Il tutto da ora come da sempre è da ritenersi abrogato,
revocato come se propriamente ed espressamente nel
presente documento fosse specificato e revocato.
E questo non ostante qualsiasi
legge nella quale fosse detto o si trovasse o sembrasse
si possa arguire che è necessaria una speciale deroga per
i decreti revocanti. Perciò quanto si riferisce al
complesso delle decisioni di cui sopra, sono da ritenersi
fin d'ora pubbliche e valide, per tutto il resto salvo il
diritto Nostro e del Sacro Romano Impero.
In nessun modo perciò qualcuno
presuma sminuire il valore di questo documento che fa fede
della nostra concessione, donazione che revoca ogni altra
disposizione in contrario, o in modo temerario osa
contravvenire.
Se qualcuno poi oserà opporsi,
sappia di essere incorso nella nostra indignazione e nella
pena di mille marchi di purissimo oro, da versarsi metà
alla cassa della nostra Camera. la restante metà
alla parte lesa.
Salve sempre le disposizioni di
cui sopra.
Testimoni di questo documento
sono:
- il Reverendissimo in Cristo Padre il Signor Guido,
Vescovo di Porto, Cardinale di Santa Romana Chiesa,
Luogotenente e Vicario Generale in Toscana della nostra
Maestà (Cesarea), nostro carissimo consanguineo.
- il Venerabile Giovanni Olomeucensis, Cancelliere della
nostra Corte Imperiale.
- i Vescovi di Diocesi Lamzio Lucano, Francesco Jervenem e
Giovanni di Spoleto.
- i Principi Liberto Liquitem e Enrico Lituano, Giovanni
di Robeislans onorato Marchese di Moravia, Francesco Conte
di Prato e il nobile de Vamgen, Maestro della nostra Corte
Imperiale, Ronslao di Villarco Maniscalco della nostra
Corte Imperiale, Andrea e Benessio fratelli di Duba,
Maestri della nostra Corte Imperiale, Andrea di Venaten
Berg Coppiere della nostra Corte Imperiale, Andrea di
Brunwitch Lempord di Norimberga Maestro della nostra
cucina Imperiale, Luchino dei Viceconti, Giovanni di
Cassontien Sdench de Fabelg, Thero di Rien Enrico Sconch
di Lucarcosen e Colamanno di Duninsen e moltissimi altri
di noi e del Sacro Romano Impero Conti e fedelissimi
testimoni del presente Diploma al quale fa fede il sigillo
della nostra Imperiale Maestà.
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