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1369 - 1969  
SESTO CENTENARIO DEL FEUDO IMPERIALE





Giovanni e Giacomo figli di Taddeo, Signore di Bologna.




Castiglione dei Gatti vedi a pag. 11







Le costruzioni e la torre erano nel luogo attuale del Castello che fu rifatto nel secolo XV.



Questo Confine anche oggi  è ben conosciuto e chiamato: La Canale.









Pigliano: l'attuale Pian del Voglio

     Or non è molto da parte vostra, che in una supplica è stato fatto presente alla nostra Cesarea Maestà che tempo addietro i nobili Giovanni e Giacomo, fratelli, de' Pepoli, e Giacomo vostro Padre, per il prezzo di Ventimila Libbre Bolognese hanno comperato e quindi loro consegnato dai Nobili Ubaldino nato dai Conti Alberti di Mangona, del fu Napoleone, dei citati Conti, un Castello, che volgarmente è chiamato Castello di Castiglione dei Gatti, luogo costruito ed edificato nel Territorio e Contea dei detti Conti Alberti e suo territorio e « curia » e la pertinenze di detto Castello con tutto ciò che si trova dentro e fuori di detto Castello, ed anche con tutti i diritti e i poderi dei Coloni fedeli sudditi iscritti residenti e affidati e gli stessi sudditi coloni, iscritti, residenti e affidati e ogni giurisdizione appartenenti e attribuiti in qualunque modo al detto Conte Ubaldino nel Castello, Terre e territorio di detto Castello di Castiglione dei Gatti, con tre costruzioni e una Torre entro la cinta  del Castello, con case, casamenti, poderi e fortilizi, con cinque case rustiche di paglia situate sul poggio del detto Castello, fuori della Fortezza, e tutte le costruzioni fortilizie facenti parte del Castello dentro e fuori, il tutto confinante (da un parte) proprio lungo il torrente del Canale del Gatta, con il Canale del Castello e il limite del territorio del detto Castello o altri che possano essere meglio definiti. 
     Inoltre la metà delle Ville del nominato Castello di Castiglione e del Territorio che il Venditore Conte Ugolino possedeva in parti uguali con il Conte Alberto, suo fratello e figlio del fu Conte Napoleone, con tutte le costruzioni, caseggiati, terre arative, prati, aree boschive di castagneti, pascoli e vigne, spettanti e appartenenti le dette Ville, in parti uguali, alla nominata metà; i confini delle terre e Ville sono compresi fra la Contea della Città di Bologna, il Comune di Vernio, il Comune di Baragazza, il Comune di Pigliano e il Comune di Sparvo.


Nelle antiche pergamene  il castello è chiamato Cerbaria o Cervaja, e le prime memorie si trovano nel 1165 nel quale anno l'imperatore  Federigo Barbarossa concesse Cerbaja insieme a molte altre terre del Toscano e del Bolognese in feudo ai Conti Alberti di Mangona e di Vernio. Costoro non rimasero al certo secondi agli altri signorotti, nell'esercitare i loro diritti o meglio le loro infamie feudatarie, giacchè si sa che sparsero il terrore nei due limitrofi territori, con le rapine, con i saccheggi, il che acquistò loro il nomignolo di Conti Rabbiosi. Fu appunto in quest'epoca che l'Alighieri, allora ventenne, si portò una sera d'inverno a questo castello per attendere ospitalità dai Conti Alberti. Ma per quanto chiamasse e con preghiere domandasse ricovero, non fu ascoltato; e sarebbe stato costretto a passare tutta la notte al soffio gelato della tramontana, e sotto il freddo nevischio, se una capanna da pastore non gli avesse apprestato albergo ospitale. Per vendicarsi di questo, il fiero Ghibellino pone l'ombra di Napoleone e d'Orso figli di Alberto nella Caina, dove finge che gli spiriti siano tormentati dal gelo.

( da Ranieri Agostino - Guida di Montepiano )


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