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IN QUESTA PAGINA: AMICI DI PLATONE S. Aquilante (corsivo) TELEDERMATOPATOLOGIA TRA FIRENZE E SANREMO
S. Aquilante
Nel confronto delle idee può accadere di avere punti di vista differenti. In politica, in questi casi si cerca possibilmente di arrivare ad un compromesso, che rappresenti il più conveniente punto di equilibrio tra le varie posizioni. Nel dibattito scientifico, purtroppo, questo non è possibile, perché la verità scientifica se ne infischia dei compromessi e delle convenienze: essa è una e, una volta dimostrata, vale per tutti (almeno per un dato periodo di tempo). Questa diversità condiziona il dibattito delle idee nella scienza e quindi anche nella medicina, in quanto se tu ed io abbiamo opinioni opposte non possiamo adottare una opinione intermedia, che ci fa contenti entrambi: o mi sbaglio io e tu hai ragione, oppure, ti sbagli tu e ho ragione io. La verità scientifica non è democratica, non si vota a maggioranza e uno da solo più avere ragione, anche contro tutti (qualche volta è successo). Il confronto delle opinioni, dunque, se vogliamo che serva a qualcosa, non può che essere serrato e senza sconti e può pure essere aspro, anche se le idee criticate appartengono ad un grande personaggio internazionale, ad un rinomato esperto locale, ad uno stimato collega o a un caro amico. La cosa non è nuova: amicus Plato, sed magis amica veritas, dicevano gli antichi. E’ vero che viviamo in un mondo in cui si ricerca principalmente il piccolo utile quotidiano, ma, se si parla di idee, non possono giovare posizioni di comodo, del tipo “siamo d’accordo perché siamo amici” o “non siamo d’accordo, ma non lo dico per non crearmi inimicizie”. La diversità di opinione non andrebbe percepita come ostilità (come talora accade), perché in un confronto civile, il conflitto di idee non è conflitto di persone e, se proviamo ad elevarci, anche solo di poco, sopra il consueto orizzonte, vedremo che si può conservare stima e, se del caso, amicizia per il collega che la pensa diversamente (…anche se magari ha ragione lui!). La teledermatopatologia, come questa esperienza ha dimostrato, è già una realtà di oggi e, proiettata nel futuro, consentirà di azzerare le distanze ed offrire la possibilità che i casi difficili che necessitano una seconda opinione diagnostica possano essere studiati da centri specialistici, con vantaggio reale dei pazienti che potranno avvalersi delle più alte competenze e avere diagnosi più accurate, anche se provenienti da centri periferici e da realtà spazialmente molto distanti.
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