Bibliografia

1. Elder DE, Goldman LI, Goldman SC, Greene MH, Clark WH Jr: The dysplastic nevus syndrome: a phenotypic association of sporadic cutaneous melanoma. Cancer 1980; 46: 1787-1794.
2. Clark WH Jr, Elder DE, Guerry D IV, Epstein MN, Greene MH, Van Horn M: A study of tumor progression: the precursor lesions of superficial spreading and nodular melanoma. Hum Pathol 1984; 15: 1147-1165.
3. Ackerman AB: What nevus is dysplastic, a syndrome and the most common precursor of malignant melanoma? A riddle and an answer. Histopathology 1988; 13: 241-256.
4. Piepkorn M: A hypothesis incorporating the histological characteristics of dysplastic nevi into the normal biological development of melanocytic nevi. Arch Dermatol 1990; 126: 514-518.
5. Klein LJ, Barr RJ: Histologic atypia in clinically benign nevi. A prospective study. J Am Acad Dermatol 1990; 22: 275-282.
6. Urso C, Bondi R: The histologic spectrum of acquired nevi. An analysis of the intraepidermal melanocytic proliferation in common and dysplastic nevi. Path Res Pract 1994; 190: 609-614.
7. Urso C. Atypical histological features in melanocytic nevi. Am J Dermatopathol 2000; 22: 391-396.

IL NEVO DISPLASTICO

Il concetto di "nevo displastico" viene proposto alla fine degli anni 70, come una varietà di nevo, identificabile clinicamente e istologicamente, con il ruolo di precursore e di marker di rischio per il melanoma [1]. Questo concetto esplode sulla scena della patologia delle lesioni melanocitiche, sollevando un ampio e aspro dibattito su vari aspetti del problema. Ma, pur fortemente contestato e malgrado i molti punti oscuri e controversi, il concetto nevo displastico si afferma ampiamente e viene utilizzato da molti operatori. Se infatti si esamina la letteratura specifica, tuttavia, si ha l'impressione che i vari autori, pur riferendosi allo stesso concetto, abbiano opinioni molto differenti su diversi aspetti non secondari della lesione (caratteri clinici, caratteri istologici, ruolo di precursore, ruolo di marker di rischio) [2,3,4]. In particolare è emerso agli inizi degli anni 90 che nel nevo displastico i caratteri clinici non corrispondono costantemente ai caratteri istologici, mettendo in dubbio che la lesione, così come è stata definita, rappresenti una vera entità clinicopatologica [5]. E' anche emerso che il confine istologico tra il nevo displastico e il nevo comune non è ben definito, ma che esitano molte lesioni dalle caratteristiche intermedie; questo getta naturalmente un'ombra anche sulla possibilità che il nevo displastico sia una reale entità istologica distinta [6]. Quando indagati per i caratteri istologici considerati specifici del nevo displastico, i nevi, infatti, anziché fomare due distinte classi di lesioni, formano uno spettro continuo di forme che mostrano una crescente incidenza di caratteri atipici [7]. Questi risultati offrono più di un elemento di riflessione e sembrano indicare da un lato l'inutilizzabilità del concetto di nevo displastico, così come esso è stato definito, e dall'altro l'opportunità di un differente approccio nella diagnostica dei nevi.

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