza gli è stata fatta presente, il NIST l'ha eliminata dalla versione definitiva del rapporto (riconoscendo così implicitamente di aver commesso un errore). (dettagli) 8) Davvero hanno trovato della thermite/super-thermite/nano-thermite nelle fondamenta del WTC? Che può significare? Non era solo vernice? ![]() Su queste tracce (a destra, i caratteristici frammenti thermitici rosso-grigi a doppio strato) è stato effettuato uno studio (che potete trovare tradotto in italiano qui) della durata di 18 mesi e sottoposto a peer-review che è arrivato a conclusioni scientificamente certe:
Lo studio di Harrit è anche stato confermato da un altro studio indipendente condotto dall'ingegnere chimico Mark Basile, che era scettico e voleva verificare personalmente le conclusioni a cui era arrivato Harrit. Di seguito, è possibile ascoltare direttamente da Harrit e da Basile le conclusioni dei loro studi:
La presenza di questa nano-thermite nelle macerie
è estremamente significativa non solo perché dimostra con certezza l'avvenuta
demolizione controllata
delle Torri e del WTC-7 (dato che la nano-thermite, come spiegato da
Harrit e Basile, non è una sostanza che possa essersi
formata
spontaneamente nel crollo o che potesse già trovarsi negli
edifici per altri motivi), ma anche perché ci permette di
individuare
chiaramente il
principale (se non l'unico) sospettato:
il complesso militare-industriale-governativo statunitense,
perché sarebbe stato l'unico a poter disporre di una
tecnologia
così avanzata e che richiede grandi quantità di
sostanze
controllate, guarda caso, proprio dal governo (e che inoltre avrebbe
avuto vari moventi per
effettuare un auto-attentato come l'11 settembre).
Ecco perché le tracce di nano-thermite al WTC vengono considerate da molti la "smoking gun" (la prova decisiva) dell'11 settembre. Alcuni sostenitori della versione ufficiale hanno provato (in modo piuttosto disperato, a dir la verità) a squalificare questa prova così significativa insinuando la buffa idea che in realtà la nano-thermite ritrovata fosse semplice VERNICE. Per la precisione, che fosse la vernice antiruggine usata al World Trade Center, perché anch'essa presenta ossido di ferro come la thermite. Al di là della bizzarria dell'obiezione (18 mesi di esperimenti e analisi, almeno due studi paralleli e indipendenti, e tutti gli scienziati coinvolti avrebbero scambiato della semplice vernice per una sostanza particolare, potente e pericolosa come la nano-thermite?!), chi sostiene questa tesi si dimentica che nel Rapporto sullo studio, alle pagine 27 e 28, c'è un'apposita sezione che smentisce queste dicerie. A quelle pagine infatti si legge che la sostanza trovata nelle macerie del WTC non può essere vernice per vari motivi tecnici ben precisi e inequivocabili:
Per chiudere la "questione vernice" definitivamente, ascoltiamo il fisico Jeff Farrer che ci parla degli esperimenti comparativi che ha svolto con il materiale nano-thermitico e con la vernice antiruggine del WTC per verificare se si potesse davvero trattare della stessa sostanza (comincia a parlarne al minuto 07:42 - ricordatevi di attivare i sottotitoli italiani, se non ci sono già): Quindi, come detto nel video, le tracce di nano-thermite e la vernice antiruggine si sono comportate in modo del tutto diverso negli esperimenti, e la loro composizione chimica è risultata anch'essa differente, per cui non si può trattare della stessa sostanza. (La prima parte del video di Farrer è visibile qui, la terza qui.) Molti hanno obiettato a questo punto che non ci sono prove che la thermite/nano-thermite sia in grado di fondere e/o tagliare una colonna d'acciaio come quelle delle Torri Gemelle, e che in ogni caso la quantità di thermite necessaria per farlo sarebbe enorme, cosa che renderebbe inverosimile la demolizione controllata delle Torri, dato che sarebbero servite decine di tonnellate di thermite. Nel primo video sottostante, l'ingegner Jonathan H. Cole dimostra con esperimenti pratici (anziché simulati al computer come piace fare al NIST) che la thermate (normale thermite con aggiunta di zolfo) può fondere e tagliare delle colonne d'acciaio sia orizzontalmente che verticalmente, che può causare esplosioni e sbuffi di polvere (squibs), e che la quantità di sostanza necessaria non è affatto alta come cercano di farla sembrare i sostenitori della versione ufficiale. Ognuno può vederlo con i propri occhi. Oltre a dimostrare come la thermate sia un materiale molto eclettico e malleabile, che può essere usato in vari modi per ottenere molti effetti diversi, nel secondo video Cole smentisce alcune affermazioni della versione ufficiale sugli effetti che il fuoco avrebbe procurato all'acciaio delle Torri, dimostrando che effetti simili (come la solfatazione) possono essere stati causati solo da una sostanza esterna, e non dal semplice incendio di kerosene e materiali da ufficio: Inoltre, in questo documento degli esperti spiegano molto bene varie cose riguardo thermite e nano-thermite, compreso il fatto che può essere utilizzata con un congegno che la tenga attaccata alla trave da tagliare con un semplice magnete (come questo), che se posizionata e dosata in modo appropriato può tagliare una trave d'acciaio in meno di un secondo, e che può essere attivata da remoto (congegni per fare tutto ciò sono già stati inventati e brevettati). Infine, è stato obiettato da chi sostiene la versione ufficiale che molte riviste scientifiche si sono rifiutate di divulgare questa ricerca, stando bene attente a definirla "oltraggiosa e riprovevole" ma senza spiegare cosa avrebbe di errato dal punto di vista scientifico, che lo studio non sarebbe stato sottoposto a peer-review e che il redattore capo della rivista si è addirittura dimesso dopo la pubblicazione dello studio di Harrit. Secondo i sostenitori della versione ufficiale, questo significa che l'intero studio, durato 18 mesi e svolto con tutti i crismi (e ancora in attesa di essere smentito), più gli altri studi indipendenti che lo hanno confermato, sono del tutto inaccettabili come prova. Secondo il resto del mondo, invece, dimostra solo la vigliaccheria e l'asservimento all'autorità di molte pubblicazioni e della maggior parte dei mass media. Se si vuole dimostrare che uno studio scientifico è arrivato a conclusioni errate, il modo è uno solo: bisogna spiegare esattamente dove ha sbagliato e per quali ragioni le sue conclusioni sono errate. Non basta dire che è "scandaloso" od "oltraggioso", e di sicuro non è sufficiente fare insinuazioni. Finché le accuse non vengono dimostrate, rimangono illazioni. Come ha detto lo stesso Niels Harrit: "Se ho torto, smentitemi". 9) Quali leggi fisiche vìola il crollo del WTC-7, e perché? ![]() Il problema, che è anche il motivo per cui tanti ingegneri, scienziati e fisici contestano questa versione dei fatti, è che il WTC-7 è crollato con modalità fisicamente impossibili da ottenere con un crollo gravitazionale. Più precisamente, la simmetria, la rapidità e la totalità di quel crollo possono essere ottenute solo grazie all'uso di esplosivi o di sostanze incendiarie che accelerino, rendano uniforme e facciano continuare il crollo fino al suolo (anche dopo che l'energia cinetica dei piani in caduta si è esaurita), perché alcune leggi fisiche impediscono che si possano ottenere crolli con quelle caratteristiche grazie alla sola gravità. Vediamo ora le esatte leggi fisiche che la versione ufficiale vìola e le relative analisi matematiche e fisiche che lo dimostrano (alcuni degli articoli linkati parlano solo delle Torri, ma i principi fisici in gioco sono gli stessi e possono essere applicati anche al WTC-7):
Ci troviamo ora a dover scegliere se credere alla fisica o alla versione del governo statunitense (ossia ai rapporti del NIST, che è un ente governativo), visto che le due cose si contraddicono apertamente. O varie leggi fisiche sono sbagliate, oppure il governo americano ha mentito. Chiunque sia intellettualmente onesto non dovrebbe avere dubbi, a questo punto. 10) Qual era la reale portata degli incendi nel WTC-7? Delle fotografie ci mostrano la scarsa gravità degli incendi sviluppatisi nel WTC-7: Per quanto possa sembrare incredibile, considerando che dovrebbero aver fatto crollare l'intero grattacielo, questi sono tutti gli incendi che si erano sviluppati nel WTC-7. Non ce ne sono altri, e non si sono aggravati più di così, perché il WTC-7 aveva protezioni antincendio applicate tra un piano e l'altro proprio per evitare che eventuali incendi si propagassero verticalmente, e a pagina 48 del rapporto NCSTAR-1A viene detto che rimasero perlopiù intatte. Chi sostiene la versione ufficiale ha l'abitudine, piuttosto buffa, di mostrare le fotografie del fumo che si alzava dal WTC-7, anziché le fotografie degli incendi veri e propri, e di affermare: "Guarda quanto fumo, altro che incendi piccoli!", come se non esistessero delle fotografie che mostrano la reale estensione degli incendi e ci fosse bisogno di "dedurla" dal fumo (e come se una cosa simile si potesse davvero fare). Mi sembra un modo di procedere bizzarro e tutt'altro che logico. Comunque, riguardo l'intensità e la gravità degli incendi, il NIST ha ammesso chiaramente che gli incendi nel WTC-7 erano tipici incendi da ufficio, e che non potevano spostarsi di piano in piano:
Il NIST ammette anche che l'edificio era progettato in modo da soddisfare il New York City Building Code, che richiede una resistenza al fuoco di 3 ore per le colonne e 2 ore per i pavimenti:
La temperatura complessiva nell'edificio sarebbe stata di soli 300 °C, con picchi di 600 °C in alcuni punti limitati (cosa che rende inspiegabile l'acciaio fuso ritrovato nelle macerie):
Ma come hanno fatto quelle traverse a raggiungere 600 °C, in primo luogo? Nel mondo reale, questo avrebbe richiesto incendi molto intensi per un tempo molto lungo. Nei computer del NIST, ovviamente, questo non è stato un problema. Dato che il rapporto NCSTAR-1A è stato compilato basandosi esclusivamente su simulazioni computerizzate e su nessun esperimento reale, questi investigatori virtuali hanno solo avuto bisogno di truccare alcuni numeri, come la conduttività termica dei materiali coinvolti. L'acciaio strutturale ha una conduttività termica di 46 W/m/K, il che significa che ogni calore applicato viene rapidamente dissolto. Ma se quel valore venisse impostato a zero, o quasi zero, ogni calore applicato farebbe alzare la temperatura drammaticamente nella zona interessata. Vediamo che valori di conduttività termica ha usato il NIST nelle sue simulazioni:
Truccare i valori della conduttività termica, e applicare i risultati locali delle simulazioni su vaste sezioni dell'edificio, a quanto pare è il modo in cui gli scienziati del NIST sono convinti di poter sostenere le alte temperature dell'acciaio. E' da notare anche che riscaldare quelle cinque traverse di pavimenti fino a 600 °C richiederebbe un'enorme quantità di energia, molto superiore a quella che veniva prodotta dagli incendi di mobili da ufficio sotto le traverse. Naturalmente il NIST non ha mai avuto problemi nel pubblicare tali voli di fantasia prima d'ora, dato che i suoi sponsor non fanno domande dettagliate e che il NIST non discute dei propri rapporti con investigatori indipendenti. Aggiungiamo a questi fatti che il NIST ha ammesso nella sua riunione con la Commissione di Consiglio del dicembre 2007 che la quantità di materiale combustibile presente nel WTC-7 avrebbe potuto alimentare solo 20 minuti di incendi in ogni punto dell'edificio:
Per i piani 11 e 12, il NIST aumenta la stima di materiale combustibile da 4 a 6,4 libbre per piede quadrato, presumibilmente alzando la durata degli incendi a circa 32 minuti. Ma anche così, come ha fatto il NIST a venirsene fuori con incendi della durata di 3 ore e mezzo o 4 ore?
Cosa ha bruciato sotto quelle traverse per altre tre ore, tre ore e mezza? Senza avere risposta a queste domande, dobbiamo assumere che il NIST ora stia suggerendo che la colpa del crollo del WTC-7 sia di una azienda in particolare: gli Underwriters Laboratories, che avevano certificato l'acciaio del WTC come capace di resistere a 1.000 °C per varie ore senza cedere, evidentemente peccando di grave negligenza. (dettagli) Stranamente però, gli Underwriters Laboratories non sono mai stati accusati di nulla. Comunque, ora proviamo a paragonare gli incendi del WTC-7 con quelli (molto più gravi e duraturi) di altri grattacieli dalla struttura simile, per capire se è plausibile che incendi simili abbiano potuto portare al crollo totale che abbiamo visto. Ecco qui in basso ad esempio il Windsor Building, il grattacielo (106 metri per 32 piani) incendiatosi a Madrid per un cortocircuito il 12 febbraio 2005. Ha bruciato da cima a fondo per circa 20 ore e senza nessun controllo (Fonte) (Fonte): Ripetiamo, visto che la versione ufficiale sostiene che gli incendi del WTC-7 lo abbiano fatto crollare perché hanno bruciato in modo incontrollato, senza che i pompieri potessero fare nulla: l'edificio raffigurato nelle foto soprastanti ha bruciato anch'esso in modo incontrollato, e per molto più tempo (e su molti più piani) del WTC-7. Eppure, non è crollato: Una bella differenza. E non si è trattato di un caso fortuito: nessun grattacielo con struttura di acciaio era mai crollato del tutto a causa del fuoco, prima di quel giorno (dettagli). Questi sono gli incendi di grattacieli in acciaio peggiori degli ultimi anni:
Tutti gravissimi (l'incendio della First Interstate Bank è ricordato come il più grave della storia di Los Angeles, quello dell'One Meridian Plaza addirittura come il più grave del secolo - Fonte), di gran lunga più del WTC-7, molto più estesi e duraturi. Eppure, nessuno di essi ha portato al crollo totale dell'edificio. Al massimo si sono avuti crolli parziali e localizzati (e a volte, come nel caso del Mandarin Oriental Hotel, neanche quelli). E non si deve pensare che io abbia cercato apposta quei pochi casi in cui non è accaduto, perchè non è MAI accaduto che un grattacielo in acciaio e/o cemento armato subisse un crollo totale per via di un incendio. E meno male, sarebbe grave il contrario. 11) Qual era la reale portata dei danni causati dalle macerie della Torre Nord? Ecco delle fotografie dei danni riportati dal WTC-7 a causa delle macerie della Torre Nord (la Torre Sud era troppo lontana per raggiungerlo) (cliccate per ingrandire): Il rapporto NIST "Project 6: WTC 7 Structural Fire Response and Collapse Analysis" (scarica), datato 22 giugno 2004, elenca in questo modo i danni riportati dal WTC-7:
Ecco una semplice rappresentazione fatta da me dei danni totali, e un'immagine presa dal rapporto della FEMA sul WTC che ne illustra la scarsa profondità (le didascalie le ho tradotte io in italiano): I danni sono così leggeri perchè il WTC-7 era distante 200 metri dalla Torre Sud e circa 110 dalla Torre Nord, per cui le uniche macerie che sono arrivate a colpirlo sono state quelle più piccole e leggere della Torre Nord. E questo, badate bene, lo affermano gli stessi rapporti ufficiali.
Ecco perché anche il rapporto NIST definitivo sul WTC-7 afferma (a pagina xxxii) che i danni causati dalla Torre Nord non hanno giocato alcun ruolo nel crollo, a parte innescare gli incendi. Smentendo così alcuni debunker (come Paolo Attivissimo) che continuano a sostenere che il WTC-7 sia crollato per l'effetto combinato dei danni sommati agli incendi. Un caso particolarmente scomodo per questa teoria "danni + incendi", è il WTC-3, un edificio molto più piccolo degli altri del World Trade Center che venne investito in pieno dai crolli di entrambe le Torri, vicino com'era. Eppure, delle foto ci mostrano che non è affatto crollato. Non completamente, comunque, ma solo parzialmente (una bella differenza dal mucchietto di macerie in cui si è trasformato il WTC-7): E se il WTC-3, molto più piccolo e vicino alle Torri Gemelle del WTC-7, non ha subìto un crollo totale nemmeno dopo essere stato investito dalle macerie più grandi e massicce di tutte e due le Torri, come è possibile sostenere che il WTC-7 sia stato danneggiato dal crollo della Torre Nord al punto da non poter sopportare nemmeno tre piccoli incendi, e da polverizzarsi al suolo in sei secondi e mezzo, qualche ora più tardi? Altri elementi che smentiscono la teoria secondo cui il WTC-7 sia crollato per l'effetto combinato di danni + incendi sono il WTC-4, il WTC-5 e il WTC-6, che riportarono gravissimi danni a causa delle macerie delle Torri e svilupparono incendi altrettanto gravi (molto più estesi e duraturi di quelli del WTC-7, almeno nel caso del WTC-5). Il WTC-4 fu schiacciato quasi del tutto dalle Torri, e nonostante ciò una parte dell'edificio si ostinò a restare in piedi. Il WTC-5 dovette sopportare sia le macerie delle Torri che ore di incendi furiosi, eppure resistette. Il WTC-6 fu danneggiato in modo talmente grave da risultare del tutto sventrato (viene perfino chiamato "la ciambella" per questo) eppure si rifiutò di crollare. Le immagini mostrano chiaramente la severità dei danni riportati da questi edifici (cliccate per ingrandire):
Eppure non crollarono. Dovettero venire demoliti con esplosivi in seguito per sgomberare Ground Zero e poter iniziare a ricostruire. Altri edifici, alla stessa distanza dalle Torri Gemelle del WTC-7, hanno subito danni altrettanto gravi dell'edificio 7, eppure sono rimasti in piedi: 12) Ma il NIST non ha esaminato l'ipotesi della demolizione controllata? E non ha concluso che sarebbe stata impossibile? ![]() Il massimo che ha fatto, nel suo rapporto definitivo, è stato esaminare l'ipotesi che un unico, grosso ordigno fosse stato fatto esplodere alla base della famigerata colonna 79 per distruggerla e far così crollare l'intero edificio, e concludere che una cosa simile non è successa perché il botto dell'esplosione sarebbe stato udito da molti testimoni e tutte le finestre dell'edificio sarebbero finite in frantumi. Questo solleva alcuni problemi:
In questo modo ha però dato una scusa per continuare a credere alla versione ufficiale a chiunque voglia farlo: "Il NIST ha esaminato la possibilità di una demolizione controllata e ha scoperto che non avrebbe potuto verificarsi, quindi la questione è chiusa". Temo che questa frase si sentirà spesso, d'ora in poi. |