feninno vito, la repubblica di tersite.jpg
                  SITO PER CUORI RIBELLI                                      SITO DEDICATO A TERSITE                                                             FONDATORE VITO FENINNO

L

           Il territorio dell'osso

Home Leggende Daune tanto lavoro poche idee Carnevale Monti dauni, il dissesto Rocchetta isolata Eolico, seminario a Deliceto Bertinotti a Rocchetta Finanziaria 2007 e piccoli comuni Striscia la notizia Anarchia produttiva Tersite p. comuni e Di Pietro Monti Dauni: digital divide Candela: convegno Eolico Macondo dauno irpina Piccoli comuni spariscono Rocchetta, vie di comunicazioni Lacedonia, torri eoliche Nausea Moratoria eolico Al sindaco di Anzano di Puglia Peschici e Rocchetta bruciano Rocchetta, piccolo comune ai_rocchettani_2_500_euro_eolici Natale 2007, origini del cristianesimo Rocchetta, no tax

 Lacedonia, torri eoliche

 

 
EDITORIALE
di M. Bortone

SCEMPIO DEL TERRITORIO IN NOME DELL’AMBIENTE, NON RICONOSCO PIÙ IL MIO PAESE

LIBERIAMO IL VENTO DALLE TORRI EOLICHE

 lacedonia, eolico.jpgSicuramente sono più agguerriti di Don Chisciotte, “mostri d’acciaio e selvaggie torri eoliche che ricoprono i crinali del territorio lacedoniese” hanno perso il fascino i crinali delle serre, la mezzana, il pauroso e macchialupo, ed altri che rischiano di subire il più grave attentato paesaggistico di tutti i tempi. Quale destino avranno le crine de: il monte,  monte di Origlio e altri dorsali.

Fra qualche anno le nostre colline non saranno più caratteristiche dal verde dei boschi o dei pascoli, ma dal bianco di tante pale gigantesche, ben più grandi di quelle attuali, insediate indiscriminatamente ovunque. I progetti che vanno delineandosi non tengono in nessun conto i principi di conservazione acquisiti negli ultimi decenni nel nostro Paese e in Europa, ci sono delle regole ben precise scritte nero su bianco, ed è: legge quadro sulle aree protette n.394 del 1991 legge Galasso su vincoli e piani paesistici, convertita nel D.L. 490 del 1999 della cosiddetta legge regionale in materia.

 E come se non bastasse c’è una  rilevanza europea di convenzione internazionale e di norma comunitaria la Direttiva 92/43 CEE, che ci impone preservare e tutelare la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e  fauna selvatica, recepita in Italia con il D.P.R. dell’8 settembre 1997 n.357 e la Direttiva 79/409 CEE, contenuto la conservazione e la protezione degli uccelli selvatici, recepita in Italia con la legge sulla caccia n.157 del 1992. Tutte queste direttive fanno parte di una rete continentale di aree protette denominata “Natura 200” e non sono altri che siti e luoghi individuati ed elencati nel Decreto del Ministro dell’Ambiente del 3 aprile 2000, a suo tempo individuati dalle Regioni sulle base di studi naturalistici condotti, ed oggi avviene il paradosso delle Amministrazioni pubbliche che si apprestano a distruggere i beni naturalistici proprio da loro inventariato.

 Il basamento per sostenere una torre eolica può arrivare ad una profondità di 12-20 metri (40 per le torri alte 125 m) e causano una gravissima perdita di stabilità e l’aggravarsi del dissesto idrogeologico. Al di là di tutto questo perché! “Non teniamo conto di un minimo di programmazione degli interventi sul territorio, e non ci preoccupiamo degli esquilibri che arrechiamo alle bellezze ambientali in gioco”. con la certezza di vantaggi zero per l’economia locale; perché l’energia prodotta grazie al vento delle nostre zone, viene utilizzata altrove. Quale benificio ci può portare l’eolico, visto che il fabbisogno energetico è nullo in rapporto all’immenso danno che provoca all’ambiente, alla flora e  fauna, compromettendo la salubrità dell’aria, con il suo indice di rumorosità di tre volte superiore al limite consentito.

 È stato accertato e documentato da una perizia fonometrica effettuata dagli addetti ai lavori e precisamente dall’Arpac, dove attestasi che gli indici di rumorosità in determinate zone superano i 58 dBA di zonizzazione acustica, mentre le norme vigente variante da zona a zone si prescrive che il limite massimo non dovrebbe superare il valore di 45.  Attualmente chi opta per un parco eolico a danno delle altre fonti di energie rinnovabili, non gli frulla il dubbio che con il sistema eolico si uccidono sul nascere altre potenziale fonte pulite: “solare, biomasse, idrogeno e fotovoltaico”.

 Oggi si emettono nella rete nazionale elettrica al massimo un quarto di energia da fonte rinnovabili. Con l’energia solare è tutta altra musica e qui ci addentriamo in misurazione di consumi definiti TEP, (tonellate equivalenti petrolio) è l’energia equivalente ed ottenibile da 1 tonnellata di petrolio. “il tep equivale a 11.628 kWh e corrisponde al consumo annuo di energia elettrica di circa 2-3 famiglie italiane. “Per un anno il sole irradia sulla terra energia pari a 19.000 miliardi di tep. “La domanda annuale di energia nel mondo equivale attualmente a 10 miliardi di tep”.

Per cui a conti fatti il potenziale sfruttabile di energia dall’irradiamento del sole ripartito all’1% delle superficie emerse dal sole, è stato stimato intorno ai 14 miliardi di tep. per ogni anno di luce, lascio a voi la valutazione e conclusione in quale direzione conviene investire le nostre risorse ed in quali progetti conviene sfruttare le usanze, tradizioni e culture del nostro paese. Certo che le differenze sono enorme e sproporzionate se pensiamo ai danni fatti con il sistema eolico, e i ricavi  non  soddisfano.

 La Legge 488  del 2003 emanata dal Ministero Attività Produttive ha elargito diversi miliardi di finanziamento e d’altro canto come si poteva dire di no all’entusiasmo di  produrre energia pulita senza poter valutare gli effetti negativi e positivi. Ormai come dice un vecchio proverbio meglio tardi che mai, oppure o mangi questa minestra o butti fuori tutto dalla finestra. Qui i proverbi centrano ben poco sta di fatto che al confine tra le tre regioni: Campania, Puglia e Molise sono state installate 600 torri,  non ci resta altro che  farsi una partita a scacchi, a chi la prima mossa.

(del 15 maggio 2007)

monti dauni meridionali, territorio dell'osso
 

- la repubblica di tersite -