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L'AMACA
di Michele Serra
Michele Serra
 
IL WELFARE SECONDO I RICCHI CUMENDA
 
Non ci sarà più bisogno dello stato sociale, saranno direttamente i ricchi, bontà loro, a farci cristiana beneficenza!
 
Non c’è bisogno dello stato se i ricchi , invece di pagare le tasse, ci fanno, bontà lelemosinaoro, della diretta beneficenza.Cos’è la destra, cos’è la sinistra, si domandava Gaber. Della sinistra, effettivamente, si sa abbastanza poco.
 
Quando alla destra, ci aiuta Berlusconi, nei suoi rari momenti di lucidità,  a ridefinirne natura e scopi: per esempio quando l’altro giorno, al termine di una cena al tartufo (di quelle che l’Unipol non si può ancora permettere), ha gettato nello sgomento i commensali annunciando che la sinistra “vuole fare la patrimoniale”.
 
E per incanto si è materializzata la vecchia, cara destra dei cumenda milanesi, quella che viveva nel terrore che i comunisti volessero l’argenteria di famiglia, quella dei danèe in Svizzera, quella che mandava le figlie dalle Orsoline e dalle Marcelline perché le brave suore le proteggessero dai capelloni. La destra che inquadrava perfettamente il motivo del contendere nel conquibus, i quattrini, e tutto il resto sono chiacchiere.
 
La destra insieme proterva e benefica che il welfare se lo faceva in casa: il panettone ai poverelli, le canaste di beneficenza, specie sotto Natale, specie se fuori nevicava, ai bisognosi ci pensa il cumenta.
 
I vestiti smessi alla domestica, magari un aiutino al figlio del portinaio per terminare le scuole di avviamento, Milano col cuore in mano, che bisogno c’è dello Stato impiccione, se i ricchi sono buoni e generosi? 
 

(del 14 12 2005) - fonte: la repubblica.it

 

     
     
     
     
     
     
     

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