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IL TERRITORIO DELL'OSSO

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IL DIBATTITO

 

 

Dalla Cultura del Sapere alla Cultura dello Sviluppo.
Occorrono nuovi progetti culturali per lo sviluppo dei Monti Dauni.

 Tersite intervista Luigi Ruberto già Componente della Consulta Provinciale per l’Economia ed il Lavoro (CPEL) ed attuale Presidente della Fondazione Culturale e Ambientale dei Monti Dauni Meridionali “LiberaL”.

 Dr Ruberto, negli ultimi mesi avete creato una nuova Fondazione Culturale, denominata “LiberaL” che si occupa prioritariamente dei problemi dei Monti Dauni; ci può illustrare meglio le finalità del progetto?

Nel ringraziare la testata che mi ospita, rispondo con piacere alla sua domanda. Creare una fondazione culturale è stata una scelta voluta ed oculata, per uscire dalla partigianeria politica e partitica che ad oggi stenta a dare risposte  reali  ai problemi del territorio.

 La nostra Fondazione nata sul territorio e per il territorio, mira come di fatti già è, a coinvolgere più Comuni possibili; le realtà locali difatti, saranno  le nostre interlocutrici prioritarie; la nostra è la Fondazione delle Idee. Esse sono la  nostra ricchezza. Ed il nostro sentire sociale ci  deve vedere uniti ed in continua crescita; sono  proprio le nostre idee progettuali ed  i problemi reali del territorio, dalla viabilità, all’attivazione del servizio adsl, alla promozione del patto dei Monti Dauni la nostra ricchezza  ed il nostro iter programmatico nell’interesse del territorio.

L’assenza e la palese incapacità, di molti politici di turno, ad affrontare le reali problematiche del territorio è purtroppo una triste realtà, una realtà  che deve vedere mutare i presunti rappresentanti del territorio, la nostra attenzione è rivolta dunque prioritariamente alle giovani generazioni, ai ventenni ed ai trentenni che nei vari Comuni vogliono impegnarsi per essere protagonisti del proprio futuro, per essere reali portatori di istanze territoriali, vocate al cambiamento ed alla creazione di una maggiore tutela delle politiche sottese all’occupabilità ed allo sviluppo.

Per anni di fatti, abbiamo avuto una classe dirigente miope ed "interessata", la vera sfida dunque è strettamente culturale e generazionale, è necessario essere convinti che solo tramite rappresentati territoriali competenti, e “interessati solo allo sviluppo della nostra provincia”, sarà possibile costruire un percorso nuovo e pieno di progetti innovativi, è necessario immaginare una realtà diversa per avere la forza, il coraggio, e l’audacia per costruire un progetto ampio,condiviso e di lungo respiro.

Nei prossimi mesi dunque, porremo in essere iniziative bilaterali strettamente tecniche con i Comuni e le realtà territoriali, interessate a costruire un percorso condiviso ed alternativo per uscire dalla stagnazione in cui il preappennino e la  provincia di Foggia sono cadute, chiedo dunque a nome della Fondazione, a tutti i giovani del territorio, di farsi avanti di prendere contatto con la nostra fondazione contattandola al seguente indirizzo e-mail luigiruberto@libero.it o anche contattando direttamente il suo sito www.larepubblicaditersite all'indirizzo feninno62@libero.it ed essere protagonisti attivi per cambiare questo stato di cose che è  fatiscente.

Come crede si sia chiuso il 2006 per quanto attiene la risoluzione concreta delle problematiche della capitanata e del preappennino dauno?

Siamo in una  fase strettamente tecnica ed interlocutoria, soluzioni ai problemi da noi sollevati per ora non ce ne sono state, sicuramente però nel prossimo triennio con i 24 milioni di euro ricevuti dall’Ente Provincia,dalla Regione Puglia, il problema infrastrutturale nel sub-appennino dovrebbe vedere i primi risultati concreti, così dicasi con il digital divide che vede entrambe le Comunità Montane Nord e Sud fuori dall’innovazione tecnologica, a riguardo sarebbe interessante capire come saranno spesi i 500.000 euro stanziati dall’Ente Provincia di  Foggia  per l’attuazione di progetti innovativi a livello tecnologico.

Come vede dunque c’è speranza, il vero dato preoccupante è verificare l’efficacia dei progetti di sviluppo connessi alle reali istanze del territorio.

Naturalmente, molto invece v’è ancora da fare per quanto attiene lo sviluppo del patto dei Monti Dauni, in una gestione reale e condivisa tra tutti i Sindaci aderenti a tale progetto di sviluppo, allo stato regna ancora una forma di anarchia assoluta, ogni comune spesso in maniera scorretta fa quel che vuole uscendo dallo schema mentale dello sviluppo condiviso ed armonico, sotto questo aspetto si è ancora deficitarii per non dire nel non plus ultra della mediocrità.

A riguardo noi porteremo avanti la nostra proposta: la creazione dell’ufficio unico del patto dei Monti Dauni da realizzarsi nella Città di Modena per costruire un processo di micro-impresa anche nel nostro territorio che ha nonostante tutto mille risorse,scarsamente usate e promosse.

Creare una tecnostruttura, unica che si occupi solo di Marketing territoriale è e sarà una carta vincente, l’unico strumento reale che potrà dare dei risultati concreti con l’inserimento nel nostro tessuto produttivo di imprenditori di Modena e Reggio Emilia.

Tutti coloro i quali sonnecchiano e non credono in questi processi unitari a livello locale e di reciproca collaborazione con altre realtà produttive del territorio Nazionale, o sono miopi o in malafede,  ma il futuro di un  territorio non potrà e non può essere fermato ed osteggiato da un qualunquismo che non porta da nessuna parte.

A riguardo dunque, apprezziamo la neonata struttura dell’OLAP dell’Università degli Studi di Foggia, l’osservatorio sul lavoro riguardante le politiche delle amministrazioni pubbliche del territorio.

È necessario creare sinergia tra mondo accademico e mondo della pubblica amministrazione, è necessario capire ed interloquire in maniera competente avendone i necessari strumenti con il mondo delle imprese, per creare un reale e duraturo processo di sviluppo, vivere una politica per l’occupabilità, in modo  casuale è poco incisivo ed è nocivo, per tutto il territorio e per tutte le Istituzioni territoriali, nonché per tutti i giovani che nel terzo  millennio continuano ad emigrare, una vergogna tutta Italiana che deve essere superata.

Il  nostro dunque è un impegno concreto e reale per questa parte della Capitanata, un impegno che sarà tanto maggiore ed efficace quanto maggiore  sarà l’adesione di ogni operatore sociale   e dello sviluppo che opera sul territorio.

Costruire dei punti programmatici condivisi, in cui entrambi gli schieramenti politici possano confrontarsi e costruire dei progetti reali per lo sviluppo è la nostra priorità, creare un luogo in cui la rilevanza dei problemi affrontati e la tecnicità con cui gli stessi vengono trattati è il nostro obiettivo principale, per ridare credibilità e dignità all’impegno pubblico nell’interesse di tutto il  territorio.

Continuare a porre in essere politiche assistenzialistiche e calate dall’alto, è  un fare datato e non innovativo, sorretto da un retroterra culturale superato, che deve  essere soppiantato da una nuova e diversa visione della socialità nella sua interezza, tutto questo potrà avvenire solo con un radicale cambio di mentalità, che i lenti ma inesorabili processi culturali sono portati a porre all’attenzione della quotidianità.

Costruire dunque, nuovi e innovativi approcci culturali alle problematiche di un’area o di  un territorio è la vera chiave di svolta  per superare le difficoltà oggettive di una realtà che dobbiamo aiutare a mutare, iniziando a costruire regole chiare e condivise per tutti i soggetti agenti pubblici e privati.

 (La repubblica di tersite, 18 gennaio 2007) 

monti dauni meridionali, territorio dell'osso

 

- la repubblica di tersite -