Anno I (2000)-Vol. 1-Pag. 2

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Dr. C. Urso
IN QUESTA PAGINA:

Linee guida refertazione delle lesioni melanocitiche cutanee


LINEE GUIDA PER LA REFERTAZIONE DELLE LESIONI MELANOCITICHE CUTANEE

Gruppo di studio "Refertazione lesioni melanocitiche cutanee" Associazione Italiana Dermatopatologia (A.I.DE.PAT).

Coordinatore: C. Urso, Firenze.
Componenti: D. Batolo, Messina; S. Chimenti, Roma; R. Gianotti, Milano; D. Innocenzi, Roma; F. Rongioletti, Genova; C. Tomasini, Torino; M. Pippione (Presidente AIDEPAT)

Premessa

L’AIDEPAT non si prefigge di fornire criteri diagnostici, né soluzioni ai problemi teorici e pratici della patologia delle lesioni melanocitiche cutanee, che sono trattati nella specifica letteratura internazionale, ma intende proporre agli istopatologi italiani alcune linee guida di comportamento, per raggiungere una maggiore uniformità nella refertazione.

Refertazione del melanoma.

Nel referto in casi di melanoma, seguendo le indicazioni dell’O.M.S., dovrebbero essere indicati i seguenti elementi (elementi obbligatori):
1. tipo istologico di melanoma (secondo la classificazione di Sidney: SSM, NM, ALM, LMM);
2. livello di Clark;
3. spessore sec. Breslow (a 2 decimali);
4. presenza o assenza di ulcerazione epidermica;
5. presenza o assenza di regressione;
6. se la lesione è contenuta o meno entro i margini di sezione chirurgica;
7. se vi è evidenza istologica di un nevo melanocitico associato.

Elementi aggiuntivi (elementi facoltativi) sono:
1. numero di mitosi per mm quadrato (nelle aree di crescita verticale);
2. invasione vascolare,
3. infiltrazione perineurale,
4. varianti morfologiche (desmoplastico, a cellule ballonizzate, polipoide, etc.),
5. tipo cellulare (cellule epitelioidi, fusate),
6. eventuale presenza di infiltrato infiammatorio.
Si consiglia l'uso d'una scheda per il rilievo dei dati (vedi Allegato 1).

Refertazione dei nevi.

1. Nevi speciali. I nevi che presentano caratteristiche specifiche devono essere refertati secondo la categoria di appartenenza, seguendo i criteri internazionali (es. nevo di Spitz, nevo di Reed, nevo con alone, nevo blu, nevo congenito etc.), specificando, ove sia il caso, se la lesione è giunzionale, composta o dermica. Sono da evitare definizioni personali, adattate al caso, che non trovano riscontro in pubblicazioni specifiche. 2. Nevi comuni. I nevi che, non mostrando caratteristiche speciali, restano fuori delle precedenti categorie dovrebbero essere refertati come nevi melanocitici senza altre specificazioni e classificati in giunzionali, composti e dermici. 3. Nevi displastici. Poiché non c’è accordo sull’uso della categoria istologica di “nevo displastico”, né sui criteri istologici diagnostici, sembra preferibile adottare per la refertazione un comportamento “oggettivo”. Il referto può essere articolato in due sezioni: nella prima si riportano le caratteristiche del nevo (sezione descrittiva), nella seconda l'interpretazione del quadro osservato (sezione interpretativa). Nella prima sezione i nevi che mostrano aspetti istologici ritenuti caratteristici del cosiddetto nevo displastico possono così essere refertati come nevi giunzionali o composti con specificazione delle alterazioni osservate. I caratteri da segnalare possono essere: -diffusione radiale (solo per i nevi composti): presenza di proliferazione melanocitica intraepidermica laterale oltre la componente dermica del nevo; -proliferazione melanocitica lentigginosa: aumentato numero di melanociti disposti singolarmente nello strato basale epidermico, senza formazione di nidi; -proliferazione melanocitica a nidi disordinati (nidi pleomorfi, confluenti + bridging); -atipia citologica: ipercromatismo, pleomorfismo e ingrandimento nucleare dei melanociti; -flogosi linfocitaria dermica; -fibrosi dermica. La seconda sezione contiene un commento che riflette le convinzioni dell’istopatologo (es. il quadro istologico suggerisce la diagnosi di nevo displastico, oppure di nevo di Clark etc.), ma può anche essere omessa se l'istopatologo ritiene che il quadro osservato non abbia rilievo clinico-prognostico o che il suo significato sia ancora da chiarire. La categoria diagnostica “nevo displastico” non deve comunque essere utilizzata come categoria di comodo nella quale mettere arbitrariamente i casi di difficile inquadramento, ma deve comprendere solo i casi che effettivamente mostrano i caratteri attribuiti a tale lesione dalla letteratura internazionale.

Refertazione di lesioni melanocitiche in totale o quasi totale regressione istologica.

Descrizione della lesione e conclusione conseguente (es. I reperti istologici depongono per una lesione melanocitica in regressione, la cui natura non è determinabile. I reperti istologici depongono per un nevo etc. I reperti istologici depongono per un melanoma etc.).

Refertazione delle lesioni istologicamente borderline

Poiché non c’è evidenza che le lesioni istologicamente borderline lo siano anche biologicamente, non si può istituire una categoria diagnostica intermedia tra nevo e melanoma. E’ doveroso quindi fare ogni sforzo diagnostico per definire la lesione, seguendo i criteri internazionali. Nei casi in cui non si riesce a dare una diagnosi certa, si dovrebbe fare una descrizione del quadro istologico, seguita da un commento che possa dare un orientamento. Si consiglia di inviare il caso in consulenza a 2 esperti del settore e accludere alla propria diagnosi quella dei colleghi.

Allegato 1

A.I.DE.PAT.
SCHEDA RILIEVO PARAMETRI ISTOLOGICI NEL MELANOMA CUTANEO

N. identificativo……………… Cognome e Nome……………………………………….

Età… Sesso…… Sede della lesione………………………………………………………


Tipo istologico………………………………………………
Livello di Clark………………
Spessore sec. Breslow: mm ………………
Ulcerazione epidermica…………………
Regressione…………………………
Margini chirurgici…………………………
Cellule neviche associate………………….

Altri caratteri……………………………………………………………………

Data…………….. Patologo…………