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 Un pomeriggio d’estate all’aperto, in relax: pantaloncini e ciabatte. Un oggetto pesante che cade accidentalmente sull’alluce nudo. Non è piacevole, lo so per esperienza personale, specialmente se l’alluce in questione assume presto la forma ed il colore di una melanzana. La costante applicazione di unguento all’arnica, con l’immancabile foglia di cavolo verza, ha tolto in poche ore il dolore, in pochi giorni l’ecchimosi e mi ha perfino evitato di perdere l’unghia.

Arnica Montana: pianta perenne erbacea della famiglia delle Compositae. Gambo eretto, alto fino a 60 cm, poco ramoso, foglie basali disposte a rosetta, inflorescenze grandi, giallo aranciate.E’ raccomandato il solo uso esterno e purché non vi siano lesioni cutanee.

Perle:

Arnica: [in Omeopatia] è il rimedio principe di tutti i traumi, in particolare di quelli sui tessuti molli superficiali che danno luogo anche a ematomi o a ecchimosi. [In fitoterapia] si usa in pomata, in crema o in tintura madre. Va applicata senza massaggiare sulle ecchimosi o sulle zone traumatizzate, purché non vi siano ferite, nel qual caso si userà invece la calendula.” (Attilio Speciani – GUARIRE CON LA NATURA -  Oscar Manuali Mondadori 1987)

Con i rizomi, le foglie ed i fiori si prepara la tintura di arnica, medicamento efficace… per uso esterno nelle contusioni, slogature, reumi e punture d’insetti…  Ancora ai nostri giorni, presso i montanari, sono note le sue proprietà di decongestionante delle vie respiratorie, se fumata come una sigaretta.” (Maria Giulia Luda, Alfonsina Vassallo – GUARIRE CON LE ERBE – Luciano Mantelli Editore Torino, 1971)

L’arnica è una delle piante più note in erboristeria; di essa fino a qualche tempo fa si faceva anche un uso interno che oggi è stato abbandonato per taluni rischi connessi con l’ingestione delle sue preparazioni. L’arnica è rimedio principe di assoluta validità per risolvere ecchimosi ed edemi conseguenti a contusioni e slogature. Le preparazioni di arnica, utilizzabili solo per uso esterno, non vanno mai applicate in vicinanza degli occhi, della bocca e dei genitali; non si devono applicare inoltre su pelli delicate ed escoriate, sulle ferite, sulla pelle dei bambini piccoli.” (LE ERBE – Fabbri Editori, Milano, 1993)

Efficace nelle contusioni e nelle distorsioni purché non vi siano lesioni cutanee; buon rimedio contro i geloni. Poiché l’applicazione esterna [della tintura di arnica] potrebbe provocare eruzioni cutanee, è più opportuno usare la seguente preparazione:
Tintura di arnica gr. 20, glicerina bidistillata gr. 50, acqua gr. 60. Per uso esterno.” (Vincenzo Chiappini – PIANTE MEDICINALI DAL VERIO – Editrice Saturnia, Trento, 1981)

La ricetta :

Non una ricetta di cucina, ma una nota interessante: l’arnica è uno dei componenti del noto balsamo “Tigre”. Fiori di arnica, foglie di ruta e galbuli di ginepro si lasciano in infusione in olio di soia, di ricino e di cassia per 4-5 giorni, si aggiunge canfora cinese e mentolo e finalmente cera d’api per ottenerne la giusta consistenza. E’ un’antichissima formula della fitoterapia cinese. (da: Renzo Corcos – MICROMASSAGGIO E FITOTERAPIA – Sugarco Edizioni, Milano, 1980)

 

 

 

 

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