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LA CAFONAGGINE DI BERLUSCONI
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HA RAGIONE ANTONIO
MORESCO, che sulla Repubblica di ieri invitava a
parlare il meno possibile, di qui in poi, di
Berlusconi, "organismo saprofita del nostro
immaginario e delle nostre paure". O di non parlarne
affatto, lascinadolo languire lentamente, dico io, in
un silenzio da decubito...
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Ha ragione Moresco non
solo perchè la figura di Berlusconi effettivamente
ingigantisce solo il quanto incarna, al nostro
sguardo, il peggio italiano, e dunque guardandolo di
meno lo rimpiccioliremmo come merita. Ma anche perchè
il guardarlo, e il parlarne, ha peggiorato
inevitabilmente, negli anni, anche noi, rubandoci
energie, tarpando progetti, soffocando fantasie, in un
processo di regressione asfittica che, come direbbe un
comico, ci ha bloccato la crescita. E' evidente, per
esempio, che nella livorosa negazione della sconfitta
ci sia, da parte di Berlusconi, qualcosa di gravemente
patologico.
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Ma forse, per
cominciare a respirare meglio (noi), basterebbe dire
che non riconoscere mai i meriti altrui, e non cedere
il passo a chi si è guadagnato la precedenza, è molto
cafone,
ecco tutto. La
cafonata di un cafone. Giudizio liquidatorio e
anche abbastanza allegro pur essendo, nella sostanza,
giusto. E infine si passi ad altro.
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(23-aprile- 2006. Repubblica).