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di Michela Serra
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LA CAFONAGGINE DI BERLUSCONI
 

HA RAGIONE ANTONIO MORESCO, che sulla Repubblica di ieri invitava a parlare il meno possibile, di qui in poi, di Berlusconi, "organismo saprofita del nostro immaginario e delle nostre paure". O di non parlarne affatto, lascinadolo languire lentamente, dico io, in un silenzio da decubito...
Ha ragione Moresco non solo perchè la figura di Berlusconi effettivamente ingigantisce solo il quanto incarna, al nostro sguardo, il peggio italiano, e dunque guardandolo di meno lo rimpiccioliremmo come merita. Ma anche perchè il guardarlo, e il parlarne, ha peggiorato inevitabilmente, negli anni, anche noi, rubandoci energie, tarpando progetti, soffocando fantasie, in un processo di regressione asfittica che, come direbbe un comico, ci ha bloccato la crescita. E' evidente, per esempio, che nella livorosa negazione della sconfitta ci sia, da parte di Berlusconi, qualcosa di gravemente patologico.
Ma forse, per cominciare a respirare meglio (noi), basterebbe dire che non riconoscere mai i meriti altrui, e non cedere il passo a chi si è guadagnato la precedenza, è molto cafone, ecco tutto. La cafonata di un cafone. Giudizio liquidatorio e anche abbastanza allegro pur essendo, nella sostanza, giusto. E infine si passi ad altro.

 

 

(23-aprile- 2006. Repubblica).