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La mia esperienza con la camomilla nell’orto si è fermata ad un esperimento di qualche anno fa, quando le piantine di camomilla romana (quella bassa e indisciplinata) messe ordinatamente a dimora sono poi cresciute confusamente in un intreccio che avrebbe richiesto la mano di un coiffeur più che di un ortolano. Alla fine ho deciso di privarmi temporaneamente della presenza di questa pianta, illustre per storia e per tradizioni. La camomilla comune (matricaria officinalis, chiamata altrove camomilla tedesca) ha poco a vedere con la camomilla romana (anthemis nobilis, chiamata anche camomilla inglese), ma entrambe meriterebbero molte pagine di narrazione. Accontentiamoci di sapere che appartengono tutte alla famiglia delle compositae, e che hanno proprietà officinali in parte distinte. La prima, generalmente spontanea e molto diffusa, si distingue per proprietà calmanti ed emmenagoghe, mentre alla camomilla romana, coltivata, si attribuisce un più ampio spettro d’azione con buone capacità antireumatiche.

 

Perle

 

La camomilla [comune] è indubbiamente il più antico dei rimedi; gli antichi egizi l’avevano consacrata al dio Sole e non poteva essere diversamente considerando la forma e il colore dei suoi fiori, simili alle margheritine , che sbocciano piacevolmente profumati, dalla fine di aprile a tutto settembre… Alberto Magno la considerava una pianta ,medicinale “calda” e la consigliava nelle affezioni dello stomaco. La prima descrizione dei suoi effetti medicamentosi risale al XVI secolo per opera del medico romano Castore Durante il quale la indicava, oltre che per lenire i dolori gastrici, anche come antispasmodico nelle affezioni urinarie e intestinali… (Enciclopedia della medicina alternativa – Gruppo Futura, 1995)

 

Camomilla comune: pianta erbacea annua, profumata. Apparato radicale fittonante. Fusto alto 50 cm nelle piante spontanee e circa 80 cm in quelle coltivate in terreni adatti… Si trova ovunque fino alla zona submontana, nei terreni incolti, nelle zone asciutte e sassose, nei campi coltivati a grano… La camomilla è una delle più antiche piante officinali: era già nota in epoca precristiana. Il nome Matricaria (da matrix=utero) indica l’uso che ne facevano gli antichi. E’ sorprendente come le proprietà emmenagoghe scoperte empiricamente nel passato siano state confermate recentemente da sofisticati esperimenti in laboratorio. (Annachiara Vendramin - Il giardino officinale – Casa editrice meb, 1989)

 

Camomilla Matricaria, proprietà: antinevralgiche, antispasmodiche, antiinfiammatorie, digestive, sedative. Principi attivi: olio essenziale (contenente la sostanza calmante azulene). Apigenina, sostanze amare. Oltre che come sedativo, la camomilla è impiegata per attenuare i dolori che precedono o accompagnano il periodo mestruale e i dolori e gli spasmi del tubo digerente. Buoni risultati si ottengono anche per applicazione esterna su pelle e mucose arrossate, infiammate e congestionate. (Le erbe – Fabbri Editori, 1993)

 

Camomilla romana: erba perenne della famiglia delle compositae, aromatica, cespugliosa, alta 10-30 cm se spontanea, più alta se coltivata; foglie alterne; fiori generalmente bianchi o bianco-giallastri in capolini soli alle estremità dei rami secondari. La varietà a fiori doppi esiste solo coltivata. Pianta dell’Europa occidentale [e del N. Africa], naturalizzata in poche località dell’Italia settentrionale. Proprietà terapeutiche: stomachiche ed antispasmodiche se a piccole dosi. Ha pure un’azione antinevralgica ed emmenagoga… (Vincenzo Chiappini – Piante medicinali – Editrice Saturnia, Trento, 1981)

 

Camomilla romana. Proprietà (utilizzate fin dall’antichità). Per uso orale: tonico, antispasmodico, antalgico, moderato sedativo nervino (bambini), aperitivo, stimolante (accresce il numero dei leucociti), stimolante gastrico, digestivo, anti-anemico, vermifugo, emmenagogo, vulnerario (ulcerazioni o irritazioni intestinali, battericida (batteriostatico), febbrifugo, sudorifero, colagogo. Per uso esterno: antinevralgico (reumatismo, gotta), anti-oftalmico, antiflogistico e cicatrizzante (Eichholz)… Nota: L’infuso di camomilla era già utilizzato come acqua di risciacquo dopo il lavaggio dei capelli, per evitarne la caduta. Oggi lo si usa soltanto per schiarire. Si è dunque presa in considerazione solo questa sua azione secondaria, ma in questo caso la moda fa bene, poiché si accorda con l’estetica e l’igiene, come con la terapeutica. (Jean Valnet – Cura delle malattie con le essenze delle piante – Giunti Barbera, Firenze, 1988)

 

La ricetta

…Le tisane più benefiche per i reumatici debbono essere insieme diuretiche e calmanti del dolore… In piena crisi reumatica potete alternare con la seguente infusione: 1 pizzico di camomilla romana, 1 di lavanda, 2 di violette e 2 di fiori di salvia (per 1 lt d’acqua) in ragione di 4 tazze al giorno. Tutte queste erbe hanno la proprietà di smorzare il dolore.  (Maurice Mességué – Ha ragione la natura – Mondadori Editore, Milano, 1989)

 

Le due camomille, la vera e la falsa, la nobile e la comune, la romana e la tedesca, sono tra le erbe medicinali più note al mondo… Sono in verità erbe antispasmodiche e antiinfiammatorie per eccellenza… una camomilla fa sempre bene: 1 cucchiaino di fiori di camomilla secchi (8-10 capolini freschi) per ogni tazza d’acqua in ebollizione. Lasciate in infusione per 8 minuti. Si raccomanda in special modo di non far bollire per non disperdere l’acido salicilico. (Orietta Sala – Tè e tisane -  Garzanti Editore, 1982)

 

Debolezza: Camomilla fiori gr. 60, valeriana radici gr. 120, genziana radici gr. 20; mischiare bene. 1 cucchiaio in una tazza d’acqua bollente: metà al mattino e metà alla sera. (Francesco Borsetta, botanico – Edizione di guerra, Tipografia Ferraguti, Modena, 1944)

 

 

 

 

 

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