Aveva
una lucentezza particolare il lago. Pensò che fosse piacevole
immergersi per recuperare ancora non sapeva cosa.
Lo aveva chiamato un amico perché la nuova donna del suo
amico ecc.ecc. Quella specie di passaparola o catena di S. Antonio,
che tutti conosciamo, era arrivata fino a lui, campione di sub.
Non aveva potuto dire di no.
All'appuntamento però non c'era nessuno.
Scaricò con perizia e meticolosità tutta l'attrezzatura;
controllò, guardò l'orologio e poi si avviò
lungo il pendio del lago tenendo d'occhio la "sua roba".
Lussureggiava di verde e di fiori; cercò la saponaria,
ma forse non era il tempo giusto.
Decise di mettersi in costume e fare un tuffo; una tranquilla
nuotata lungo la riva sempre con l'occhio rivolto alla sua attrezzatura,
s'intende! Si era appena messo in costume e la sua figura troneggiava
possente, quand'ecco dal vialetto delimitato da oleandri in fiore,
vede arrivare una figura femminile coperta da una tunica bianca,
scalza, e con in testa un foulard rosa acceso addobbato a turbante.
Sorrideva e faceva gesti di saluto.
Fece tutto lei: presentazioni, spiegazioni, far apparire un domestico
che si occupasse dell'attrezzatura, dirigerlo alla villa nascosta
da una fitta vegetazione, farlo accomodare in un salotto all'aperto,
servirgli una bibita rinfrescante
.
Lui, in costume da bagno, si sentiva nudo come un verme ed inerme.
Quando si arrivò al dunque di cosa doveva recuperare in
fondo al lago,lei cominciò un discorso quanto mai confuso,
che prendeva le mosse da molto lontano ed era costellato da tragedie,
misteri, gelosie, ripicche, liti, sgarbi
peggio di un romanzo
di appendice.
Non riusciva a seguirla.
Intanto, lei, si era levata la tunica rimanendo con un minuscolo
prendisole a righe oro e rosso; aveva calzato dei sandali piatti
infradito con un complicato legaccio lungo la gamba a mo' di
serpentello. Per ultimo liberò la testa dal turbante rivelando
una pelata lucida come il lago.
Per riprendersi dallo stordimento di quella recita di parole
e gesti, lui chiese brusco che arrivasse davvero al dunque: che
cosa doveva recuperare, dove e quanto era il compenso.
Guardando altrove gli disse che aveva già provveduto al
recupero lei personalmente, quella notte e che tutto era già
in viaggio verso l'estero. Sospirò. Gli porse una busta
con una cospicua somma con la preghiera di tenere la bocca chiusa.
E lo invitò a pranzo. Lo pregò moltissimo.
Lo consumarono, sotto un pergolato, insieme ad altri tre o quattro
ospiti.
Rivestito
e caricato tutto, mentre faceva ritorno in città, continuava
a pensare di aver sognato: ma
i soldi erano reali!!
Riandava a quella figura femminile inquietante e accattivante
a tratti gelida, a tratti focosa. Teatrale.
Era stata tutta una messa in scena per farsi vedere insieme ad
uno molto più giovane di lei
? Anche quell'insistere
perché non si rivestisse
.
Di
lì a pochi giorni lo richiamarono.
Ritornò sul lago. Che oscenamente scintillava ancora.
Secondo le disposizioni lasciate dalla signora, doveva essere
lui a recuperare il suo corpo; era già stato pagato.
"
. e pensare, disse il medico, che in pratica era
già guarita. Ma le si era ammalata l'anima e non ce l'ha
fatto capire
"
Tutti assentirono.
A lui, quelle parole, gli fecero tornare in mente un dettaglio
che gli era sembrato una stravaganza: la testa rasata.
Lo stomaco gli faceva male per lo sconforto di non essere riuscito
a distinguere la realtà dalle apparenze.
Era lei che aveva nascosto? O loro che non avevano visto? |