Melanoma cutaneo a diffusione superficiale (aspetto clinico)
Relazione tra spessore del melanoma e sopravvivenza
Bibliografia
Relazione tra livelli di Clark e sopravvivenza
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FATTORI PROGNOSTICI NEL MELANOMA CUTANEO Nel melanoma di I e II stadio (malattia localizzata senza
evidenza clinica di metastasi linfonodali) i principali
SESSO: L'incidenza del melanoma
è pressocché uguale negli uomini (48%) e nelle donne (52%), ma le donne
mostrano una percentuale complessiva di sopravvivenza maggiore rispetto
agli uomini. SEDE ANATOMICA: I soggetti con melanoma delle estremità hanno
una percentuale di sopravivenza maggiore rispetto a quelli con melanoma
del tronco, della testa e del collo. Non si trovano differenze tra le
estremità superiori e quelle inferiori, come non vi sono differenze tra i
melanomi del tronco e quelli della testa e del collo. I melanomi delle
mani e dei piedi hanno una prognosi peggiore, ma questo dato non è
confermato da tutti gli studi. ETA': I pazienti più anziani tendono ad
avere prognosi peggiore. GRAVIDANZA: La gravidanza al tempo della diagnosi
o seguente la diagnosi di melanoma non ha influenza sulla sopravvivenza.
SPESSORE (INDICE DI BRESLOW): E' la misura mediante oculare micrometrico,
espressa in mm, dell'invasività del melanoma. La misura viene effettuata,
nella sezione che mostra la maggiore profondità di infiltrazione, a
partire dallo strato granuloso (escludendo il corneo che ha spessore
variabile nelle varie sedi), in direzione verticale, perpendicolare alla
superficie epidermica, fino al punto più profondo del tumore. Se il tumore
è ulcerato la misura viene dalla sommità dell'ulcera fino al punto di
maggior spessore. Noduli tumorali staccati sotto il tumore (microsatelliti) sono ora inclusi nella misurazione. Sono da evitare le misurazioni in
corrispondenza dei follicoli piliferi, che falsano in eccesso il valore
finale. ULCERAZIONE. La presenza di ulcerazione epidermica peggiora la
prognosi. LIVELLO (DI CLARK): E' una valutazione della invasività del
melanoma basata sull'anatomia della cute. Si distinguono 5 livelli: I
livello: melanoma confinato al di sopra della membrana basale (epidermide,
epiteli follicolari ed annessiali), in situ; II livello: invasione
discontinua del derma papillare; III livello: invasione massiva del derma
papillare fino al confine col derma reticolare; IV livello: invasione del
derma reticolare; V livello: invasione dell'ipoderma. Il derma papillare
si distingue dal reticolare perché è più lasso e costituito da collageno sottile
e verticale. Il derma reticolare è più compatto, costituito da bande
collagene sono più spesse e orizzontali; contiene la parte secernente
delle ghiandole eccrine. STATO DEL LINFONODO SENTINELLA: La presenza di
micrometastasi occulte nel linfonodo sentinella (cfr.
pag. 6) è un
elemento che peggiora la prognosi (melanoma stadio III). La sopravvivenza
complessiva a 10 anni con linfonodo sentinella negativo è del 65%, con
linfonodo sentinella positivo del 45%. ISTOTIPO (cfr.
pag. 1):
Tradizionalmente si riteneva che il melanoma nodulare avesse peggior
prognosi del melanoma a diffusione superficiale; tuttavia, quando si tiene
conto dello spessore, le sopravvivenze, a parità di spessore, tendono ad
essere sovrapponibili. Una prognosi leggermente migliore si attribuisce al
melanoma su lentigo di Hutchinson e una un po' peggiore al melanoma acrale
lentigginoso. INFILTRATO LINFOCITICO: Non ha un effetto rilevante sulla
prognosi, anche se qualche autore ha trovato dati differenti. REGRESSIONE
ISTOLOGICA: La presenza di regressione istologica sembra non influenzare
significativamente la prognosi.
pag. 9
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