Si era appena conclusa la Prima Crociata (anno 1099), con la caduta di Gerusalemme, la maggior parte di coloro che vi avevano partecipato, cavalieri e nobili, fece ritorno in Europa, lasciando così sguarniti di uomini e di mezzi i fragili regni cristiani appena sorti in Terrasanta. Un gruppetto di nove cavalieri, tutti piccoli feudatari francesi, scelse di rimanere in Palestina per difendere dai predoni i pellegrini che continuavano ad affluire in Medio Oriente. Vivevano secondo la Regola di San Benedetto (castità, povertà e obbedienza), ma si dedicavano anche all'arte militare: li capitanava Ugo de Payns, futuro Gran Maestro dell'Ordine Templare. Le voci su di loro si sparsero, sia in Palestina che in Europa. Era il 1118 e il Re Baldovino di Gerusalemme concesse fin dall'inizio privilegi e sovvenzioni; anche il Papa Onorio II°, vinta un'iniziale diffidenza verso questi monaci guerrieri, scelse di dare il suo benestare: riconobbe formalmente l'Ordine, e da quel momento ricevettero donazioni in denaro e in terre da ogni parte d'Europa. Stabilito il loro quartier generale a Gerusalemme, in prossimità dei resti della Spianata del Tempio di Salomone, i Templari crebbero in numero e potere, giungendo afarsi carico della difesa dei regni latini d'Outremer. Nel giro di pochi anni, in seguito alle generosissime donazioni, sorsero in tutta Europa le commende, ovvero case, monasteri, caserme, cimiteri e fattorie di proprietà dell'Ordine, presenti in ogni località degna di nota e soprattutto sulle vie dei pellegrinaggi. Erano centri di reclutamento di nuovi membri da inviare in Palestina, e servivano anche per sostenere le campagne militari. Ancora oggi si trovano facilmente le tracce di queste "filiali": chi di voi è stato in Costa Azzurra, ad esempio, avrà forse notato come ogni paesino abbia la sua "Rue des Templières", nel luogo in cui anticamente sorgeva una chiesa o una caserma dell'Ordine; non parliamo poi di Parigi, dove ancora oggi la "Rue Vieille du Temple" segnala il sito in cui si trovava la Casa Madre Europea dell'Ordine. In zone più vicine a noi, nel primo isolato di Via Po a Torino sorgeva una Chiesa Templare, e tuttora è possibile visitarne una sita poco lontano, a Moncalieri. Altro punto a favore dei Templari, oltre alla capillare diffusione delle loro commende, fu l'abilità diplomatica: stabilirono rapporti bilaterali con i Turchi, con gli Arabi e persino con la potentissima setta sciita degli Assassini del Vecchio della Montagna (da cui riscuotevano una decima!). Possedevano inoltre una fitta rete di agenti segreti infiltrati sia nel mondo islamico che in Europa. Alla fine del XII secolo la potenza dei Templari raggiunse il suo apice: divenuti un esercito d'élite, temutissimo dai Musulmani, ma soprattutto una vera e propria potenza politica ed economica in grado di rivaleggiare con nazioni come la Francia (a cui, nel secolo successivo, prestarono forti somme), essi vennero gradualmente perdendo quella funzione militare che li aveva resi famosi, complici anche i risultati disastrosi delle ultime crociate, a cui l'Europa partecipava con sempre più scarsa convinzione. Alla fine del XIII secolo il XXIII° Maestro dell'Ordine, Jacques de Molay, trasferì il tesoro del Tempio da Cipro a Parigi, dove lui stesso si insediò. Fu l'inizio della rovina. La ricchezza e il potere dell'Ordine, col tempo, avevano incominciato a venire visti di mal occhio dai potentati dell'epoca, che sentivano il loro potere personale sminuito dai molti privilegi del Tempio (si noti che dal 1139, grazie ad una Bolla Pontificia promulgata da Innocenzo III°, l'Ordine aveva diritto di riscuotere le decime nel proprio territorio, e nulla doveva in tasse al Re o al Pontefice; i Templari erano inoltre giudicabili solo da tribunali ecclesiastici...). In breve tempo la situazione precipitò: il Re di Francia Filippo il Bello, coadiuvato dal Primo Ministro Guglielmo di Nogaret, dopo un'astuta campagna denigratoria contro il Tempio fece arrestare nella notte del 13 Ottobre 1307 tutti i Templari presenti nel suo regno, e tra questi lo stesso Gran Maestro Molay. Riuscendo poi a manipolare l'inizialmente riluttante Pontefice Clemente V (da lui appoggiato nell'elezione), Re Filippo estese l'arresto a tutta l'Europa. Ciò sdegnò enormemente l'opinione pubblica (e persino Dante! Pg XX, 91-96) tanto più che le motivazioni dell'arresto, pur essendo infamanti (eresia, sodomia, demonismo, connivenza con gli infedeli...) non erano corroborate da alcuna prova. Ma l'arresto avvenne ugualmente e, sotto tortura, alcuni "confessarono". Tuttavia il Papa cercò di creare una difesa per i Templari, ma Filippo il Bello ottenne dall'Università di Parigi (Universitas Magistrorum, e come tale soggetta al potere temporale del Re e facilmente manipolabile) una sentenza che indicava colpevoli chi difendesse i Cavalieri. Così 54 Cavalieri vennero arsi vivi su un'isola della Senna e due dei quattro avvocati difensori "sparirono" misteriosamente. Il Papa, prima di sciogliere l'Ordine, aveva nuovamente tentennato, infine cedendo alle pressioni del Re di Francia. L'inevitabile risultato fu la salita al rogo, il 19 Marzo del 1314, dell'ultimo Gran Maestro, Jacques de Molay, e di molti Notabili, tra cui il Gran Precettore di Normandia Charnais (discendente, pare, di un altro templare omonimo che secondo fonti attendibili trasportò in Europa la Sacra Sindone, ma questa è un'altra storia...). Filippo il Bello, nonostante i modi particolarmente "disinvolti", l'ebbe dunque vinta su tutti i fronti: riuscì a liberarsi dell'influenza politica e dai debiti monetari contratti con il Tempio, giungendo perfino a salvare la Francia dalla bancarotta rimpinguendo i forzieri del regno con il tesoro sottratto ai Cavalieri! In seguito alla fine dell'Ordine Templare fiorirono dal nulla, numerose leggende, anche perché dotati di oscure conoscenze in campo esoterico avrebbero proseguito in clandestinità a coltivare le arti magiche, tramandandole ai maghi rinascimentali. Altri ancora parlano di una maledizione scagliata da Molay al Re e a Celestino V, ed in effetti entrambi morirono entro l'anno, seguiti dal bieco Nogaret, ma questo non è esattamente quello che uno storico definirebbe una "prova"... Non mancano nemmeno coloro che fanno derivare dai Templari la Massoneria. Restando su un piano rigorosamente storico, si hanno prove di piccoli gruppi di Templari scampati all'arresto e sopravvissuti più o meno in clandestinità: questo avvenne principalmente in Spagna, dove l'Ordine, per l'importante ruolo svolto nella Reconquista, era più benvoluto. Gruppi di Templari sopravvissero anche in Scozia, Portogallo, Cipro, e forse nell'Europa orientale; gli altri membri confluirono in massa in altre organizzazioni analoghe come i Cavalieri di Malta, che incamerarono buona parte dei beni del Tempio e con i quali l'Ordine, era sempre stato in forte rivalità.

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