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IL PRINCIPE DEI ROSSI
MEZZOLOMBARDO
IL Teroldego brinda felice
Alcuni giorni fa,
nella trasmissione televisiva alla "Prova del cuoco" condotta su
Rai uno da Antonella Clerici, la conduttrice, esaltava il Teroldego
Rotaliano, proclamandolo il vino in assoluto che preferiva. Una gioia
condivisa da molti, visto che questo vino da sempre è considerato il
"Principe" dei vini trentini. Un vino che rispecchia pienamente il
carattere e l'anima della gente trentina, dal colore rosso rubino, con
tendenze al violaceo, intenso, dal grande corpo e dall'intenso profumo di
viola mammola e lampone a cui si aggiungono, oggi che le lavorazioni recenti
in cantina vedono l'uso della barrique, profumi speziati e note di
cioccolato e caffè. Così al vino celebrato dal Mariani, sommo cronista del
Concilio di Trento, si aggiunge la notorietà televisiva. La Cantina
Rotaliana, che di recente si è trasferita, dalla vecchia sede in pieno
centro storico, alla nuova sede all'inizio di Mezzolombardo, ha realizzato
notevoli studi, con l'ausilio dell'Istituto Agrario di San Michele
all'Adige, predisponendo un vigneto sperimentale, dimostrativo, di Teroldego,
facendolo diventare un "laboratorio" all'aperto, per usare una
tipica espressione cara ai tecnici, in una zona vocata per questo tipo di
vitigno. Questa sperimentazione, che tuttora è attiva, ha permesso di
conoscere e valutare più a fondo tanti aspetti legati alla sensibilità
della vite ad alcune malattie e ha dato delle risposte alle varie patologie
potendo maggiormente studiare, in modo ottimale, il comportamento delle
viti. Ma quello che maggiormente importa, a noi consumatori, è stata la
nascita del progetto "Clesurae ", un percorso, quello della Cantina
Rotaliana di Mezzolombardo, innovativo alla ricerca di un " Teroldego "
che possa confrontarsi tranquillamente con i grandi vini italiani. Un
obbiettivo raggiunto, con l'attribuzione dei tre bicchieri sulla Guida dei
Vini d'Italia edita da Gambero Rosso e Slow Food Editore, nel 2001 e che ora
si sta consolidando. Una operazione questa non solo di facciata, visto che
la grande potenzialità della cantina permette, gradualmente, la crescita
nel numero di bottiglie prodotte, in modo tale da permettere a molte persone
la possibilità di conoscere ed apprezzare questo vino. Un'altra operazione
innovativa è stata quella di affiancare alle linee " normali "
anche una serie di vini creati appositamente ed esclusivamente per la
ristorazione, il progetto " Canevarie ", in modo da poter offrire
una gamma di vini ideali per far conoscere ed apprezzare i vini trentini ai
graditi ospiti che puntualmente, per nostra fortuna, frequentano le nostre
località turistiche. Sede nuova, superato il traguardo dei cento anni.
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